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III. Materiali utilizzati

1 Le fonti giuridiche

1.2 Strumenti di diritto regionale europeo

1.2.2 Strumenti vincolanti, normativa derivata dell’Unione europea

1.2.3.5 COM(2014)0154 per un’Europa aperta e sicura: come realizzarla, 11 marzo 2014

Avvicinandosi il termine del programma di Stoccolma e in previsione dei nuovi orientamenti strategici per lo sviluppo dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia che il Consiglio europeo stabilirà nel giugno 201483, la Commissione pubblica la sua visione

sulla direzione da seguire nella comunicazione intitolata «Un'Europa aperta e sicura: come realizzarla». Le priorità politiche individuate dalla commissione sono: consolidare

82 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e

sociale europeo e al Comitato delle Regioni: un’Europa aperta e sicura: come realizzarla. Strasburgo, 11.3.2014, COM(2014) 154 final, non pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.

83 Conclusioni del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2014, EUCO 79/14. Nella prima parte del testo il

Consiglio definisce gli orientamenti strategici della programmazione legislativa e operativa nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per il periodo 2014-2020; in essi si sottolinea ancora una volta di la necessità di mettere in atto un approccio globale e coerente “in materia di asilo, immigrazione, frontiere e cooperazione di polizia e giudiziaria” per “la costruzione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali” che rimane uno degli obiettivi fondamentali dell’UE.

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i risultati ottenuti con i programmi pluriennali di Tampere, l’Aia e Stoccolma84 in

materia di migrazione e mobilità, con l’elaborazione di una politica migratoria dell’UE più efficacie che tragga i massimi vantaggi dall’immigrazione e favorisca la coesione sociale (parte n. 1); completare il sistema di Schengen rafforzando l’attuazione di una politica comune per i visti e la gestione integrata delle frontiere esterne (parte n. 2); consolidare il sistema europeo comune di asilo (parte n. 3); collaborare maggiormente con i paesi extra UE nell’ottica di rafforzare l’approccio globale in materia di migrazione e mobilità (parte n. 4); potenziare la strategia di sicurezza interna (ISS) e il suo relativo piano d’azione per combattere e prevenire la criminalità (parte n. 5).

Più inerenti alla presente ricerca sono la prima e la terza priorità individuate. La mobilità internazionale è destinata a crescere nel mondo globalizzato e interconnesso che va delineandosi e la Commissione, conscia di questo, intende consolidare l’approccio settoriale alla migrazione dell’UE85, intensificando gli sforzi mirati

all’integrazione e facendo il possibile per attrarre in Europa persone talentuose e competenti, in modo tale da creare sinergia tra le politiche di migrazione e quelle di sviluppo, occupazione, istruzione e commercio. Questo dovrebbe colmare la carenza di lavoratori qualificati in determinati settori dell’economia europea che, assieme all’invecchiamento della popolazione, limita la produttività e la ripresa economica dei paesi UE. Più nello specifico, la presente comunicazione propone di: favorire i soggiorni e gli spostamenti all’interno dell’Unione dei professionisti altamente qualificati; attirare studenti internazionali; promuovere l’istruzione degli immigrati in posizione regolare, valorizzarne il potenziale e favorirne l’imprenditorialità, in quanto gli immigrati già presenti regolarmente negli Stati membri sono coloro che sono maggiormente colpiti dall’esclusione sociale e dalla disoccupazione. Riguardo a quest’ultimo particolare tema, la Commissione ritiene importante impegnarsi maggiormente per favorire un’autentica integrazione di queste persone nel mercato del lavoro e nelle società di accoglienza soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne. Questa prima parte dedicata alla priorità sulle politiche di migrazione continua occupandosi della prevenzione e riduzione della migrazione irregolare e delle misure sul rimpatrio.

84 Cfr. cap. 1, note 37, 38, 39.

85 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e

sociale europeo e al Comitato delle regioni: L'approccio globale in materia di migrazione e mobilità del 18.11.2011, COM (2011) 0743 definitivo. Questo approccio ha portato all’adozione di più direttive che disciplinano separatamente l’ingresso e il soggiorno di categorie di cittadini di paesi terzi per motivi lavorativi (lavoratori stagionali, altamente qualificati, ricercatori, studenti etc.).

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La terza parte riguarda il CEAS: si prevede che nel prossimo futuro il flusso di richiedenti asilo aumenterà mettendo ulteriore pressione sui sistemi di protezione internazionale nazionali che potrebbero non riuscire a svolgere al meglio le loro attività di accoglienza, integrazione e di trattazione delle domande d’asilo. La Commissione auspica, perciò, la solidarietà tra gli Stati per far fronte a pressioni temporanee sul sistema di asilo dei singoli paesi, attraverso il ricollocamento dei beneficiari di protezione internazionale, il trattamento congiunto delle domande di asilo e la comune gestione dei posti di accoglienza; si intende inoltre prevenire l’arrivo di massicci flussi di richiedenti attraverso l’azione esterna dell’UE.

