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NONA INTERVISTA ETA’: 25 ANN

SESSO: FEMMINILE PAESE D’ORIGINE: BRASILE

1. Raccontami l’inizio della tua storia: dove sei nato/a? Quanto tempo hai vissuto nel tuo paese prima dell’adozione? Possiedi dei ricordi della tua infanzia nel paese d’origine? Se si, quali? Sono nata in Brasile, più precisamente a Itabuna nello “stato” di Bahia. Nel mio paese ho vissuto solo 8 mesi. Sono a conoscenza del fatto che ho vissuto con una balia per un po’ più di 6 mesi e mezzo (me lo hanno detto i miei genitori). I miei genitori sono arrivati in Brasile a fine Gennaio del 1992 e sono rimasti fino al 25 Marzo dello stesso anno, giorno in cui sono tornati in Italia con me tra le braccia. Da quello che mi hanno raccontato non sono andata via subito con loro, sono rimasta per un altro po’ di tempo con la balia e altri cinque bambini che avevano più o meno la mia età. Mia madre biologica avrebbe dovuto firmare i documenti dell’ adozione di fronte a un giudice ma dato che in quel periodo gli avvocati stavano facendo uno sciopero l’ udienza è stata spostata. 2. Quando pensi alle tue origini, al tuo paese o alla tua famiglia biologica (conosciuta o non), quali

sensazioni provi?

Quando sono stata adottata ero veramente molto piccola infatti non ho alcun ricordo della mia famiglia biologica. Non li ho nemmeno mai conosciuti. So solamente che mia madre biologica era una ragazza madre che viveva con i genitori e il figlio primogenito.

So queste cose solo perché sono riportate nei documenti dell’ adozione che ho letto in presenza dei miei genitori una volta compiuti i 18 anni di età.

3. Quanti anni avevi quando sei stato/a adottato/a?

Quando sono arrivata in Italia avevo poco più di 8 mesi ma i miei genitori mi hanno conosciuto quando ne avevo 6 e mezzo.

4. Ricordi la prima volta che hai incontrato i tuoi genitori adottivi? Se si, qualcuno ti aveva spiegato prima che cos’è l’adozione e cosa comporta? Mi racconti cosa hai provato ? Se invece non possiedi questo ricordo, parli con i tuoi genitori adottivi di questo momento? Che emozioni provi?

Con i miei genitori ho parlato spesso in passato del momento in cui mi hanno visto per la prima volta. Mia mamma si commuove sempre, si emoziona. Mi raccontano che non ero proprio bella, ero pallida e con la testa piatta e mia mamma quando mi ha visto ha pianto ancora di più. Ci scappa sempre un sorriso. Mi dicono che mi hanno controllata minuziosamente; hanno contato quante dita delle mani avevo e quante dita dei piedi.

Io, non avendo ricordi, ascolto sempre affascinata ed incuriosita e mi immagino di vivere la scena con gli occhi di qualcun altro per riuscire a percepire ulteriori sensazioni.

5. Quanti siete in famiglia? Mi descrivi il rapporto che hai con i membri della tua famiglia?

In famiglia siamo solo in tre: mia mamma, mio papà ed io. Ritengo che sia uno dei rapporti più semplici che esistano. Un rapporto di simbiosi, complicità, somiglianza e per alcune cose anche rivalità nonostante io non sia sangue del loro sangue. Mi ritengo in tutto e per tutto la LORO figlia, non sarebbe potuto essere diversamente: mi hanno cresciuto loro! E’ normale! Ho preso un po’ di caratteristiche di entrambi, penso di essere un mix caratteriale.

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La mia famiglia è come tutte le altre ci sono degli alti e dei bassi come in tutte le famiglie. Non penso assolutamente che sia dovuto al fatto che abbiano adottato un figlio. E non può nemmeno essere un fattore discriminante.

Per avermi hanno faticato molto e questo mi dimostra a tutti gli effetti che ero voluta con tutto il cuore. Mi hanno sempre trattato come se fossi la loro figlia biologica. Infatti io mi ritengo la loro figlia. Non mi serve nemmeno aggiungere dopo la parola figlia la parola biologica per far capire che loro sono i miei genitori.

7. Quale è il tuo rapporto con la tua storia di adozione?

Penso di aver creato un muro tra me e la mia “vita precedente”. Si, hai letto bene, la reputo una vita precedente. E’ una vita che avrei potuto vivere ma che è stata spezzata sul nascere. Con questo mi conservo la possibilità di decidere in futuro se voler approfondire la conoscenza con la mia vita passata o se lasciarla interrotta per sempre.

Magari un giorno con i miei figli e la famiglia che mi creerò intraprenderò il percorso conoscitivo che molti si aspettano che io abbia già fatto. Fin’ ora non ne ho sentito il bisogno.

8. Durante il tuo percorso di vita, hai mai subito discriminazioni? Di che tipo?

Le discriminazioni eventuali che una persona può o meno aver subito a mio parere non sono sicuramente legate al fatto di essere adottato. Io per lo meno non mi sono mai sentita attaccata da qualcuno per la mia situazione familiare.

In passato erano molto più discriminati i bambini con i genitori separati piuttosto che i bambini adottati.

Le discriminazioni o gli attacchi ricevuti erano, purtroppo, per lo più per il colore della pelle. 9. Sei soddisfatto/a della tua vita?

Mi posso ritenere una persona soddisfatta della sua vita ma chiaramente non ancora realizzata. Il fatto di essere ancora alla ricerca di qualcosa di più non dipende dall’ adozione. Ci sono persone che a 25 anni hanno già le idee chiare su tutto, io non sono così. Sicuramente ciò non determina se sono una persona buona o cattiva o se sono una nulla facente.

10. Che obbiettivi hai per il futuro?

Avere una famiglia, diventare mamma, avere un lavoro stabile che mi permetta di fare un mutuo e comprare una casa mia con il mio fidanzato. Stare bene ed essere serena è un obbiettivo che ho raggiunto e che voglio mantenere. Questo mi basta, ma forse è già troppo e non semplice da mettere in atto.

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DECIMA INTERVISTA