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LA GUERRA CIVILE TRA FARC E IL GOVERNO COLOMBIANO

2.2 Gli anni della guerra sucia

2.3.3 L’offensiva dell’esercito attraverso il Plan Patriota

A partire dal 1995 le FARC, avendo raggiunto una forza militare pari a quella dell’esercito governativo, abbandonarono il metodo della guerriglia per passare al metodo della guerra in movimento: a rendere possibile questo cambiamento fu l’instabilità politica che la Colombia stava vivendo durante l’amministrazione

158 (Rubio)

Samper, accusata di illegittimità dopo la scoperta di ingenti somme di denaro, provenienti dal narcotraffico, investite nella campagna elettorale.

La nuova offensiva guerrigliera, così rafforzata, tra il 1996 e il 1998 organizzò e condusse continui e violenti attacchi, riassunti nella tabella seguente160:

Le FARC, durante questi conflitti, iniziarono a catturare i soldati dell’esercito, utilizzandoli come mezzo di scambio per liberare i guerriglieri detenuti nelle prigioni statali. La proposta, avanzata dal leader del movimento guerrigliero, Manuel Marulanda, nel settembre 1998, fu approvata dall’amministrazione Pastrana che vide questo scambio di prigionieri come un possibile passo avanti nella riconciliazione tra le due parti, ma di natura diversa erano le intenzioni delle FARC che le vedevano solo come un’opportunità di liberare quanti più guerriglieri possibili161.

160 (Centro Nacional de Memoria Histórica) 161 (Sarmiento)

ANNO LUOGO N. VITTIME FORZE ARMATE

14 Aprile 1996 PUERRES 31 morti e 16 feriti 30 Agosto 1996 DELICIAS 27 morti, 26 feriti e 61 prigionieri 6 Settembre 1996 CARPA

(GUAVIARE)

26 morti e 2 feriti 2 Febbraio 1997 SAN JUANITO

(META)

15 morti e 12 feriti 21 Dicembre 1997 PATASCOY

(NARIÑO)

11 morti, 2 feriti e 18 prigionieri 2 Marzo 1998 BILLAR 62 morti, 5 feriti e 43 prigionieri 3 Agosto 1998 MIRAFLORES

(GUAVIARE)

16 morti, 26 feriti e 129 prigionieri 4 Agosto 1998 URIBE (META) 29 morti, 38 feriti e 7 prigionieri 14 Agosto 1998 PAVARANDÓ

(ANTIOQUIA)

14 morti, 14 feriti e 9 prigionieri 1 Novembre 1998 MITÚ (VAUPÉS) 35 morti, 37 feriti e 72 prigionieri

L’attacco alle Torri Gemelle a New York, avvenuto l’11 Settembre 2001, segnò l’inizio di una nuova guerra: la guerra contro il terrorismo. All’indomani dell’attacco, infatti, le FARC entrarono nella lista dei gruppi terroristici e il conflitto colombiano cambiò forma nuovamente: il nemico era sempre lo stesso, solo iniziò ad essere definito terrorista. Del resto, anche gli attacchi commessi dal movimento cambiarono forma: a partire dagli anni Duemila, quando l’esercito colombiano riprese forza e riuscì a svilupparsi militarmente, diventando più forte della guerriglia, le Farc condussero forme diverse di guerriglia, ora indirizzandosi, principalmente, ai sequestri di politici, come quello di Íngrid Betancourt nel 2002162, ora, con veri e propri attentati, utilizzando i cilindro

bombas163 che venivano lanciati contro gli edifici e i posti di blocco dell’esercito

nei paesi controllati dalla guerriglia, che causarono la distruzione totale di edifici pubblici, chiese, palazzi, case, e produssero un numero esorbitante di vittime tra i civili. Tutto ciò aumentò il clima di insicurezza e di timore tra la popolazione colombiana. In questi anni vi fu un tentativo di ripresa delle negoziazioni per la soluzione del conflitto che vide una massiccia partecipazione della comunità internazionale, ma il processo di negoziazione si arrestò nel 2002 a causa della non reale volontà delle FARC di volere porre fine al conflitto, costruendosi sempre più, invece, un’immagine negativa presso l’opinione pubblica nazionale ed internazionale. Inoltre, la nuova guerra al terrorismo provocò, da parte degli Stati Uniti, una modifica della politica del Plan Colombia al governo colombiano, ovvero gli aiuti economici vennero indirizzati esclusivamente per incentivare la lotta contro il movimento guerrigliero.

