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Dalla guerriglia al Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia, Ejercito del Pueblo

LA GUERRA CIVILE TRA FARC E IL GOVERNO COLOMBIANO

2.2 Gli anni della guerra sucia

2.2.1 Dalla guerriglia al Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia, Ejercito del Pueblo

Nel suo libro, scritto in occasione del ventesimo anniversario della nascita delle FARC e pubblicato il 28 Maggio 1984, Jacobo Arena descrive la storia delle FARC e della trasformazione compiuta dal movimento, che cambiò la sua fisionomia, passando dalla iniziale autodifesa contadina fino alla creazione di un vero e proprio esercito119. Arena ricorda l’attacco a Marquetalia e come questo

sia diventato il simbolo per la creazione del movimento guerrigliero: dal 1966, ovvero dalla II Conferencia in cui le FARC si costituirono, il movimento divenne sempre più maturo. Come è stato accennato sopra, fu durante la VI Conferencia che per la prima volta si posero le basi per un cambio strutturale. Arena racconta come la Conferencia avesse avuto un periodo di preparazione della durata di cinque mesi: questo periodo servì per analizzare e valutare, nel corso della

Conferencia, le azioni intraprese dal movimento e, di conseguenza, venne

costituito il Segretariato del Estado Mayor Central.

Tuttavia, nel 1983, durante la VII Conferencia120, le FARC lasciarono il loro

tradizionale metodo guerrigliero per convertirsi in un vero esercito pronto ad attaccare militarmente il nemico, tanto da prendere il nome di Ejército del

Pueblo. Il nuovo modus operandi andava contro l’ormai irregolare azione

militare dell’Esercito di Stato che sempre di più iniziò anche ad utilizzare campagne di propaganda sociale per accrescere il proprio consenso tra la popolazione. Le innovazioni introdotte alla Conferencia riguardarono la riorganizzazione e il rafforzamento delle strutture militari, finanziarie e politiche

119 (Arenas, Cese el fuego: Una historia política de las FARC)

120 (Séptima Conferencia - De las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo )

dell’organizzazione guerrigliera: questo permise uno sviluppo a livello militare dell’organizzazione, non solo riguardo agli armamenti, ma soprattutto in merito alla formazione militare che la guerriglia introdusse per tutti i combattenti con l’istituzione della Escuela de Entrenamiento Militar para Futuros Comandantes e la Escuela de la Práctica. Inoltre, venne aumentato il numero dei Fronti che da 16 passò a 25, in ognuno dei quali vi era il responsabile per la formazione dei militanti:

La Séptima Conferencia nos dio otra importantísima concepción ahora de carácter militar, o sea, un nuevo modo de operar que tiene que convertir a las FARC en un movimiento guerrillero auténticamente ofensivo.[…] la Séptima Conferencia le dio al movimiento una clara concepción operacional y estratégica para un Ejército Revolucionario, lo que marcó un reajuste en todos sus mecanismos de dirección y mando. Además, la Séptima Conferencia dijo: “De hoy en adelante nos llamamos oficialmente FUERZAS ARMADAS REVOLUCIONARIAS DE COLOMBIA, EJÉRCITO DEL PUEBLO (FARC-EP) 121.

Il cambiamento della struttura e del carattere delle FARC trova radici solide nella mobilitazione popolare contro il governo di Tubay e il proclamato Estatuto de

Seguridad, tanto da portare il movimento alla definizione del Plan Estratégico:

durante gli otto anni in cui il Plan rimase in vigore, la guerriglia avrebbe realizzato l’insurrezione a Bogotá, con la conseguente presa di potere. Riguardo a questa nuova realtà creata dalla guerriglia, è necessario analizzare anche la reazione del Partito Comunista di fronte al Plan Estratégico che, per quanto non andasse contro all’ideologia comunista, prendeva le distanze dall’apertura democratica che il partito voleva implementare andando, invece, a costituire la base per la presa di potere armata a cui le FARC aspiravano. Le due visioni contrapposte, da un lato l’apertura democratica grazie alla mobilitazione di massa voluta dal partito e dell’altro l’azione offensiva e militare sostenuta dalla guerriglia, portarono ad un raffreddamento dell’alleanza tra le due parti.

