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“LINGUACCIA ASTRALE” IL MONDO DI MIRKA

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 164-171)

Colpi di testa

A somiglianza dell’animale da cui ebbe il nome, l’ Ariete nella vita è tutto proteso verso l’avvenire, che affronta a testa bassa prendendolo a zuccate. Prima di pensare, agisce. Se qualche volta si soffermasse a riflettere eviterebbe dispiaceri ed emicra-nia, ma non bisogna mai farglielo notare: si rischia una testata. Micidiale per chi la riceve. La forza d’urto arietina del resto è ben simboleggiata in quell’attrezzo da guerra chiamato appunto ariete, formato da una trave e una capocchia di ferro, che serviva agli antichi per sfondare le mura delle città nemiche. Quando un Ariete cari-ca è perciò prudente tenersi alla larga. Solo un bulldozer potrebbe fermarlo. Forse.

Un marziano in assetto di guerra

Impulsività, fervore, esaltazione, irruenza fanno si che l’Ariete si lanci abitualmente in gesta impossibili, meglio se pericolose, tipo combattere contro i mulini a vento. Don Chisciotte poteva benissimo essere un Ariete, benché stupido. Ma aveva una perseveranza che è estranea al nostro: il vero Ariete delle imprese ama solo l’inizio, appena ha aggredito una cosa se ne dimentica e ne aggredisce subito un’altra. La sua energia si brucia nella veemenza dell’assalto. Poi, slombato, molla. È la fortuna delle pubbliche amministrazioni. Esistono un mucchio di cittadini che quando sco-prono un sopruso decidono di cambiare il mondo e attaccano a colpi di corna, an-che se la faccenda non li riguarda affatto. Sono tutti Arieti.

Se non si stancasse, il cittadino Ariete farebbe cadere giunte, destituire sindaci, crollare coalizioni. Ma non lo sa, non se ne rende conto, e soprattutto un istante dopo scopre un secondo sopruso che lo indigna molto più del primo e cambia obiettivo. Ecco perché certe giunte, purtroppo, reggono.

Nella gente normale, tutto questo agitarsi dell’ Ariete, questo agire sconsidera-to in balia di fuochi di paglia ideologici che hanno quasi sempre nefaste conse-guenze tipo incidenti, scontri, processi (oh quanti!) suscita stupore e incredulità. Ma non dimentichiamo che lui è un marziano: sia nel senso che è governato da Marte, noto guerrafondaio, sia nel senso che chi ha ancora un briciolo di coraggio oggi co-me oggi sembra proprio calato da un’altra galassia.

lper maschio

È davvero un individuo iperbolico. poiché addiziona enormi quantità di energia, l’in-dividuo Ariete finisce con l’essere iper collerico, iper emotivo, iper testone, iper rompi, iper tutto. Ovvio che sia anche un iper maschio. Ma per poco. Come in tutte le cose, spreca le forze nell’irruenza dell’impatto. Il che lo porta a faticare moltissi-mo per il classico pugno di moltissi-mosche. In teoria sarebbe un autentico dongiovanni, in quanto ha la virtù di far sentire una donna l’Unica con la U maiuscola, anche se racchia come Dulcinea. Subito dopo o quasi, però, eccolo impegnato in altre

amo-rose tenzoni con dame diverse dalla sua, che se ne adombra moltissimo. E invano. L’Ariete è un infedele nato, non tanto per la lussuria quanto per la fretta: in lui l’ur-genza di cambiare argomento, donna, pedalini – è così impellente che non può im-pedirsi di passare ad altro appena possibile. È ben noto il tipo che scende a compra-re le sigacompra-rette dicendoti “torno subito” e mentcompra-re te lo dice ci ccompra-rede. Solo che strada facendo si imbatte nel colpo di fulmine e non torna né subito né mai. Ecco che al-lora la gente sentenzia ”è un bugiardo”. Nulla di più ingiusto. Se l’Ariete ha un difet-to è quello di essere sincero fino alla brutalità. Imbastir menzogne è troppo laborio-so e costituisce una perdita di tempo, cose che gli creano entrambe gran laborio-sofferenza. Perciò non bisogna fargli domande indiscrete. Per non costringerlo a soffrire.

