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III OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

III.3 CHI BANCHETTAVA?

Sulla base dei dati attualmente a disposizione i banchetti associativi sarebbero stati riservati ai soli membri, come illustrato efficacemente dai vari regolamenti310, così come da alcune inaugurazioni311 e fondazioni private312, così come nel caso dei pasti rituali del Caseggiato di Bacco e Arianna ad Ostia, del mitreo di Tienen, della ‘Sala delle Panche’ di Pergamo. Nel caso particolare del collegio di Esculapio ed Igia anche i patroni sono menzionati come partecipanti agli eventi ufficiali del gruppo, ma bisogna anche tener presente che sono inseriti insieme alle diverse magistrature corporative ed indicati con il titolo onorifico di pater e

mater, il che significa che erano considerati membri a tutti gli effetti dell’associazione; negli

altri casi invece non sono espressamente indicati come invitati, ma è importante sottolineare che questo non implica di per sé una loro assenza ai banchetti delle associazioni che tutelavano.

Tuttavia diversi casi dimostrano che a certi eventi non partecipassero tutti gli iscritti: ad Aquileia per esempio (App. Ep. 10) partecipò solamente un gruppo ristretto tra gli associati, mentre nelle fondazioni di Como e Ravenna (App. Ep. 11; 12) erano i soli ufficiali dei

centonarii e dei fabri a partecipare ai banchetti in onore dei patroni defunti, evidenza

confermata anche dalle epigrafi rinvenute presso il Sacello degli Augustali di Miseno, le quali attestano inoltre l’esistenza di una gerarchia interna agli stessi associati ordinari che dava diritto alla partecipazione a determinati eventi conviviali. In alcuni casi poteva invece succedere che gruppi diversi banchettassero insieme, come in occasione della cena offerta ad Ercolano in cui gli Augustali parteciparono insieme ai decurioni, mentre in altri potevano essere previsti degli ospiti esterni all’associazione stessa, come nel caso degli eventi straordinari di Sagalassos e Tienen; il banchetto finale di svoltosi a PQ2 è inoltre particolarmente interessante in quanto attesterebbe la partecipazione di donne a questo evento conclusivo, mentre nelle fonti epigrafiche è menzionata solamente la patrona del collegio di Esculapio ed Igia, la quale tuttavia, come detto in precedenza, faceva effettivamente parte dell’associazione stessa, quindi bisognerebbe capire se le donne che partecipavano agli eventi di una qualche associazione lo facevano perché ne facevano parte o se c’era la possibilità che anche delle estranee avessero modo di banchettare insieme ai membri di un collegium.

310 App. Ep. 1; 2; 3; 29; 30.

311 App. Ep. 4; 5; 6; 7; 22; 24; 25; 26.

III.4 QUANDO e PERCHÉ si BANCHETTAVA?

Diversi regolamenti menzionano molteplici occasioni in cui si sarebbero svolti degli eventi conviviali313, che corrispondono generalmente alle ricorrenze considerate importanti per l’associazione stessa come la propria data di fondazione e le eventuali festività connesse con la propria divinità di culto, ma sono presenti anche eventi non strettamente legati ad esse, come i compleanni dei patroni o dei loro parenti e le ricorrenze connesse con la figura imperiale, come il compleanno dell’imperatore stesso, così come sono attestati dei banchetti per commemorare i defunti nei rosalia, nel dies violae e nei parentalia; questi rappresentano tuttavia solamente degli eventi a cadenza annuale, mentre nel caso del regolamento degli

