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Le condizionalità inerenti l’occupazione degli adulti e delle ricadute sul reddito ed il benessere dei minori.

contrasto alla povertà educativa minorile.

7. Strategie di protezione sociale e contrasto della povertà.

8.1 Le condizionalità inerenti l’occupazione degli adulti e delle ricadute sul reddito ed il benessere dei minori.

Si presume che le condizionalità riguardanti l’occupazione possano aumentare i redditi familiari da lavoro a medio lungo termine riducendo il tasso di famiglie in condizione di povertà. Le condizioni di occupazione di almeno un genitore e il reddito più elevato, infine, dovrebbe avere un effetto positivo sulle condizioni di benessere e sull’istruzione dei figli111. Dall’analisi di diversi programmi di trasferimento monetario con

condizionalità realizzati negli Stati Uniti, in Canada, Norvegia, Francia e Regno Unito112, risulta che vi sono stati effetti sia positivi e sia negativi sui minori. Il meccanismo esplicativo alla base di questi risultati apparentemente discordanti è che l’occupazione a tempo pieno (oltre 30 ore) del genitore, che coincide in genere con la madre in questi programmi di welfare-to-work, può ridurre le funzioni di cura e

109Le revisioni sistematiche della letteratura sono metodi che si sono sviluppati per identificare, stimare e sintetizzare le evidenze

offerte dalla letteratura sugli esiti dei programmi. Esse sono ampiamente utilizzate e/o ‘invocate’ per supportare processi decisionali basati sulle evidenze e sono state utilizzate in molti ambiti di policy. Le conoscenze prodotte dalle revisioni sistematiche vengono talvolta diffuse e tradotte in linee guida, o raccomandazioni allo scopo di promuovere decisioni politiche e pratiche maggiormente informate.Un noto approccio di revisione della letteratura è la Sintesi Realista ampiamente utilizzato per sintetizzare le evidenze di programmi sociali complessi [Pawson, 2006; Wong et al., 2013].

110Le Condizionalità intese come incentivi comportamentali, sono diventate dagli anni ’80-’90 parte integrante dei programmi di

integrazione al reddito, dei sussidi di disoccupazione, dei sussidi allo studio per minori in condizioni di disagio e delle misure di reddito minimo garantito in praticamente tutti i paesi dell’Unione Europea, e delle strategie di welfare–to-work e di contrasto della povertà delle famiglie con minori negli Stati Uniti e in Canada. L’obiettivo di fondo è comprendere se serve porre delle

condizionalità, e di che tipo, nei programmi di trasferimento economico e di integrazione al reddito delle famiglie in condizioni di povertà e nei programmi rivolti ai minori e mirati alla crescita dei livelli di istruzione. [Liliana Leone].

111Con la riduzione dei tassi di dispersione scolastica, migliore performance, competenze maggiori nelle skill essenziali di

comprensione della lingua e abilità matematiche, riduzione di segnalazioni di disgio emotivo o di comportamenti devianti.

112Nel 1966 negli Stati Uniti il sistema dei sussidi per genitori con basso reddito subì modifiche sostanziali a seguito di alcune

leggi. Tuttavia venne introdotto il sistema denominato, Temporary Assistance for Neddy Families (TANF), il cui principale obiettivo era spostare le famiglie dall’assistenza al lavoro: strategia di “welfare to work”.

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supervisione dei figli. Il genitore inizia a lavorare a tempo pieno spesso senza servizi di supporto e risorse proprie adeguate per organizzare soluzioni alternative (es. iscrizione ad attività sportive) in contesti sociali e quartieri con maggior probabilità caratterizzati da fenomeni di devianza o assenza di proposte culturali ed educative. Mentre per i minori di 0-11 anni solitamente si attivano servizi di cura promossi dal programma o tramite reti informali, ciò non avviene per i ragazzi di età superiore. Ed è proprio tra gli adolescenti di 12-18 anni che si registrano impatti negativi. Gli effetti negativi si sono riscontrati nella fascia adolescenziale. In questa fascia di età aumentano i fabbisogni connessi a richieste di consumo e quindi le nuove maggiori ristrettezze economiche, dovute all’abbassamento del tenore di vita in precedenza sotto la soglia di povertà, e i cambiamenti di status sociale vengono vissuti in modo più intenso e con una

consapevolezza maggiore e si ripercuotono su comportamenti ‘devianti’ piuttosto che su deficit delle competenze cognitive nei primi anni di vita.

La condizione familiare e personale interviene nell’orientare i ragionamenti e le scelte dei beneficiari. Il target dei genitori (quasi esclusivamente madri) single è risultato essere uno di quelli in cui il disincentivo all’occupazione connesso al disegno delle misure di welfare era più rilevante e su cui si sono concentrate alcune riforme degli strumenti di reddito minimo. Le riforme realizzate negli Stati Uniti, in Norvegia ed in Francia113, introducevano delle condizionalità con lo scopo di ridurre i disincentivi all’occupazione insiti nelle precedenti misure e con un’attenzione specifica al target dei genitori single. Le madri single con figli piccoli, e in particolare se con problemi finanziari e titoli di studio modesti, hanno una propensione inferiore ad assumere scelte che comportano il rischio (rick aversion) di perdita del reddito. È per tale ragione che le condizionalità positive introdotte per un periodo consono di 1-2 anni, quelle che cioè prevedono di aggiungere un premio se si lavora invece che decurtare il benefit, sono risultate più efficaci delle sole condizionalità negative e delle sanzioni. Inoltre, questo tipo di soluzione non produce effetti negativi perversi sul benessere dei minori. Prendendo come punto di riferimento la riforma dello schema di TMC attuata in Norvegia, si evidenzia che l’introduzione di un sistema di incentivi positivi associati all’occupazione permette alle donne di sperimentare le proprie potenzialità, investire sulle proprie competenze se necessario, e acquisire maggiore sicurezza prima di

113Negli Stati Uniti con il TANF (Temporary Assistance to Needy Families) , in Norvegia con il (Benefit di transizione) ed in

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sganciarsi dal welfare inibendo quindi scelte opportuniste di dipendenza dal welfare114. Tuttavia la funzione di supporto del case manager risulta essere molto importante per le famiglie monoparentali che hanno molteplici bisogni e necessità pratiche da

risolvere[Evans 2003].