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della Commissione sul secondo pilastro

Nel documento Rapporto sullo stato dell'agricoltura. 2012 (pagine 96-101)

In relazione alla ripartizione tra Stati membri delle risorse finanziarie per la politica di sviluppo rurale, la proposta di modifica emenda il riferimento all’uso sia dei criteri oggettivi correlati agli obiettivi, di cui all’articolo 4 della proposta di regolamento, che dei risultati ottenuti in passato (Art. 64). Nel progetto di risoluzione legislativo le quote di distribuzione applicate tra paesi nel periodo 2007-2013 dovrebbero costituire la base per la definizione delle risorse finanziarie per Stato membro

Gli importi presentati nel documento sono stati adeguati ai dati globali proposti per lo sviluppo rurale, come suggerito nella proposta della Commissione relativa al Quadro finanziario pluriennale futuro. In linea generale si assiste ad una ricollocazione di risorse più favorevole per i NSM che, nella proposta della Commissione, avevano visto contrarre la propria dotazione complessiva. Le modifiche del PE porterebbero ad un incremento del 5,4% rispetto allo status quo. La dotazione francese andrebbe, invece, a contrarsi rispetto al 2007-2013 (-10%) a fronte del marcato incremento legato alla proposta di ottobre della Commissione. Ulteriori ritocchi verso il basso avanzati dal PE sono a carico di: Danimarca, Grecia, Olanda, Regno Unito e Spagna. Per l’Italia, invece, si assiste ad un lieve aggiustamento verso l’alto, che porterebbe la dotazione annuale a 1.361 milioni di euro, pari al 9,4% del plafond comunitario per lo sviluppo rurale.

Capitolo 1. Le proposte per il post 2013. Gli effetti sulle dotazioni e sui saldi netti per stato membro

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anche tenendo conto del criterio storico, l’im- patto rimarrebbe negativo, seppur chiaramente attenuato (-2,5%).

Tuttavia, al momento rimangono ancora scar- samente esplicitate alcune questioni non se- condarie, in particolare la quantificazione degli indici inversi (Pil procapite e produttività del la- voro) utilizzati nella formula (vedi nota 14). In- fatti, con il documento “Background data used in the impact assessment for the distribution of direct and rural development payment betwe- en Member States”, la Commissione ha pub- blicato i dati utilizzati nelle elaborazioni conte- nute nell’Impact Assessment (SEC(2011)1153), omettendo però la quantificazione di tali indici.

Si tratta di un aspetto piuttosto sensibile che getta un velo di incertezza sugli effettivi esiti di tale approccio, considerato che questi indici in- fluenzano la dotazione in modo non indifferen- te. Nostre simulazioni hanno evidenziato, infatti, impatti ben più consistenti sul plafond nazionale; quest’ultimo, in base alle previsioni più pessimi- stiche, rischierebbe di rappresentare una quota prossima al 7% della dotazione complessiva nel post 2013, contro il 9,3% dell’attuale periodo.

Infine, va tenuto conto di una serie di questio- ni. Se, da un lato, la realizzazione di un nuovo sistema allocativo rappresenta, senza dubbio, un compito difficile per le istituzioni coinvolte, sia a livello comunitario che nazionale, dall’al- tro lato, sembra arduo trovare un accordo nel caso in cui un paese rischi di perdere risorse su entrambi i pilastri.

Questo è tanto più evidente per i paesi già

contributori netti al bilancio dell’UE, come l’Ita- lia, dove gli effetti complessivi della redistribu- zione delle risorse potrebbero determinare un impatto rilevante sul Saldo Netto.

1.3 Effetti della proposta

di riforma sul Saldo Netto

Parziale dell’Italia

In questo paragrafo sono simulati gli effetti della proposta di riforma sul Saldo Netto Par- ziale16 “Agricoltura” degli Stati membri. Il Sal-

do Netto rappresenta un indicatore semplice ed efficace che quantifica, in un unico valore, la differenza tra i costi e i vantaggi diretti dell’ap- partenenza all’UE; tuttavia, esso non è in grado di tenere conto di fattori non tangibili o di natura non prettamente finanziaria (come ad esempio

16 Il Saldo Netto di bilancio è la differenza tra i versamenti

effettuati da ciascun paese membro al bilancio dell’UE e le spese che l’UE eroga all’interno di ciascuno di essi. Dunque, il Saldo Netto Parziale (SNP) rappresenta la posizione rispetto a ciascuna rubrica di spesa (o politica). Nonostante non sia in grado di tenere conto di fattori non tangibili o di natura non prettamente finanziaria (come ad esempio la partecipazione al progetto comunitario), rappresenta un indicatore semplice ed efficace che quantifica in un unico valore la differenza “costi/vantaggi diretti” dell’appartenenza all’UE. Per approfondimenti si veda: INEA (2011), The CAP in the EU Budget: New Objectives and Financial Principles for the Review of the Agricultural Budget after 2013, document requested by the European Parliament’s Committee on Agriculture and Rural Development; si veda anche: De Filippis F. e Sardone R. (2010), Il dibattito sul bilancio UE e il ruolo della PAC. Funzionamento, evoluzione e prospettive, Rapporto INEA.

priMo pilAstro seconDo pilAstro

Status quo

importo € 43.225 14.789

Riferimento normativo

Direct payments - existing legislation 2017 - Annex VIII of Council Regulation 73/2009 for claim year 2016.

