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Un catalogo di snodi narrat

Capitolo 2: La lettera nella macchina del racconto

1) Un catalogo di snodi narrat

L’equivoco è il grande protagonista della narrativa barocca,142 e la lettera la sua più fida alleata: i labirinti di illusioni entro cui tendono a perdersi eroi ed eroine hanno spesso pareti di carta, e basta di solito un filo di inchiostro a far trovare loro l’uscita. Anche uno dei massimi teorici del Seicento, Emanuele Tesauro, riconosceva nella «metafora terza d’equivoco», intesa come sostituzione

142B

RUNO PORCELLI, Le novelle degli Incogniti: un esempio di “dispositio” barocca, in «Studi secenteschi», 26, 1985, pp. 123-124.

di una cosa per l’altra, il più valido sostegno all’invenzione della favola. Promette il Cannocchiale aristotelico che

da questo genere [di metafora] (cosa degna di risapersi) vedrai tu nascere i più bei gruppi tragici o comici che abbian trovato o trovare possano i poeti o romanzieri. Peroché tutti avran per fondamento uno equivoco o di una persona per un’altra, o di un’azione o tempo o luogo o d’altra circonstanza per altra. Et da questo equivoco fondamentale nascono in consequenza molt’altri equivochi episodici, avviluppamenti e peripezie maravigliose e strane che togliono la fede al vero o la danno al falso; e finalmente le inaspettate piacevoli agnizioni quando l’equivoco si chiarisce, il nodo si disnoda.143

Al precetto segue l’esempio della «morte non vera», declinato in tutte le possibili varianti per dimostrare la versatilità della tecnica. E per aumentare l’impressione di abbondanza, Tesauro ha cura di ricordare, prima di concludere il capitolo, l’esistenza di tante altre possibili fonti di nodo equivoco, tra cui quella della «lettera o finta o non ricapitata in tempo e luogo e ad un per un altro».144 Al catalogo non poteva certo mancare uno degli stratagemmi più noti agli scrittori e ai lettori dell’epoca per creare scompiglio in una storia.

Nonostante lo scambio di lettere possa dare origine a una grande varietà di incidenti, gli scrittori del Seicento tendevano a servirsi di un numero ristretto di varianti, talvolta in combinazione tra loro. Per comprendere in che modo la scrittura epistolare potesse favorire la nascita di peripezie può essere utile prima di tutto elencarle e organizzarle secondo un principio logico, che ho individuato nell’allontanamento dal modello di comunicazione di base. Per comunicazione epistolare di base intendo quella che prevede come unici soggetti un preciso mittente e un preciso destinatario, generalmente indicati dal testo stesso, e che la trasmissione del messaggio avvenga in tempi ragionevoli. Nel modello di base la scrittura funziona come un surrogato della voce, abbastanza efficace da permettere la trasmissione del messaggio, ma non tanto da assicurare sempre la riuscita della

143 E

MANUELE TESAURO, Il Cannocchiale Aristotelico, Venezia, Paolo Baglioni, 1663, p. 360.

comunicazione. L’allontanamento dal modello può perciò configurarsi in maniera problematica, come fallimento dell’ufficio idealmente riservato alla lettera, ma può anche presentare un volto positivo, quando consiste invece nel volontario impiego del mezzo epistolare per scopi diversi da quello che aveva animato in pricipio i corrispondenti.

Entrambi i casi, per quanto diversi, sono accomunati da un equivoco, ossia dalla sostituzione di uno degli elementi previsti dal modello di base, e contribuiscono alla complicazione della trama.

Nella seguente tabella ho riportato i modelli di comunicazione emersi dall’esame del campione, distinti per l’elemento coinvolto nell’allontanamento dal modello di base e disposti seguendo l’ordine in cui gli elementi della catena comunicativa si trovano gli uni rispetto agli altri:

a. la lettera contiene informazioni veritiere Comunicazione ottimale 1) MODELLO DI BASE

b. la lettera contiene informazioni ingannevoli

a. MITTENTE: chi scrive non è il mittente previsto

b. MEDIUM: la lettera non arriva in tempo 2) VARIANTI

c. DESTINATARIO: chi legge non è il destinatario previsto

Equivoci

La prima distinzione è quella tra il modello di base e le sue varianti. La narrativa barocca non vive di soli equivoci, e anche una lettera giunta regolarmente a destinazione può contribuire allo sviluppo di una storia, modificando il comportamento dei personaggi. Nel caso 1a il messaggio inviato dal mittente raggiunge l’interlocutore senza distorsioni di alcun tipo, né prolungamenti né deviazioni, trasmettendo al destinatario informazioni corrette e permettendogli di reagire in armonia con i fatti. Se il contenuto della lettera è

veritiero non si verificano malintesi e la comunicazione può essere definita come ottimale.

Tutti i restanti percorsi sono caratterizzati dalla sostituzione di un elemento del modello 1a, ovvero da un equivoco. La prima sostituzione è quella di informazioni false al posto di informazioni vere, tipica del modello 1b, per cui il destinatario è portato a pensare e agire in maniera conforme a una visione fallace del mondo. Il modello 1b non rientra nella categoria delle varianti perché l’equivoco che lo distingue è indipendente dal processo comunicativo, identico nei fatti a quello di 1a.

La stessa cosa non si può dire invece per i modelli elencati nella categoria 2, i cui effetti sono determinati non solo dal contenuto del messaggio, ma anche dalla sua trasmissione. Quando la sostituzione riguarda il mittente (2a) il destinatario pensa di comunicare con una persona, mentre il suo vero corrispondente è un altro, vuoi perché qualcuno ha falsificato la firma, o perché il testo è stato cambiato, o perché è stato composto sotto dettatura. Nella variante 2b sopraggiunge un problema a livello di canale che non riguarda i corrispondenti, mentre in quella 2c, la più duttile e diffusa nella narrativa barocca, la persona che legge il testo non è, o non è solo, il destinatario.

Le varianti 2a, 2b e 2c possono riguardare tanto lettere veritiere quanto lettere mendaci, essere cioè una deviazione dal tipo 1a del modello di base o dal tipo 1b, generando così doppi e tripli errori, e possono combinarsi tra loro – come quando una lettera ingannevole è intercettata da qualcuno che risponde sotto falso nome – fino a creare intrecci sempre più complicati. Le possibilità sono potenzialmente infinite e concretamente molto numerose, ma per semplicità di esposizione mi limiterò a descrivere e catalogare soluzioni elementari e a segnalare solo le combinazioni più frequenti nella narrativa presa in esame.