• Non ci sono risultati.

Conclusioni provvisorie, sotto forma di auspic

Nel documento Theatre Teaches (pagine 62-65)

Sulla scorta dell’esperienza diretta effettuata e del confronto arricchente con altre realtà analoghe, ho maturato la convinzione della necessità di procedere a un duplice movimento d’interventi se si vuole veramente essere efficaci nel modificare lo status quo secondo l’orizzonte a più riprese auspicato.

Da un lato, sarebbe opportuno muoversi in un’ottica politico-istituzionale, per creare le condizioni quadro favorevoli al cambiamento, da sostenere non soltanto con discorsi di circostanza e più o meno magniloquenti, bensì con misure concrete e incentivi significativi che lo rendano possibile e praticabile per coloro che sono chiamati operativamente a realiz- zarlo. Occorrono scelte politiche coraggiose, lungimiranti e illuminanti, capaci di tradursi in reali trasformazioni strutturali e procedurali finalizzate a favorire e facilitare (invece di im- balsamare in viluppi di richieste fiscali e burocratiche) il compito e le mansioni del corpo magistrale e di conseguenza, si spera, di quello studentesco.

D’altro lato, è doveroso agire sul piano della formazione pedagogico-didattica dei do- centi, onde far sì che la stessa finisca per incidere vantaggiosamente nella microfisica del lavoro in aula, mediante una sostanziale professionalizzazione e un proficuo affinamento delle competenze insegnative dei professori universitari. In tale direzione reputo buona cosa mettere in atto un dispositivo di accompagnamento/sostegno da parte di team-risorsa capaci di affiancare con perizia e tatto i docenti stessi, per corroborare le didattiche disciplinari, in connubio virtuoso/sinergico con le scienze dell’educazione/formazione.

Ribadisco, ancora una volta, la legittimità e la convenienza di un’opera congiunta di “mobilitazione” o di “lobbing” in una dimensione nazionale e internazionale, affinché ven- ga sancito il principio di ammettere l’istanza formativa e la docenza come componente in- tegrante/imprescindibile della professionalità di un professore universitario, da promuovere con incentivi e progressioni di carriera legati a questo comparto della sfera professionale, alla stessa stregua delle attività di ricerca, così che trovino un adeguato riconoscimento sta- tutario, culturale e sociale.

Un reale miglioramento dell’insegnamento in ambito accademico può avvenire anche grazie all’apporto di studi e di ricerche-azione capaci di sostenere e monitorare sperimenta- zioni pedagogiche innovative e nuovi dispositivi insegnativi-apprenditivi (a varie scale: micro, meso, macro), in modo da verificarne la validità e se del caso procedere a una loro valorizzazione e diffusione. In questo senso, la decisione presa dalla Direzione SUPSI di assumere delle nuove figure in veste di Consulenti pedagogici a partire da settembre 2019, consentirà di ampliare l’azione e il contributo per la realizzazione e l’accompagnamento di progetti tesi al miglioramento delle pratiche d’aula.

È auspicabile altresì pervenire a un effettivo ‘Sistema formativo integrato’ fra i vari atto- ri che nel panorama istituzionale cantonale e nazionale si occupano di formazione, affinché le caratterizzazioni e i mandati di ogni elemento non collidano o entrino in competizione con quelli di alcun altro, ma si inseriscano armoniosamente in un paesaggio complessivo in cui i vari tasselli dialoghino efficacemente con possibilità di scambi reciproci.

Su questa lunghezza d’onda mi preme qui sottolineare l’importanza di tessere co-co- struttivamente delle reti di collaborazione (in base all’affinità di interessi e intenti rispetto alle questioni inerenti alla pedagogia universitaria) sia all’interno dei singoli atenei, sia a livello interistituzionale, nazionale e internazionale.

Ogni realtà accademica è bene che coltivi un proprio indirizzo e proprie iniziative di promozione dell’innovazione didattica – sulla scorta delle peculiarità intrinseche e alla luce della storia/tradizione da cui proviene, nonché dal bagno culturale in cui è inserita –, attor- no ai quali aggregare una propria precipua identità istituzionale anche in questo campo. Cionondimeno sarebbe assai utile, oltre allo sviluppo interno/contestuale di simili specifici- tà ed orientamenti evolutivi, perseguire la creazione di un insieme reticolare di collegamen- ti, interazioni e intervisioni, affinché le varie realtà situazionali o territoriali dialoghino fra loro, interconnettendosi e interfecondandosi a vicenda.

