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II I SITI ARCHEOLOGIC

II.4 CONVIVIALITÀ e MITRAISMO: il MITREO di TIENEN

Sono diverse le evidenze che dimostrano l’importanza rivestita dalla convivialità nell’ambito della religione mitraica. Dal punto di vista iconografico infatti una delle scene più frequentemente rappresentate è quelladi Mitra intento a banchettare insieme al Sole sul corpo del toro ucciso, peraltro spesso impressa sulla medesima stele in cui è raffigurata la

tauroctonia, la quale illustra l’uccisione del toro compiuta dal dio205, portando alcuni studiosi ad ipotizzare che durante lo svolgimento delle pratiche rituali fosse in un primo tempo mostrata la scena di Mitra che uccide il toro, simbolo del sacrificio compiuto dal dio per la salvezza del mondo, per poi girare la stele e mostrare la raffigurazione del banchetto divino di Mitra con il Sole206. Secondo Roger Beck sarebbero stati proprio questi due eventi della mitologia del culto ad essere rievocati nel corso dei banchetti rituali, i quali avrebbero presupposto un tale coinvolgimento emotivo dei partecipanti da essere in grado di trasformare il semplice consumo collettivo di un pasto in un evento religiosamente significativo, diventando una sorta di ‘sacramento’ o ‘liturgia’207. Un’altra occasione conviviale, secondo Manfred Clauss, sarebbe stata la periodica commemorazione dell’iniziazione dei vari membri del gruppo208. L’esistenza di attività conviviali è peraltro dimostrata dai molteplici mitrei rinvenuti, nei quali è attestata la presenza quasi ubiqua di strutture parallele in muratura o scavate nella roccia interpretate come letti triclinari, alla cui estremità era posta una raffigurazione della tauroctonia o altre immagini sacre209.

Tuttavia il contesto emerso nel vicus di Tienen, nella Germania Inferior, rappresenta un caso eccezionale all’interno del panorama mitraico, poiché consiste in un importante deposito di ceramica e resti animali attribuito ad un grande evento conviviale, consumato nel corso di una festività a cui avrebbero partecipato diverse decine di persone. In numerosi mitrei infatti pur essendo stati rinvenuti diversi frammenti di ceramica o resti archeozoologici, questi sono stati generalmente trovati interrati al di sotto di altari o delle strutture permanenti disposte lungo le pareti degli edifici sacri210, venendo quindi interpretati come i resti dei vari pasti rituali consumati nei vari edifici sacri, a cui avrebbero quindi partecipato i soli iniziati; in questo

205 CIMRM I 390, r5; 397; 641; 693a; 782; 1083; 1136; 1175; 1896. Martin 2015, pag. 47. 206 Turcan 1996, pag. 233.

207 Beck 1996, pag. 182; Beck 2006, pag. 21-22. 208 Martin 2015, pag. 32.

209 I mitrei di Santa Prisca e di Santa Maria Capua Vetere sono i casi più famosi, affiancati da quello detto ‘delle sette

sfere’ ad Ostia e quello di Palazzo Barberini a Roma.

caso invece l’evento si sarebbe svolto all’aperto e vi avrebbero preso parte anche persone estranee al gruppo religioso.

Questo insediamento si colloca nel territorio della Civitas Tungrorum, a circa 30 km ad ovest dell’antica capitale della provincia, l’attuale Tongeren211, la cui estensione originale è stata stimata intorno ai 60 ha, e si colloca lungo la strada che collega Colonia con Boulogne-sur- Mer (fig. 13).

