4. Ricezione di Mácha a partire dal 1836: gli esordi del byronismo in Boemia
4.3. Il culto di Mácha come “geniale poeta ceco nazionale”
Ogni periodo plasma di nuovo e sotto la propria responsabilità le sembianze del poeta a propria immagine, caratterizzando così allo stesso tempo il poeta e se stesso.334
Jan Mukařovský
In seguito alla morte del poeta, avvenuta il cinque novembre 1836 a Litoměřice, a nord del paese, in una zona che veniva intesa non solo come periferica ma addirittura come straniera335, iniziò un processo di creazione del culto di Mácha, che portò
lentamente alla sua completa rivalutazione, che per noi culminerà nella terza fase della sua ricezione, legata anche a un cambio generazionale.
La discussione su Mácha e il byronismo raggiunse il culmine attorno agli anni 1841-1842336, quando vi si fecero i conti in modo definitivo. Come detto, di Mácha era sempre stato apprezzato il genio poetico, ma non il modo di fare poesia, che
apparentemente ignorava l’indipendenza nazionale.
Come accadde per Byron, anche Mácha solamente a partire dalla fine degli anni Cinquanta, venne definito come un poeta geniale, nazionale, patriota337. Si venne a creare addirittura una sorta di lessico specifico riferito a Mácha, nei diversi modi per definirlo, i quali simboleggiavano la lotta nei confronti del sistema politico338, ed egli
332 Růžena Grebeníčková, “Tylův Rozervanec”, op. cit., pp. 284-285
333 “prvky irracionalismu, mysticky a idealismu”, in Ivi, p. 285.
334 “Každé období přetváří znovu a na vlastní odpovědnost básníkovu podobu k svému obrazu,
charakterisujíc tak zároveň básníka i sebe”, in Jan Mukařovský, “Genetika smyslu v Máchovské poesii”, in Idem (a cura di), Torso a tajemství Máchova díla: sborník pojednání Pražského linguistického kroužku, Praha, 1938, p. 104.
335 Pavel Vašák, Česká pouť Karla Hynka Máchy, Praha, 1999, p. 230.
336 Idem, “Realita a symboly”, op. cit, p. 24.
337 Idem, Česká pouť, op. cit., pp. 231, 233.
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stesso diventò simbolo del poeta per eccellenza, dell’essenza ceca, della genialità, della nazione intera.
Con il gruppo dei májovci, la nuova generazione di poeti che si ispirava
esplicitamente all’opera máchiana, gli scritti del poeta ceco furono pubblicati nel modo più completo conosciuto. Mácha rappresentava all’epoca una vera e propria questione culturale all’interno del contesto ceco, e questa nuova generazione riuscì a leggere tra le righe della sua opera per trovare risposte ai problemi per loro attuali339. L’opera di Mácha rappresentò un punto cruciale per l’origine e lo sviluppo della generazione del
máj, cioè del maggio, ma è vero anche il contrario: grazie alla ripubblicazione che i májovci portarono avanti, Mácha assunse nuove connotazioni per la società ceca, si
trattò anche di un processo reciproco per mezzo del quale Mácha entrò a far parte dell’eredità letteraria nazionale340. Con la pubblicazione dell’almanacco Máj, nel 1858, redatto da Josef Barák, la cui accoglienza stupì anche gli stessi autori, Mácha assunse una precisa funzione nazionale e a partire da questo momento venne consacrato a simbolo sociale341. Detto più precisamente, Mácha diventò un contenitore
potenzialmente senza fondo da riempire con i più svariati contenuti politici, nazionali e sociali. La funzione non letteraria divenne col passare del tempo più importante che il testo in sé e per sé, e la lingua stessa delle sue opere si trasformò in un mezzo per indicare ciò che con esse non ha poco o nulla a che fare, diventando un simbolo a sé stante, riempito di significati a seconda delle esigenze del periodo342.
Se negli anni 1836-58 la critica di Mácha era stata strettamente connessa al nome di Byron e alla questione del byronismo in generale, già dalla fine degli anni ‘40 il nome del poeta inglese cominciò a farsi più rado all’interno dalle recensioni e la discussione su Mácha assunse un carattere più funzionale che generazionale, alla ricerca del posto in cui collocare l’opera e il poeta all’interno della letteratura ceca343. Se negli anni 1836-37 l’atteggiamento nei confronti del byronismo, e dunque di Mácha, era stato del tutto negativo, si passò poi a toni di neutralità, fino a quando Sabina e Jan Obéral non fecero il loro ingresso nella scena culturale ceca, ponendo definitivamente l’accento sul genio europeo di Mácha. Non solo l’autore, ma anche l’opera Maggio, ormai vista come
