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LA DECISIONE DELLA COPPIA

La coppia che desidera avvicinarsi all’adozione internazionale deve giungere alla domanda di adozione attraverso un percorso di riflessione personale sulle motivazioni che sottendono a tale scelta, sui significati, le criticità e i timori che la compongono. Si tratta di un procedimento all’interno del quale verranno analizzati e approfonditi molti elementi che caratterizzano la vita di coppia, le relazioni e gli eventi che hanno influenzato la storia di ogni coniuge.

Nel compiere questo passo la coppia sarà supportata e guidata dai professionisti che si occupano della preparazione antecedente la domanda di adozione, quali psicologi, assistenti sociali ed educatori.

L’adozione non è un evento isolato ma, al contrario, è un percorso multiforme, in itinere e per tale motivo è indispensabile intraprendere questa strada solo dopo aver consolidato le proprie riflessioni e comprensioni. Lo sviluppo di un approccio corretto e positivo verso l’adozione internazionale richiede un lungo lavoro di analisi interiore ed esteriore attraverso una metodologia eterogenea che non focalizzi l’attenzione solamente sul lato emotivo dell’evento.

Accogliere un bambino significa prima di tutto identificarlo come soggetto portatore di diritti e bisogni i quali devono essere riconosciuti, condivisi e tutelati. Ogni bambino possiede le sue caratteristiche, potenzialità, risorse, inclinazioni e necessità che vanno rispettate e conosciute nel tempo.

Il minore conserva sempre una storia precedente all’evento adottivo, la quale può essere conosciuta o sconosciuta: questo elemento fondamentale accompagnerà sempre sia il minore che la coppia e, quest’ultima, dovrà riconoscerla, condividerla e mai celarla ma al contrario renderla parte integrante dello sviluppo e della crescita del figlio.

La decisione di adottare nasce da un desiderio iniziale che con il tempo si è sviluppato e concretizzato e che deve tenere in conto alcune considerazioni importanti:

- La solidità della coppia: esistenza di un rapporto di reciproca fiducia, scambio, consapevolezza dei sentimenti e capacità decisionale condivisa.

- Introspezione: essere capaci di “guardare” dentro sé stessi, in libertà, per riuscire a comprendere i bisogni e altrui e poter instaurare rapporti costruttivi.

- Essere consapevoli della scelta: condividere la decisione di adottare, riconoscendola come presa di posizione di entrambi, senza imposizioni.

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Essere consci del percorso intrapreso, con le sue gioie e le sue difficoltà, che dovrà essere affrontato insieme.

- Essere consapevoli dei bisogni e dei diritti del minore: concepirlo come soggetto da tutelare, garantendone una crescita e una vita dignitosa nel rispetto dei suoi diritti. Valorizzare la storia e le caratteristiche personali di ogni minore e aiutarlo nella crescita e nella ricerca della propria strada.

- Riconoscimento delle proprie emozioni: saperle individuare e

manifestare senza il timore del giudizio altrui.

- Moralità: dare più significato e valore al concetto di “essere” piuttosto che a quello del “possedere”.

Adottare un minore significa compiere una scelta complessa e profonda che necessità una presa di coscienza e consapevolezza attraverso un percorso di riflessione interiore e di coppia.

Significa accogliere un bambino o una bambina e riconoscerlo come individuo da amare, tutelare e sostenere nel suo percorso di vita. La preparazione a questa esperienza richiede pertanto un approfondimento del positivo significato della vita e dell’insegnare a viverla che possa essere condiviso con gli altri.

La scelta di diventare padri e madri di un minore nato altrove e da altre persone comporta il dover rispondere a un elemento che accompagnerà sempre il vissuto di tutta la famiglia: la diversità.

Le famiglie adottive hanno un percorso di realizzazione differente dalle altre perché uno o più componenti di essa sono nati in un altro paese e quindi si è dovuto compiere un viaggio per conoscere l’altra parte della famiglia.

I figli adottivi non somigliano fisicamente ai genitori che li hanno adottati, hanno caratteristiche proprie conservano la propria storia, la propria identità appartenente a due realtà differenti e dovranno convivere con essa ed interiorizzarla.

La diversità è fonte di ricchezza e di conoscenza e per questo va sempre riconosciuta e difesa affinché questo valore possa diventare una risorsa sia per l’individuo che per la collettività.

31 CAPITOLO TERZO

L’ITER ADOTTIVO 3.1 ITER ADOTTIVO: FASI E CARATTERISTICHE

La scelta di adottare un minore straniero comporta l’accoglienza dello stesso non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello mentale. Significa partire dal desiderio di avere un figlio e costruire successivamente un percorso improntato sulla preparazione e sulla riflessione su ciò che significa diventare genitori di un minore nato in un altro paese, generato da altre persone e con un “inizio” che non si è vissuto in prima persona ma che bisogna conoscere e rispettare.

Nel caso dell’adozione internazionale, il percorso si rivela articolato anche dal punto di vista legislativo, in quanto si deve far fronte sia alla normativa italiana, sia a quella del paese d’origine del minore.

La preparazione delle coppie e il loro sostegno durante l’iter, vengono pertanto garantite e incentivate dalla legge al fine di aiutare i coniugi nella creazione di un approccio costruttivo verso l’adozione, in vista anche di eventuali situazioni critiche che si possono presentare.

L’iter adottivo prevede il coordinamento di più figure, istituzionali e non, che collaborano e si relazionano in un processo composto da diverse tappe. L’analisi e la descrizione di ogni fase aiuta nella comprensione dell’evolversi della scelta adottiva e della sua complessità.

Oltre all’elemento burocratico è importante prendere in esame anche gli interventi di orientamento e consulenza forniti alle coppie dai servizi territoriali e dagli enti autorizzati, sia per il pre-adozione che per il post- adozione. Le finalità di questi interventi mirano all’accompagnamento, al sostegno della coppia e del minore affinché si verifichi una piena accoglienza di quest’ultimo, vengano sviluppate serene relazioni famigliari, rispettate le caratteristiche e le necessità del di ogni bambino e infine vengano assunte le competenze necessarie per gestire le fasi più critiche. Nella fase del post-adozione possono sorgere delle difficoltà a livello di relazioni con il minore o di coppia che necessitano l’aiuto da parte dei servizi. Gli interventi di sostegno mirano ad assicurare strumenti psico- pedagogici ai genitori per affrontare questo tipo di problematiche.

Il percorso adottivo si compone di diverse fasi collegate tra loro all’interno delle quali ogni soggetto istituzionale ricopre un ruolo specifico, concorrendo insieme agli altri al rispetto della legge e della tutela di ogni minore. Non può essere quantificato in termini di tempo perché molti

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fattori possono influire sull’andamento del percorso e di conseguenza, ognuno di essi risulta diversificato.

La coppia è chiamata ad interagire con le istituzioni e collaborare con esse per portare avanti il proprio progetto adottivo e la fiducia e il rispetto reciproco sono le basi essenziali di tale rapporto.