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ISLAM: DALLA LUNA A PLUTONE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 57-65)

in Egitto, in Palestina e in Grecia molti secoli avanti Cristo vigeva il matriarcato.2 Anche nella Bibbia si trova menzione del fatto che in epoca preislamica il regno di Saba, a sud ovest nella penisola arabica, ora Yemen, fu governato da regine. Nel be-ne e be-nel male, l’impronta lunare influenza ancora oggi l’Islam. E se davvero ci fu per secoli un matriarcato condotto da regine sanguinarie e violente - come tratta Ba-chofen nel suo saggio3– potremmo spiegarci le radici della loro spietata misoginia. Di certo c’è stato un sovvertimento lento, ma inarrestabile che ha trasformato una società matriarcale in una società patriarcale, passando simbolicamente da una tipologia lunare - taurina, legata alla fertilità e al potere femminile, a una tipologia plutoniana - scorpionica legata al culto della morte e al potere dispotico maschile.

Quando nasce l’Islam?

L’Islam come grande religione universale nasce con Maometto e più precisamente con la data d’inizio del calendario islamico dell’era musulmana.4Il calendario è lu-nare e composto di dodici mesi di durata irregolare di 29 o 30 giorni, il nono mese è quello in cui cade il Ramadan, il mese del digiuno diurno. Questo calendario lunare è puramente e solo religioso e vede retrocedere ogni anno il Ramadan di un mese lunare.

Curiosa è la distribuzione geografica dei paesi di religione islamica, dal Maroc-co all’Indonesia, che sulla carta del mondo assumono nell’insieme la forma di una falce lunare; anche la zona d’ombra dell’eclisse che precedette la nascita di Mao-metto copre la stessa zona; l’eclissi, che un tempo veniva considerata magica, av-venne il 3 agosto del 566 e coprì con il suo cono d’ombra tutto il Medio oriente, un presagio per il destino religioso e politico di quei popoli (fig. n.1 dell’eclisse). Anche la morte di Maometto nel giugno del 632 fu annunciata da un’eclisse di Sole.

La data dell’Egira

Ma è la data dell’Egira quella che ci interessa perché è la data che dà inizio all’era islamica e corrisponde al periodo in cui Maometto da profeta diventa anche uomo di Stato e condottiero. L’Islam, infatti, non è soltanto una religione è anche un si-stema di potere politico e sociale che permea con il suo stile di vita tutta la società, maschile e femminile.

Purtroppo la data dell’Egira, non è certa; sappiamo soltanto che la fuga di Maometto dalla Mecca a Medina è avvenuta nel 622 d.C.. Giorno e mese, il 15 lu-glio, furono scelti arbitrariamente dal califfo Omar, dopo la morte di Maometto, co-me Capodanno dell’anno solilunare e il 15 luglio era il giorno in cui si era formata la Luna nuova e una parziale eclisse di Sole.

I mesi del calendario islamico partono sempre dalla Luna nuova. Ma non esat-tamente. È probabile che, come il Ramadan inizi dal momento in cui l’osservatore può distinguere nel cielo una sottile falce di luna visibile al tramonto dopo il

novi-lunio (nel 2001, infatti, il Ramadan è iniziato il 16 novembre con lo spicchio di Luna già visibile in cielo), anche l’anno dell’Egira potrebbe aver avuto inizio allo stesso modo. Ma la falce di luna è visibile solo due o tre giorni dopo il novilunio e quindi non il 15 luglio.

Dunque la date più significative astronomicamente e astrologicamente po-trebbero essere il 18 o il 19 luglio, i giorni in cui si poteva vedere meglio il famoso spicchio di Luna.5Ma a nostro parere quella del 19 luglio ci sembra la più attendi-bile. Ecco la data completa: 19 luglio 622 h. 20,10 Medina – Arabia Saudita. (oroscopo n. 1). Nei due oroscopi cambia solo la posizione della Luna, l’astro simbo-lo di quel poposimbo-lo e quindi cardine dell’oroscopo che il 19 è in Leone anziché in Can-cro. L’Ascendente Acquario è uguale in entrambi i casi, ma Urano, maestro dell’A-scendente, il giorno 19 è congiunto alla Luna, in settima, mentre il 18 si trovava in settima, ma quasi isolato. Indubbiamente il maestro dell’Ascendente, Urano, in set-tima, congiunto alla Luna la dice lunga sulla misoginia che alberga da sempre nel-l’animo degli islamici, per non parlare delle lotte sanguinose che dividono le diverse etnie di cui è composto l’Islam. È come se l’Ascendente acquariano li volesse fratelli, mentre il rivoluzionario Urano congiunto alla Luna (che nell’oroscopo delle nazioni è simbolo del popolo), li dividesse senza tregua. Inoltre la congiunzione Urano\Luna mi pare suggerisca anche la rottura definitiva di una regola sociale che aveva le sue