1.2.3.6 Conclusioni del Consiglio su un piano di lavoro per la cultura (2015-2018), 23 dicembre 201486

I piani di lavoro triennali o quadriennali87 definiscono le priorità degli obiettivi dell’agenda europea per la cultura coniugandoli con le priorità della strategia Europa 202088; l’ultimo, in vigore fino al 2019, è il Piano di lavoro dell’Unione europea per la cultura nel quadriennio 2015 – 2018. In esso troviamo delineati i principi (titolo I), i metodi di lavoro (titolo II) e le azioni (titolo III) attraverso i quali si vuole che siano perseguite le quattro priorità principali che il testo pone in traduzione degli obiettivi dell’agenda. Le priorità sono approfondite all’allegato I al testo, dove sono declinate in svariate tematiche, per ogni tematica viene individuato l’attore principale che ha il compito di occuparsene (gli Stati membri e/o la Commissione), gli strumenti e i metodi di lavoro da utilizzare, i risultati attesi e un calendario indicativo. Le quattro priorità sono:

priorità A, cultura accessibile e inclusiva89, per cui sono state individuate le

tematiche “A1) Sviluppo della competenza chiave «consapevolezza ed espressione

86 Conclusioni del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di

Consiglio, su un piano di lavoro per la cultura (2015-2018). In GU C 463 del 23.12.2014, p. 4.

87 Il primo è stato per il triennio 2008-2010 (In GU C 143 del 10.06.2008, p. 9), il secondo per il periodo

2011-2014 (In GU C 325 del 2.12.2010, pag. 1) e il terzo ed ultimo dal 2015 al 2018, ancora in vigore.

88 COM(2010) 2020 definitivo. Comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010, Europa 2020: Una

strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le priorità che individua sono: 1) crescita intelligente, sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione;

2) crescita sostenibile, promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva;

3) crescita inclusiva, promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale.

89 Corrisponde alla priorità 3.1 dell’Agenda europea per la cultura e alla priorità 3 della Strategia Europa

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culturale»”, “A2) Promozione dell’accesso alla cultura con mezzi digitali: politiche e strategie per l’ampliamento del pubblico” e “A3) Promozione del contributo della cultura all’inclusione sociale”;

priorità B, patrimonio culturale90 le cui tematiche sono “B1) Governance

partecipativa del patrimonio culturale”, “B”) Abilità, formazione e trasferimento di conoscenze: professioni tradizionali ed emergenti nel campo del patrimonio culturale” e “B3) Valutazione e prevenzione dei rischi per la salvaguardia del patrimonio culturale dagli effetti di catastrofi naturali e le minacce causate dall’azione dell’uomo”;

priorità C, settori culturali e creativi: economia creativa e innovazione91 con le tematiche “C1) Accesso ai finanziamenti”, “C2) Ruolo delle politiche pubbliche nello sviluppo del potenziale in termini di imprenditorialità e di innovazione dei settori culturali e creativi” e “C3) Turismo culturale sostenibile”;

priorità D, promozione della diversità culturale, presenza della cultura nelle relazioni esterne dell’UE e mobilità92 le cui tematiche sono “D1) Convenzione

dell’UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali”, “D2) La cultura nelle relazioni esterne dell’UE”, “D3) Dialogo interculturale e mobilità” e “D4) Cinema: incrementare la circolazione dei film europei”.

Tra le tematiche proposte dal allegato I al piano di lavoro, riportiamo più nel dettaglio la terza tematica della priorità A “Promozione del contributo della cultura all’inclusione sociale” dove agli Stati viene posto il quesito “In che modo le politiche possono incoraggiare e sostenere gli enti culturali riguardo al lavoro in partenariato con altri settori (assistenza sanitaria, assistenza sociale, amministrazione penitenziaria ecc.)?”; gli esperti sono chiamati a mappare le politiche pubbliche esistenti in materia di inclusione sociale tramite la cultura e a identificare le buone prassi. Interessanti sono anche le tematiche B1) e B2) rivolte rispettivamente alla “Individuazione di approcci innovativi alla governance multilivello del patrimonio materiale, immateriale e digitale, che coinvolgono il settore pubblico, soggetti privati e la società civile” e allo “Sviluppo di capacità per i professionisti nel campo del patrimonio culturale. Particolare attenzione

90 Corrisponde alla priorità 3.1 dell’Agenda europea per la cultura e alle priorità 1 e 2 della Strategia

Europa 2020.

91 Corrisponde alla priorità 3.2 dell’Agenda europea per la cultura e alle priorità 1 e 2 della Strategia

Europa 2020.

92 Corrisponde alla priorità 3.1 e 3.3 dell’Agenda europea per la cultura e alle priorità 2 e 3 della Strategia

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alla trasmissione di abilità e know-know tradizionali, nonché alle professioni emergenti, anche nel contesto del passaggio al digitale”.

1.2.3.7 Conclusioni del Consiglio che modificano il piano di lavoro per la cultura