Nell’area della periferia sud-occidentale di questa cittadina (fig. 14) nei pressi di una strada acciottolata (fig. 14.2) e all’interno di un complesso artigianale (fig. 14.7), gli archeologi hanno scoperto i resti di una struttura rettangolare di 12x3.5 m con orientamento SE-

211 Martens 2004a, pag. 26.

Fig. 13

Mappa della provincia della Germania Inferior e della rete stradale romana. (da Martens 2004a)

NO212(fig. 14.1). Nei pressi della strada è stata rinvenuta una placchetta bronzea riportante un’iscrizione puntinata con la seguente iscrizione: D(eo) I(nvicto) M(ithrae) Tullio Spuri

V(otum) S(olvit) L(ibens) M(erito). Questo ritrovamento ha permesso agli studiosi di

identificare con certezza l’edificio come un mitreo, la cui realizzazione è stata datata alla metà del III sec. d.C. Dell’edificio è stato trovato solamente il pavimento della navata centrale, la cui copertura era costituita o da travi di legno o materiale durevole successivamente spogliato. Il ritrovamento di un gran numero di chiodi, frammenti di tegole e l’assenza di altre strutture dell’edificio hanno fatto ipotizzare che anche gli alzati fossero realizzati in legno, con una possibile copertura in tegole213. Nel lato N della navata è stato scoperto un piano di 2x2 m (fig. 15.1) realizzato in mattonelle di ipocausto e tegole, sotto il quale è stata trovata una fossa che conteneva dei pezzi di una spada, frammenti di ceramica da mensa e resti animali. Si è quindi ipotizzato che al di sopra della piattaforma in mattonelle fosse posta l’area sacra con la rappresentazione del dio, mentre la fossa sarebbe stata l’esito di un’operazione rituale, probabilmente una cerimonia di consacrazione o rinnovamento dell’edificio214. Nell’area N- O della navata sono invece state individuate le tracce di due canalette, probabilmente realizzate in legno, che formano un angolo di 90° tra di loro (fig. 15.3) ed è stato ipotizzato che facessero parte di un sistema idrico atto a rifornire la struttura, ma non vi sono prove concrete a sostegno di questa interpretazione. Il ritrovamento di tracce di buche di palo nell’area intorno al mitreo ha fatto ipotizzare la presenza di una palizzata che doveva demarcare il terreno di proprietà dell’associazione stessa. Parallelamente alla parte occidentale dell’edificio è stata messa in luce un’area di 13.5x2.5m formata da un complesso di quattro fosse, tre delle quali mostrano uno strato superficiale condiviso, mentre la quarta è indipendente dalle altre e presenta una forma ‘a croce’ (fig. 15.5)215.

212 Martens 2004a, pag. 26. 213 Ibidem, pag. 28. 214 Ibidem.

All’interno di queste fosse sono state trovate tracce di carbone, resti ceramici e archeozoologici. Tra gli oggetti ceramici un gran numero di essi è costituito da manufatti di fattura locale, dei quali, attraverso il calcolo del Numero Minimo di Individui, si sono potute riconoscere 119 brocche, 105 olle di diverse dimensioni, 107 piatti, 89 coperchi e 103 incensieri (fig. 16). Sono state rinvenute inoltre 94 coppe in ceramica a vernice nera di importazione da Trier e dall’area delle Argonne tipo Niederbieber 33 e 29, una delle quali presenta la scritta decorativa ‘PROPINO TIBI’ realizzata con la tecnica ‘a barbottina’ (fig. 17)216.

Sono state trovate inoltre un’anfora Dressel 20 e una proveniente dalla valle della Mosa, entrambe adibite al trasporto di olio d’oliva, così come 12 lucerne. È stato quindi sottolineato come l’olio d’oliva potesse essere utilizzato sia come come fonte di illuminazione sia per cucinare217.

216 Martens 2004b, pag. 338-339. 217 Martens 2004a, pag. 34.

Fig. 14

Mappa periferia S-O di Tienen. (da Martens 2004a)

Fig. 15

Dettaglio del mitreo e area delle fosse (da Martens 2004a)

I ritrovamenti archeozoologici consistono invece di 14.000 ossa animali, dalle quali, sempre attraverso il calcolo del Numero Minimo di Individui, è stato possibile riconoscere 285 galli (Gallus gallus), 14 ovini, 10 maiali (Sus scrofa), un cane un esemplare di taccola (Corvus monedula), oltre a diversi resti di bovino, garum, e pesce, in particolare due esemplari di

anguilla218, ma a proposito dei metodi con cui sarebbero stati cucinati i cibi gli studiosi non sono stati in grado di fornire informazioni precise219.

