III. Materiali utilizzati
3 Caso Studio: La fabrique NOMADE
3.3 Risultati ottenuti
La fabrique NOMADE è in attività da tre anni soltanto, è ancora presto per poter soppesare i risultati da questa ottenuti, sia per quanto riguarda gli obiettivi su lungo termine volti alla promozione del valore dell’immigrazione e dei mestieri d’arte, sia per quanto riguarda la finalità a breve termine di favorire l’inserimento lavorativo degli artigiani migranti. I premi, i finanziamenti e le varie forme di supporto che sono stati conferiti alla fabrique, gli articoli e reportage pubblicati che la riguardano, i partenariati che ha ottenuto e, infine, la sua partecipazioni a eventi di prestigio, sono tutti elementi indicativi dell’attenzione che l’associazione riscuote presso gli stakeholder dei settori in cui si inserisce e della visibilità che essa riesce a dare alle sue attività e, di conseguenza, anche alla valorizzazione dei migranti e dei mestieri d’arte. Più interessanti ai fini della presente ricerca sono i dati riguardanti gli esiti e gli effetti in termini di soddisfazione e occupazione degli artigiani migranti.
Il primo ciclo di accompagnamento si è concluso a fine 2017, il secondo a metà 2018 - gli artigiani che ne sono stati protagonisti hanno da poco terminato lo stage finale o lo stanno ancora effettuando – e il terzo ciclo è ancora in atto; gli artigiani che hanno già avuto dei risultati in termini di inserimento lavorativo sono, dunque, solamente gli artigiani del primo ciclo. Ablaye Mar è stato subito assunto dall’Atelier Caraco358 dove
356 Cfr. cap. 3, nota 355.
357 La fabrique NOMADE ha dedicato, sul suo sito ufficiale, una scheda e un video di presentazione per
ogni artigiano migrante e il suo savoir-faire, cfr. <http://lafabriquenomade.com/artisans/>.
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aveva svolto il suo stage; si tratta di un’impresa di alta sartoria che crea abiti su misura e costumi di scena per le arti performative, come per esempio quelli per il teatro dell’opera di Parigi. Per Abou Dubaev si susseguono le collaborazioni, la prima effettuata è il restauro degli stucchi dell’Hôtel Bourrienne, un edificio storico situato nel cuore di Parigi; significativa è la sua collaborazione con l’artista Eve Chabanon per la creazione dell’installazione The Surplus of the Non-Producer che è stata esposta nello spazio espositivo della Fondazione delle Gallerie Lafayette “Lafayette anticipations” nell’ambito dell’esposizione Le centre ne peut tenir359; significativa è anche il restauro
delle sculture esterne del Museo Carnavalet di Parigi. Yasir Elamine continua a condurre atelier di ceramica presso La fabrique NOMADE e presso altri centri dedicati alle pratiche artistiche e artigianali, ma integra tali attività a lavori più remunerativi in altri settori.
I risultati raggiunti da questi tre artigiani è da valutare anche in relazione al settore specifico del proprio mestiere. Senza entrare nel dettaglio di ogni settore, si portano qui alcune riflessioni portate dagli artigiani e dai membri della fabrique. La lavorazione in cui è specializzato Ablaye Mar è il ricamo semi-meccanico con la macchina Cornely, inventato in Francia ed esportato nelle sue ex-colonie; si tratta di una tecnica quasi scomparsa in Francia e risulta comprensibile che ad un atelier di alta sartoria possa interessare integrare tale savoir-faire alle proprie competenze. I decori in gesso e in stucco, la specialità di Abou Dubaev, non sono molto richiesti dal mercato occidentale: in Francia, contrariamente alla Russia - dice Dubaev - piacciono di più le cose minimal che barocche360. I lavori per cui è stato chiamato riguardano, infatti, il restauro di beni storici oppure la creazione di oggetti “fuori dal comune”, come può essere un’installazione di arte contemporanea. Yasir Elamine, il vasaio, è l’artigiano meno fortunato dal punto di vista lavorativo (almeno per quanto riguarda il lavoro nell’ambito artigianale); il settore della ceramica fatta a mano soffre molto la concorrenza degli oggetti prodotti industrialmente ed è più fiorente nel mercato del lusso, che è però di meno immediato accesso.
Un risultato che merita di essere comunicato è la vittoria da parte di Lhamo Jigme e la sua serie di Soliflore Methô - i vasetti in vetro soffiato che ha creato in collaborazione con la designer Caroline Venet per la collezione Tratits-d’union 2 - del
359 Cfr. <https://www.lafayetteanticipations.com/fr/oeuvre/surplus-non-producer>. 360 Dall’intervista a Dubaev.
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primo premio dell’edizione 2018 del marchio indetto dal comune di Parigi “Fabriqué a Paris” per l’artigianato prodotto nella capitale361.
Al di là della dimensione lavorativa, la partecipazione alle attività implementate dalla fabrique, ha dei risultati molto positivi sulla vita degli artigiani. La maggior parte degli artigiani ha dichiarato362 che grandi cambiamenti sono intervenuti nella loro
percezione delle loro possibilità in Francia grazie alla fabrique, sia per merito delle attività svolte, che per l’incoraggiamento e il sostegno ottenuto a livello personale dai membri dell’equipe e per il confronto con altri migranti con cui condividono trascorsi difficili affini. Alcuni sostengono che ricominciare a praticare il loro mestiere creativo abbia avuto influenze positive anche sul loro umore. Nell’arco dell’estate 2018 si sono intervistati 4 membri dell’equipe, 5 designer e 4 artigiani (due del primo ciclo e due del secondo); da questi colloqui è emerso che 2 artigiani su 9 sono insoddisfatti del programma e dei risultati ottenuti; entrambi hanno comunque portato a termine il loro percorso con la fabrique.
3.4 Coincidenza con le raccomandazioni e le priorità dei programmi UE di