Amplificandosi gli attacchi, l’offensiva dell’Esercito divenne sempre più imponente grazie all’emanazione del Plan Patriota sotto l’amministrazione di Álvaro Uribe164 che aveva come obiettivo il recupero del controllo di importanti

territori, come Caquetá, Meta, Guaviare e Putumayo, che rappresentavano i fronti principali della guerriglia e, con questo scopo, nel 2004, venne messa in atto la più grande offensiva dell’esercito: dopo una prima fase, avvenuta nel 2003, in cui era riuscito a recuperare i territori di Cundinamarca, l’esercito riuscì a

162 (Chi è Ingrid Betancourt, simbolo degli ostaggi delle Farc) 163 (Centro Nacional de Memoria Histórica)

riprendersi le zone del Rió Caguán, dove si estendeva la più importante roccaforte della guerriglia. Il Rió Caguán nel Putumayo fu il campo di battaglia del Plan Patriota: questa zona era fondamentale per la guerriglia per il traffico della cocaina che era una delle principali fonti di finanziamento delle FARC165.

Riuscendo nell’impresa, l’esercito sferrò un duro colpo alle FARC che iniziarono ad indietreggiare nelle foreste iniziando a contrattaccare l’esercito attraverso l’installazione di campi minati. L’obiettivo successivo dell’esercito era riprendere il controllo del Bloque Sur y Oriental in cui trovò le FARC preparate al contrattacco, ma dallo scontro entrambe le parti uscirono sconfitte, anche se chi pagò maggiormente fu il movimento guerrigliero, i cui territori e le cui finanze, a causa dell’attuazione del Plan Patriota, subirono duri colpi.

Otro aspecto importante es que por primera vez, las Fuerzas Armadas están a la ofensiva, en el territorio del enemigo, con un plan de largo aliento. Tienen apoyo aéreo para el transporte de tropa, para la evacuación de heridos, se han mejorado la dotación de armamento, el pie de fuerza y los recursos tecnológicos y de comunicaciones. También se han cualificado el trabajo de inteligencia y la planeación de operaciones.166

Anche se il Plan Patriota non ebbe il successo sperato, tuttavia, riuscì nell’intento di arginare la guerriglia e confinarla in alcune zone rurali. L’offensiva dell’esercito ebbe l’effetto di provocare una smobilitazione di molti guerriglieri che iniziarono a disertare e a lasciare i ranghi della guerriglia: la perdita di zone di controllo da parte delle FARC portò ad una crisi interna al movimento e alla convocazione della IX Conferencia, tenutasi nel maggio 2007167. Durante la Conferencia, si prese atto che, per continuare l’attuazione

del Plan Estratégico, fosse necessaria una riorganizzazione dell’apparato militare, non solo a livello di reclute, ma soprattutto a livello di armamenti, come l’uso di missili terra-aria per abbattere aerei, e la creazione di nuovi fronti per cercare di spostare il conflitto in zone distinte dal Bloque Oriental. Oltre alla riorganizzazione dell’apparato militare, era, inoltre, necessario un cambiamento delle tattiche militari a livello strategico: dunque si promosse l’idea non solo di

165 (Plan Patriota)

166 (El año de la ofensiva)

ritornare al metodo della guerriglia per difendere i territori d’influenza dall’offensiva dell’esercito, ma anche di rafforzare l’alleanza con gli altri movimenti guerriglieri.