È stato notato che le fosse furono colmate da un unico strato di terra, mentre frammenti appartenenti agli stessi oggetti sono stati trovati in diversi strati e buche, così come le ossa animali erano mescolate tra loro e in «uno stato di conservazione molto buono», il che ha portato gli archeologi ad ipotizzare che i vari depositi si formarono tutti nell’arco di una singola occasione, probabilmente in seguito alle celebrazioni di una festività religiosa220. Insieme alla ceramica da mensa infatti sono stati rinvenuti diversi oggetti che mostrano delle

218 Martens 2004b, pag. 344; Lentacker 2004, pag. 58-66.

219 «The meal served at the mithraeum could have been diverse, produced by a wide variety of culinary techniques,

involving boiling, frying, roasting, broiling at the spit, and perhaps serving raw». Cit. Lentaker 2004, pag. 69.

220 Martens 2004a, pag. 42-43.

Fig. 16

(da Martens 2004a)

Fig. 4

Fig. 17

simbologie attribuibili alla religione mitraica, tra cui: 1) frammenti di un cratere in vetrina piombifera, realizzato localmente, riportante un applique raffigurante «un busto di Mitra o di un portatore di fiaccola con riccioli che spuntano da un cappello frigio» (fig. 18); 2) un coperchio decorato con un cratere inciso e due appliques a forma di serpente con la testa crestata e di testa di leone con volto umano, anch’esso prodotto localmente (fig. 19); 3) i resti di un cratere in terra sigillata proveniente da Rheinzabern, consistenti nei frammenti del piede e nelle due anse, queste ultime realizzate una a foggia di leone e l’altra di serpente (fig. 20); 4) una pentola in ceramica con all’interno un tubo realizzato nel medesimo materiale che dal fondo dell’oggetto sale lungo la parete, esce in prossimità dell’orlo e infine ruota leggermente intorno ad esso. È stato ipotizzato che la parte esterna del tubo riproducesse il corpo di un serpente, del quale tuttavia non si è conservata la testa (fig. 21)221. Quest’ultimo manufatto è particolarmente interessante poiché gli studiosi sostengono servisse a riscaldare liquidi che, attraverso la pressione esercitata dal calore, sarebbero dovuti uscire dalla bocca del serpente, portandoli a concludere che molto probabilmente doveva avere una qualche funzione rituale222.

221 Martens 2004b, pag. 339-341.

222 Sul fondo del manufatto sono state infatti trovate tracce di bruciatura. Inoltre le analisi dei residui hanno indicato

l’assenza di grassi, il che ha fatto ipotizzare che all’interno del contenitore dovesse trovarsi acqua o vino. Questa ipotesi è stata confermata da un esperimento effettuato su una replica.Martens 2004a, pag. 34-38.

Fig. 18

(da Martens 2004b)

Fig. 19

La connotazione mitraica dell’evento può inoltre essere confermata dagli stessi resti archeozoologici, in quanto alcuni degli animali presenti nel deposito sembrano possedere dei collegamenti con la simbologia di questa religione.

Gli archeologi si sono quindi concentrati in particolare su tre tipi di animali: il gallo, le anguille e la taccola. Alcuni studiosi hanno infatti ipotizzato che il gallo fosse associato a

Cautes, l’aiutante semidivino di Mitra rappresentato con la torcia sollevata, allegoria

dell’alba, connessione supportata anche dal fatto che notoriamente il canto di questo animale annuncia il sorgere del Sole. Secondo Merkelback esso potrebbe simboleggiare inoltre il grado iniziatico dell’Heliodromos, che nella scala gerarchica mitraica è secondo solo a quello di Pater, cioè il suo vertice223.

