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Dovendo tirare le somme, considerando quanto si è più volte ripetuto all’interno di questa trattazione, possiamo affermare che la traduzione cinematografica di

Chiamami col tuo nome, inizialmente tortuosa, ha avuto un ottimo successo: si ha

a che fare con un adattamento ben riuscito, che, nonostante il cambio di ambientazione e struttura narrativa, ha mantenuto inalterato il senso più profondo del romanzo, quella scoperta di sé che ha portato ad una trasformazione del giovane Elio.

In un primo momento, in seguito ad un incontro sul set cinematografico, Aciman ha avuto la sensazione che l’intero romanzo fosse stato stravolto e si è sentito malinconicamente rassegnato ad osservare la sua storia trasformarsi sotto la visione di qualcun altro163. Osservando il film concluso, però, Aciman si è ricreduto: si

ritiene soddisfatto di questa trasposizione, che ha trovato molto affascinante e fedele al suo libro. Pensa che Luca sia stato bravo sia nel mantenere intatto il senso centrale della questione sia nella scelta dei personaggi: in occasione dell’intervista al teatro Parenti di Milano, ha dichiarato che non erano come se li era sempre immaginati, ma dopo aver visto il film non è più riuscito a figurarsi un Elio ed un Oliver diversi da Timothée Chalamet e Armie Hammer164. Dal momento che nel suo romanzo non si è concentrato nel descrivere dettagliatamente le caratteristiche fisiche dei personaggi, in quanto interessato più alle emozioni ed ai sentimenti, ai

163“I Couldn’t Write Silence”: Call Me by Your Name Author André Aciman on the Oscar- Nominated Film Adaptation of His Novel, intervista a Andrè Aciman, riportata su https://www.vanityfair.com (sito consultato a gennaio 2019).

164 Intervista a Guadagnino e Aciman al Parenti di Milano, 21/06/2018 – reperibile su

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suoi lettori suggerisci la visione del film, in cui tutti i personaggi hanno, necessariamente, acquisito un volto. Per di più, consiglia prima la visione del film e poi la lettura del romanzo: «la visione del film fa crescere l’appetito e il libro conferma poi ciò che è stato desiderato dallo spettatore»165. Lo scrittore, inoltre, è

rimasto affascinato, durante la prima visione del film al Festival del Cinema di Berlino, dalla scelta dei brani musicali, soprattutto dai pezzi realizzati da un cantautore contemporaneo come Sufjan: la musica che si sente in voce over nella parte finale della pellicola, che vede Elio osservare intensamente il camino, gli è rimasta particolarmente impressa166.

Grazie alla realizzazione del film, prodotto dopo quasi dieci anni dalla pubblicazione del romanzo, un numero sempre maggiore di lettori si è appassionato al racconto. Come è stato osservato nel secondo capitolo, in seguito all’uscita del film si è verificato un ampliamento di pubblico: non solo più lettori adulti si sono avvicinati al romanzo, ma anche adolescenti, che hanno trovato dei legami con l’intensità della storia d’amore che coinvolge i personaggi della narrazione.

Un altro esito positivo del film è stato il crescente avvicinamento del grande pubblico italiano al regista Guadagnino, che è sempre stato apprezzato all’estero e meno in patria. Nonostante l’ottimo risultato di incassi al box-office, non sono mancate le critiche negative da parte della stampa italiana nei confronti del film; i recensori nostrani, che hanno visto il film all’estero, hanno criticato soprattutto la

165 Abbiamo intervistato Andrè Aciman. André Aciman, autore di “Chiamami col tuo nome” da cui

è tratto l’attesissimo film di Luca Guadagnino, si racconta in una lunga intervista esclusiva, https://www.supereva.it (sito consultato a gennaio 2019).

166 “I Couldn’t Write Silence”: Call Me by Your Name Author André Aciman on the Oscar-

Nominated Film Adaptation of His Novel, intervista a Andrè Aciman, riportata su https://www.vanityfair.com (sito consultato a gennaio 2019).

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rappresentazione dei personaggi: quelli stranieri, sono stati raffigurati colti, intellettuali ed aperti, contrapponendosi così a quelli italiani, descritti in maniera macchiettistica, rivelando uno sguardo da borghese snob del regista. Prendendo come esempio la scena in cui si raffigura il pranzo con Bambi e Nico, la coppia di amici di famiglia, emergono dei personaggi sguaiata, che a pranzo straparlano e si accapigliano. In un articolo dell’Espresso, è riportata la replica, da parte di Guadagnino, all’accusa:

«Quelle sono le classiche tavolate italiane, in cui ci si abbandona nel dare la propria opinione su tutto, si dicono delle cose terribili ma poi si rimane comunque amici», commenta. «Purtroppo sono abituato a ricevere l’accusa di descrivere gli italiani in maniera caricaturale, ma la respingo assolutamente»167.