radici nel matriarcato. In entrambi gli oroscopi Plutone è fortissimo in Ariete. Si tratta di un Plutone combattivo che si allea con l’agilità di Mercurio con cui fa tri-gono preciso. A questo proposito citiamo la definizione che ne da Lisa Morpurgo, nella Introduzione all’astrologia: “Questo trigono rafforza la sicurezza di sé, la co-scienza serena dell’Io”. Giove, isolato, in prima casa si oppone a Nettuno, un aspetto che rivolto a una popolazione intera suggerisce una visione pessimistica della vita, un malcontento cronico e una ricerca di compensi che possono sfociare in eccessi. Eccessi giustificati anche dalla vicinanza di Nettuno a Urano. I temi hanno come asse centrale la prima casa e la settima, un’asse cui fa riferimento il rapporto tra il soggetto e il mondo esterno, ossia tra questo popolo e gli altri, alleati o nemici.

Toro – Luna - matriarcato, Scorpione – Plutone – patriarcato

Il Toro e i valori lunari

Ma torniamo allo Zodiaco. Il segno più femminile dello Zodiaco, a mio avviso, non è il Cancro, bensì il Toro, segno di Terra, fecondo, fisso, fattore di stabilità governato dall’umida e fertile Venere e sede dell’esaltazione della ciclica Luna. Facciamo nota-re che in Toro sono in esilio sia Marte, sia Plutone; valori in sfavoriti in un segno in cui vengono esaltate le facoltà del genere femminile, e d’altronde Venere e la Luna si trovano in detrimento nell’opposto segno dello Scorpione, dove vengono messi in risalto qualità legate al mondo maschile. Il mondo dei simboli a volte può chiarire meglio di qualunque altra teoria il comportamento dei popoli. Secondo la disciplina astrologica l’eccesso di energia di un segno zodiacale, in questo caso il Toro, si ri-flette sempre sul segno opposto, lo Scorpione, indebolendolo e provocando l’emis-sione di energie distorte.

Il segno del Toro è potente perché accoglie in sé i fermenti e i semi della vita e della riproduzione (Venere). La terra del Toro è fertile, accoglie e protegge il seme durante l’inverno, nutre la vegetazione in primavera e in estate. La Luna qui in esal-tazione è simbolo della ciclicità cui è sottoposta la riproduzione sessuata; la gravi-danza umana è scandita da dieci lune, il ciclo fertile della donna è mensile, lunare. La parola araba “Qarn” significa corno e ha il doppio significato di età, ciclo, ovvero ciclo lunare. Ma anche l’ascia bipenne dalle due lame ricurve usata dalle Amazzoni deriva dalle due punte della falce lunare. Dunque corno, ciclo, Luna, donna sono concatenati simbolicamente. Il segno del Toro governa anche le foreste e la vegeta-zione rigogliosa e analogicamente i capelli, specie quelli femminili così legati al ci-clo riproduttivo. Governa anche i bulbi oculari e la vista, e grazie a Venere anche la bellezza e le forme morbide, come il piacere di guardare e di mostrarsi o di auto-contemplarsi. Essendo un segno fisso è simbolo di popolazioni stanziali, legate alle radici e al loro territorio che difendono con tenacia.

Riassumendo: il Toro e la Luna sono il simbolo del mondo femminile, fertile e legato alla riproduzione della specie umana, animale e vegetale. Un mondo legato

simbolicamente alla vegetazione e alle foreste, e nell’uomo, anatomicamente ai ca-pelli, agli occhi e alla vista.