La presenza dei resti di Corvus moedula sarebbero invece da ricondurre alla somiglianza che intercorreva tra questo e il corvo vero e proprio (Corvus Frugilegus), la cui importanza nella simbologia mitraica è largamente attesta: esso è infatti quasi sempre presente nella scena della

tauroctonia ed è stato interpretato come il messaggero del Sole incaricato di trasmettere a

Mitra il comando di sacrificare il toro. Il corvo corrisponderebbe inoltre al grado di Corax, il grado più basso nella gerarchia iniziatica, così come esso potrebbe avere una valenza

223 Lentacker 2004, pag. 73.

Fig. 20

(da Martens 2004b)

Fig. 21

(da Martens 2004a)

astronomica come allegoria della costellazione del Corvo224. L’anguilla invece (Anguilla

anguilla), per via della loro natura di animali simili a serpenti acquatici, potrebbero aver

sostituito il serpente propriamente detto, anch’esso molto spesso rappresentato nella

tauroctonia intento a succhiare il sangue del toro sgorgato dalla fertita inferta da Mitra. La

sua presenza è stata inoltre interpretata come allegoria della costellazione dell’Idra, che in quanto mostro marino potrebbe essere ben rappresentato appunto dall’anguilla.

Anche il cane avrebbe posseduto un significato simbolico in quanto allegoria della costellazione del Canis Minor, ma la presenza dei resti di questo animale nelle buche è stata considerata non intenzionale, escludendo quindi di ricollegarla a questo contesto particolare225.

Un altro elemento che ha suggerito l’importanza religiosa e simbolica di questo evento è il periodo in cui esso si sarebbe svolto. Gli archeozoologi An Lentaker, Anton Ervink e Wim Van Neer infatti hanno stabilito sulla base dell’analisi dell’eruzione dei molari degli animali (Molar Wear Stage) al momento dell’uccisione, in particolare dei maiali, hanno stimato che il periodo di deposizione dei resti sia avvenuto tra giugno e luglio, portando di conseguenza Marleen Marteens ad ipotizzare che si sia trattato di una celebrazione in occasione del Solstizio d’Estate226. Diversi autori hanno infatti sottolineato come gli equinozi e i solstizi ricoprano un importante valore simbolico per questa religione: Roger Beck per esempio ha proposto che in occasione dei due solstizi gli adepti avrebbero celebrato la mortalità e l’immortalità delle anime227. Robert Turcan ritiene inoltre che durante l’equinozio di primavera si commemorasse il ‘sacrificio che fece rivivere il mondo’, cioè la tauroctonia, mentre nel solstizio di inverno si sarebbe celebrata la petrogenesi, cioè la nascita di Mitra da una roccia228. L’autore ritiene inoltre che molti mitrei sarebbero stati consacrati durante l’equinozio di primavera o il solstizio d’estate, «nell’ora in cui i raggi del sole che sorge colpiscono l’immagine dell’uccisione del toro»229.

Questo ha spinto la Martens ad ipotizzare che in questa occasione si siano stati festeggiati sia il solstizio d’estate che il rinnovamento del mitreo stesso.

Estremamente interessanti sono tuttavia le dimensioni dell’evento consumatosi: infatti gli archeologi hanno stimato, sulla base della ceramica da mensa230, una partecipazione di

