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Il sottogenere della lettera amorosa

Capitolo 3: La scrittura esibita

5) Il sottogenere della lettera amorosa

L’organizzazione del libro di lettere barocco rispetta comunemente una scansione convenzionale degli argomenti mirata a dare spazio a tutti i sottogeneri epistolari codificati. «Quasi tutti gli epistolari» scrive Jeannine Basso «contengono una lunga lettera di consiglio a un giovane, una lettera sul matrimonio, una lettera burlesca, una o, al massimo, due lettere d’amore redatte a nome d’altri e per una destinataria anonima (!), la lettera breve senza soggetto, cioè scritta allorché chi tiene la penna in mano riconosce di non aver niente da dire, ecc.»290 Molti di questi sottogeneri si prestano all’integrazione nella narrativa: all’inizio dell’Abido di Masucci, per esempio, sono riportate due lettere di perdono scritte da Florideo al padre e alla madre di chiara derivazione manualistica.291 Ma essendo l’amore il tema più frequente della narrativa italiana

290 J. B

ASSO, Tra epistolario e diario attraverso il Cinquecento e il Seicento, in Le forme del

diario, «Quaderni di retorica e poetica», II, 1985, p. 44.

291 A. M

del Seicento,292 non stupisce che il sottogenere più rappresentato sia proprio quello della lettera galante e passionale.

Il legame tra narrativa ed epistolografia amorosa è parte della tradizione letteraria europea. Già in età medievale i romanzi cavallereschi potevano contenere lettere amorose293 e alcuni tipi di lirica assumere la forma epistolare.294 Fu però sulla scia della poesia petrarchesca che si svilupparono le caratteristiche dell’epistolografia amorosa rinascimentale. Petrarca aveva fondato un lessico amoroso cui tutti dovevano obbedire, scrittori di lettere inclusi.295 Del resto l’epistolografia amorosa era sentita come un genere talmente affine a quello della lirica da comparire all’interno delle raccolte accanto alle poesie, come nell’epistolario di Margherita Costa che vede riunite 151 lettere accompagnate da sonetti, canzoni e madrigali.296

Se da una parte la lettera era percepita come un equivalente in prosa di certi settori della lirica, non mancarono in età moderna tentativi di svilupparne contemporaneamente le potenzialità narrative, grazie anche alla mediazione del modello petrarchesco. Mentre le raccolte di lettere familiari faticavano a trovare un’organizzazione alternativa a quella per sottogeneri o per categorie di destinatari,297 le raccolte di amorose tendevano a imitare la disposizione narrativa dei testi del Canzoniere298 facendo corrispondere una o più lettere a ciascuna fase di un’ideale vicenda di coppia: l’innamoramento, l’incontro, lo scambio di

292 G. G

ETTO, Il Barocco letterario, cit., p. 251.

293 R. M

ORABITO, Lettere e letteratura, cit., pp. 51-52.

294

C.E. KANY, The Beginnings of the Epistolary, cit., pp. 11-13.

295 Emblematico in Francia il caso di Etienne Tronchet, autore nel 1595 di 54 Lettres amoureuses,

adattamenti in prosa di sonetti tratti dal Canzoniere di Petrarca (cfr. J. BASSO, Les traductions en

français de la littérature épistolaire italienne aux xvi et xvii siècles in La lettre au XVIIe siècle, in

« Revue d’Histoire Littéraire de la France », LXXVIII (1978), 6, pp. 908-909.)

296 J. B

ASSO, Le genre épistolaire, cit., pp. 610-611.

297 B. B

RAY, L’Art de la Lettre Amoureuse, cit., pp. 21-22.

298 A. Q

omaggi, la gelosia, fino al dissolversi dell’illusione e all’abbandono.299 Scrive Raffaele Morabito:

In linea di massima la materia d’un epistolario amoroso può essere facilmente ricondotta a uno schema narrativo: la stessa necessità di articolare gli esempi in relazione alle varie fasi dell’amore può finir per tracciare la storia di una relazione nei suoi sviluppi. Ne può venir fuori una sorta di repertorio delle situazioni amorose e dei corrispettivi sentimenti degli innamorati che, in un’atmosfera che è quella del petrarchismo, svolge in prosa e nei piani più bassi della gerarchia letteraria la stessa tematica che aveva occupato buona parte del Canzoniere petrarchesco.300