Minerva l’incendiaria

E lei, la signora Ariete, che tipo è? Sostanzialmente non si differenzia molto dal suo omonimo di sesso maschile. Anche lei soffre di umori improvvisi, si catapulta in avanti, si becca la sua bella cornata – che farà male solo all’oggetto contundente – e ricomincia da capo come se niente fosse.

È la dea Atena, che scaturì dalla capoccia di Giove in seguito a un fendente, e invece di frignare per il dolore si mise a fare una danza bellica. In seguito, divenuta titolare del ministero della guerra in combutta con Marte, si fece uno scudo con la pelle di Pallade e capeggiò il movimento pacifista, come certi signori dei giorni no-stri che per stabilire la pace non esitano a scatenare la guerra.

Armata fino ai denti, impugnando la spada in una mano e l’ulivo nell’altra, l’A-rietessa è l’identica copia di Pallade Atena detta Minerva: passionale, di umor varia-bile, impulsiva, prepotente, focosa, si incendia facilmente, proprio come un fiammi-fero.

E per sedurlo ?

Sedurre un Ariete non è impresa laboriosa, essendo l’individuo molto ben disposto a collaborare. Il problema se mai è come riuscire a trattenerlo nella propria vita più di tre ore. Per spuntarla bisogna ricorrere al mIstero, e talvolta alla fuga. Di indole bat-tagliera, l’ Ariete non si diverte a ottenere una cosa senza conquistarsela a cornate: deve poter credere di aver smantellato il muro della resistenza,vera o presunta, con le sue sole forze.

Un altro trucco per tener desta l’attenzione dell’Ariete è il trasformismo: per esempio vestirsi oggi da odalisca esibendosi nella danza del ventre, domani tramu-tarsi in donna efebo con il rock nelle vene e dopodomani assumere sembianze di fanciulla virginale con o senza arcolaio. La smania di novità arietina sarà in tal mo-do appagata, così come la sua insaziabile sete di conquista: avrà infatti l’impressio-ne di possedere non una sola donna ma tante, e ciò lo distoglierà, forse per un’inte-ra settimana, dal dedicarsi ad altre signore.

Strozzami ma di baci ingozzami

Se l’ Ariete ha sempre premura, l’ Arietessa ne ha anche di più. Al contrario del fra-tello maschio, che ama scalpitare e combattere, benche non troppo a lungo, per conquistare l’oggetto delle sue brame, con la signora Ariete la tattica di farsi sospi-rare non funziona affatto. Con lei bisogna essere rapidi, tempestivi e anche un po’ brutali: una sfumatura trogloditica infatti non guasta. Più che armarsi di pazienza occorre armarsi di bastone in guaina di velluto. All’Arietessa piace l’uomo forte, ca-pace di domarla nel solo modo possibile: appagando la sua avidità amorosa. E per riuscirci bisogna davvero essere forti. Un attacco diretto, senza scampo, è quello che ci vuole per conquistarla, dopo un corteggiamento serrato che non dovrà però mai superare le quarantott’ore, durante il quale le avrete sussurrato frasi esaltanti sulla sua persona.

Il sistema più idoneo per passare al dunque è avvinghiarla a tradimento e farla vostra sul pianerottolo, o sul pavimento dell’ascensore. Qualsiasi luogo insolito va bene, anche una piantagione di cactus. La sofferenza amorosa alla signora Ariete non fa paura, purché chi gliela infligge dimostri di essere all’altezza della situazione. Non abbiate timore di essere troppo rudi: è l’unica donna dello zodiaco che non vi denuncerà mai per violenza carnale. AI massimo, se proprio non siete il suo tipo e se non ha gradito l’aggressione, vi caverà gli occhi. Esiste un solo modo per impe-dirglielo: farle dei complimenti. Adora essere adulata.

