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Capitolo II. Le aziende a confronto: la situazione patrimoniale e finanziaria Nella prima parte abbiamo approfondito, dopo una breve introduzione sull'evoluzione

E) Ratei e risconti 206.745 136.134 51,87%

2.3 La composizione degli impiegh

2.3.1 L'attivo immobilizzato

2.3.1.1 Le attività immaterial

Prima di analizzare nello specifico le voci delle tre società, è opportuna una breve premessa sui diversi requisiti previsti dai principi contabili italiani e da quelli internazionali per l'iscrizione a bilancio delle attività immateriali.

Per i principi contabili italiani, le immobilizzazioni immateriali si suddividono in due categorie più una voce autonoma: la prima è rappresentata dagli oneri pluriennali (costi di impianto e di ampliamento, costi di ricerca, etc.), i quali non sono suscettibili di valutazione separata; la seconda categoria è quella dei beni pluriennali, quali diritti giuridicametne tututelati che, a differenza delle voci ricomprese nella prima categoria, sono suscettitibili di autonoma valutazione; la voce a sè stante rispetto alle prime due è l'avviamento, che per essere iscritto deve essere acquisito a titolo oneroso.

I requisiti da soddisfare affichè i beni e i oneri suddetti possano essere iscritti in bilancio sono che i costi siano stati effettivamente sostenuti (per la costruzione o per l'acquisto) e che tali costi siano distintamente identificati e quantificabili (così da permettere una valutazione certa) e, ovviamente in quanto si tratta pur sempre di poste classificate tra le immobilizzazioni, che vi sia un'utilità pluriennale certa.

La distinzione fatta dal legislatore riguardo all'iscrizione in bilancio è che, se per i beni immateriali e l'avviamento il soddisfacimento dei requisiti impone l'iscrizione di detti valori in bilancio, altrettanto non si può dire per gli oneri pluriennali, per i quali spetta a chi redige il documento (gli amministratori) decidere sulla eventualità di iscriverli o meno.

Diverso è quanto previsto dagli Ias-Ifrs: mentre il nostro legislatore, oltre ai requisiti appena esposti e prevedendo degli schemi obbligatori, ha inteso delimitare il riconoscimento della qualifica di attività immateriale alle voci tassativamente elencate dall'art.2424 c.c., per i principi internazionali non esistono schemi o definizioni ma solo principi da rispettare affinchè si possa pervenire alla loro capitalizzazione in bilancio76. I requisiti stabiliti dallo Ias 38 sono i seguenti: identificabilità, verificata quando vi sia (in alternativa) una separabilità ovvero vi siano diritti che emergono ex lege o contrattualmente; presenza di benefici futuri, sotto forma di maggiori ricavi o minori 76 Questo è uno dei motivi per cui si è parlato di una logica fondata sulla tassatività delle norme (rule

based) per i principi italiani di redazione dei bilanci, mentre di logica basata sui principi (principle based) per i principi internazionali.

costi; controllo, inteso come il potere di ottenere benefici dall'uso dell'attività.

In presenza dei tre requisiti sopra accennati, saremo in presenza di una risorsa immateriale: affinchè tale risorsa possa essere iscritta in bilancio, i benefici futuri devono essere probabili e il costo deve essere ragionevolmente determinabile.

Qualora tutti e cinque i presupposti siano verificati vi sarà per gli amministratori un obbligo di capitalizzazione.77

Terminata questa breve premessa che ci permette di avere un quadro più preciso di ciò che ha portato all'iscrizione di attività immateriali nei bilanci di Rea e Ecofor Service da una parte e di Belvedere dall'altra, in relazione ai principi contabili di redazione per i quali hanno optato, è interessante notare in prima istanza che la società dove i valori di dette attività sono più presenti è Rea, la quale è insieme a Ecofor quella che ha visto crescere nettamente tale posta in bilancio, mentre Belvedere al contrario subisce una diminuzione.

