3. La Sicilia creativa e contemporanea.
3.2. Le Destinazioni creative e contemporanee in Sicilia.
3.4.1. Farm Cultural Park
“un’istituzione culturale privata, impegnata in un progetto di utilità sociale e sviluppo sostenibile: dare alla città di Favara e ai territori limitrofi una nuova identità, connessa alla sperimentazione di nuovi modi di pensare, abitare e vivere”
Motto del Farm Cultural Park
Farm Cultural Park è il primo Distretto Culturale della Sicilia: una vera e propria galleria d'Arte Contemporanea a cielo aperto, con installazioni permanenti e temporanee, fondata nel 2010 per atto di puro mecenatismo dal notaio Dr. Andrea Bartoli e dalla moglie Florinda Saieva, entrambi
siciliani, protagonisti del cambiamento radicale che Favara ha subito negli ultimi cinque anni. Anche questo progetto, come fu per la riedificazione di Gibellina, scaturisce da una tragedia, ed è pensato come una forte risposta civile ai problemi del degrado e della sicurezza dei centri storici: la Farm, infatti, nasce in quegli stessi luoghi della città dove, nel 2010, a causa del crollo di un edificio, persero la vita due sorelline. Nello stesso anno i coniugi Bartoli, con l’intento di assicurare e rianimare l’intero centro storico di Favara, richiamarono architetti e giovani artisti contemporanei di tutto il mondo affinché intervenissero, con le loro opere, su alcune vecchie case della zona da loro acquistate e ristrutturate.
In questo caso, la cultura è servita da strumento per la rigenerazione urbana e la costruzione dell’identità e del futuro della città, di cui una parte è stata resa un vero e proprio agglomerato di piccoli musei inseriti in uno spazio studiato anche in funzione della ricezione e dell’accomation dei visitatori (come vedremo in seguito), assecondando l’idea di un turismo sostenibile che consentisse il recupero degli spazi storici urbani attraverso l’arte e lo scambio culturale.
Grandi appassionati di arte contemporanea, Andrea e Florinda hanno viaggiato per anni tra Londra, New York e Parigi per visitare mostre e incontrare giovani artisti, e hanno creato il FCP tutto da soli, senza soldi pubblici. “Cercavamo un modo per trasformare e migliorare il posto in cui viviamo, per noi stessi e per le nostre figlie. In Italia, nessuno fa nulla se non arrivano soldi pubblici. Ma se ci limitiamo ad aspettare e criticare, che differenza c’è fra noi e le persone che critichiamo? […] Alla fine abbiamo
deciso di costruire il nostro presente e futuro vicini, tutti i giorni, nella nostra terra, senza lamentarci e piangerci addosso, ma con la voglia far crescere il nostro contesto”. 89
Il complesso artistico sorge all'interno del Cortile Bentivegna, un aggregato costituito, a sua volta, da sette piccoli cortili collegati tra loro e circondati da palazzi bianchi e giardini di matrice araba, che contrastano con le coloratissime opere d’arte che fuoriescono da facciate, finestre e balconi. Farm Cultural Park non è solo un museo d’arte contemporaneo, ma un vero e proprio progetto di riqualificazione sociale ed economica di un intero territorio, che offre da una parte l’autenticità architettonica di un centro storico siciliano, e dall’altra l’internazionalità dell’arte contemporanea contenuta al suo interno. L’ambizione del progetto è quella di recuperare tutto il centro storico di Favara, in modo tale da renderlo, subito dopo la Valle dei Templi, la seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento e una delle prime dieci attrazioni culturali della Sicilia.
I tre luoghi che hanno ispirato questo progetto sono: il Palais de Tokyo di Parigi, luogo di creazione contemporanea, ma anche luogo di intrattenimento con bar, ristorante, libreria e shop; Place Jemee el Fna, la piazza principale di Marrakech, luogo di intrattenimento e ristoro, incrocio di culture, suoni, odori e sapori unici tipici del mediterraneo, e il mercato di Camden Town,
89 Pavesi L., Farm Cultural Park, il progetto che ha fatto rivivere la città di Favara, in “BuoneNotizie.it”, 24
multietnico, innovativo e creativo, dove si possono comprare oggetti di qualsiasi tipo, assaggiare sorprendenti specialità culinarie, ma anche, e soprattutto, dove nascono nuovi modi di vivere e comprendere l’arte contemporanea in tutti i suoi effetti. Tre località differenti, che forniscono spunti e qualità irrinunciabili per un luogo segnato dalla Public Art Contemporanea come la Farm: il carattere istituzionale di livello del Palais de Tokyo, l’incrocio tra civiltà tipiche del Mediterraneo che si avverte a Marrakech e lo stile e il lifestyle innovativo ed eccentrico che domina Camden Town all’interno della City.
