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Gli obiettivi ed il percorso svolto

Nel documento Theatre Teaches (pagine 182-184)

sperimentazione didattica in ambito giuridico ed economico: il caso «Let’s Teach the EU at School»

2. Gli obiettivi ed il percorso svolto

Gli obiettivi del Corso di Perfezionamento, intitolato La didattica del diritto e dell’eco- nomia nel processo di integrazione europea, che come già ricordato è stato sovrapposto al Ciclo di seminari previsti dal Progetto Jean Monnet, sono stati necessariamente molteplici.

Il primo è consistito, come anticipato, nel rispondere correttamente agli obiettivi posti dalla linea di finanziamento europea, così da rispettare le norme di gestione previste dalla Commissione e poter quindi godere del relativo cofinanziamento.

Il secondo è consistito nella realizzazione di un percorso formativo, grazie in particolare ad una attenta scelta del corpo docente da una parte e al coordinamento delle varie attività poste in essere dagli stessi dall’altra, che consentisse a vari attori universitari e non di spe- rimentare tecniche didattiche innovative, con particolare attenzione alla tecnica del Pro- blem-Based Learning . 4

Il terzo di far sperimentare ai corsisti le differenti tecniche didattiche così da poterle far entrare nel bagaglio di strumenti didattici che ogni corsista ha avuto modo di sviluppare, ma anche almeno di far conoscere l’esistenza di tali tecniche anche a chi purtroppo non è riuscito a concludere l’intero percorso di seminari o ne ha seguiti solo alcuni.

Il quarto obiettivo che si è cercato di perseguire è stato quello di creare un rapporto pri- vilegiato con i docenti del territorio. In particolare sia con quelli già di ruolo nelle scuole abruzzesi, ma anche con quelli ancora precari o che si stanno avviando su tale percorso professionale. Per cercare di raggiungere questo obiettivo si è chiesto esplicitamente agli uffici amministrativi d’Ateneo di far inserire nell’avviso di iscrizione al Corso di perfezio- namento delle clausole di priorità all’iscrizione proprio per queste categorie, ovviamente senza inserire alcuna limitazione territoriale che di fatto avrebbe potuto porgere il fianco a possibili problemi di discriminazione e quindi di illegittimità. Peraltro a riguardo si può segnalare che, essendosi tenuto il Corso nella sede di Pescara e svolgendosi su due giorni a settimana (venerdì pomeriggio e sabato mattina), con un impegno di sei ore per giornata, di fatto per docenti di fuori regione si è creata una sorta di auto selezione in quanto oggetti- vamente la frequenza per questi ultimi sarebbe stata maggiormente impegnativa sia come tempo da riservare a tale attività, sia economicamente in quanto, rispetto ai docenti della zona molto probabilmente un docente di fuori regione avrebbe dovuto sopportare anche costi di pernotto tra la lezione di venerdì sera e quella di sabato mattina.

Il quinto è stato la condivisione e disseminazione dei risultati dei progetti. Tale obiettivo è stato perseguito anche attraverso la creazione di una piattaforma web dedicata ad ogni singolo progetto con una parte pubblica di presentazione del progetto e con una ad accesso 5

riservato ai corsisti ed ai docenti. Proprio qui i corsisti hanno potuto caricare e condividere i materiali dei seminari, ma anche i lavori prodotti sia durante il Corso, sia quelli finali dove si sono messi alla prova con la realizzazione di percorsi didattici dedicati alle tematiche oggetto del Corso che, ove è stato possibile, sono stati anche realizzati, grazie al coinvolgi- mento dei propri studenti, presso alcuni istituti scolastici del territorio dove insegnavano i Corsisti iscritti.

Al fine di invogliare i corsisti all’iscrizione al ciclo di Seminari, come da regolamento del Corso, è stato previsto il riconoscimento, ai corsisti che hanno maturato la prevista fre- quenza e superato le prove intermedie e finali, un riconoscimento di ben 21 CFU negli am- biti disciplinari frequentati. A tal fine i settori scientifico disciplinari, per i quali è stato pre-

Su cui cfr. A. Lotti, Problem-Based Learning, Franco Angeli, 2018.

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L’ultimo dei quali raggiungibile all’indirizzo https://letsteach.udanet.it/?mcode=home.

visto detto riconoscimento e per i quali sono stati calibrati i relativi contenuti nei rispettivi moduli, sono stati strategicamente progettati in modo tale da colmare una buona parte dei debiti formativi che molti laureati in discipline giuridiche ed economiche avevano per una eventuale iscrizione al vecchio TFA . 6

Proprio grazie alla coincidenza del ciclo di seminari, cofinanziato dall’UE, con le lezioni del corso di perfezionamento, inoltre, si è ottenuto, e si è ottenuta anche per l’edi- zione in conclusione, la completa gratuità di iscrizione per i corsisti . Con tale strategia si 7

è cercato di massimizzare la partecipazione e l’interesse per le iscrizioni ai seminari ed al Corso di perfezionamento.

