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La politica nazionale per il settore agricolo: obiettivo di crescita econo-

il settore agricolo

3.3.1 La politica nazionale per il settore agricolo: obiettivo di crescita econo-

mica

I provvedimenti attuati a livello nazionale per il 2011 hanno avuto come obiettivo ge- nerale la crescita economica del settore agri- colo e sono stati sviluppati tenendo in conto principi di sviluppo sostenibile e di aumento della competitività delle imprese con il sup- porto mirato di determinati comparti agricoli. Ciò è stato attuato con una politica di quali- tà mirata ad assicurare la trasparenza delle indicazioni di origine dei prodotti alimentari già obbligatorie per legge, l’aumento di pro- dotti a denominazione e la stipula di accordi programmatici con le principali multinazio- nali di tabacco, oltre che con misure volte a prevenire e gestire le crisi di mercato, con il controllo della spesa comunitaria di sviluppo rurale e con l’avvio di azioni dirette a velo- cizzare l’impiego dei fondi comunitari sul ter- ritorio nazionale, con un accordo finanziato per il miglioramento genetico animale e per il mantenimento di una rete unitaria di assi- stenza tecnica, con l’istituzione di una Con- sulta permanente di confronto sulla coopera- zione agricola.

Il tutto va inserito nel quadro di una serie di decreti legge, successivamente convertiti in legge, che, tra il 2011 e il 2012, hanno ap- portato importanti novità anche per il settore agricolo e mirano a sanare i conti pubblici, nel caso della legge 214/2011 conversione del

cosiddetto decreto “Salva Italia” n. 201/2011, a introdurre disposizioni per la concorrenza, lo sviluppo e la crescita in quello della leg- ge n. 27/2012 conversione del decreto legge n. 1/2012, alla semplificazione con la legge n. 35/2012 conversione del decreto legge n. 5/2012 o, infine, a introdurre semplificazioni fiscali con la legge n. 44/2012 di conversione del decreto legge n. 16/2012.

LE PoLItIChE dI SvILUPPo SoStENIBILE

Agroenergie e filiere minori

Considerato che con lo sviluppo e lo sfrut- tamento delle agroenergie è possibile con- tribuire contestualmente all’integrazione del reddito degli imprenditori agricoli interessati e al raggiungimento degli obiettivi comuni- tari e internazionali di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, sono stati adottati alcuni decreti di attuazione delle Di- rettive europee di settore. Ulteriori possibili- tà sono venute dallo sviluppo del biometano come biocarburante nazionale, delle bioraf- finerie e dell’attività di produzione di energia mini eolica.

A livello istituzionale, sono stati, poi, vara- ti provvedimenti e introdotti piani di settore volti a contrastare la forte crisi che attra- versa le filiere agricole minori, in particola- re il comparto castanicolo e della frutta in guscio: in un’ottica di rilancio del settore si è inteso avviare il recupero delle superfici improduttive destinandole a colture a guscio e migliorare nel contempo la qualità del pro- dotto. Nel settore florovivaistico sono stati privilegiati provvedimenti tesi a favorire le attività di ricerca e sviluppo nonché la defi- nizione di specifiche procedure di certifica- zione della qualità delle nostre produzioni.

Pesca ed acquacoltura

La prossima riforma della politica comune della pesca dovrà ridefinire gli obiettivi della sua sostenibilità ecologica, economica e so-

Capitolo 3. Le politiche di settore

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ciale, garantendo il recupero degli stock e la protezione degli ambienti e introducendo stru- menti di gestione e conservazione delle risor- se non sempre attuati da tutti gli Stati membri. È stato, a tal proposito, avviato un gruppo di lavoro ad hoc per la discussione dei primi do- cumenti programmatici.

LE PoLItIChE PEr L’AUmENto

dELLA ComPEtItIvItà dELLE ImPrESE

Piani di settore e PSR

In una situazione di crisi finanziaria come quella attuale rilanciare la competitività del- le imprese agroalimentari italiane ha costitui- to una priorità imprescindibile, da perseguire

sia a livello centrale con l’adozione di Piani di settore specifici e l’introduzione di strumenti agevolativi nella gestione delle misure del PSR sia a livello decentrato con la promozione e il sostegno alla cooperazione agricola e all’asso- ciazionismo.

