1.3 Il Frente Nacional
1.3.1 I primi anni del Frente Nacional
Il Frente Nacional riuscì a unire i due partiti tradizionali cancellando qualsiasi distinzione tra un partito e l’altro: fu questo l’obiettivo di due personaggi politici, il conservatore Gómez e il liberale Lleras Camargo. Nel 1953, Laureano Gómez si trasferì in Spagna perché esiliato dal dittatore a causa degli atti commessi durante il suo mandato e ricevette la visita di Lleras Camargo: i due protagonisti arrivarono all’accordo di Benidorm, la cui missione era l’unione dei due partiti,
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liberale e conservatore, per mettere in atto un’azione politica di restaurazione della democrazia. Secondo Gómez, infatti, l’accordo sarebbe stato il primo passo che avrebbe permesso la riconquista delle libertà e il ritorno alle forme istituzionali democratiche. Firmato il 24 Luglio 1956, il patto andò a significare il primo passo verso un dialogo tra i due partiti, storicamente in lotta tra loro, con l’ istituzione di un sistema in cui si sarebbero alternati nella amministrazione del governo.
Il secondo passo avvenne il 20 Marzo 1957 quando i rappresentanti dei due partiti si riunirono a Bogotá costituendo il Frente Civil e ponendo alla presidenza Guillermo León Valencia. Come si è già detto, la strategia utilizzata per porre fine al governo di Rojas Pinilla fu una diffamazione politica, definita “golpe di
opinión” avvenuto il 10 Maggio 195733. Dopo aver costituito la Giunta Militare,
l’accento venne posto sul problema della riforma della Costituzione e del ritorno alla normalità giuridica: serviva l’azione politica di un Congresso per una riforma costituzionale. Dunque, la seconda tappa del dialogo bipartitico fu l’accordo di Sitges, firmato il 20 Luglio del 1957. Il patto di Sitges mostrò la necessità della convocazione di un referendum per la ratifica del Frente Nacional e per la riforma della Costituzione del 1886:
"Necesitamos los colombianos, ante todo, una política de paz, mejor aún, una política que produzca la paz. Es indispensable que exista un orden constitucional en que cada persona conozca cuáles son sus derechos, cuáles sus obligaciones y cuáles las penas para quienes violen unos y otras. Los partidos están de acuerdo en que el orden sólo puede reposar sobre los preceptos constitucionales, que fueron violados”34
Si sarebbe chiesto alla popolazione di adottare una riforma costituzionale che avrebbe previsto l’alternanza nell’amministrazione del governo dei due partiti tradizionali fino al 1974 con la conseguente parità numerica per gli incarichi pubblici di rappresentanti liberali e conservatori, il diritto di voto per le donne e il compito per il Congresso di riformare la Costituzione.
Dopo l’approvazione dell’accordo, la Giunta Militare costituì la Comisión
Paritaria de Reajuste Institucional che esaminò le azioni politiche avvenute fino
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al 1947 e rimise in vigore la Costituzione del 1886, istituzionalizzando il suffragio universale e riconoscendo i due partiti tradizionali come gli unici legittimati al governo del paese.
A seguito del referendum del 1957 si costituì il Frente Nacional che marcò maggiormente l’importanza dei due partiti nella guida del paese: infatti, i due partiti si spartirono equamente la direzione del Congresso, delle Assemblee e dei Ministeri, alternandosi alla guida del governo, con cadenza quadriennale35.
Le elezioni del 4 Maggio 1958 videro trionfatore il liberale Alberto Lleras Camargo e Laureano Gomez divenne presidente del Congresso, e approvò la riforma costituzionale, che entrò in vigore nel 1959, in cui si stabiliva che il Frente Nacional avrebbe governato il paese fino al 7 Agosto 1974.
