• Non ci sono risultati.

Corporate social responsibility e bilancio di missione »

Il discrimine rispetto al passato sembrerebbe la necessità, l’ineluttabilità «di

un rapporto organico con la disponibilità di risorse naturali»(77). Si palesa

l’esigenza di riformulare i dettami aziendalistici, nella maturata consapevolezza che «economicità e consonanza con l’ambiente risultano due aspetti interrelati ed inscindibili, dal momento che la sopravvivenza e lo sviluppo vengono condizionati in larga misura dal modo in cui la combinazione di fattori si pone

nei confronti dell’ambiente esterno»(78). Si impone non solo l’aderenza alle

previsioni codice civile (artt. 2423-2435bis) ma la necessità di riflessioni più articolate, non sempre misurabili col parametro monetario. «Oggi sempre più si sente l’esigenza di chiedere alle aziende di dimostrare il loro grado di responsabilità sociale anche attraverso la comunicazione della loro filosofia di

gestione79 mediante documenti espliciti che attestino la presenza di orientamenti

condivisibili dagli stakeholders […]. Tali documenti rappresentano atti di comunicazione volontaria […] e possono essere: il bilancio sociale, il bilancio

ambientale, il bilancio di sostenibilità, il bilancio di missione»(80). La

primigenia funzione di economicità assorbe, ricomprende l’esternalità(81),

(76)http://www.repubblica.it/ambiente/2012/12/03/news/paesi_inquinamento-47982789/?ref=HREC1-11. (77) Ivi, p. 4. Si veda anche E. Tiezzi, Tempi storici, tempi biologici, Donzelli Editore, Roma, 2005. (78) N. Lattanzi (a cura di), Introduzione a Elementi di management e dinamica aziendale, cit., p. 40. (79) L’orientamento strategico di fondo.

(80)R. Ferraris Franceschi, L’azienda: caratteri discriminanti, criteri di gestione, strutture e problemi di

governo economico, in E. Cavalieri (a cura di), Economia aziendale, cit., p. 70.

(81) «Effetto secondario o conseguenza di un’attività industriale o commerciale che colpisce dei terzi senza che ciò si rifletta nel costo dei beni o dei servizi coinvolti. Un costo o beneficio sociale». J.E. Stiglitz, A. Charlton, Commercio equo per tutti, Garzanti, Milano, 2007, p. 24. «Uragani, frane, inondazioni hanno provocato nel mondo in 3 anni oltre 70 miliardi di danni». R. Reale, Allerta meteo, Scenari (in onda su rainews). http://scenari.blog.rainews24.it/?paged=2.

33

processata come variabile indipendente dell’equazione, di maniera che: «assume rilievo la considerazione delle caratteristiche del processo produttivo, in quanto vengono osservati il momento dell’acquisizione delle risorse, della loro

trasformazione in prodotti o servizi e la fase finale di vendita»(82).

«Some economists are questioning traditional concepts of economic growth. They underline the importance of pursuing economic objectives that take account of the full value of natural resource capital. This may require the development of new indicators that include sustainability in the measurements of the economic well-being of nations»(83).

Si tratta proprio del principio di internalizzazione dei costi ambientali licenziato a Rio (1992) e inviso a schiere di imprenditori (e manager) forgiati alla vecchia maniera. Si tratta della costante tensione verso una visione condivisa, figlia di un’ottica partecipativa (e non impositiva), di una governance annaffiata di democrazia (ambientale), di un sinergico partenariato tra regolatore pubblico, imprese, comunità e territorio. La chiave è la corresponsabilizzazione dilatando al massimo il concetto di stakeholder.

«Governments […] will take the commitment and genuine involvement of all groups in society to make these goals a reality. Broad public participation in policy development, combined with greater accountability, is essential to achieving sustainable development»(84).

La dimensione locale non mortifica l’azione. Il recupero di un organico rapporto con la comunità e il territorio rappresenta il banco di prova, la trasposizione fattuale: pensare globalmente, agire localmente.

Riferendosi alla professione del revisore contabile il documento n. 315 parla di

ambiente di controllo e più dettagliatamente di cultura dell’onestà, integrità,

valori etici, competenza, filosofia e stile operativo(85). Ancora un esempio: la

(82) N. Lattanzi (a cura di), Elementi di management e dinamica aziendale, cit., p. 30. (83) http://www.iisd.org/rio+5/agenda/chp23.htm.

(84) Ibidem.

(85) Allegato in http://www.cndcec.it/Portal/Documenti/Dettaglio.aspx?id=d3b81376-f9fc-4e6b-a96a- ab04f14682ba.

34

componente ambientale del processo di due diligence riveste un impatto certamente non trascurabile. Benedetto XVI (dimissionario dal 28 febbraio) lancia un monito contro superati modelli di sviluppo e consumo incentrati «sulla ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un'ottica

individualistica ed egoistica»(86). La figura promossa dal pontefice è quella

dell’operatore di pace ovvero «colui che instaura con i collaboratori ed i colleghi, con i committenti e gli utenti, rapporti di lealtà e di reciprocità»(87). Declinandola in termini prettamente economici si tratterebbe della fiducia (la

trasparenza) cardine del mercato (almeno nell’accezione capitalistica).

L’esercizio dell’impresa enfatizza, in chiave teleologica, il perseguimento «del

bene comune a beneficio delle generazioni presenti e future»(88). Il successore al

soglio di Pietro (il gesuita Jorge Mario Bergoglio) esorta i potenti del mondo ad adoperarsi per custodire in creato. Dalla messa di inizio pontificato: «vorrei chiedere a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico e sociale di essere custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto

nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente»(89).

Che il fine dell’azienda non fosse il conseguimento del lucro (transeunte) ovvero il soddisfacimento dei bisogni (indeterminato) era già un elemento acquisito. Egidio Giannessi individua «l’essenza della vita aziendale nel conseguimento di un determinato equilibrio economico durevole ed […]

evolutivo»(90). Occorre quindi meglio rapportarsi ai diversi stakeholders:

«fornitori, clienti, banche, capitalisti, lavoratori, concorrenti e comunità,

comprendente quest’ultima lo Stato e le altre istituzioni sociali»(91

). La

prospettiva è inclusiva, la vicenda reddituale non conflittuale ed il benessere tendenzialmente a carattere estensivo.

(86) http://www.repubblica.it/esteri/2012/12/14/news/papa_aborto-48729306/. (87) Ibidem. (88) Ibidem. (89)http://video.repubblica.it/dossier/il-nuovo-papa/papa-ai-potenti-del-mondo-per-favore-custodite-il- creato-e-l-uomo/122789/121275?ref=&ref=HREA-1.

(90) E. Giannessi, Appunti di economia aziendale, cit., p. 38.

35