LA GUERRA CIVILE TRA FARC E IL GOVERNO COLOMBIANO
2.2 Gli anni della guerra sucia
2.2.3 L’Unión Patriotica
Tuttavia, durante gli anni della guerra sucia il massacro più famoso fu quello dell’Unión Patriotica. In questi stessi anni il governo lavorava per una tregua e, il 28 Maggio 1984, le FARC e Betancur firmarono los Acuerdos de La Uribe perché cessasse il conflitto: durante il proprio governo, come si è analizzato nel primo capitolo, Betancur aveva promosso l’apertura democratica alle minoranze politiche stringendo alleanze con i diversi gruppi guerriglieri. L’accordo con le FARC, quindi, prevedeva l’adozione da parte del governo di diverse riforme
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negli ambiti politico, sociale e economico, in cambio di una diminuzione delle pratiche militari, come il sequestro di persone, attuate dall’organizzazione. Grazie all’accordo suddetto, nel 1985 nacque la Unión Patriótica che andò a costituirsi come una forza di opposizione politica ai due partiti tradizionali basando il proprio programma politico proprio sulla eliminazione del monopolio politico ad esclusivo appannaggio di conservatori e liberali138.
Tuttavia, durante il periodo di tregua, le FARC non smisero di mantenere e rafforzare la loro struttura militare e, parallelamente, grazie alle concessioni ottenute a seguito dell’accordo appena firmato, ebbero la possibilità di creare la
Unión Patriotica (UP), con la quale iniziarono a rafforzare anche il loro potere
politico sulle zone d’influenza. La UP, infatti, sin dalla sua formazione, ebbe un ruolo fondamentale come fronte politico del movimento guerrigliero, il quale, anche se con diversi rappresentanti, avrebbe rotto le tradizionali dinamiche di governo tra i partiti liberale e conservatore, ponendosi come il partito che portava in auge gli interessi della popolazione. I rappresentanti delle FARC riposero grandi speranze nell’UP perché vedevano il partito come l’opportunità per il movimento guerrigliero di ottenere un riconoscimento politico e civile. All’UP aderirono non solo i sostenitori del partito comunista, ma anche diversi esponenti liberali e conservatori. Tuttavia, anche se l’accordo rimase in vigore, le FARC non riuscirono ad ottenere le riforme promesse, anzi si assistette alla volontà del governo di allearsi con gli altri movimenti guerriglieri che avevano accettato il disarmo139.
Alle elezioni del 1986, però, l’UP riuscì ad ottenere 5 seggi da senatore, 9 da rappresentanti e 14 da deputati140: la vittoria, se, da una parte, rinsaldò le
speranze del movimento di ottenere le sperate riforme e il desiderato processo di pace, dall’altra, presso la classe dirigente provocò una certa preoccupazione del possibile raggiungimento degli obiettivi da parte delle FARC e, dunque, il governo, nonostante la tregua, ordinò un inasprimento degli attacchi militari che furono giustificati agli occhi dell’opinione pubblica con la scusa che le FARC avessero rifiutato il disarmo.
138 (Radio Nacional de Colombia) 139 (Sarmiento)
L’UP, dunque, si trasformò nella principale vittima delle guerra sucia che stava insanguinando il paese in quegli anni: dal 1984 al 1997, infatti, crebbe il numero delle persone, rappresentanti e leader dell’UP, scomparse o assassinate da gruppi paramilitari, dal narcotraffico o dall’esercito141. Dal 1988, dopo la morte di Jaime
Pardo Leal, candidato presidenziale alle elezioni di quell’anno, l’UP dichiarò l’indipendenza dal movimento delle FARC, giudicate responsabili di tanta violenza nei confronti dei rappresentanti dell’unione. Le FARC, a loro volta, condannarono la guerra che il governo, alleato con i paramilitari, aveva iniziato contro l’UP.
Come sostennero in molti, lo sterminio degli esponenti dell’Unión Patriotica fu un crimine di guerra. Un crimine di guerra commissionato dal governo in combutta con i paramilitari per sterminare qualsiasi tipo di opposizione politica142. Jaime Pardo Leal non fu l’unico candidato presidenziale che venne
assassinato in quel periodo: dal 1984 al 1997 il numero di vittime, tra dirigenti e candidati alle elezioni, fu di 1598 e, dopo l’uccisione di Leal, anche i simpatizzanti dell’UP divennero bersagli della guerra sucia; quasi tutti i crimini vennero compiuti dai paramilitari. La relazione tra voti e uccisioni è proporzionale: più cresceva il numero dei sostenitori dell’UP, più aumentavano le uccisioni e i massacri. Dopo l’assassinio di Leal, che era riuscito ad ottenere il 5% dei voti, ottenendo un +4% rispetto al precedente candidato dell’UP, Gerardo Molina, i massacri commessi nel 1986 furono 231, per poi scendere a 23 nel 1994, anno in cui la UP raccolse meno di 35.000 voti143.
2.3 1991 – 2008: l’inasprimento del conflitto tra Governo e guerriglia
Gli anni che vanno dal 1991 al 2008 furono caratterizzati sia dall’espansione territoriale delle FARC sia dal disarmo che sarebbe avvenuto a partire dal 2004. Prima di questo avvenimento si assistette ad un incremento militare della
141 (Radio Nacional de Colombia) 142 (Granados)
guerriglia che fu la conseguenza non solo dell’impegno di raggiungere gli obiettivi imposti con il Plan Estratégico, ma anche della guerra indetta dal governo contro l’UP e del conflitto contro paramilitari. Il governo, invece, con Gaviria alla presidenza, mentre continuò le negoziazioni con gli altri movimenti guerriglieri, ottenendo il disarmo dell’EPL, organizzò un attacco a Casa Verde, sede generale delle FARC: attraverso l’Operación Centauro, il governo aveva la missione di imporre le condizioni delle negoziazioni alle FARC, ma l’operazione non ebbe successo e provocò, al contrario, una violenta reazione del movimento che giudicò l’attacco come un’aggressione di portata maggiore dell’attacco a Marquetalia144. Questo portò alla esclusione delle FARC dalla redazione della
Costituzione del 1991 che secondo le direttive del governo incarnava gli ideali del rispetto dei diritti umani e delle libertà, simboleggiato dall’accordo di pace con una parte dei movimenti guerriglieri, l’M-19, che parteciparono ai lavori, mentre le FARC, tenute fuori, videro frantumata la possibilità di una loro maggiore partecipazione politica145.
Il declino delle FARC fu, inoltre, l’effetto dell’alleanza governo-paramilitari e del Plan Colombia del presidente Uribe146. Durante gli anni Novanta si assistette
ad un incremento militare sia della guerriglia, sia dell’esercito, e le FARC abbandonarono le azioni politiche, che avrebbero portato al confronto diretto, e si indirizzarono verso le azioni terroristiche nelle città, che vennero, addirittura, intensificate nei primi anni Duemila.