Gli amministratori della società della provincia livornese iscrivono immobilizzazioni immateriali per € 565.252 (8,15% dell'attivo non corrente), essenzialmente costituite, salvo una piccola parte (€ 33.170) ricomprendente licenze d'uso e software e altri acquisti di beni ad utilità pluriennale, da lavori straordinari su beni di terzi: questi lavori sono le opere di miglioria in discarica (l'impianto di Scapigliato non è di proprietà, quindi "di terzi").

Riguardo a Ecofor Service, l'aumento esponenziale rispetto all'esercizio precedente è dovuto al valore (€ 324.000) dell'avviamento ricompreso nel ramo d'azienda acquisito a titolo oneroso in data 1 Gennaio 2011, ramo relativo al trattamento e depurazione di acque e reflui prodotti da attività industriali (tra cui quello chimico-fisico del percolato) 77 Il rispetto di tutti i requisiti porterà a delle differenze significative tra i bilanci redatti in ossequio ai

principi contabili italiani e quelli che seguiranno gli Ias-Ifrs. Gli oneri pluriennali, non essendo identificabili (non sono separabili e non scaturiscono da diritti stabiliti ex lege o contrattualmente, non troveranno rappresentazione nello situazione patrimoniale e finanziaria, ma solo nel conto economico; non rispetta il requisito della identificabilità, in particolare quello della separabilità, nemmeno l'avviamento in quanto, per stessa definizione, è iscindibile dall'azienda che lo ha generato e, quindi, non potrà essere riconosciuto come attività immateriale. In realtà, qui interviene l'Ifrs 3 che definisce l'avviamento come quel quid pagato in più in sede di acquisizione dell'azienda, permettendone l'iscrizione in bilancio. Trovano spazio però i costi di sviluppo, a patto che siano rispettati i requisiti suddetti ed, in particolare, che siano certi i benefici futuri e che i costi siano determinabili in modo preciso (cosa di non poco conto).

e che fino alla fine dell'esercizio precedente era di proprietà della società controllata Valdera Acque.

La parte residuale (13% circa) risulta costituita da costi di impianto e di ampliamento, licenze, concessioni e diritti simili e da altre immobilizzazioni immateriali, sulle quali non si ritiene di doversi soffermare ulteriormente.

Un discorso a parte meritano invece le attività immateriali presenti in Belvedere, vuoi per il tracollo che hanno avuto dall'esercizio 2010 al 2011, vuoi per una caratteristica di originalità che è rimasta comunque presente.

La voce Concessioni, licenze, marchi e diritti simili rappresenta il costo di acquisto (comprensivo di oneri accessori e avvenuto in data 20 Febbraio 2004 dalla società Renova S.r.l.) dei diritti derivanti dalla convenzione con l'ente gestore dell'energia elettrica per la vendita dell'energia ad un prezzo maggiorato; in base a tale diritti, la società può produrre e vendere all'ente energia ad un prezzo maggiorato fino a 1,2 Mwe78.

La voce "immobilizzazioni in corso" comprende le spese sostenute nell'esercizio 2010 e nel precedente per l'acquisto di un impianto di dissociazione molecolare e per le spese di sviluppo dell'impianto e dell'attività di sperimentazione sostenute negli anni precedenti: tali oneri erano stati capitalizzati in virtù di quanto detto in apertura di paragrafo, ossia perchè si aveva la certezza dei benefici che si sarebbero verificati nell'avvenire.

Nel 2011, a seguito della cessazione dell'attività di sperimentazione, è stato dismesso l'impianto di dissociazione molecolare ed i costi di sviluppo capitalizzati in esercizi precendenti a fronte di tale progetto sono stati parzialmente svalutati per la quota giudicata non più recuperabile (€ 517.000), sulla base della stima dei redditi futuri attesi dallo sviluppo del progetto stesso; tra le altre immobilizzazioni troviamo invece costi di acquisto di software.

78 La durata di tali diritti è di otto anni dal momento di entrata in esercizio dell'impianto, avvenuta nel mese di Giugno 2004 e il costo originario pari a € 1.655.000 è stato ammortizzato negli esercizi precedenti, anno per anno.