Tante le produzioni artistiche che tappezzano i muri e le facciate degli edifici, e altrettante quelle esposte nelle tre Gallerie d’arte e nei due spazi espositivi, alcune in modo permanente, altre temporaneamente, con cambio di installazione ogni 6 mesi all’interno del medesimo circuito, costituito da:
- Fondazione Bartoli-Felter: spazio dedicato al collettivo artistico sardo da cui prende il prende il nome, che promuove giovani talenti ed espressioni artistiche sperimentali all’avanguardia;;
- Artegiovane Sicilia: collettivo di collezionisti, galleristi, curatori e critici d’arte uniti dal progetto comune di sostenere le attività artistiche contemporanee dell’isola;;
- Terry Richardson Fan Club: mostra permanente dedicata al fotografo statunitense;
- Uwe Jaentsh Museum: mostra permanente dedicata all’artista austriaco trapiantato a Palermo.
I centri di attività che si occupano della gestione operativa e sperimentale della Farm sono:
- Farm Cool Hunting: la divisione che si occupa di marketing e comunicazione;
- Farm-young-art: spazio dedicato alle produzioni di giovani artisti; - Farm Design: centro di produzione e commercializzazione di grafica e
web design;
- Sicily Foundation: laboratorio di architettura contemporanea.
- FARM Garden Apartment: complesso di residenza per artisti, designer, architetti e curatori;
- una scuola di specializzazione in Hotellerie d’avanguardia.
Dal punto di vista della ricettività, la Farm, oltre a garantire l’offerta ricettiva classica con la day suite spa Hotel Belmonte Farm Hotels- Alberghi d’avanguardia***, riserva ai visitatori anche spazi F&B innovativi e dall’offerta variegata come: FarmWonderSandwich (sandwicheria), BBQ Garden e N'zemmula (“insieme” in dialetto siciliano), due spazi creati per pranzi e cene informali e di aggregazione dei visitatori, una cucina, completamente nera in contrasto al bianco delle abitazioni, un Corner Moët & Chandon che accoglie visitatori per eventi importanti ma anche nel quotidiano.
Diversi sono i servizi aggiuntivi (che sono anche la fonte principale di guadagno per la Farm) che vengono offerti al pubblico: l’affitto delle sale per congressi, feste ed eventi, una ludoteca linguistica con dipartimenti educativi per adulti e bambini, bookshop d’arte, architettura e cultura contemporanea e un noleggio bici.
Nel giro di soli 5 anni, le collaborazioni-partnership con istituzioni pubbliche e private, l’ampliamento del network e il consolidamento dei contatti con altre realtà e personalità legate all’arte contemporanea, hanno consacrato la Farm come una delle più significative realtà dell’arte contemporanea a livello nazionale, come testimoniano i numerosi eventi che ne hanno accompagnato la fondazione (e l’allargamento) degli spazi.
Dopo quattro mesi di lavori di recupero, l’ “Opening Farm Cultural Park” consacrò il progetto Farm con l’apertura degli spazi dello storico quartiere dei “Sette cortili”, in cui furono allestite le prime dodici project room, la galleria e il corner Moët & Chandon e il concept store e Bookshop della Farm.
Nel 2011, per festeggiare il primo anno dalla fondazione della Farm, tra Favara e il comune di Butera si sono susseguite numerose manifestazioni d’arte, musica, design e architettura. Importante l’inaugurazione del “Farm Garden Apartment”, la residenza di Farm Cultural Park dedicata agli artisti. Nello stesso anno sono stati realizzati il primo workshop, “Low Cost Design Park”, l’installazione delle opere del Collettivo “Sardegna – Sicilia andata e ritorno” (a cura della Fondazione sarda Bartoli-Felter) e la mostra “Palermo Under Attack”, promossa e realizzata al Palazzo Steri di Palermo, appartenente a una rassegna dedicata al nuovo concept «camere d’albergo usa e getta» dell’hotellerie Tomorrow’s Hotel, strutture normalmente di piccole dimensioni che occupano temporaneamente uno spazio inutilizzato. Sempre nel 2011, infine, è stata organizzata la prima “Giornata del contemporaneo”, totalmente gestita dalla Farm, a cui parteciparono molte
personalità di spicco del settore, tra cui il Presidente dell’Associazione Fiumara D’arte Antonio Presti.
Nel 2012 è stato celebrato il secondo compleanno della Farm con l’evento “Favara Reloaded”, realizzato in collaborazione con il comune di Favara. In questa occasione è stata presentata l’opera Granade, un enorme architettura gonfiabile a forma di melograno, progettata dagli Architetti francesi Emmanuel Sitbon e Selma Feriani, vincitori del Concorso Internazionale PFFF Inflatable Architecture Competition, concorso di progettazione promosso dalla Farm, in collaborazione con il laboratorio d’architettura City Vision, dedicato ad architetti, designer, studenti, ingegneri e creativi per la progettazione e la realizzazione di un padiglione gonfiabile che incarnasse lo spirito del progetto FARM.
In occasione della giornata mondiale del Park(ing) Day dello stesso anno , Farm Cultural Park ha proposto il Favara's Pride, giornata dell’orgoglio favarese.
