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Le creazioni Creative e Contemporanee.

3. La Sicilia creativa e contemporanea.

3.2. Le Destinazioni creative e contemporanee in Sicilia.

3.3.1. Le creazioni Creative e Contemporanee.

Gibellina,   dunque,   grazie   all’influenza   politica,   alla   passione   e   alle   conoscenze   del   suo   sindaco   nel  mondo  dell’arte   contemporanea,   chiamò   a   raccolta artisti e architetti italiani di fama internazionale, che si prodigarono,

insieme ai gibellinesi, nella difficile opera di riedificazione e riqualificare dei suoi  spazi,  con  l’obiettivo  darle  una  nuova  identità.  In  linea  con  questo  nobile   ma ambizioso disegno, la città, che sarebbe dovuta diventare una famosa destinazione   dedicata   all’arte   contemporanea,   risulta un grande museo a cielo aperto, nelle cui piazze, vie, e angoli di strada si dispongono opere artistico-architettoniche innovative, di eccezionale valore. Tra gli artisti che hanno partecipato a questa grande opera culturale e architettonica vi sono Consagra, Venezia, Quaroni, Thermes, Purini, Mendini, Pomodoro, Samonà, Gregotti, Legnagli, Franchina, Vigo e tanti altri, che si avvalsero del prezioso contributo di molti artigiani del luogo per la realizzazione materiale delle opere.

Gli interventi più rilevanti che furono eseguiti nel campo architettonico, insieme alla realizzazione del Piano urbanistico promosso sotto la sindacatura Corrao, contribuirono, tramite tecniche contemporanee, a edificare tutte le strutture aggregative e culturali più importanti del nuovo centro. Il più attivo tra gli artisti coinvolti fu Pietro Consagra, che realizzò la

Stella d'ingresso al Belice, la Porta d'ingresso all'orto botanico, le Porte del Cimitero e il Teatro, il cui ingresso è costituito dal Grande Spazio Urbano di

O. M. Unghers; la Casa del Farmacista e il Sistema delle Piazze sono, invece, di Franco Purini e Laura Thermes; il nuovo Municipio fu realizzato da Vittorio Gregotti e dai fratelli Giuseppe e Alberto Samonà, mentre la Sfera

della Chiesa Madre porta la firma di Ludovico Quaroni; infine, sono opere

Di Lorenzo, dove le pietre di un antico palazzo nobiliare della città vecchia

sono  state  recuperate  per  diventare  l’interno  dell’opera  stessa.

3.3.2. Il Cretto

A differenza degli altri artisti che realizzarono le proprie opere nel nuovo centro abitato di Gibellina, Alberto Burri (considerato fra i più grandi artisti contemporanei   dell’intero   Novecento)   decise   di   rendere   omaggio   e   commemorare la tragica storia del comune proprio tra le rovine del vecchio centro   abitato   con   la   realizzazione   di   un’opera   che   riprende   i   caratteri   fondamentali della Land Art americana che, più di tutte, rappresenta la vicenda   del   sisma   e   l’angoscia   per   la   distruzione   della   città   vecchia. Viene così realizzato il Grande Cretto.

“Andammo  a  vedere  il  posto  dove  sorgeva  il  vecchio  paese.  Era  a  quasi  venti   chilometri, ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi   venne   l’idea.   Ecco,   io   qui   sento   che   potrei   fare   qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema anche per voi, le armiamo per bene e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così

che  resti  un  perenne  ricordo  di  questo  avvenimento”80.

Il progetto del Cretto, tra le opere più grandi   per   dimensione   dell’arte   contemporanea del Novecento, fu avviato nel 1984, e i lavori la sua realizzazione si protrassero per cinque anni. Le macerie di Gibellina Vecchia, che, subito dopo il sisma, furono distrutte, raccolte, assortite e compattate in reti metalliche dall'esercito, vennero utilizzate da Burri per creare 122 blocchi omogenei, alti un metro e sessanta circa, assemblati con gettate di cemento liquido bianco e intervallati da gigantesche fenditure, larghe dai due ai tre metri, che ripercorrono le antiche strade principali,   secondo   l’assetto   urbanistico di dodici ettari del vecchio centro storico di Gibellina. La superficie prevista nel progetto era di 88.200 mq, ma ne è stato realizzato circa il 75%: l’opera,   dunque,   è   parzialmente incompleta, in quanto la superficie da completare si aggira sui 20.000 mq e, a distanza di venticinque anni, andrebbe sottoposta a interventi di restauro, manutenzione e ripulitura della   parte   già   esistente,   naturalmente   danneggiata   dall’esposizione   agli agenti atmosferici.

Diverse sono state le iniziative istituzionali promosse per commemorare Burri e il suo Cretto: nel   2008,   grazie   all’organizzazione   di   workshop   e   dibattiti   sulla tutela del Cretto, a cui parteciparono centri studio universitari e diversi enti   di   tutela   dell’arte   contemporanea,   la   Regione   Sicilia,   in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, ha  posto  all’attenzione   nazionale   il   completamento   dell’opera   (per   l’occasione,   il   Museo Riso di Palermo ha realizzato una mostra dedicata alle opere di Burri), e il Cretto, da quel momento, risulta sotto la tutela dei Beni culturali e del Paesaggio; nel 2013, la fotografia Aqua Micans dell’artista   Marzia Migliora, che ritrae

alcune portatrici   d’acqua che attraversano il Cretto, è stata scelta dall’AMACI come immagine guida della Nona   edizione   della   “Giornata   del   Contemporaneo”;;  nel 2014, invece, il  Parlamento,  grazie  anche  all’intervento   del  ministro  dei  Beni  Culturali  Dario  Franceschini,  ha  approvato  all’unanimità   la Legge n. 63 del 2014 per le celebrazioni del centenario della nascita di Alberto Burri81, emettendo un fondo di due milioni di euro per le operazioni di

restauro   e   conservazione   dell’opera   che   inizieranno   nell’ottobre   del   2015. Verrà rimossa la vegetazione spontanea, si interverrà sui fori e le scollature e sarà ripensato il sistema di copertura dei cubi per permetterne una conservazione migliore. Inoltre, per celebrare la ricorrenza, è stato organizzato un fitto programma di mostre, convegni e promozioni, che partono dal Museo Guggenheim di New York, passando per Berlino, Gibellina (con la commemorazione del Cretto), Milano (dove, in occasione dell'Expo,   risorgerà,   all’interno   nel   Parco   Sempione,   sulla   base   dei   disegni   originali, il Teatro Continuo, realizzato da Burri nel 1973, e demolito nel 1989) e si concluderà nel 2016 a Città di Castello (PG), città natale di Burri, con   un   convegno   che   coinvolgerà   personalità   di   spicco   dell’arte   contemporanea, in cui si discuterà dello stato dell'arte contemporanea, e in cui verrà presentato dalla Fondazione Burri il nuovo catalogo generale delle opere del maestro, con un film documentario sulla sua vita e sulle sue produzioni artistiche82.

81 http://www.burricentenario.com/home/iniziative-ed-eventi-del-centenario-di-burri/

82 Anzaldi M., Grande Cretto di Gibellina irraggiungibile nell'anno delle celebrazioni di Burri,