• Non ci sono risultati.

BoX 1 Prime reazioni del Parlamento Europeo alla proposta della Commissione sul primo pilastro

le alla necessità di rendere più equa12 la ripar-

tizione di risorse tra paesi, dall’altro lato, però, le modalità di applicazione del meccanismo di convergenza, basato esclusivamente su importi ad ettaro di SAU ammissibile (IACS 2009), sono

12 In merito alle complessità legate al principio di equità

si veda: Anania G. (2010), On the Equity of CAP Direct Payments, Parlons Graphiques e Tangermann S. (2011), Direct Payments in the CAP post 2013, Note for the European Parliament’s Committee on Agriculture and Rural Development.

Capitolo 1. Le proposte per il post 2013. Gli effetti sulle dotazioni e sui saldi netti per stato membro

93

di integrazione con le politiche di Coesione13. In

tale quadro, già nella proposta per “Un bilan- cio per la strategia 2020”, veniva anticipato che lo stanziamento dei fondi per lo sviluppo rurale sarebbe stato riesaminato “in base a criteri più obiettivi e più adeguati agli obiettivi della politi- ca” (Commissione Europea, 2011a).

Dunque, la Commissione ha proposto la se- lezione di una pluralità di criteri, in base ai quali stabilire la ripartizione delle risorse più idonea allo scenario di riforma e in linea con la strategia Europa 2020. Tali criteri sono stati pesati e com- binati tra loro in base ad una formula.

Alla luce del documento di Impact Assessment (Annex IV) per lo sviluppo rurale, la Commissio- ne Europea si è orientata verso la cosiddetta In-

tegration formula14; i criteri in essa inseriti sono

13 Per approfondimenti si rimanda alla vasta letteratura

esistente. Di seguito si riporta un recente contributo: De Filippis F. (eds.) (2012). La nuova Pac 2014-2020. Un’analisi delle proposte della Commissione. Gruppo 2013. Roma, Italia: Edizioni Tellus.

14 Si tratta di una delle formule inizialmente avanzate in

relazione ai tre potenziali scenari (Adjustment, Refocus e Integration) che coinvolgevano entrambe i pilastri. Di seguito si riporta la relativa Integration formula:

{[1/3 [(1/2SAUammissibile+1/2LavoroAgricoltura) x Prod.tà

lavoro agricolo Indice inverso ] + 1/3 (1/3SAUAreesvantaggiate

+1/3SAUNatura2000 + 1/6 Sup. Foreste + 1/6 Sup. Pascoli

permanenti) + 1/3Popolazione Rurale} x PIL Indice inverso

scelti in modo da rispondere ai tre obiettivi det- tati dalla proposta di regolamento per lo svilup- po rurale (Art. 4, Commissione Europea, 2011d):

• Competitività dell’agricoltura, cui corrispondo-

no tre indicatori (SAU ammissibile, occupati in agricoltura, indice inverso di produttività del lavoro agricolo);

• Gestione sostenibile delle risorse naturali e azioni per il clima, cui corrispondono 4 indica-

tori (superficie agricola in zone svantaggiate e Natura2000, superficie forestale, pascoli per- manenti);

• Sviluppo equilibrato del territorio, cui corri-

sponde un unico indicatore (popolazione in aree rurali).

A questi è associato l’indice inverso del Pil procapite, espresso in PPS, allo scopo di tenere conto dell’obiettivo di coesione, applicando nel- la formula il principio: “minore è la ricchezza di uno Stato membro, maggiore è la quota di risor- se ad esso assegnate” (Commissione Europea, 2011i). Per attenuare il passaggio dall’attuale sistema di allocazione, la nuova distribuzione di risorse dovrebbe tenere conto della dotazione corrente di cui beneficia ciascuno Stato mem- bro. A tal fine sono stati previsti tre possibili modalità di applicazione: un primo modo in cui il “criterio storico” incide sulla ripartizione del

Figura 1. 3 - Le simulazioni della Commissione (€/ha a prezzi correnti; var. %)*

* Il criterio 90/110%, ripropo- sto nel grafico, è quello tra i criteri storici descritti cui sembrerebbe maggiormente orientata la Commissione in caso di attenuazione del processo di modifica del criterio allocativo.

50% del plafond; una seconda opzione (criterio 90/110%) in cui esso agisce come “rete di sicu- rezza”, in base al quale nessuno Stato membro beneficia (sopporta) un incremento (una ridu- zione) di risorse superiore al +10% (-10%) della dotazione corrente; un ultimo modo, in cui viene previsto un periodo transitorio con un graduale spostamento verso la nuova allocazione nell’ar- co della futura programmazione.

Ad ogni modo, va tenuto conto che mentre per il primo pilastro sono stati proposti i massima- li nazionali sui pagamenti diretti nell’ambito del quadro normativo (si vedano gli Allegati II e III della relativa comunicazione), le dotazioni finan- ziarie per lo sviluppo rurale sono state omesse, probabilmente sia per le incognite legate al ne- goziato sul bilancio e all’effettiva dotazione del- la PAC tutta, sia per gli effetti che quest’ultimo aspetto potrebbe generare sulla riforma del pri- mo pilastro.

Al momento, indicazioni sulla ripartizione dei fondi per lo sviluppo rurale risultano disponibili solo nelle simulazioni elaborate dalla Commis- sione, servite a testare l’impatto della formula in termini di sostegno ad ettaro a prezzi correnti

per Stato Membro15. Una serie di paesi sembra

beneficiare in ogni caso della riforma; si tratta in particolare di: Regno Unito, Francia, Spagna, Svezia, Romania e Bulgaria.

Altri Stati, invece, mostrano una perdita di ri- sorse in ogni caso; si tratta di: Austria, Irlanda, Portogallo, Slovacchia e Repubblica Ceca. Per l’Italia, l’applicazione della formula comporte- rebbe una sensibile riduzione della dotazione nazionale; la revisione verso il basso è piuttosto evidente: tutti gli indicatori selezionati – andan- do a premiare prevalentemente la dotazione fi- sica di ciascun paese (avvantaggiando così gli Stati membri di maggiore estensione) – si atte- stano su valori al di sotto della quota di risor- se di cui beneficia attualmente il paese (pari al 9,3% nell’intero periodo 2007-2013 e al 9,7% per il solo 2013), ad eccezione del solo valore degli occupati agricoli (10,3%) e della popola- zione rurale (9,7%).

Il plafond nazionale rischierebbe di subire una contrazione del 7% calcolato a prezzi correnti;

15 DG AGRI (2011), “Seminar on the allocation of funds

in the future CAP”, Bruxelles, 27 October.

BoX 2 - Prime reazioni del Parlamento Europeo alla proposta