Council of the European Union (2012), CAP reform: Pillar I and Pillar II of the Common Agricultural Policy, 7037/12, Brussels, 7 March

2010/236/EU: Commission Decision of 27 April 2010 amending Decision 2006/636/EC

Post 2013

importo € 42.780 14.451

Riferimento normativo

Proposta di riforma a regime (2017).

COM(2011)625def. (Allegato II) COM(2011)500def.

la partecipazione al progetto comunitario)17.

Gli importi utilizzati nelle simulazioni sono ri- portati nello schema sinottico, riportato nella pagina precedente; in particolare, l’attuale en- tità di contributi comunitari ricevuti dai paesi nell’ambito della PAC è data dalla piena imple- mentazione del quadro normativo al 2017 in as- senza di riforma, per il primo pilastro, e dalla De- cisione 2010/236/UE18, per il secondo pilastro.

Per il post 2013 ci si è basati sulla proposta di regolamento sui pagamenti diretti, per il primo pilastro, e sulla dotazione contenuta nella co- municazione di giugno 2011 sul bilancio comu- nitario, per il secondo pilastro.

L’entità del contributo alle entrate comunita-

17 Il lavoro fa riferimento alla metodologia utilizzata nel

progetto “The CAP in the EU Budget: New Objectives and Financial Perspectives for the Review of the Agricoltural Budget after 2013” realizzato per il Parlamento Europeo. In quell’occasione la metodologia veniva testata a fronte di diverse ipotesi di scenario definite sulla base delle comunicazioni allora disponibili: “The EU Budget Review” e “The CAP towards 2020”.

18 Questa modifica la decisione 2006/636/CE recante

fissazione della ripartizione annuale per Stato membro dell’importo del sostegno comunitario allo sviluppo rurale per il periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013.

rie, invece, è stata calcolata esclusivamente in base alla quota di Pil di ciascuno Stato membro (stime del FMI), al 2013 per lo Status quo e alla media 2014-2015 per il post 2013.

In linea generale, la riforma non sembra de- terminare uno stravolgimento delle posizioni relative in gran parte dei paesi; solo Finlandia e Francia cambiano il segno del proprio SNP “Agricoltura”: dalla prossimità al pareggio ad un saldo negativo, il primo, e da negativo a positivo, il secondo paese. In particolare, per la Francia questo è dovuto, da un lato, ad un incremento delle risorse del secondo pi- lastro che più che controbilanciano la ridu- zione registrata sul primo pilastro e, dall’altro lato, alla riduzione del contributo alle entrate comunitarie.

Il peggioramento dello SNP si osserva in ben diciannove paesi. Di questi, ben dieci Stati con- tributori netti vedono ulteriormente deteriorar- si il segno negativo del proprio saldo (Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Lussemburgo, Austria, Finlandia e Regno Unito); gli altri nove – tutti beneficiari netti – sperimentano, invece, un assottigliamento del saldo positivo (Grecia, Irlanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Ungheria,

Figura 1.4 - I Saldi Netti Parziali per l’Agricoltura (Meuro; prezzi correnti)

Capitolo 1. Le proposte per il post 2013. Gli effetti sulle dotazioni e sui saldi netti per stato membro

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Estonia, Slovenia, Slovacchia e Bulgaria). Solo due tra i contributori netti migliorano lievemen- te il proprio saldo, che resta tuttavia di segno negativo (Olanda e Svezia); mentre gli altri cin- que paesi vedono incrementare ulteriormente lo SNP positivo (Spagna, Lettonia, Lituania, Polo- nia e Romania).

In alcuni casi l’incidenza sul saldo, come ap- pena descritto, è frutto di un effetto di bilancia- mento tra i due pilastri, che mostrano segni di- versi (ad esempio è questo il caso di Portogallo e Polonia); in altri casi, i segni delle variazioni per le due politiche sono omogenei, e amplificano così gli effetti (è il caso di Italia e Germania che subiscono variazioni negative su primo e secon- do pilastro; ovvero della Spagna che beneficia di incrementi sui due pilastri).

Per l’Italia, l’attuale assetto proposto per il post 2013 determinerebbe, come già accenna- to, un peggioramento del proprio SNP “Agricol- tura” che passerebbe (in base alle stime) dagli attuali 1,7 a 1,9 miliardi di euro annui, con un aggravamento prossimo all’11%.

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Capitolo 2. La pac post 2013: i principali temi del dibattito

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2.1 Le proposte

di riforma della PAC

Nel documento Rapporto sullo stato dell'agricoltura. 2012 (pagine 96-101)