Per il Cinquecento, gli esempi più noti di adesione dell’epistolario all’archetipo degli amori di Laura e Francesco sono le raccolte di Giovanni Antonio Tagliente e di Alvise Pasqualigo,301 ancora lontane dall’esprimere pienamente le potenzialità latenti nella forma epistolare, nonostante la somiglianza a esperimenti più moderni. Le proposte di Tagliente, Pasqualigo e dello spagnolo Juan de Segura rimasero nell’immediato prive di seguito, quasi a suggerire l’incapacità del modello petrarchesco di trasformarsi compiutamente in romanzo.302

Come le canzoni e i sonetti, le lettere amorose isolavano una situazione o un sentimento da un ideale continuum narrativo. Esistevano categorie di amorose per ogni occasione: di dichiarazione, di gelosia, di rifiuto, di pace, e tante altre.303 Per costruire il catalogo delle situazioni ricorrenti può essere utile fare riferimento a quello offerto dalla sezione Lettere amorose compresa nella Nuova scelta di

lettere di Luca Assarino, opera composita che sembra riassumere tre diverse fasi

299 E’ curioso notare come si verifichi nello stesso periodo anche un fenomeno inverso di influenza

del modello del libro di lettere sulla raccolta poetica. A partire dagli anni Cinquanta del XVI secolo gli editori dei canzonieri tendono a modificarne i titoli per farli assomigliare a quelli delle antologie epistolari. Cfr. L. BRAIDA, Libri di lettere, cit., p. 43.

300 R. M

ORABITO, Lettere e letteratura, cit., pp. 117-118.

301 Per cui rimandiamo all’ampia trattazione di A. Q

UONDAM, Dal “formulario” al “formulario”, cit., pp. 97-103.

302

A. QUONDAM, Dal “formulario” al “formulario”, cit., p. 110.

303 B. B

RAY, Treize propos sur la lettre d’amour, in L’épistolarité à travers les siècles. Geste de

communication et/ou d’écriture, a cura di Mireille Bossis e di Charles A. Porter, Stuttgart, Franz

di sviluppo dell’epistolografia. La prima parte è una raccolta d’autore di stampo rinascimentale, comprendente lettere autentiche indirizzate a personaggi importanti dell’epoca; la seconda è invece pieno manierismo, presentando una serie di lettere esemplari leggibili sia come esercizi retorici che come modelli per la pratica quotidiana; la terza è ancora manierismo, ma già proiettato verso il futuro del romanzo epistolare. L’ultima sezione raccoglie infatti quattordici coppie di lettere amorose, di proposta e di risposta, seguite da tre lettere sciolte, elencate così nel sommario iniziale:

Principio di servitù Risposte

Ringraziamento di corrispondenza Sua risposta

Di doglianza per biglietto stracciato non letto Risposta

Perché la donna si sia sdegnata ch’ei le abbia scritto Risposta

Perché la donna favorisca altri amanti Sua risposta Di gelosia Sua risposta Di espressione d’affetto Sua risposta Di promessa Sua risposta Di poca corrispondenza Sua risposta Di discolpa Sua risposta Di lontananza Sua risposta

Di rimprovero di rotta fede Sua risposta

Di sdegno Risposta Di disperazione Risposta

D’affetto nato dal cantare

Di lamento perché la donna gli scrive con troppa brevità

Di cavaliere, perché la sua dama sta in dubbio e se l’ami di cuore.304

304 L. A

SSARINO, Nuova Scelta di Lettere, Venezia, Giacomo Bortoli, 1653, p. n.n. Ho eliminato dall’elenco i numeri di pagina.

Come suggerisce la lettura dei titoli, i brani sono disposti secondo un criterio narrativo. Le prime lettere corrispondono alle fasi iniziali di un amore: il corteggiamento, le ripulse, le incertezze. La raccolta procede poi con un’altalena di momenti gioiosi e di allontanamenti, fino alla rottura e alla disperazione finale. Benché l’eccessiva vaghezza dei testi e l’assenza di legami forti tra le coppie di lettere impedisca di pensare a un romanzo, è chiaro che per Assarino le lettere corrispondono alle situazioni di un’unica ideale vicenda. La scelta di alternare le proposte dell’uomo alle risposte della donna indica poi la volontà di creare una tensione, se non proprio narrativa, per lo meno dialogica. Altro segnale è dato dal fatto che oltre a potersi verificare nella vita reale, le circostanze previste sono anche momenti codificati da una lunga tradizione letteraria: la consegna di un pegno d’amore e la distruzione di una delle lettere, menzionati già nel carteggio di Eurialo e Lucrezia, sono per esempio topoi irrinunciabili di certa narrativa amorosa.