Durante gli anni Ottanta, dunque, il movimento cambiò del tutto il suo carattere e, nonostante l’accordo sulla tregua firmato con il governo, la milizia non smise di crescere, fino ad arrivare nel 1986 a più di 3.000 uomini distribuiti in 33 Fronti, promuovendo una continua espansione e arrivando ad avere 48 Fronti nel

1991122. L’espansione della guerriglia e la creazione di nuovi fronti erano favoriti

dall’introduzione di azioni comuni che andavano dalla promessa di portare giustizia attraverso esecuzioni contro delinquenti della zona allo scontro contro i proprietari terrieri per accrescere il consenso della popolazione, per poi reclutare giovani uomini, ma anche donne, tra le file della guerriglia, provocando un grande esodo di quelli, tra la popolazione che non volevano sottostare all’ordine imposto dal fronte: infatti, una volta insediatosi, il fronte promulgava delle leggi che riguardavano il controllo in entrata e in uscita dalla regione, la proibizione della vendita di alcol e del gioco d’azzardo, la pena di morte per gli oppositori attraverso la fucilazione. L’imposizione del controllo delle FARC sulle regioni non trovò l’appoggio dell’intera popolazione stanziata nella regione d’interesse del movimento: infatti, l’influenza e il controllo della guerriglia ebbe consenso in quelle regioni in cui non vi era un’organizzazione statale e la popolazione vedeva nelle FARC i portatori di ordine e giustizia.

L’inserimento delle FARC in alcune zone d’influenza fu determinante per la protezione del traffico di droga: il movimento guerrigliero riceveva soldi dai cartelli della droga per la vigilanza delle piantagioni di cocaina, ma questo legame si scontrava contro i valori sui quali si erano costituite le FARC: la paga che i militanti delle FARC ricevevano dai narcotrafficanti, infatti, ebbe effetti negativi sui loro comportamenti, in quanto fino a quel momento avevano scelto di basare la loro lotta sul legame con la popolazione lavoratrice e povera piuttosto che apparire come complici dei miliardari mafiosi. Questo legame con il narcotraffico iniziò a danneggiare l’immagine del movimento e della sua lotta:

Pese a las declaraciones de la guerrilla, ante la opinión pública, los nexos con las actividades del narcotráfico, ya fueran débiles o fuertes, comenzaron a operar como un elemento de deslegitimación del significado de su lucha, lo cual sería aprovechado cada vez más por los interesados en borrar las distinciones entre delincuentes comunes y delincuentes políticos.123

I campi di coltivazione di coca erano posti in zone marginali, dove l’intervento dello Stato era minimo, come era minima l’attuazione di riforme sociali:

122 (Centro Nacional de Memoria Histórica) 123 (Centro Nacional de Memoria Histórica)

installatasi in queste zone, la guerriglia riuscì ad imporre un ordine sociale facilitata, in questo compito, dall’attività illegale del narcotraffico. Il nuovo ordine imposto regolò il traffico della cocaina e garantì la sicurezza della popolazione e vennero organizzate anche campagne per la promozione dell’alfabetizzazione dei contadini124.

Dagli anni Novanta, il movimento guerrigliero divenne sempre più connesso al narcotraffico: infatti, se prima i militanti svolgevano il ruolo di protezione delle coltivazioni di coca in cambio di ingenti somme di denaro, tra il 1991 e il 1995, il fenomeno del traffico di sostanze illecite divenne la fonte primaria di finanziamento per lo sviluppo militare dei movimenti guerriglieri e dunque le FARC iniziarono ad avere i propri campi e i propri laboratori, ma questo ebbe delle conseguenze:

La decisión de la guerrilla de ingresar de lleno al negocio de las drogas tuvo graves repercusiones para el grupo subversivo. Por un lado sus nexos con grupos narcotraficantes ayudaron a deslegitimar su discurso político, al tiempo que desdibujaron la imagen del guerrillero urbano de los años 70. Además, el manejo de importantes sumas de dinero provenientes de la actividad ilícita generó cambios al interior de la cultura guerrillera: se presentaron casos de comandantes que escapaban con importantes sumas de dinero o de otros que tuvieron que ser sancionados o fusilados porque, encargados de manejar las finanzas de los frentes, malgastaban la plata, la invertían en modelos y joyas en la selva y ese discurso que reivindicaba una lucha campesina quedaba sin piso alguno.125

124 (Ortiz)

Figura 2 Zone di controllo delle FARC e coltivazioni illecite126.

Oltre al legame con il narcotraffico, in quegli anni di tregua, la guerriglia continuò ad esercitare la forza contro gli oppositori: gli attacchi, i sequestri e la presa di controllo in diverse città erano connesse alla presenza delle Forze Armate che in quegli anni avevano intensificato anch’esse gli attacchi alla guerriglia127.

L’inasprimento dei rapporti tra governo e guerriglia tra il 1987 e il 1989 segnò l’abbandono delle iniziative di negoziazione intraprese dal governo che, invece, iniziò a reprimere tutte le proteste, gli scioperi e le mobilitazioni popolari organizzati dalle organizzazioni sindacali a cui le FARC parteciparono attivamente.

126 (Serna)