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Capitolo II. Le aziende a confronto: la situazione patrimoniale e finanziaria Nella prima parte abbiamo approfondito, dopo una breve introduzione sull'evoluzione

E) Ratei e risconti 206.745 136.134 51,87%

2.3 La composizione degli impiegh

2.3.2 L'Attivo Corrente

2.3.1.2 I Crediti corrent

Come abbiamo avuto modo di anticipare in apertura al paragrafo 2.3.2., i crediti esposti tra le attività correnti delle tre società meritano un'analisi più approfondita; vedremo che per certi aspetti costituiscono una particolarità delle aziende che svolgono questo tipo di attività e più in generale delle aziende che intrattengono rapporti di clientela con enti pubblici o società da questi controllate.

Belvedere spa, come raffigurato nel grafico a torta seguente, fatta eccezione per i crediti verso i clienti che costituiscono la stragrande maggioranza delle poste correnti, caratteristica comune a tutte e tre le imprese, ha una distribuzione abbastanza eterogenea degli altri crediti.

La prima cosa messa in luce dal grafico è che non compaiono crediti verso le società controllate e collegate: ciò è conseguenza diretta di quello che avevamo accennato

64,20% 5,84%

15,12%

0,04%

7,59% 7,22%

Crediti commerciali e altri crediti

Belvedere spa

verso Clienti verso Controllante verso società controllate verso imprese correlate verso società collegate o altre partecipate

crediti tributari e per imposte anticipate

altri crediti o altre attività correnti non finanz.

dianzi a proposito delle partecipazioni detenute ossia che le principali società controllate con le quali Belvedere poteva intrattenere rapporti di tipo commerciale sono state assorbite con l'operazione di fusione.

Una buona parte dell'aggregato, è poi rappresententata da operazioni con imprese correlate.

Per quanto riguarda i dettagli sulle operazioni con la controllante, le imprese correlate e collegate si rimanda all'apposito paragrafo dedicato nella parte di analisi della reddualità.

In questa sede, ci preme focalizzare l'indagine sulla distribuzione del credito e sulle sue caratteristiche principali, tra i quali ad esempio i tempi d'incasso.

I crediti commerciali sono sostanzialmente rappresentati dai crediti scaturenti dall'attività caratteristica dell'azienda, ossia dallo smaltimento di rifiuti.

Nell'esercizio 2010 tali poste avevano subito un incremento (circa il 12%) a causa del ritardo dei pagamenti da parte di uno dei clienti più significativi e, cioè, Cermec spa; nel 2011, i crediti risultano diminuire vertiginosamente e ciò è dovuto alla loro riclassificazione tra le poste non correnti, in seguito ad un piano di rientro concordato con l'azienda massese94.

94 Cermec spa (Consorzio Ecologia e Risorse di Massa e Carrara) è una società pubblica partecipata dal Comune di Carrara (48%), dal Comune di Massa (47%) e dalla Provincia di Massa-Carrara (5%) a cui è affidata la gestione integrata ed unitaria di tutte le attività ed i servizi relativi alla raccolta, trasporto,

Non scaduti Scaduti 1/60 gg Scaduti 60/120 gg Scaduti 120/180 gg Scaduti 180 gg 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 70,56% 4,09% 2,14% 0,07% 23,13%

Età media crediti

Il grafico riporta i dati forniti in bilancio dagli amministratori di Belvedere circa età media dei crediti, così come richiesto dall'IFRS 7.

Dallo stesso, è desumibile una tendenza all'incasso dilatato nel tempo che va diminuendo con l'allungarsi dei tempi, per esplodere però quando la scadenza sia superiore ai sei mesi: ciò è dovuto nel caso specifico a quanto detto sopra a proposito del cliente Cermec spa, i quali crediti non incassati pesano non poco sul totale delle pretese relative allo stesso cliente, ma anche totali; come specificato nella nota 44, inoltre, gli amministratori ritengono di poter vedere soddisfatte tali pretese con il piano di rientro personalizzato.

In realtà, però, cercando di astrarre dalla situazione particolare, il dato fornito dal grafico ci suggerisce una riflessione: se il dilatarsi dei tempi di incasso appare come elemento fisiologico della situazioni di crisi attuale, dove il cliente cerca sempre più di ritardare il momento del pagamento al fornitore per così ottenere un margine di liquidità da poter investire o, meno ottimisticamente, da poter utilizzare per far fronte alle pretese vantate nei suoi confronti dai propri fornitori, ci si rende conto che l'incasso troppo ritardato nel tempo può essere sintomo di problemi prossimi o già manifesti di insolvenza, ai quali si può far fronte stanziando opportuni fondi rischi, ovviamente nei limiti di quanto concesso dai principi contabili adottati.