Per il suo terzo anniversario la Farm, tramite l’evento “Ready for Favara”, ha messo in mostra, all’interno dei Sette Cortili di Favara, delle esposizioni completamente rinnovate, e ha presentato al pubblico il nuovo progetto culturale “Favara Urban Network”, ispirato al ripensamento dei tanti “vuoti urbani“ del centro storico di Favara che vessano in condizioni rovinose.
Il quarto anniversario è stato festeggiato con l’evento SUMMER FARM PARTY, in occasione del quale è stato aperto il nuovo spazio FARM XL, 500 mq di sale espositive, terrazze e cooking space, ricavati dalla ristrutturazione
e unione di cinque abitazioni abbandonate all’interno dei Sette Cortili, ed è stata presentata Farmidabile, la prima cooperativa di comunità siciliana che affiancherà la progettualità di Farm Cultural Park nella visione e sviluppo dell'attività di rigenerazione urbana del Centro Storico di Favara.
Fra i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni dalla Farm, è del 2011 il Premio Cultura di Gestione di Federculture come “Miglior progetto privato nazionale di riqualificazione territoriale”. L'anno seguente la Farm è stata invitata alla XXIII° Mostra internazionale di architettura di Venezia, inserita nella rassegna "Architetture del Made in Italy" all'interno del Padiglione Italia curato da Luca Zevi, e ha partecipato, con il progetto “Farm Regeneration”, al concorso “CheFare2”dedicato al miglior progetto a impatto culturale, organizzato dall’associazione culturale doppiozero, e al concorso “ARE YOU SERIES?”, un progetto pensato da Milano Film Festival per la produzione di una web serie capace di raccontare il mondo del non profit italiano attraverso l’utilizzo di soluzioni creative e linguaggi innovativi.
È Vincitore della menzione al premio “YAM112003” istituito dall’omonima azienda di web-design per il format “START YOUR CULTURUN”, una sorta di reality-competition nel quale otto personalità del settore creativo competono per un premio in denaro di 5000 euro, un viaggio studio per visitare Le Lieu Unique di Nantes e per diventare il nuovo Direttore creativo di Farm Cultural Park.
Anche l’editoria nazionale e internazionale, sia del settore sia quella non specializzata, hanno recensito e celebrato il progetto di Favara, e molte sono le testate importanti che se ne sono occupate: La Repubblica, Vogue Italia,
Bell’Italia (rivista di tendenze turistiche del TCI) e tante altre tra cui il noto blog britannico Purple Travel, che ha designato il Farm Cultural Park come meta turistica dell’arte creativa e contemporanea più importante al mondo preceduta da Firenze, Parigi, Bilbao, le isole della Grecia e New York.
Il Farm Cultural Park è uno spazio gratuito e aperto a tutti – non solo ad artisti o addetti ai lavori – dove si possono assaggiare anche vini e prodotti tipici e comprare oggetti d’arte e di design, vintage e libri. Tuttavia, essendo un’istituzione culturale privata senza scopo di lucro, per continuare nel suo progetto socio-culturale dedicato all’innovazione e all’arte creativa è stata finanziata principalmente dalle azioni di mecenatismo promosse da Andrea Bartoli, che da fondatore e direttore amministrativo (la moglie Florinda è Direttore Generale) della Farm gestisce anche tutti i rapporti con le istituzioni, le imprese esterne e gli artisti. Tuttavia per continuare l’attività nel lungo periodo, vengono promossi rapporti di collaborazione e scambio di beni e servizi finanziari o in natura con altre istituzioni culturali, Imprese e società commerciali che decidono di accostare il proprio brand a quello della Farm e dare un’immagine di impegno nel sociale per sostenere questo progetto innovativo dal punto di vista turistico e culturale. In cambio la Farm attraverso i propri laboratori didattici e le personalità che lavorano all’interno offre interventi in attività di supporto per la comunicazione delle aziende o altri servizi di valore equivalente a quello apportato dai benefattori.
I sostenitori comuni sono divisi a seconda del loro contributo diviso in varie fasce di prezzo che va dal “sostenitore studente” con un contributo di 25€, a
essere sostenitore “Patron” o “Mecenate” versando rispettivamente 1500 e 2500€. Mentre i sostenitori commerciali possono versare fino a 10.000 euro per essere sostenitore “Mecenate” (come soggetto giuridico).
I fondi ricavati sono destinati alla continuazione dell’Attività annuale e alla copertura dei costi di gestione, all’organizzazione di eventi a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale e alla creazione di laboratori a scopo didattico ed educativo per la cittadinanza.
Grazie alla presenza costante di opere, mostre ed eventi culturali, artisti internazionali e manager di grandi aziende estere hanno comprato casa a Favara e, insieme a loro, sono arrivati i primi turisti. La domanda ha generato offerta e così in soli tre anni sono nati nuovi hotel, ristoranti, B&B e negozi, sono ritornati i bar nella piazza principale del paese ed ha riaperto al pubblico anche l’antico castello risvegliando la cittadinanza, sempre più attiva e accogliente, dando una nuova vita al piccolo comune siciliano.