Lo Scorpione e i valori plutoniani

Complementare al segno del Toro, a Venere e alla Luna troviamo, opposto nello Zo-diaco, il segno dello Scorpione. Anche lo Scorpione è un segno fisso, femminile e d’acqua. Ma governato dal bellicoso Marte e da Plutone, dio degli inferi, possiede valori opposti a quello del Toro. I due segni però simbolicamente si completano a vicenda dato che soltanto insieme possono rappresentare la funzione riproduttiva, femminile e maschile. Ricordiamo però che in Scorpione Venere si trova in esilio e la Luna in caduta, e questo, in parte, rende conto del la misoginia dei popoli islamici.

Così come il segno del Toro è associato al germogliare della vita e alla ciclicità del nostro tempo terrestre, lo Scorpione racchiude tutta la simbologia del disfaci-mento della materia, della morte e del non tempo. E come il Toro accoglie e ripro-duce, lo Scorpione penetra e attraverso la morte rigenera per un diverso ciclo vitale. E’ Plutone la chiave d’interpretazione ultima del segno. Plutone – inferi. Gli inferi, sono il luogo dove il tempo, la luce e la vita degli uomini e della vegetazione non esistono. Plutone - Ade - secondo la leggenda possedeva un casco d’oro che gli permetteva l’invisibilità: ancora un simbolo del non vedere, del nascondere, del se-greto, ma era anche il dio signore della morte e delle ricchezze sotterranee. E gli In-feri sono sotto, nel centro della Terra, luogo buio per eccellenza che ci ricorda le ca-verne, i luoghi desolati dove non germoglia la vegetazione e le foreste sono di roc-cia o di ghiaccio. L’acqua dello Scorpione è l’acqua della morte già nota nel mondo mitico. Secondo i Babilonesi l’acqua era il simbolo del “profondo scuro e dell’appa-rentemente inattraversabile fiume della morte, il fiume che divide le due forme di esistenza tra la vita e la morte”.6

Nel corpo umano lo Scorpione è associato oltre al già citato sistema riprodut-tivo e agli ormoni maschili che sono alla base dei caratteri sessuali secondari come la barba, la voce profonda, baritonale, e la muscolatura più potente, anche alle so-stanze di rifiuto, alla putrefazione, alla dissoluzione, ai gas intestinali e gastrici pro-dotti dalla fermentazione del cibo. Governa anche il sistema difensivo.

Riassumendo: Scorpione e Plutone sono simboli di un mondo maschile legato al sacrificio per la sopravvivenza della specie e per questo segnato da Plutone–morte e da Marte–attacco, difesa. Un mondo legato simbolicamente all’o-scurità, al segreto, al non tempo e anatomicamente soprattutto agli organi sessua-li maschisessua-li e alla dissoluzione del corpo.

Islam: sotto il segno dello Scorpione

L’esposizione del mondo simbolico dell’asse Toro/Scorpione ha certamente fatto scaturire nella mente dell’astrologo un fitto intreccio di associazioni tra i simboli

celesti e il mondo culturale, religioso e politico dell’Islam. Ade con il suo casco del-l’invisibilità ci ricorda il turbante nero dei Talebani o bianco dei musulmani. Invisibi-lità è nascondersi e nascondere, ecco il nascondere le donne con il velo o in periodi come questo di esasperazione religiosa, con il burqa, una veste che mette la donna completamente al buio, cioè sprofondata nelle voragini dell’oscurità. E ancora, l’ico-noclastia, ossia la proibizione della vista delle immagini, la distruzione delle statue del Buddha, il divieto di farsi fotografare, di guardare immagini televisive o di leg-gere libri o riviste. Le grotte buie e inospitali degli afgani sono in analogia con il sottosuolo senza luce né vita degli inferi, e Plutone - oro- ricchezze sotterranee è in analogia con il petrolio, chiamato anche “l’oro nero”, prodotto del sottosuolo di cui è ricco il Medio Oriente. Anche il culto della morte, proprio delle fazioni collegate alla Jihad islamica, è molto scorpionico; non si tratta della conservazione dei corpi per un’altra vita nell’aldilà come avveniva per gli antichi egiziani, bensì di una mor-te sacrificale, un suicidio religioso, con l’unico scopo di colpire il nemico portandolo con sé in una morte atroce, convinti con questo sacrificio di aver conquistato per sé il Paradiso.

A questo proposito ricordiamo che lo scorpione, cui si ricollega il segno, è un aracnide che in caso di pericolo si autoinocula il veleno con il suo aculeo procuran-dosi la morte; è anche una forma terricola diffusa dal Marocco alla Mesopotamia, più o meno la stessa area coperta dall’Islam.