Nonostante questi giudizi negativi, Chiamami col tuo nome si è conquistato la fiducia dei critici con un giro del mondo dei festival cinematografici, dal Sundance a Berlino, per poi raggiungere Toronto, Londra, Rio de Janeiro e altri ancora. In particolare, la stampa americana e anglosassone ha difeso la pellicola da ogni possibile attacco: quasi tutti i maggiori giornali hanno accolto il film come un capolavoro. Da un articolo su Panorama si può leggere quanto scritto sul New York

Times – «I film di Luca Guadagnino non li guardi soltanto, ti abbandoni a essi» –

ed anche sul New York Observer: «La regia di Luca Guadagnino ricorda la sensibilità di Bertolucci al suo meglio, la favolosa fotografia di Sayombhu Mukdeeprom cattura in modo estatico la ricca opera d'arte che è l'Italia d'estate, gli attori sono uno schianto»168.

167 http://espresso.repubblica.it (sito consultato a gennaio 2019). 168 https://www.panorama.it (sito consultato a gennaio 2019).

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Ed è a proposito dei suoi personaggi che Guadagnino ha affermato, che nel suo piccolo, ha cercato di seguire l’esempio del maestro Bertolucci, che faceva film che potevano sembrare, più che un racconto dei personaggi che descrive, dei documentari sugli attori che li interpretano169.

Per concludere possiamo ricordare che, come accennato nel corso della tesi, il successo del film ha incoraggiato sia lo scrittore che il regista a continuare a raccontare la storia di amicizia ed amore tra Elio ed Oliver. Sarà quindi interessante vedere come i due autori vorranno sviluppare il sequel e se decideranno di lavorare in modo diverso alla sua realizzazione, magari instaurando una stretta collaborazione. Molte altre domande vengono in mente a proposito di questo secondo capitolo del racconto: il pubblico accoglierà con lo stesso entusiasmo un

sequel di Chiamami col tuo nome? Sarà presente lo stesso cast per la realizzazione

del film? È prematuro cercare di dare una risposta a questi interrogativi, pertanto non ci resta che attendere la realizzazione concreta di questa seconda parte, magari immergendoci nuovamente nella lettura, e nella visione, di Call Me By Your Name.

169 Intervista ad Aciman e Guadagnino al Parenti di Milano, 21/06/2018 – reperibile su

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Scheda tecnico-artistica del film

Chiamami col tuo nome (Call me by your name)

Anno: 2017

Un film di Luca Guadagnino Durata: 130 minuti ca.

Interpreti: Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire du Bois, Vanda Capriolo, Antonio Rimoldi, Elena Bucci, Marco Sgrosso, André Aciman, Peter Speers

Genere: drammatico, sentimentale

Supervisione musicale: Robin Urdang, “The Mystery of Love” e “Visions of Gideon” scritte ed interpretate da Sufjan Stevens

Casting: Stella Savino Costumi: Giulia Piersanti Scenografia: Samuel Deshors

Fotografia: Sayombhu Mukdeeprom Montaggio: Walter Fasano

Produttori esecutivi: Derek Simonds, Tom Dolby, Margarethe Baillou, Francesco Melzi D d’Eril, Naima Abed, Nicholas Kaiser, Sophie Mas, Lourenco Sant’Anna Prodotta da: Luca Guadagnino, Emilie Georges, Peter Spears, Rodrigo Teixeira, Marco Morabito, James Ivory, Howard Rosenman

Tratto dal romanzo di André Aciman, basato su un soggetto di Luca Guadagnino e Walter Fasano

119 Diretto da Luca Guadagnino

Lingua originale: inglese, italiano, francese

Paese di produzione: Italia, Francia, Brasile, Stati Uniti d’America

Casa di produzione: Frenesy Film, La Cinéfacture, RT Features, Water’s End Productions

Distribuzione (in Italia): Warner Bros Doppiatori italiani:

- Alex Polidori: Elio Perlman - Davide Perino: Oliver

- Luigi Ferraro: professor Perlman - Francesca Fiorentini: Annella Perlman - Emanuela Ionica: Marzia

- Serena Sigismondo: Chiara - Gerolamo Alchieri: Mounir - Carlo Reali: Isaac

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Ringraziamenti

Giunta al termine del mio percorso universitario voglio ringraziare il professor Ambrosini per avermi seguito nella stesura di questo elaborato.

Un grazie va ai professori che con passione hanno spiegato la loro materia, facendomi appassionare sempre più al mio corso di studi.

Un sincero ringraziamento va ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata affinché raggiungessi nuovi traguardi. A mia sorella Claudia, che ha svolto un ruolo importante trasmettendomi la passione per lo studio e non smettendo mai di credere in me.

Voglio ringraziare anche le mie amiche, tali dall’infanzia, che hanno saputo sopportarmi in ogni circostanza e hanno partecipando ad ogni avvenimento speciale, e non, della mia vita. Un grazie particolare va Loris, che in questi ultimi anni mi è stato sempre a fianco.

Per concludere voglio ringraziare tutte le persone che ho incontrato durante il mio percorso di studi universitari, in particolare Paola, Angela e Fabrizio, che hanno reso le mie giornate a Pisa più piacevoli, anche nei periodi di ansia preesame.

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Bibliografia

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Articoli

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