Corna segrete

Un tipo cosi, pronto a scaldarsi per un flirtino innocente, parrebbe una specie di Otello capace di strangolarvi senza indugio se per accidente vi capitasse di tradirlo davvero.

Invece no. L’Ariete, di fronte alla faccenda, purché esterniate il vostro più profondo pentimento, sfodera tutta la sua generosità e si mostra assai più di tanti altri, propenso a sorvolare. Ma a un patto: che non si sappia in giro. Che il fattaccio non abbia risonanza e che nessuno,né oggi né mai, possa sospettare l’accaduto. In fondo non è una condizione inaccettabile. Tuttavia non lasciatevi turbare dall’ec-cessiva magnanimità del vostro Ariete: ha sempre tante e tali marachelle da farsi perdonare, che come minimo deve perdonarne una anche a voi.

L’ Amore con l’elmetto

L’amore con l’Ariete non è mai noioso. poiché difficilmente si interessa alla stessa cosa per più di cinque minuti, e poiché ha bisogno di dividere con voi i suoi inte-ressi, potete star certe che nessuna giornata trascorsa con lui sarà uguale all’altra. Se però desiderate un’esistenza tranquilla, o se avete problemi cardiaci, innamora-tevi di chiunque tranne che di un Ariete. E se lo sposate, optate per la divisione dei

beni. Adorando il rischio, non esita infatti a lanciarsi anche in quello finanziario, con grave pericolo per le sistole di chi gli sta vicino. Alle sue speculazioni non ci sono limiti: può darsi che si metta a giocare in borsa, o che decida di Investire tut-te le sue – e le vostre – sostanze nell’allevamento dei lombrichi. L‘incredibile è che a volte, quando proprio è sull’orlo della bancarotta, gli va anche bene. Ma di solito gli va male. Non importa, bisogna lasciarlo fare: impedirglielo non servirebbe che a intestardirlo di più, in quanto la vostra opposizione diverrebbe un ostacolo da spianare a cornate.

In sostanza un felice rapporto amoroso con l’Ariete richiede solo di essere sempre d’accordo con lui, starlo ad ascoltare per ore e ritenere giustissimo tutto quello che intende fare, foss’anche andare sulla luna a bordo di un aliante. Inop-portuno sottolineare i suoi difetti in chiave ironica, poiché l’ Ariete ha uno scar-so senscar-so dell’umorismo, specie verscar-so se stesscar-so. Ma non si può dirglielo: non ne riderebbe.

Pericolosissimo, anzi letale, può invece risultare il non dargli ragione, soprat-tutto quando non ce l’ha. L’Ariete soffre di reazioni violente, urla, strepita, carica, prende subito fuoco e talvolta lo appicca. Alla fine, estenuati, si finisce col chieder-gli scusa se non altro per spegnere l’incendio. Si acquieta subito: i furori arietini so-no come i temporali di primavera, sfumaso-no di colpo senza lasciare rancori. I rancori, se mai, è il partner a covarli, ammesso che non ne esca prima con un la testa in-franta. Prudente, anzi doveroso, indossare sempre e comunque l’elmetto.

Primadonna

Se tener testa a un Ariete maschio richiede come minimo l’elmetto, riuscire a tener testa a un’ Ariete femmina non è da meno: le loro corna sono ugualmente dure e infrangibili. Amare un’Arietessa inoltre è pericoloso: assetata di novità, ter-rorizzata dalla noia, si sente molto più attratta da avventure rapide e infuocate che non da lunghe relazioni, destinate a sfociare nella monotonia. Perciò se l’avete catturata e volete tenervela, dovete essere pronti a tutto: I’Arietessa è una donna interessante ma eccentrica, che non esita a umiliarvi e a schiacciarvi sotto il tacco qualora vi mostriate più debole di lei. I suoi giudizi suonano feroci. le sue ingiurie decorticanti. È un tantino sadica. Nei deliri più intimi sogna di essere una diavoles-sa adibita alla punizione degli ignavi. Attenti quindi a non essere scambiati per uno di loro: sarebbe la fine. La vostra. Mentre lei se ne andrebbe a testa alta, più viva che mai, a cercarsi un sostituto meno spregevole. E faticherebbe pochissimo a trovarlo.