Per contribuire al sostegno del reddito de- gli imprenditori agricoli è stato necessario mi- gliorare il sistema di prevenzione e gestione delle emergenze (es. Escherichia coli) e porre in essere adeguate iniziative di difesa dall’ale- atorietà dei prezzi e dalle speculazioni all’in- terno della filiera.

La qualità

L’introduzione della Legge 3 febbraio 2011,

Tabella 3.9 I principali provvedimenti per la politica di sviluppo sostenibile

proVVeDiMenti

tipologia Argomento

D.M. del 17/11/2011 Invito alla presentazione di progetti di ricerca per l’attuazione del primo programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura

D.M. del 14/07/2011 Definisce le interruzioni temporanee della pesca (fermo pesca 2011) per i motopesca che praticano lo strascico e/o la volante.

D.M. n. 26298 del 15/07/2011 Stanziamento risorse per il fermo pesca

D.M. n. 5389 del 01 agosto 2011 Attuazione dell’articolo 17 del Regolamento (CE) n. 110/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2008, concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose - Scheda tecnica della “Grappa”

D.M. n. 5388 del 01 agosto 2011 Attuazione dell’articolo 17 del Regolamento (CE) n. 110/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2008, concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose - Scheda tecnica del “Brandy italiano”

Decreto Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali del MiPAAF n. 4430 del 17/06/2011

Rimodulazione della ripartizione dei finanziamenti per il miglioramento della produzione e com- mercializzazione dei prodotti dell’apicoltura – Annualità 2010/2011

Decreto del Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali del MiPAAF n. 155 del 28/12/2011

Recante modifica del D.M. del 10 novembre 2011 relativo alle procedure e le modalità attuative degli obblighi di tracciabilità e di registrazione, nonché, gli adempimenti previsti a carico degli operatori responsabili dell’acquisto, della vendita, del magazzinaggio o del trasporto di partite di prodotti della pesca

Decreto Dipartimentale n. 17188

del 4 novembre 2010 Con il quale è stato emanato un bando di filiera del settore corilicolo per la selezione di progetti o programmi di attività di ricerca, sviluppo e valorizzazione della qualità e dell’innovazione di processo con il quale si è stanziata la somma di euro 1.800.000,00

Decreto Dipartimentale n. 18227

del 23 novembre 2010 Determinazione dei criteri e delle modalità per la realizzazione di progetti o programmi per lo sviluppo e la valorizzazione della qualità e dell’innovazione di processo, nonché per la conces- sione dei relativi contributi concernenti la filiera del settore florovivaistico

n. 4 recante “Disposizioni in materia di eti- chettatura e di qualità dei prodotti alimentari”, ha previsto l’obbligo di riportare nell’etichetta- tura dei prodotti l’indicazione del luogo di ori- gine o di provenienza, nonchè l’eventuale uti- lizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati in qua- lunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. Con questo provvedimento si è voluto assicu- rare ai consumatori una più completa e corret- ta informazione sulle caratteristiche dei pro- dotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati. È stato istituito, con il medesimo provvedimento, il «Sistema di qualità nazionale di produzione integrata», finalizzato a garantire una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti.

La vigilanza, controllo qualità e contrasto alle frodi

L’attività di controllo espletata dall’Ispet- torato centrale della tutela della qualità e

delle frodi ha dato origine a un centinaio di informative di reato all’Autorità giudiziaria e a più di 2.500 contestazioni amministrative. Le ipotesi di reato più frequenti hanno ri- guardato la commercializzazione di formag- gi di bufala, pecora o capra ottenuti anche con l’uso di latte vaccino, oppure la vendita di olio dichiarato extra vergine, ma in real- tà appartenente a qualità inferiori o, infine, l’annacquamento di vino.

3.3.2 La politica fiscale per il settore