339 František Xaver Šalda, “Karel Hynek Mácha”, op. cit., p. 80.
340 Pavel Vašák, “Realita a symboly”, op. cit., p. 26.
341 František Xaver Šalda, “Karel Hynek Mácha”, op. cit., p. 51.
342 Pavel Vašák, “Realita a symboly”, op. cit., p. 28.
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attributo positivo del poeta, e non più come macchia, diventò oggetto di culto. Nel 1853 infatti Mácha venne ufficialmente rivalutato come poeta nazionale, mentre Lord Byron d’altra parte non era ancora assimilato al canone della letteratura ed era invece ancora visto come:
...básník vší negace, který veškeré démonické síly, dřímající v národním charakteru anglickém, hřmotně vyburcoval. Tím pak více vnadil Lord Byron mladého básníka našeho, poněvadž pravým jest básníkem svého národu, který ducha národního poňal v bezedné hloubce jeho, ve všech protivách i odporech. Temně planoucí, uvnitř burácejcí cit, odporná lahoda kontrastův v jeho názorech, ošklivení sobě života při vší chuti a vůli uživati jej, ustavičný skepticismus, který se spojuje s nejjemnější lyrickou roztoužeností, vzdorné opovrhování vším, ačkoliv hned nato básníkova mysl k zajimům národův a člověčenstva se tulí, tyto a jiné vlastnosti charakterizují Byrona.344
...il poeta della negazione totale, che ha risvegliato tutte le forze demoniache assopite nel carattere nazionale inglese. Così ancor di più lord Byron ha affascinato il nostro giovane poeta [Mácha], perché lui è un vero poeta della sua nazione, che ha compreso lo spirito nazionale nella propria profondità senza fondo, in tutti i contrasti e le contraddizioni. Un sentimento che fluttua nell’oscurità, che tuona nell’animo, una delizia ripugnante di contrasti nelle sue opinioni, un disgusto per la propria stessa vita di fronte a tutti gli appetiti e il loro godimento, un incessante scetticismo, connesso con la lirica più dolce e piena di desiderio, un disprezzo testardo e universale, anche se in seguito il pensiero del poeta si stringe attorno agli interessi nazionali e dell’umanità, questi e altri attributi caratterizzano Byron.
Mácha è dunque visto ancora come un discepolo di Byron, ma è definito anche in questo passaggio come “il nostro giovane poeta”, il che indica il cambiamento che cominciò a farsi esplicito nella sua ricezione.
La nuova generazione a partire dai májovci riconobbe ciò che i contemporanei di Mácha non erano riusciti ad individuare, ed ogni autore – ad esempio Jan Neruda, Rudolf Mayer, Vítězslav Hálek – accolse nella sua opera una parte dell’eredità
máchiana345. Per tutte le generazioni a venire Mácha costituirà comunque un esempio: per i lumírovci Vrchlický (con la sua “poesia cosmica”) e Julius Zeyer, per i decadenti a cavallo tra i due secoli Karel Hlaváček e Otokar Březina, sempre visto in diverse
prospettive, nelle sue molteplici sfacettature346. Questo accadde non solo in quanto l’opera di Mácha innovò la letteratura ceca per temi e metrica in poesia, ma anche nella
344 Citato in Bohuslav Mánek, První české překlady, op. cit., p. 42 .
345 František Xaver Šalda, “Karel Hynek Mácha”, op. cit., p. 80.
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prosa, che assume uno stile più alto nei romanzi storici, che scrisse guardando al modello di Scott347 e di Chateaubriand (Atala). La prosa máchiana è infatti musicale, “vaga”348, misteriosa, costruita su impressioni del singolo e non su fatti349, inserita quindi più nel contesto europeo che in quello ceco, il quale si svilupperà in questa direzione solo successivamente350, e anche per questo era rimasto incompreso ai suoi contemporanei.
Altre date cruciali per la creazione del culto di Mácha sono gli anni 1860 e 1861, rispettivamente il cinquantesimo anniversario della nascita e il venticinquesimo dalla morte351, con la pubblicazione dell’opera completa. Furono anni in cui attorno alla casa e al sepolcro di Mácha a Litoměřice si creò un’aurea quasi mistica, fatta di rituali
(commemorazioni nel giorno dei Morti, celebrazioni di messe), e stravaganti vicende (la misteriosa comparsa di ghirlande con la scritta “Parlate ceco” per esempio)352.
Vedremo ora come a partire da questa seconda fase della sua ricezione Mácha divenne un vero e proprio portatore di nuovi valori in poesia, il che negli anni successivi contribuirà anche alla rivalutazione del poeta inglese stesso.