Gli uomini cadono come mosche nella rete dell’ Arietessa, che peraltro non è mielosa nè melensa, probabilmente attirati dalla sua sensualità violenta e dalla sua violenza sensuale. Quasi subito ci lasciano le penne. L’unica arma per difendersi da lei, e tenerla a bada, è l’ammirazione. Ditele che è bella e vedrete che comincerà ad addolcirsi. Ripeteteglielo a ogni istante e sotterrerà l’ascia di guerra per volarvi tra

le braccia. Naturalmente a questo punto non potete deluderla: dovete amarla folle-mente, per dimostrarle di non aver mentito e soprattutto di essere eroticamente degno di lei. In caso contrario non esiterebbe a farvi a fette. Come Robespierre, che era un Ariete.

L‘insuperabile

Passionale, sempre in preda ad amori improvvisi quanto effimeri, questa donna ec-cezionale, per fortuna unica, pretende fedeltà assoluta e non sopporta di essere se-conda a nessuno. Se non viene considerata la Sola, l’Inimitabile, l’Insuperabile, l’A-rietessa discendente di Pallade dà al partner del filo da torcere.

Non a caso la sua antenata fu, all’epoca, sindacalista delle tessitrici. A dire il vero nemmeno tanto leale.

Attenzione dunque, con la vostra Arietessa, a non competere mai in nessunis-sima cosa, specie se siete più bravi di lei. Rischiate, come Aracne, di venir tramutati in ragni.

Ariete addio

Non è improbabile che un individuo così logorante dopo un po’ stenda anche i più resistenti. Per fortuna scaricare un Ariete non risulta affatto problematico: basta stancarlo. Il che, come abbiamo visto, è facilissimo. Per perdere interesse ai suoi oc-chi sarà sufficiente rimanere freddini di fronte alla prospettiva di scalare il Cervino in pieno inverno e preferire una vacanza a casa piuttosto che in una tenda turco-manna nel cuore dell’ Asia. Opponetevi insomma a tutte le perigliose, astruse trova-te che l’entusiasmano tanto. Infilatrova-tevi le pantofole e diventatrova-te casalinghi. Sbadi-gliate ostentatamente in sua presenza, soprattullo quando parla, e addormentatevi di fronte a un avvenimento che lo eccita, tipo il combattimento di galli o la lotta dei samurai. Impeditegli di divertirsi e portatelo via dai parties non appena comin-cia a prenderci gusto. Se per una volta siete voi ad avere premura anziché lui e vo-lete liberarvene in fretta, fate leva sulla sua gelosia sanguigna: civettate sfacciata-mente con tutti e non datevi la pena di nasconderlo. L’Ariete non potrà tollerarlo, e d’altronde non avrà voglia di perder tempo a riconquistarvi. Ma badate: non è ne-cessario tradirlo davvero. Basta farglielo credere.

Con l’Arietessa la tattica funziona un po’ meno: perché si eclisserebbe, sì, subi-to dopo il vostro tradimensubi-to vero o presunsubi-to, ma non prima di avervi fatsubi-to a bran-delli. Meglio perciò essere prudenti e ricorrere a sistemi più diplomatici. poiché ama l’esagerazione, smettete di usare iperboli per magnificare le sue doti: non trovatela così eccezionale come ,vorrebbe, cioé tantissimo, e dimenticatevi di lei specie du-rante la notte. Ciò l’allontanerà da voi ma soprattutto le impedirà di darvi l’unghia-ta finale laddove è meglio per un uomo conservarsi integro: l’ Arietessa è una don-na che lascia il segno, in tutti i sensi.

Se conoscessimo i dati natali del Botticelli potremmo spiegarci – forse per lesioni dell’asse Pesci-Vergine – come fosse indotto a dipingere questi piedi artrosici e sproporzionati. A meno che si voglia dare la colpa ai soli allievi. Ma qualcuno troverà sicuramente un messaggio esoterico. Ce lo faccia

L’ANGOLO

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