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Artículo 13. Todas las personas nacen libres e iguales ante la ley, recibirán la

1.5.2 Plan Colombia

Il presidente Pastrana, con il supporto statunitense, sviluppò il Plan Colombia, un piano di sei anni con l’obiettivo di porre fine al conflitto armato e al traffico di

81 (Trujillo)

82 (Zanatta) 83 (Leongómez)

droga e di promuovere lo sviluppo sociale ed economico. Vi era un duplice interesse statunitense per la riuscita del Plan: se da un lato si voleva eliminare il traffico di droga dalla Colombia agli Stati Uniti, dall’altro si voleva proteggere la sicurezza del Cono Sud cercando di promuovere misure politiche che avrebbero portato al cosiddetto sviluppo economico. Il successore di Pastrana, Álvaro Uribe Vélez (2002- 2010) continuò ad implementare il Plan Colombia, indirizzando tutta l’energia alla sicurezza nazionale e ciò portò all’aumento delle spese militari, con il sostegno di enormi flussi di capitale statunitense.

I due obiettivi erano:

a. La riduzione della produzione e del traffico di droga:

La Colombia era il maggior produttore di cocaina e il 90% di ciò che produceva entrava negli USA. Il narcotraffico, si consolidò a partire dagli anni Ottanta, ma il traffico di droga, inizialmente di marihuana, si sviluppo a partire dagli anni Sessanta, i cui campi erano stanziati nella costa atlantica. Nonostante l’illegalità di queste attività, si avvertì il beneficio che i colombiani potevano usufruire dal traffico illecito di sostanze: i primi furono i paisas di Medellin che, grazie all’ingegno del loro capo Pablo Escobar, costruirono il più importante dei cartelli della droga di tutto il mondo. La fortuna dei cartelli della droga risiede in parte anche dall’appoggio che hanno ottenuto della povera popolazione di contadini, sopravvissuta agli anni della Violencia. Dunque, durante gli anni Ottanta, i narcodollari iniziano ad entrare nel paese. Sul suolo statunitense, nel 1973 venne creata la Drug Enforcement Administration (DEA), che aveva la missione di far rispettare le leggi sul traffico di sostanze illegali verso gli Stati Uniti e catturare ogni criminale coinvolto e portarlo davanti alla corte penale degli Stati Uniti o a qualsiasi giurisdizione competente84. In quel periodo, questi ultimi proposero al

governo Turbay un trattato sulla legge dell’estradizione che avrebbe permesso al governo statunitense di catturare e imprigionare nelle proprie carceri i narcos colombiani e sulla possibilità di intervenire con il proprio esercito nelle zone nevralgiche della produzione di droga. Tuttavia, la lotta alla droga e ai cartelli

84 (Mejía)

colombiani divenne il principale obiettivo degli Stati Uniti dopo l’assassinio, commesso dal cartello di Medellin, del Ministro di Giustizia Rodrigo Lara, avvenuta il 30 Aprile 1984, durante l’amministrazione Betancur. Fu, dunque, dal 1986 che l’amministrazione statunitense mise in primo piano la lotta contro il traffico illecito di sostanze. Lo smantellamento dei cartelli di Medellin e di Cali, il commercio della droga passò nelle mani di piccoli gruppi che ebbero l’effetto di aumentare il grado di violenza e il numero di omicidi. Nel 1999 fu lanciato il Plan Colombia che ebbe il costo annuale corrispondente all’1% del PIL nazionale nel periodo tra il 2000 e il 200885. Varie furono le strategie per la riduzione della

produzione e del traffico di cocaina: la prima strategia utilizzata si basava soprattutto sull’eliminazione della produzione di cocaina attraverso l’irrorazione aerea di erbicidi che non solo fu la più costosa, ma ebbe un impatto negativo sull’ambiente e sulla popolazione che abitava nei pressi dei campi di coltivazione; la seconda andava a colpire il traffico della cocaina attraverso lo smantellamento dei suoi laboratori e fu messa in atto durante il mandato da ministro della difesa di Juan Manuel Santos. Ebbe l’effetto di ridurre l’offerta più del 50%86. Infine, vennero pensate delle misure di sviluppo sociale che andavano

ad incoraggiare i contadini ad abbandonare la coltivazione di cocaina dando loro un supporto economico.

Grazie al Plan Colombia si ottenne non solo la riduzione della coltivazione, ma soprattutto la diminuzione dell’uso: a partire dagli anni Duemila, l’uso di droga tra la popolazione diminuì, soprattutto tra la popolazione giovane, e scese dall’11% al 6%87.

b. Il miglioramento della sicurezza interna per lo smantellamento dei gruppi illegali:

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86 (Mejía) 87 (Mejía)

Il Plan Colombia aiutò il governo colombiano a riacquistare l’autorità: infatti, il 71% degli investimenti statunitensi vennero utilizzati per la spesa militare che comprese anche l’addestramento dell’esercito.