I destinatari del ciclo di seminari teorico-pratici sono stati vari (docenti di scuola supe- riore sia di materie curriculari, sia di sostegno; ma anche laureati magistrali/specialistici interessati alla didattica, oltre che dottorandi e assegnisti in materie giuridico-economiche).

All’interno del percorso formativo così descritto si è deciso di inserire delle lezioni mi- rate che dotassero i corsisti di strumenti specifici che consentissero loro di sperimentare un approccio sempre più student-oriented rispetto a quello più tradizionalmente impiegato in ambito accademico troppo spesso di tipo teacher-oriented. Per le docenze su tali tematiche si è deciso di coinvolgere, più in particolare, docenti con elevati livelli di specializzazione sullo specifico strumento del Problem Based Learning (PBL). In particolare in entrambe le edizioni abbiamo avuto la fortuna di riuscire, tra gli altri, a coinvolgere la Prof.ssa Antonel- la Lotti, dell’Università di Genova, una tra le massime esperte su tale tecnica didattica con all’attivo varie pubblicazioni in materia ed una monografia dedicata proprio al PBL . 8

Durante il percorso così descritto i docenti delle scuole superiori che si sono iscritti al Corso ed hanno frequentato i seminari, sono stati poi invitati a sperimentare, come accenna- to, nelle rispettive classi dei vari istituti di appartenenza, varie metodologie didattiche inno- vative su alcune delle tematiche studiate durante il Corso. Con tale scelta si è cercato sia di diffondere le tecniche didattiche innovative anche tra gli studenti (peraltro possibili futuri studenti universitari); sia ai docenti stessi di sperimentare in aula tale approccio innovativo consentendo loro di interiorizzarlo.

Proprio il resoconto scritto, presentato dai singoli corsisti in sede di esame finale, relati- vamente al percorso didattico e alla sperimentazione fatta nell’uso di tali tecniche sulle te- matiche assegnate, oltre che la progettazione di uno specifico percorso didattico, è stato oggetto di valutazione da parte della Commissione d’esame finale appositamente istituita, per entrambe le edizioni, per validare il conseguimento dei CFU previsti dal piano didattico del Corso. In particolare nella seconda edizione l’esame finale è stato preceduto da un esa- me intermedio dedicato proprio all’accertamento della maturazione dei relativi CFU nei singoli settori scientifico disciplinari previsti dal piano didattico.

Il coinvolgimento nella partecipazione ai seminari di alcuni selezionati dottorandi iscrit- ti a corsi di dottorato in ambito giuridico-economico è stato invece previsto dal Progetto, in prima battuta per consentire a questi di formarsi su tali tecniche didattiche innovative; ma anche per fornire loro gli strumenti didattici necessari da sperimentare in delle piccole le- zioni da tenere a gruppi di studenti dell’Ateneo sotto la supervisione di docenti universitari.

Tirocinio Formativo Attivo all’insegnamento nelle scuole secondarie, che aveva sostituito l’espe

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rienza delle Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario (SSIS), a sua volta oggi abolito nell’ennesima riforma per l’accesso all’insegnamento.

Unico pagamento richiesto è consistito nella marca da bollo da 16 euro da apporre sulla domanda di

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immatricolazione. Cfr. nota n. 5.

Proprio grazie a queste lezioni si spera di avere i maggiori benefici immediati nella dif- fusione ed applicazione di tecniche di PBL e nel cambiamento di mentalità nell’approccio didattico in ambito universitario. In queste lezioni, infatti, vi è l’intento di coinvolgere an- che con una partecipazione attiva i rispettivi docenti di riferimento dei singoli dottorandi nelle discipline giuridiche ed economiche coinvolte dai temi legati all’UE.

Tale opportunità dovrebbe permettere: ai docenti, ai dottorandi ed agli studenti coin- volti di iniziare a sperimentare, anche se da punti di vista differenti, concretamente l’uso del PBL in materie giuridiche ed economiche su specifici temi relativi all’UE; ai docenti universitari delle singole discipline coinvolte, invece, di iniziare a toccare con mano al- cune metodiche didattiche innovative osservandone l’applicazione che ne verrà fatta in aula dai dottorandi. In tale contesto saranno gli stessi docenti coinvolti che potranno de- cidere se assumere un ruolo di meri osservatori o se vorranno intervenire nelle dinamiche didattiche che si dovrebbero innescare anche con ruoli che ne prevedano un maggiore coinvolgimento. La metodica qui descritta, in definitiva, potrebbe rappresentare un mo- mento interessante di primo avvicinamento e sperimentazione dei docenti in questo nuo- vo modo di interpretare la didattica in aula.

Nel documento Theatre Teaches (pagine 182-184)