Iobaccoi di Atene (App. Ep. 29) sono menzionati anche dei banchetti organizzati mensilmente

così come in occasione delle celebrazioni degli eventi importanti dei singoli associati, ma è anche importante sottolineare che questo caso rappresenta un unicum all’interno del materiale raccolto, il che non permette quindi di estendere questa evidenza ad altri tipi di associazione. Anche le altre fonti epigrafiche attestano degli eventi conviviali periodici314, ma si tratta generalmente di poche date e riconducibili solamente a casi particolari come i compleanni dei benefattori o alle commemorazioni in occasione di festività in memoria dei defunti, non permettendo quindi di sapere quali fossero le altre ricorrenze celebrate dai gruppi menzionati; altri testi invece testimoniano l’esistenza di eventi straordinari315 a cui determinate associazioni parteciparono, come in occasione di banchetti pubblici o inaugurazioni di monumenti, non permettendo tuttavia di sapere se celebrassero degli eventi periodici. L’unica eccezione a questo proposito è rappresentato dall’iscrizione proveniente da Eboli (App. Ep. 9), in cui i dendrofori risultano beneficiari di una doppia donazione, una volta alla commemorazione del compleanno del patrono della città e l’altra in occasione dell’inaugurazione della statua da loro dedicata: in questo caso sono quindi attestati nel medesimo contesto sia un banchetto consumato in un’occasione particolare sia un evento conviviale periodico, ma nello stesso tempo non consente di sapere se questa associazione banchettasse anche in altre occasioni.

Dal punto di vista archeologico invece solo alcuni siti forniscono informazioni in merito alle occasioni in cui i diversi spazi sarebbero stati utilizzati: le epigrafi di Miseno per esempio testimoniano lo svolgimento di particolari eventi conviviali nei pressi della sede associativa degli Augustali, mentre i depositi di rifiuti di Sagalassos, Pergamo e Qumran testimoniano un

313 App. Ep. 1; 2; 3; 29.

314 App. Ep. 8; 9; 11; 12; 13; 14; 15; 16; 17; 18; 24; 32; 39; 40; 41; 42; 46. 315 App. Ep. 4; 5; 6; 7; 8; 9; 10; 22; 23; 24; 25; 26; 27; 44; 45a-b; 49.

utilizzo ripetuto dei rispettivi ambienti per consumare dei pasti; tuttavia le ragioni sono riconducibili a ragioni diverse: nel caso di Qumran per esempio si sarebbero svolti i pasti del personale di servizio dell’insediamento, quindi è possibile che si svolgessero a cadenza giornaliera, mentre nel caso di Pergamo si sarebbe trattato dei pasti connessi con le attività di un’associazione religiosa, quindi intimamente connesse con la propria ritualità. Questo solleva delle questioni in merito a quanto frequentemente fosse utilizzato l’edificio, poiché proprio il regolamento dell’associazione degli Iobaccoi ha dimostrato che fossero molteplici le occasioni conviviali per un’associazione dionisiaca: anche a Pergamo si celebravano gli eventi importanti dei membri del gruppo o era utilizzato solamente in occasione delle ricorrenze strettamente legate al culto del dio? Dal punto di vista archeologico si può affermare che si svolgessero almeno i banchetti cultuali, mentre per gli eventi straordinari è possibile solamente ipotizzarli. Allo stesso tempo i contesti archeologici permettono di attestare solamente gli eventi conviviali che si svolgevano all’interno dell’edificio, mentre non è possibile sapere con certezza se alcuni di essi fossero o meno consumati anche nella piazza antistante l’edificio, ma dato il forte esclusivismo trasmesso dal regolamento di Atene si potrebbe ipotizzare che all’esterno si svolgessero i sacrifici in occasione delle ricorrenze principali mentre i banchetti che sarebbero seguiti a questi sarebbero stati consumati all’interno dell’edificio solamente dai membri dell’associazione.

Per Sagalassos invece non è possibile attribuire i pasti consumati che si svolgevano periodicamente all’interno del sito di PQ2 a delle particolari ricorrenze, non conoscendo la natura dell’associazione che vi risiedette, così come non è possibile sapere quanto frequentemente fossero organizzati questi eventi conviviali; tuttavia è stato possibile attribuire il ‘banchetto finale’ ad un evento straordinario legato all’abbandono dell’edificio, il quale avrebbe peraltro comportato il seppellimento rituale del cibo consumato e del vasellame impiegato, suggerendo quindi che gli fosse attribuito un certo valore simbolico, analogamente a quanto accadde a Tienen in occasione della probabile celebrazione del rinnovamento rituale del mitreo nel corso delle festività legate al solstizio d’estate.

APPENDICE EPIGRAFICA

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