Durante il mandato del Frente Nacional vennero mantenute le riforme degli anni tra il 1948 e il 1956, tra cui il riconoscimento della illegalità del comunismo a livello costituzionale, approvato dall’Assemblea Nazionale Costituente nel 1954 sotto il governo di Rojas Pinilla; il pensiero del Frente Nacional in materia era un accordo tacito tra i vari governi che si sono succeduti dal 1958 al 1974 sull’anticostituzionalità dei gruppi politici come comunisti e lavoratori, considerandoli sovversivi e oppositori del governo: l’aggettivo “tacito” risulta fondamentale per indicare la posizione del Frente Nacional nei confronti delle minoranze politiche presenti nel panorama colombiano, ma soprattutto per sottolineare che l’ordine pubblico doveva essere salvaguardato, quindi ogni possibile opposizione, tra cui proteste pacifiche, al governo doveva essere messa a tacere con qualsiasi mezzo36. Il patto bipartitico si avvalse dell’appoggio totale
delle Forze Armate e della Chiesa: per quanto riguarda le prime, il Frente
Nacional diede loro maggiore autonomia e maggiore partecipazione, avendo
avuto l’opportunità di lavorare nell’amministrazione pubblica; per quanto riguarda la seconda, si riconobbe all’istituzione ecclesiastica il ruolo di portatrice di moralità affidando anche ad essa una maggiore autonomia istituzionale. Come in Spagna e nel resto dei paesi latinoamericani, la Chiesa ha sempre visto riconosciuti il ruolo di plasmare il potere politico secondo i suoi insegnamenti e
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la sua missione di salvatrice dei popoli attraverso la religione cattolica: facendosi portavoce di sviluppo e di moralità, l’istituzione ecclesiastica gioca un ruolo fondamentale nella costituzione dello Stato nazionale rinsaldando le idee patriottiche e nazionalistiche. Durante gli anni della Guerra Fredda e della dottrina anticomunista contro il nemico interno, la Chiesa divenne sempre più forte e più influente, esasperando ancora di più il suo ruolo: essa fu l’istituzione più autorevole durante gli anni della Violencia, imponendo la propria egemonia nei confronti dello Stato e scagliandosi contro qualsiasi corrente modernizzatrice abbia attraversato il Paese, facendosi la prima promotrice della negazione della libertà di pensiero dei cittadini e alimentando di conseguenza l’odio, la violenza e l’intolleranza verso tutto ciò che fosse diverso dai suoi insegnamenti. Questo andò sempre più a influenzare la creazione di uno Stato unitario, del potere totalitario del partito conservatore prima e del Frente Nacional poi e della completa distruzione delle fondamentali libertà umane di pensiero, di religione e di espressione37.
Giuridicamente, il Frente Nacional si avvaleva di due tipi di norme: quelle di carattere transitorio, come la parità dei due partiti per le elezioni e l’alternanza alla presidenza, e quelle di carattere permanente, come la parità tra rappresentanti liberali e conservatori nel Consejo de Estado e nella Corte Suprema de Justicia e il riconoscimento della cittadinanza piena per le donne. Tuttavia, per quest’ultimo punto, bisogna riconoscere l’importanza delle donne e delle loro battaglie antecedenti al governo del Frente Nacional. Il Referendum del 1957, infatti, consacrò il riconoscimento dei pieni diritti per le donne colombiane dopo le proteste durante gli anni Trenta e Quaranta, ma la svolta decisiva fu quando Rojas Pinilla nominò Josefina Valencia de Hubach, Teresita Santamaría de González e Esmeralda Arboleda come delegate dell’ANAC (Asemblea Nacional
Costituente)38: le tre donne presentarono all’Assemblea il progetto sul suffragio
universale femminile che fu approvato il 25 Agosto 1954 ma, non essendosi tenute elezioni durante la dittatura, il suffragio universale si realizzò in occasione del Referendum del 1957. In questa occasione, la Giunta Militare attuò una
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massiccia, quanto infida manipolazione dell’opinione pubblica perché le donne avevano avuto un ruolo chiave durante gli anni della Violencia come elementi pacificatori e difensori delle proprie famiglie e degli uomini, soprattutto, che combattevano: infatti, quello che più interessava alla Giunta Militare era la donna come elettrice di un Referendum per la costituzione del Frente Nacional. La manipolazione fu quella di rendere il contenuto del Referendum indivisibile, cioè si andava a votare non solo per la riforma costituzionale, ma anche per il pieno riconoscimento dei diritti femminili che sarebbe potuto avvenire solo attraverso l’approvazione dell’intera riforma costituzionale: in altre parole, se le donne avessero votato NO, sarebbero state loro stesse a non riconoscere i propri diritti39. Riguardo alle riforme attuate dal Frente Nacional, la riforma agraria
ebbe un ruolo centrale dal momento che si riteneva che, per porre fine alla Violencia, servisse trovare una soluzione ai problemi dei contadini. Nel 1960, durante la presidenza di Lleras Camargo, si approvò la creazione del Comité
Nacional Agrario, affidato a Carlos Lleras Restrepo, il cui compito era stilare un
progetto di legge su una possibile riforma agraria che sarebbe poi stato esaminato e, successivamente, approvato dal Congresso40 con l’obiettivo principale di
raggiungere uno sviluppo economico volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione contadina. La riforma agraria fu adottata da Camargo il 13 Dicembre 1961, con l’appoggio degli Stati Uniti, con il fine di:
a. Riformare la struttura agraria per una maggiore uguaglianza nella distribuzione della terra;
b. Stimolare un’adeguata organizzazione delle terre;
c. Aumentare la produttività attraverso tecniche agricole moderne;
d. Migliorare il benessere della popolazione contadina attraverso riforme nel campo della sanità e dell’istruzione
39 (Meza)