Capitolo II. Le aziende a confronto: la situazione patrimoniale e finanziaria Nella prima parte abbiamo approfondito, dopo una breve introduzione sull'evoluzione
E) Ratei e risconti 206.745 136.134 51,87%
2.3 La composizione degli impiegh
2.4.1 Uno sguardo alla solidità patrimoniale I principali profili di analisi di bilancio sono due 101 :
- gli aspetti economici, riguardanti la capacità dei ricavi di remunerare stabilmente i fattori produttivi impiegati nella produzione;
- gli aspetti finanziari della gestione, riguardanti la capacità di tenere in equilibrio, sia nel breve che nel medio-lungo periodo, le entrate e le uscite monetarie; proprio su questa capacità, si concentra l'analisi di solidità patrimoniale.
É l'origine della parola solido102 a suggerirci cosa significhi solidità del patrimonio aziendale: esso può dirsi solido se in grado di resistere agli eventi, soprattutto quelli negativi, interni o esterni, che potranno verificarsi in futuro.
Un'azienda solida avrà buone probabilità di superare disequilibri economici o finanziari di breve periodo, in quanto il suo assetto patrimoniale le consentirà di assorbire gli effetti negativi di tali disequilibri senza comprometterne la continuità di gestione.
I primi indici di cui ci occuperemo saranno gli indici di correlazione tra gli impieghi e le fonti a medio e lungo termine; successivamente, analizzeremo un altro elemento importante per verificare la solidità, ossia la struttura dei finanziamenti.
Tra i due macroaggregati (impieghi e fonti), difatti, deve esistere una correlazione e, tendenzialmente, il tempo di rimborso (o scadenza) delle fonti deve essere sincronizzato con il tempo di recupero degli impieghi.
Da ciò, deriva il principio elementare che l'attivo fisso dovrebbe essere finanziato prevalentemente con le passività permanenti (in cui rientrano i mezzi propri e le passività consolidate), mentre l'attivo corrente dovrebbe vedere la sua fonte di finanziamento nelle passività correnti.
101 Indici di bilancio, di C. Caramiello & altri. cit.
Tale principio, soprattutto in Italia, è empiricamente poco rispettato nella realtà, nella quale sovente si assiste all'accensione di nuovi mutui per rimborsare rate scadute di vecchi prestiti o, ancor peggio, l'utilizzo di fonti di finanziamento a breve termine (tipico quello dello scoperto di conto corrente) per finanziare l'acquisto di immobilizzazioni tecniche.
Per capire come viene finanziato l'attivo fisso, si calcoleranno alcuni indici, in particolare:
- il quoziente di struttura primario (Mp/Af), per capire quanta parte delle attivo fisso è finanziata con i mezzi propri:
- il quoziente di struttura secondario (Mp+Pml/Af103), per capire come è finanziata la parte rimanente dell'attivo fisso104.
Per ciò che riguarda la struttura dei finanziamenti (il secondo elemento indicante la solidità patrimoniale), invece, oltre agli indici che esprimono il peso relativo delle passività correnti e non correnti che abbiamo già evidenziato in sede di esposizione nel paragrafo precedente, assume importanza il quoziente di indebitamento finanziario (Df/Mp)105, il quale esprime il contributo (e la contestuale dipendenza) dei finanziamenti esterni, rispetto a quello del capitale di rischio, alla copertura degli impieghi.
Esso tra origine da una diversa classificazione delle fonti che non tiene più conto della scadenza (breve o medio-lunga) bensì della natura, classificando le stesse in mezzi 103 Dove Mp indica i mezzi propri, Pml indica le passività a medio-lungo termine ossia consolidate o
non correnti e Af indica l'attivo fisso o immobilizzato o non corrente.
104 In realtà, esistono anche i margini di struttura primari e secondari, i quali, scaturendo da una differenza (es. Mp-Af) esprimono un valore assoluto e non relativo; tuttavia, in questa sede, preferiamo concentrarci sui quozienti perchè ritenuti più soddisfacenti per il nostro tipo di analisi. 105 Dove Df sta per debiti finanziari. Per completezza, è giusto specificare che in alcuni testi si trova
indicato anche il quoziente di indebitamento complessivo, dove al numeratore vengono ricomprese tutte le passività a breve e a medio e lungo termine, escludendo in pratica solo i mezzi propri, posti al denominatore; tale indice risente anche della presenza dei debiti commerciali e il fatto che tali debiti siano consistenti non significa affatto una scarsa autonomia finanziaria, bensì la possibilità di spuntare dilazioni più lunghe rispetto ai concorrenti può denotare un elevato potere contrattuale dell'azienda oggetto di analisi.