Certo, l’Islam non ha solo connotazioni così negative; sono stati i Talebani a imporre con la violenza leggi crudeli, soprattutto verso la donna, leggi che non si trovano nel Corano. In ogni caso “teneri” gli arabi non devono esserlo stati neanche in passato. Nel VII secolo d.C. erano divisi in tribù nomadi ostili gli uni agli altri e la vendetta e la razzia erano operazioni all’ordine del giorno. Scrive lo storico Giorda-no BruGiorda-no Guerri7che i capi delle tribù avevano un potere totale e in caso di care-stia decidevano di sopprimere le bocche inutili, sacrificando per prime le ragazze più giovani, seppellendole vive. Si tratta di aberrazioni, ma è interessante notare che anche nella tipologia delle loro fanatiche crudeltà i Talebani e le altre sette an-tioccidentali hanno conservato e esaltato i valori simbolici della loro natura pluto-niana. Non dimentichiamo poi che quasi tutti i popoli islamici ancora oggi non solo non amano il progresso occidentale e i popoli di diversa religione (Giove in Pesci, isolato e opposto a Nettuno), ma hanno sempre inferto alle loro donne mutilazioni sessuali crudeli, trattandole alla stregua di oggetti da usare e poi gettare. Le docu-mentazioni su queste ingiustizie e crudeltà contro le donne sono infinite, ma non sono esclusiva di questo popolo.

Cosa suggerisce lo Zodiaco

Per trovare la pace e un vivere sereno i popoli plutoniani, come gli islamici, dovreb-bero rispettare le volontà del loro profeta, Maometto, che esaltava la tolleranza. Se-condo lo Zodiaco dovrebbero lasciare spazio anche alle istanze del segno opposto, il

Toro, rinunciando allo strapotere dello Scorpione. Quando i valori dei due segni op-posti e complementari Toro / Scorpione si fonderanno tra loro, l’uomo e la donna, la vita e la morte, avranno uguale peso e si formerà quell’unità simbolica che porta al-l’armonia. Dal segno dei Pesci che è un segno d’Acqua fratello dello Scorpione, ma che ha in sé i simboli dell’accettazione di chi è diverso o sofferente, questi popoli dovrebbero imparare ad accogliere anche le altre fedi religiose e tutto ciò che è di-verso da loro.

NOTE

1 Si veda su Linguaggio Astrale n. 125: Una nazione uraniana. Gli Stati Uniti e le sue guerre. 2 R. GRAVES, I miti greci, ed. Longanesi&C. Milano. II ed. Il Cammeo, 1985.

3 J..J. BACHHOFEN, Il Matriarcato, ed. G. Einaudi, Torino, 1988.

4 L’Islam è la più recente religione universale, adora un Dio unico, onnipotente. Il suo fonda-tore fu Maometto, l’uomo scelto da Dio come portavoce delle leggi divine, in cielo, in terra, in vita, e nell’oltretomba; leggi divulgate attraverso il libro sacro, del Corano. L’Islam si propagò con la forza e la velocità di un uragano. Già nel 632 dell’era volgare l’Islamismo era presente in tutto il Medio Oriente e nello spazio di un secolo si estese da Gibilterra all’Himalaya. Fu grazie all’Islamismo che il popolo mediterraneo a quell’epoca nel caos di guerre tribali trovò un ordine religioso, sociale e poli-tico, tale che riunì quei popoli in una sorta di fratellanza sotto l’autorità di Dio e al disopra delle bar-riere di razza o di nazione.

5 Secondo le effemeridi di alcuni programmi computerizzati, come il “Prima” della Matrix, la congiunzione Sole/Luna si forma il 17 e non il 15 luglio. Le posizioni astrologiche sono identiche, ma programmi diversi, come il “Nova”, le pongono in giorni diversi. In ogni caso, il tema della prima fal-ce di Luna è graficamente identico per entrambi i programmi.

6 Cit. dal Libro tibetano dei morti, di Detlef I. Lauf, ed. Mediterranee, 1992.

7 Io Donna (allegato del Corriere della Sera), Maometto Story di Giordano Bruno Guerri, nov. 2001.

ASTROLOGIA

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 57-65)