Per far fronte alla complessità attuale non è più pensabile rinchiudersi in cripte dorate o in torri d’avorio abitate solipsisticamente, ma bisogna far convergere tutte le forze e le in- telligenze a disposizione per cercare di invertire delle tendenze inquietanti ormai assurte a fenomeni conclamati, come l’analfabetismo linguistico e culturale o lo svuotamento delle 10

democrazie a seguito dell’incapacità di buona parte della popolazione di comprendere ra- zionalmente i termini delle questioni in votazione, per cui le espressioni di voto appaiono spesso più orientate da reazioni viscerali e meramente emotive, piuttosto che da opzioni ben ponderate e mediate.

Si tratta di un compito di civiltà cui le università non possono sottrarsi se vogliono contribui- re alla formazione di cittadini liberi e autonomi nel giudizio e nell’espressione del pensiero.

“Sarebbe necessaria niente di meno che una genuina ‘rivoluzione culturale’. Per quanto limitati possano apparire i poteri del sistema educativo esistente, a sua volta irretito nei meccanismi consumistici, sopravvivono in esso sufficienti poteri trasfor- mativi per annoverarlo tra i fattori più promettenti di tale rivoluzione” [Bauman, 2012, p. 39].

Riferimenti bibliografici

Bauman, Z. (2012). Conversazioni sull’educazione. Trento: Erickson.

Berthiaume, D., & Rege Colet, N. (Eds.). (2013). La pédagogie de l’enseignement supérieur: Repères théoriques et applications pratiques. Tome 1: Enseigner au supérieur. Berne: Peter Lang.

Commissione Europea. (2017). Modernizzazione dell’istruzione superiore in Europa: Il personale accademico – 2017. (Rapporto Eurydice). Lussemburgo: Ufficio delle pubbli- cazioni dell’Unione europea.

Kolb, D. A. (2014). Experiential learning: Experience as the source of learning and development. New York, NY: Pearson.

Le Boterf, G. (2018). Développer et mettre en oeuvre la compétence : Comment investir dans le professionnalisme et les compétences. Paris : Eyrolles.

vedi gli inquietanti dati del Rapporto prove INVALSI 2018:

10

Le Boterf, G. (2018). Construire les compétences collectives: Coopérer efficacement dans les entreprises, les organisations et les réseaux professionnels. Paris : Eyrolles.

Meyers, C., & Jones, T. B. (1993). Promoting Active Learning. Strategies for the Col- lege Classroom. San Francisco, CA: Jossey-Bass.

Minoggio, W. (2015). La formazione terziaria universitaria: Tendenze, prospettive, sfi- de. Manno: SUPSI.

Mortari, L. (2003). Apprendere dall'esperienza. Il pensare riflessivo nella formazione. Carocci: Roma.

Poletti, F. (2018). Il Servizio didattica e formazione dei docenti della Scuola Universi- taria Professionale della Svizzera Italiana. Form@re - Open Journal per la formazione in rete, 18(1), pp. 256–268. ISSN 1825-7321. Disponibile da: https://doi.org/10.13128/for- mare-22593

Quaglino, G. P. (Ed.). (2014). Formazione. I metodi. Milano: Raffaello Cortina.

Poumay, M., Tardif, J., & Georges, F. (Eds.). (2017). Organiser la formation à partir des compétences: Un pari gagnant pour l’apprentissage dans le supérieur. Louvain-la- Neuve: De Boeck.

Rege Colet, N., & Berthiaume, D. (Eds.). (2015). La pédagogie de l’enseignement supé- rieur: Repères théoriques et applications pratiques. Tome 2: Se développer au titre d’en- seignant. Berne: Peter Lang.

Roschelle, J. (1992). Learning by collaborating: Convergent conceptual change. The Journal of the Learning Sciences, 2(3), 235-276.

Schön, D. A. (1993). Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale. Bari: Dedalo.

Schön, D. A. (2006). Formare il professionista riflessivo. Per una nuova prospettiva della formazione e dell'apprendimento nelle professioni. Milano: Franco Angeli.

Striano, M., Malacarne, C., & Oliverio, S. (2018). La riflessività in educazione. Prospettive, modelli, pratiche. Brescia: Scholé-Morcelliana.

Tokumitsu, M. (2017, March 26). Long live the lecture! The Chronicle of Higher Edu- cation. Retrieved from https://www.chronicle.com/article/Long-Live-the-Lecture-/239555

ALLEGATO - Ambiti di competenze nel campo dell’insegnamento SUP

Nel documento Theatre Teaches (pagine 62-65)