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L’arte Contemporanea dagli Anni Sessanta ad Ogg

2. ARTE CONTEMPORANEA E NUOVE FRONTIERE DEL TURISMO CREATIVO

2.1.   L’arte Contemporanea dagli Anni Sessanta ad Ogg

Negli anni sessanta, tra Europa e Stati Uniti, nacquero alcune tendenze fondamentali  che  fecero  da  tramite  tra  le  avanguardie  storiche  e  l’età  dell’arte   definita  “contemporanea”,  come  la  Minimal Art, l’Arte  Concettuale, la Process

Art (Anti-Form) che in Italia assunse il nome di Arte Povera.

In queste correnti grande rilievo viene attribuito al procedimento esecutivo dell’opera,   affiancando   ai   mezzi   presenti   in   natura,   quelli   messi   a   disposizione dalla tecnologia del tempo. Anche la tensione emotiva dello spettatore venne maggiormente coinvolta, fino a diventare partecipe diretta dell’atto   creativo,41. L’Arte   Povera, la cui nascita risale al 1967, anno in cui

comparve  “Arte povera. Note per una guerriglia”  di  Germano  Celant,  testo  di   riferimento nella storia del gruppo, raccolse autori provenienti da vari ambiti culturali e tracciò il proprio percorso evolutivo attraverso una serie di eventi e di esposizioni che si snodarono in varie città divenute tappe fondamentali dell’arte  contemporanea, come Torino, dove fu attiva la galleria di Gian Enzo Sperone, e Roma, con le gallerie La tartaruga di  Plinio  de  Martiis  e  l’Attico di Fabio Sargentini.

41Pancotto P., Arte Contemporanea: dal minimalismo alle nuove tendenze, Carocci, Roma,

Nell’ampia  varietà  di  proposte  venutasi  a  manifestare  negli  anni  sessanta,  ve   ne sono alcune che furono caratterizzate dalla loro duttilità, utilizzando tecniche differenti, e più sistemi metodologici contemporaneamente. In questo ambito rientrano alcune realtà creative incentrate sul linguaggio verbale e del corpo (Arte del Corpo) e su quello determinato dai nuovi e meno nuovi sistemi tecnologici (Video-Arte e Fotografia).

In accordo con le tendenze di queste correnti artistiche, tra lo scadere degli anni  sessanta  e  l’inizio  del  decennio  successivo,  con  la  Land art presero vita alcune operazioni artistiche compiute direttamente sul territorio, al di fuori dai centri espositivi tradizionali: lo spazio naturale e gli elementi fisici vennero utilizzati  per  compiere  l’azione  creativa  sfruttando  luoghi  spesso  inaccessibili,   come le regioni desertiche americane o le aree monumentali di grandi centri urbani. Tuttavia, a causa del complesso sistema tecnico necessario alla sua esecuzione, la Land Art richiese spesso ingenti risorse finanziarie da parte di mecenati e di queste rappresentazioni non resta che una documentazione grafica, fotografica o cinematografica.

Il ritorno alla tradizione, in particolare a quella figurativa, caratterizzò i primi anni ottanta e di questa tendenza fece parte la corrente della

Transavanguardia italiana, la cui nascita risale alla fine degli anni sessanta.

Della transavanguardia, forse la corrente italiana più importante e tra le più innovative della scena artistica contemporanea, fecero parte autori, per lo più attivi a Roma, inclini a rapportarsi con la tradizione pittorica e plastica del passato, dal Futurismo alle avanguardie storiche, ma anche con i movimenti artistici emersi nella stagione compresa tra i due conflitti mondiali e con altri

sorti negli anni quaranta e cinquanta. Achille Bonito Oliva, teorico e promotore del movimento, riscontrò nel gruppo la capacità di valorizzare la loro libertà espressiva in opposizione alle ideologie che avevano dominato il territorio artistico e ad una visione evoluzionistica della creatività42. Sotto il

profilo espositivo la Transavanguardia ebbe un immediato riscontro internazionale.

Nel corso degli anni ottanta, le teorie che avevano alimentato lo sviluppo sociale e politico degli anni sessanta e settanta, tesero gradualmente a indebolirsi fin quasi a perdersi del tutto. In senso generale, si può dire, infatti, che  l’arte  contemporanea,  affondi  le  proprie  radici  proprio  in  questo  periodo,   nel corso della quale avvenne un significativo passaggio di consegna da una fase concettuale/moderna a una post-concettuale/post-moderna. Alcune di queste nuove tendenze posero freno alla continua sperimentazione che fino a   quel   momento   si   era   generata,   per   avviare   un’azione   di   recupero   degli   strumenti visivi appartenenti alla storia creativa del XX secolo, e tornare a riflettere sulla cultura artistica del lontano  e  dell’immediato  passato,  creando   opere utilizzando varie soluzioni tecniche ed esecutive, che caratterizzeranno anche le esperienze creative future.

Contemporaneamente in alcune zone periferiche di Manhattan, in contrapposizione al successo del ritorno alla figurazione e alla tradizione, prese corpo il fenomeno della Graffiti Art. Ispirata alle modalità operative del

bombing adottate dagli esponenti di bande anonime, che con bombolette

spray tracciavano tags (messaggi cifrati) e logos (nomi in codice) sugli spazi pubblici cittadini, i suoi interpreti attuarono una forma linguistica tradotta dall’iconografia  della  Pop-Art e fortemente accentuata sotto il profilo grafico e cromatico, lasciandone traccia prima su edifici, marciapiedi e muri, poi realizzando lavori finanziati da alcune gallerie. Jean-Michel Basquiat e Keith Haring furono due fra i maggiori esponenti del fenomeno della Graffiti Art e, più in generale, della cultura underground di quegli anni43.

Con la diffusione ad ampio raggio di internet, nacque anche la pratica artistica interattiva della Net Art (o Web Art). Essa fa parte del sistema dei new media e comprende opere aperte alla partecipazione attiva degli utenti, liberamente accessibili e riproducibili, e che individuano nella rete la condizione necessaria per la loro esistenza, elevandola da mezzo di distribuzione delle informazioni a strumento di produzione di sistemi creativi. Gli anni novanta sono stati caratterizzati anche dalla massiccia introduzione di nuove tecnologie, ne sono prova gli scenari artificiali e puramente virtuali determinati dai nuovi sistemi informatici. Col passare del tempo e con il fiorire di soluzioni tecnologiche sempre più avanzate, la Net Art ha ampliato esponenzialmente  il  proprio  raggio  d’azione  e  le  proprie  capacità espressive, moltiplicando i contenuti e le soluzioni linguistiche a propria disposizione.

Ciò che rende interessante il contributo della tecnologia alle tecniche artistiche è la libertà con cui, diversamente da altri ambiti, essa può essere usata senza una trama e analizzando i problemi che pone.

Inoltre, negli anni novanta, la rilevanza senza precedenti delle conoscenze biologiche, delle neuroscienze e i progressi registrati nel campo della biotecnologia, hanno offerto agli artisti nuovi motivi di riflessione sulla vita e sull’identità  della   persona,   lavorando  e   sperimentando   sia   sul   corpo   umano   che su quello vegetale e animale.