L'elevato ricorso al debito commerciale come forma di finanziamento è testimoniato dai bilanci di aziende grandi e leader nel settore, le quali hanno un fortissimo potere contrattuale che spendono ai danni dei fornitori, spesso di piccole dimensioni, i quali dipendono dalle loro commesse (si pensi ad esempio alle aziende che fanno parte della catena di sub-fornitura di aziende automobilistiche).
propri, debiti finanziari e debiti commerciali: si cerca quindi di rapportare i mezzi propri, che non incidono nè sul rischio d'insolvenza dell'azienda nè accrescono la sua dipendenza finanziaria, con i debiti (commerciali e finanziari) che devono essere obbligatoriamente rimborsati a determinate scadenze.
Un elevato ammontare di debiti finanziari comporta un incremento del rischio di insolvenza ed una diminuzione del potere contrattuale dell'azienda nei confronti dei suoi finanziatori e una riduzione dell'autonomia finanziaria in sede di scelte gestionali.
Presentiamo qui di seguito i quozienti appena descritti relativi a Belvedere, Rea e Ecofor Service.
Una situazione ottima è quella che vede un quoziente di struttura primario superiore ad 1: tale situazione, come si evince dai valori sopra presentati, è verificata (per approssimazione) solo per quanto riguarda la società Belvedere, la quale risulta finanziare quasi tutto l'attivo fisso; le altre due società presentano valori inferiori all'unità e, secondo quelli che sono i canoni previsti da un'opinione consolidata, troppo bassi.
Difatti, una situazione del tipo descritto, si renderebbe insostenibile se parte dell'attivo fisso venisse finanziato da poste correnti; ciò, fortunatamente, non si verifica e lo si appura attraverso i quozienti di struttura di secondo livello, che indicano per Rea ed Ecofor un quasi totale finanziamento dell'attivo immobilizzato attraverso il passivo permanente (mezzi propri e passivo consolidato), il quale risulta finanziare, relativamente a Rea, anche una parte dell'attivo circolante.
L'importanza di mantenere un quoziente di struttura secondario sensibilmente maggiore ad uno è legato al ruolo di protezione contro fenomeni di non realizzo dell'attivo circolante, che possono verificarsi relativamente ai crediti commerciali e alle rimanenze (e si stanno verificando nelle aziende esaminate, come abbiamo avuto modo di constatare nell'analisi dei crediti commerciali); il beneficio di cui dispone un'azienda che presenti un quoziente superiore a tale valore-soglia, è la possibilità di far fronte a
Indici Belvedere Rea Ecofor Service
Quoz. di str. primario Mp/Af 0,95 0,55 0,29
Quoz. di str. secondario Mp+Pml/Af 1,34 1,10 0,97
tali casi di illiquidità con più margine di azione, spostando avanti nel tempo fenomeni di insolvenza.
Autorevoli fonti106 ritengono che una lettura integrata dei due quozienti sia necessaria e che i valori che assicurino situazioni ottimali siano quantomeno 1,2-1,3 per il quoziente di secondo livello e 0,7-0,8 per quello di primo livello; situazioni diverse indicherebbero rispettivamente possibili tensioni finanziarie nel medio-lungo periodo e un'evidente sottocapitalizzazione dell'azienda, condizioni che sembrano verificarsi nella società Ecofor Service.
Rea e soprattutto Belvedere sembrerebbero immuni da tali possibili problemi futuri. Per ciò che riguarda il secondo tipo di indice proposto, cioè il quoziente di indebitamento finanziario, non esistono secondo larga parte della dottrina valori-soglia ottimali107: è ovvio, tuttavia, che un quoziente basso (nullo o di poco superiore allo zero) accresce la solidità aziendale.
Al contrario, quozienti di indebitamento molto alti testimoniano una scarsa autonomia finanziaria, in quanto i finanziatori assumono la veste di azionisti di fatto, potendo influenzare le scelte aziendali a loro piacimento; dagli indici sopra prospettati, quindi, appare ottima la situazione in cui versano Belvedere e sostanzialmente buone le situazioni di Ecofor e di Rea.