Cercando tra i romanzi italiani del Seicento non sarebbe difficile costituire un completo segretario galante.305 Ecco, ad esempio, una lettera di avviamento d’amore tratta dall’Alfenore di Carlo De’ Dottori:

Signora,

io mi trovo in un caos disperato d’ordinarsi in elementi poiché il più puro, che è il fuoco dell’amor mio, non può esser separato dal pianto. So d’aver inginocchiata la mia qualità a’ piè della vostra bellezza; non so qual Dio non ascolti i supplicanti. Non isprezzi chi la serve colei che non gradisce chi l’ama. Questa è pur vostra sentenza. Quanti oracoli ci vengono dalle pietre, e non si potrà trar risposta dall’ostinazione della vostra lingua? Ho detto forse poco? Parlano per me i miei dolori, nel muto linguaggio di quest’occhi dolenti grida il mio cuore infuocato. Parla di presente l’anima mia con questi caratteri e nella pietosa espressione dell’angustia non sa chiamar chi la sollevi altri che ’l vostro nome. Credetemi, che vi giuro per tutti gli Dei d’aver un petto tanto risoluto a morire quanto ad amarvi.306

305 G. G

ETTO, Il Barocco letterario, cit., p. 277.

306 C

Ed eccone una per l’allontanamento dell’amato, derivata dal Cordimarte di Giuseppe Artale:

S’io sapessi raccontarvi parte di questa notte trascorsami, potrei dire che la mia penna sapesse far miracoli; poiché ella doveria epilogarvi in un brieve squarcio di foglio tutti i tormenti d’un amoroso inferno. Sogni, fantasmi, e sospetti m’hanno in così fatta maniera agitato il cuore, ch’ei confessa essersi renduto bersaglio de’ fulmini d’un amore tiranno. Tanto più che nella occasione di questa vostra partita considero come la lontananza si è la nemica più fiera d’amore, che coll’arme della oblivione dà quegli assalti con cui fa cadere tutti i pensieri fatti custodi della rocca d’un cuore amante. Or questa sì è quella cagione che produce in me effetti di disperato volere. Attendete a preservare la vostra vita e considerate che una stilla del vostro sangue è un torrente del mio, quando conserverete quella fedeltà che dovete alla costanza della reina Osminda.307

Infine, traggo dalle Donne guerriere di Francesco Maria Santinelli una lettera di rottura causata da tradimento:

Gli eccessi della tua infedeltà non giungeranno alla meta delle lor brame nel tradir la mia innocenza, mentre per mia ventura il Cielo, fulminator degli empi, hammi liberata dai lacci amorosi in cui accalappiata indegnamente per te mi trovava con lo scoprirmi i tuoi tradimenti, quanto più ingrati tanto più infami. Perfido, questa dunque è la gratitudine che dovevi ai miei da te non meritati favori? Così si rimunera colei che sì prodigamente ti avea eletto a’ suoi regni? Ahi finto, ahi disleale principe. Ma perché principe? indegnissimo servo della finzione. I principi non hanno petto che alberghi l’infedeltà come in te si scorge, infedele, bugiardo, spergiuro. Non voglio inorridire questo foglio col racconto delle tue colpe, basta che le sappia la tua ingiusta conscienza, e la mia fede che ti dà bando dalla mia persona gonfia d’odio e gravida di quella vendetta che giustamente si deve a’ tuoi tradimenti.308

La lettera amorosa come esercizio retorico trovava nel romanzo una cornice ideale in quanto epistolografia e narrativa condividevano gli stessi topoi sullo sviluppo di una storia d’amore: era facile integrare una lettera nel contesto narrativo, dato che gli snodi della vicenda coincidevano con quelli già previsti dalle raccolte. Essendo concepiti quasi esclusivamente come elementi decorativi, i brani epistolari svolgevano nei confronti dell’opera un ruolo del tutto ancillare, erano spesso isolati oppure venivano disposti a coppie di proposta/risposta, proprio

307 G. A

RTALE, Il Cordimarte, cit., pp. 68-69.

308 F.M. S

come avveniva nelle raccolte. Solo a partire dalla seconda metà del Seicento le lettere amorose avrebbero cominciato a interagire con la storia in maniera più profonda e a comparire in piccoli gruppi.309