The original Colombian version of Plan Colombia emphasized development and social priorities—both of which received short shrift in the program that was eventually adopted in Washington. But the Colombian government, under Pastrana administration, also requested some $600 million in military assistance from the United States. The resulting package was skewed toward anti-drug operations, with a strong security focus.88

Grazie al Plan Colombia, il presidente Uribe aveva accesso ad una proficua somma di capitale per finanziare la guerra dichiarata al movimento guerrigliero: come si è accennato prima, infatti, durante i due mandati al governo (2002-2006 e 2006-2010), Uribe rimase fedele alla sua convinzione che il movimento guerrigliero fosse il primo nemico del governo colombiano e, dunque, in questi anni, non venne mai proposta una negoziazione di pace tra le due parti89.

Nonostante Uribe non sia riuscito a estirpare l’intero movimento, durante questi anni grazie anche all’incremento del numero delle Forze Armate, molti guerriglieri abbandonarono il campo di battaglia e sia l’opinione pubblica che la comunità internazionale, sotto gli effetti degli attacchi terroristici di Al Qaeda, iniziarono a muovere critiche alle idee che erano alla base del movimento guerrigliero: la delegittimazione della guerriglia, infatti, fu il maggior successo del governo Uribe. Il governo Uribe si fece, inoltre, promotore del processo di pace tra il governo e i principali gruppi paramilitari, provocando una forte opposizione all’interno dell’opinione pubblica: attraverso la Ley de Justicia y

Paz90, venne promosso lo smantellamento dei gruppi paramilitari ma fu solo

dietro pressione della Corte Costituzionale e dell’opinione pubblica, che questi vennero processati per i delitti commessi. Tuttavia, durante la presidenza, scoppia lo scandalo della “parapolítica”, definito così per indicare la stretta connessione tra governo e paramilitarismo e, di fatto, le numerose indagini che

88 (Shifter)

89 (Leongómez)

seguirono hanno portato al processo più di cento rappresentanti politici del governo Uribe.

Il 18 Novembre 2006, il Washington Post scrive:

The government of President Álvaro Uribe is being shaken by its most serious political crisis yet, as details emerge about members of Congress who collaborated with right-wing death squads to spread terror and exert political control across Colombia's Caribbean coast. Two senators, Álvaro García and Jairo Merlano, are in custody, as is a congressman, Eric Morris, and a former congresswoman, Muriel Benito. Four local officials have been arrested, and a warrant has been issued for a former governor, Salvador Arana91

Il 23 Aprile 2008, la CNN riportò la notizia che 60 congressisti del governo Uribe furono messi sotto processo per i loro legami con il paramilitarismo92:

come sottolinea Trujillo, infatti, queste accuse portarono allo scoperto le reali dimensioni del fenomeno del paramilitarismo, le sue relazioni con le forze pubbliche rivelando anche come il governo avesse strutturato la lotta contro la guerriglia, vista come il capro espiatorio di un conflitto dalle mille facce93.

Alle elezioni del maggio 2010, con la affluenza alle urne più alta nella storia della Colombia (70% dei votanti hanno espresso la loro preferenza)94, Juan

Manuel Santos fu eletto presidente ottenendo il 69,06% dei voti. Il contesto politico e sociale in cui il governo di Santos si instaurò era frammentato dalla continua lotta contro il narcotraffico, dalla persistenza della parapolítica, dal movimento guerrigliero ancora in auge in alcune zone rurali e dalle ancora persistenti disuguaglianze sociali.

Santos venne visto, inoltre, come l’uomo politico che avrebbe potuto segnare la fine del conflitto contro i guerriglieri e così fece, promuovendo trattative con le FARC a partire dal 2010 fino ad arrivare all’accordo di pace del 24 Novembre 2016, per il quale gli fu assegnato il Premio Nobel per la Pace.

91 (Forero)

92 (Ramos) 93 (Trujillo)

Nell’Ottobre 2016, Daniele Mastrogiacomo, giornalista italiano esperto di politica estera, nel suo articolo sul presidente colombiano, cita le parole che Santos afferma durante la loro intervista:

"Il mio sogno", mi disse mentre lo intervistavo sul suo aereo presidenziale, "è una Colombia libera e in pace. Una grande Colombia che una violenza assurda, arcaica, voluta da altri, non solo dalle Farc, ha bloccato per 52 anni.95

1.6 Conclusioni

L’assetto politico appena esaminato ha permesso di fare luce sulla situazione storica e politica della Colombia in relazione al conflitto armato tra governo e FARC che ha insanguinato la Colombia dagli anni Quaranta del Novecento fino ai giorni nostri. Il fine ultimo della tesi è comprendere le motivazioni del NO al referendum del 2016 sull’Accordo di Pace tra governo e FARC: in questo primo capitolo sono stati analizzati i diversi governi che si sono alternati nell’arco di tempo descritto e si può dedurre che il clima di violenza è stato originato dall’assenza di un’adeguata forza politica democratica che non ha mai permesso una partecipazione politica aperta e rispettosa delle differenti ideologie. Nonostante il Paese sia la più vecchia democrazia presente in Latino America, si è notato, dunque, che la democrazia non è mai stata veramente attuata e ciò ha favorito il proliferare di gruppi insorgenti illegali, come le guerriglie, e successivamente, i paramilitari e i narcotrafficanti.

Una volta descritto il processo storico-politico colombiano e l’alternarsi dei diversi governi, ai fini della nostra trattazione, è necessario cambiare prospettiva e analizzare l’origine e il diffondersi delle FARC, protagoniste, insieme al governo, del conflitto armato.

95 (Mastrogiacomo)