1.2 L’anticomunismo e la nascita della guerriglia
1.2.2 Il golpe di Stato del General Rojas Pinilla
Il 13 Giugno 1953 venne attuato il golpe di Stato da parte di Rojas Pinilla, generale dell’Esercito e Ministro delle Telecomunicazioni sotto il governo di Ospina Pérez, che si insediò alla presidenza attraverso golpe di Stato24. Sotto la
presidenza Gómez, Gustavo Rojas Pinilla divenne il generale dell’esercito colombiano in supporto agli Stati Uniti durante la Guerra in Corea chiamato Batallón Colombia; il perfezionamento militare conseguito durante la guerra colombiana non venne utilizzato per aumentare la difesa dello Stato da possibili minacce esterne, ma gli servì, nel 1954, per reprimere le rivolte contadine nelle zone di Sumapaz. Durante il governo di Gomez, era stato lo stesso partito liberale a promuovere la tattica della guerriglia in opposizione al governo: fu la sfiducia verso il governo di Gomez che portò al golpe di Stato organizzato dal generale. Il suo obiettivo principale era assicurare al popolo colombiano “Paz, Justicia y
Libertad”25: il suo programma si basava sul consolidamento di una politica
nazionalista, basata sulla forza dell’esercito e della Chiesa, per la restaurazione morale e democratica della Repubblica. La missione del generale era porre fine alla Violencia, sostenendo come fosse urgente l’organizzazione di un fronte nazionale unito per riportare la pace nel paese.
Il golpe di Stato organizzato dal generale fu accolto con entusiasmo in tutto il paese: Rojas Pinilla venne descritto come colui che poteva riportare la pace, l’ordine e la giustizia nel paese, che era anche la sua missione principale, ottenendo l’appoggio non solo di Ospina Pérez, ma anche della Chiesa, delle Forze Armate e del partito liberale. Tuttavia, l’appoggio di Ospina Pérez al golpe di Stato di Rojas Pinilla fa riflettere sul fatto che il golpe andò a proteggere gli
24 (Radio Nacional de Colombia) 25 (Osorio)
interessi della classe sociale più abbiente instaurando una dittatura militare che, per quanto voluta e supportata dai colombiani, fu anticostituzionale di per sé. Nonostante la promessa di pace e giustizia, non bisogna dimenticare che il dittatore militare e l’Assemblea Costituente di Mariano Ospina Pérez erano forti sostenitori dell’ideologia anticomunista: la lotta al comunismo e la persecuzione politica, dunque, divennero costituzionali, rendendo illegali non solo il partito, ma persino le idee filocomuniste e andando a colpire, conseguentemente, le idee di sinistra e i movimenti popolari. Per reazione, le forze guerrigliere in opposizione al governo di Rojas Pinilla iniziarono a diventare sempre più forti andandosi a costituire come vere e proprie forze regionali di autodifesa, soprattutto in alcune zone del Tolima e di Cundinamarca. Nonostante l’armistizio tra governo e guerriglia liberale, fu in questi anni che l’ideologia comunista iniziò a prendere sempre più piede tra i movimenti guerriglieri. Il dittatore, infatti, era forte sostenitore dell’idea che l’unico ostacolo al raggiungimento della pace e della democrazia fosse il comunismo.
Nel Tolima iniziò a crescere un sentimento di incertezza nei confronti del governo di Rojas Pinilla e il 30 Settembre 1953 i guerriglieri comunisti stilarono un programma politico contrario ai decreti approvati dal dittatore26. Le forze
guerrigliere del Sud Tolima chiedevano al governo riforme come la smobilitazione dell’esercito dalle loro zone, l’armistizio e la ricostruzione delle terre distrutte durante la guerra: il governo non solo non accettò le richieste, ma utilizzò i suoi nuovi alleati, ovvero le forze guerrigliere liberali, per colpire dall’interno le forze comuniste stanziate sul territorio. L’inizio delle persecuzioni per mano dei guerriglieri liberali e dell’esercito causò la mobilitazione dei militanti comunisti in Marquetalia che, dal 1955, divenne la roccaforte del movimento guerrigliero comunista.
Nonostante in questi anni il numero di vittime diminuisse, il programma politico del dittatore, la cui missione era il raggiungimento della pace e della giustizia, non raggiunse l’esito sperato.
26 (Meza)
La figura di Pinilla era ambigua e contradditoria27: infatti, i suoi interessi erano a
volte lontani dalle richieste della classe oligarchica e a favore della classe lavoratrice, con l’ adozione di riforme tese a migliorare il benessere sociale della popolazione e, nello stesso tempo, Rojas Pinilla adottava comportamenti illegali di nepotismo per favorire il proprio personale arricchimento e conseguire i propri personali interessi. Inoltre, egli non fu in grado di mantenere la promessa di porre fine alla guerra perché non era di suo interesse allearsi con i guerriglieri comunisti per via della forte credenza che l’ideologia comunista andasse contro la moralità. Per far crollare il governo del dittatore, i diversi leader politici, tra cui Camargo, sfruttarono la stampa per criticare la politica di Rojas Pinilla e per instaurare nell’opinione pubblica la necessità di tornare alla Costituzione. Sia la Chiesa che le Forze Armate appoggiarono le diffamazioni contro il dittatore che fu deposto e, al suo posto, salì provvisoriamente fino al 1958 alla presidenza una Giunta Militare28. La Giunta Militare ebbe carattere dittatoriale e il suo
programma politico si basò sulla continuità della relazione tra Stato e Chiesa, ma si fece promotrice dell’apertura ad un dialogo con la guerriglia comunista stanziata nel Tolima: la tregua permise al partito comunista di organizzare attività sindacali nelle zone d’influenza, però ebbe vita breve a causa di alcuni settori politici che iniziarono a trasformare i guerriglieri liberali in veri e propri battaglioni per lo sterminio dei comunisti. In conclusione, la dittatura di Rojas Pinilla altro non fu che il frutto degli anni della Violencia in cui si nota l’inadeguatezza del governo a trovare una soluzione al conflitto, intento solo a dare potere all’esercito riconoscendone il compito di proteggere la nazione.
Dopo la caduta del governo di Rojas Pinilla, divenne sempre più interconnessa la relazione tra l’ideologia comunista e la formazione militare dei gruppi guerriglieri con l’unico obiettivo di avere una maggiore partecipazione politica. Tuttavia, minacciato e perseguitato dai guerriglieri liberali che non vennero smantellati dalla Giunta Militare salita al governo, il movimento guerrigliero comunista amplificò la propria lotta per l’autodifesa fino all’invasione militare
27 (Las Joyas de la Corona) 28 (Las Joyas de la Corona)
della zona di Marquetalia nel 1964 che portò allo scoppio della guerra tra lo Stato e guerriglia comunista. Nel frattempo, il liberale Alberto Lleras Camargo fu eletto presidente durante le elezioni del 1958, e ciò segnò l’inizio del regime del Frente Nacional.