224 Beck 1996, pag. 180; Lentacker 2004, pag. 74 225 Lentacker 2004, pag. 74.

226 Ibidem, pag. 67-68; Martens 2004a, pag. 43. 227 Martens 2004a, pag. 43-44.

228 Turcan 1996, pag. 234. 229 Cit. Ibidem.

minimo un centinaio di persone, numero che può essere notevolmente aumentato se si prende in considerazione il numero di animali uccisi. Infatti, ipotizzando che la porzione individuale di ogni partecipante consistesse in almeno un gallo, si può chiaramente intuire che abbiano presto parte al banchetto almeno 285 persone, numero che può essere a sua volta raddoppiato se la porzione individuale viene diminuita a mezzo gallo per persona. Tuttavia gli studiosi sono propensi a considerare la stima basata sulla ceramica quella più plausibile, suggerendo che il banchetto si sia svolto nel corso di diversi giorni, ma non di settimane o mesi231. Tuttavia si tratta comunque di un evento di notevoli dimensioni, se si tiene conto che nel caso specifico di Tienen è stato ipotizzato che gli iniziati ai misteri non potessero contare a più di 25 individui232. Diversi studiosi hanno inoltre stimato che i mitrei più grandi potessero ospitare al massimo 40-50 iniziati, e che il numero medio delle comunità mitraiche oscillasse sulle 20- 30 unità233. Ciò ha portato gli archeologi a ipotizzare che, data la forte connotazione locale degli oggetti rinvenuti, siano stati ammessi alla festa anche invitati non iniziati ai misteri stessi234, contrapponendosi quindi al classico contesto mitraico. È stato infatti largamente sottolineato come questa religione, al contrario di altri culti misterici quali quelli di Isis o di Attis, fosse estremamente esclusiva in ogni suo aspetto.

Il mitraismo infatti non prevedeva cerimonie pubbliche in cui fedeli e persone esterne al culto partecipavano insieme, così come i suoi edifici sacri si collocavano in contesti isolati o celati alla vista, al contrario di altri che pur essendo circondati da mura perimetrali si integravano all’interno del contesto religioso cittadino. Allo stesso modo l’accesso ai mitrei era riservato ai soli iniziati, così come i riti svolti dall’associazione235.

Inoltre l’accesso al culto non era aperto a tutti, ma era notoriamente riservato ai soli uomini, ed è dunque probabile che anche a questo evento abbiano partecipato prevalentemente invitati di genere maschile.

Dunque pur essendo di dimensioni inconsuete, questo banchetto avrebbe comunque mantenuto una forte connotazione privata, come suggerisce il suo svolgimento all’interno

231 Lentacker 2004, pag. 68.

232 Martens 2004a, pag. 45; Martens 2004b, pag. 344; Lentacker 2004, pag. 68-69. 233 Turcan 1996, pag. 219; Martin 2015, pag. 36.

234 Martens 2004a, pag. 45.

235 «Unlike the other religions of oriental origin, Mithraism included no public ceremonies. People could take part in the

festivals of Attis or Isis without being initiated or incorporated in the priestly body. So Cybele’s sanctuaries and those of the Egyptian gods had their place in the town among other sacred buildings, even if they were in theory isolated from the profane world by enclosing wall. (…) Mithras was honoured only among initiates, and initiation immediatly attached them to a priestly hierarchy. (…) Indeed, Mithraea were not open to all and sundry. Admission was reserved to previously consacrated devotees, and the premeses were of a singular kind, not like temples, and sometimes situated outside towns, in the open countryside, but also frequently in the centre of the town, in a private house or even in the shadow of a public building. Like the Mithraists themselves, several of their caverns were physically incorporated into, but religiously foreign to, the urban environment». Cit. Turcan 1996, pag. 216.

della proprietà del mitreo. Tuttavia il fatto che esso si sia svolto all’aperto e in più giorni deve averlo reso facilmente visibile dall’esterno essendo situato in un’area produttiva attraversata da una strada, rendendolo quindi un evento semi-pubblico.

Il caso di Tienen attesta quindi l’esistenza di un grande evento conviviale strettamente connesso con la cultualità mitraica a cui avrebbero partecipato anche non iniziati ai misteri, svoltosi peraltro in un contesto particolarmente frequentato. È comunque importante sottolineare che esso doveva rappresentare un caso eccezionale, mentre all’interno del mitreo si sarebbero tenuti quelli consueti legati al culto e limitati ai soli adepti.