A quanto detto, c'è da aggiungere che per le aziende che smaltiscono rifiuti, spesso il cliente è rappresentato in prevalenza da enti pubblici o da società municipalizzate: i primi in linea di massima non dovrebbero presentare insolvenze nel medio-lungo smaltimento, trattamento, stoccaggio e riciclaggio dei rifiuti, comprese le attività di trasformazione e di recupero energetico, siano essi urbani, speciali e pericolosi (come individuati dagli allegati al Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale"), alle attività di bonifica e di ripristino ambientale e all'igiene urbana ( www.cermec.it ).

Nonostante un ottavo delle somme da esigere fossero scadute da più di un anno, gli amministratori non ritenevano nel bilancio 2010 che vi fossero reali rischi di non recuperabilità, in considerazione della natura pubblica dei soggetti interessati e delle azioni che essi stessi stavano svolgendo ai fini del reperimento delle risorse finanziarie necessarie a far fronte alle loro obbligazioni (quali un piano di rientro in fase di definizione); il piano di rietro formulato nel 2011, ha previsto il rimborso del debito in sedici rate semestrali.

Ciò ha portato gli amministratori a riclassificare la parte del credito esigibile oltre l'esercizio successivo tra le poste non correnti, provvedendo oppurtenemente a scontare tali voci con un tasso di attualizzazione che fosse in grado di rappresentare il deprezzamento della moneta nell'arco di tempo di 8 anni.

periodo ma magari difficoltà a reperire liquidità nel breve e, quindi, il pericolo della non esigibilità non dovrebbe sussistere; per le seconde, non si è nuovi a casi di cronaca95 di insolvenze mascherate e poi esplose e quindi, in via prudenziale e con tutte le cautele del caso, si potrebbe anche assumere un comportamento più simile a quello adottato verso imprese private96.

Per quanto riguarda Rea spa, anche qui grossa parte dei crediti è distribuita tra crediti verso clienti e crediti verso altri; la restante parte è composta da crediti vantati nei confronti dell'ente controllante, ossia il Comune di Rosignano Marittimo, per i servizi di gestione del verde pubblico, e delle società controllate, e cioè G.eT.R.I. Srl e REDECO srl; per ciò che concerne quest'ultima si tratta di crediti per ricavi su conferimenti in discarica.

95 Vedi, tra i tanti, il caso dell'A.S.L. di Massa-Carrara esploso nell'Autunno 2010.

96 A detta degli amministratori in sede di colloquio, la natura pubblica o privata del cliente non è più fattore di discrimine tra creditore puntuale e non; sia privati che pubblici tendono a ritardare i pagamenti.

61,31%

7,70% 7,13% 0,56% 0,65%

22,65%

Crediti commerciali e altri crediti

Rea spa

verso Clienti verso Controllante verso società controllate crediti tributari

per imposte anticipate verso altri

Infine, sottolineiamo che, così come si evince dal bilancio della società livornese, gli amministratori ricordano che negli ultimi esercizi si è verificato un sensibile peggioramento nei tempi di incasso delle fatture.

Difatti, il 14% dei crediti commerciali presenta uno scaduto superiore ai 180giorni, (senz'altro inferiore a quanto appurato dai dati forniti da Belvedere ma pur sempre un valore importante, in quanto pari ad Euro 2.200.000); è inoltre specificato che, così come si era letto per la società pecciolese, anche gli amministratori di Rea hanno provveduto ha concordare piani di rientro con i clienti ritardatari e che tali piani sono sempre stati rispettati da quest'ultimi97.

97 Nella Nota Integrativa di Rea, gli amministratori specificano che è prassi aziendale tutelare l'azienda richiedendo ai clienti l'ottenimento di fideiussioni e, per le posizioni più a rischio, lo stanziamento di opportuni accantonamenti (così come previsto dal codice civile); nel merito l'accantonamento al fondo svalutazione crediti per il 2011 risulta pari a € 1.300.000.

Inoltre, espongono le situazioni più a rischio che nel loro totale sono pari a € 537.919 (ossia i crediti vantati verso Punto Ecologia s.r.l, Società Toscana Recuperi s.r.l. e CFM s.p.a, quest'ultima fallita e le prime due in via di fallimento), alle quali si sommano i crediti vantati verso GETRI srl in liquidazione e TEV spa, quest'ultima in procedura di concordato preventivo, per un totale di € 594.276.

Non scaduti Scaduti 30/90gg Scaduti 90/180 gg Scaduti 180 gg 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 54,00% 17,00% 15,00% 14,00%

Età Media Crediti

Passando all'analisi dei crediti esposti nel bilancio di Ecofor Service spa, si ha modo di osservare che, a differenza di quanto visto per le prime due aziende, non esistono crediti verso l'ente o gli enti controllanti e che il 97% circa dei crediti è rappresentato dai crediti verso clienti; niente viene riportato dagli amministatori circa i tempi di incasso e i destinatari di fatture in bilancio e, per quanto riguarda l'azzeramento dei crediti verso controllate, chi scrive presuppone sia dovuto all'acquisizione del ramo d'azienda.