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DICIASSETTESIMA INTERVISTA ETA’: 20 ANN

SESSO: FEMMINILE PAESE D’ORIGINE: HAITI

1. Raccontami l’inizio della tua storia: dove sei nato/a? Quanto tempo hai vissuto nel tuo paese prima dell’adozione? Possiedi dei ricordi della tua infanzia nel paese d’origine? Se si, quali? Sono nata ad Haiti, ed ho vissuto li fino all’età di 2 anni e mezzo. Non possiedo ricordi della mia infanzia nel mio paese d’origine, anche se mi piacerebbe tanto averne. Tutto ciò che so, mi è stato semplicemente raccontato dai miei genitori e mio fratello più grande che quando è stato adottato con me, aveva 5 anni.

2. Quando pensi alle tue origini, al tuo paese o alla tua famiglia biologica (conosciuta o non), quali sensazioni provi?

La mia famiglia biologica non la ricordo, per il motivo che ho detto prima. Credo che come ogni figlio, la curiosità di poter guardare mia madre naturale negli occhi e di sapere com’è fatta, sia fisicamente che caratterialmente ce l’ho. Magari per qualsiasi altra persona può sembrare stupido, ma io è da un bel po' di tempo che mi domando se qualche parte del mi corpo, anche minima, appartenga un pò a lei. Se magari in un universo parallelo dove vivessi con lei, la gente mi ripetesse ogni giorno “Sei tutta tua madre, e sei bellissima esattamente come lei”. Io ai miei genitori adottivi voglio un bene dell’anima, ma penso anche che il legame biologico madre/figlio sia insostituibile. Non è di certo la stessa cosa, almeno io non riesco a sentirla così. Invidio a volte i miei amici per questo, e per consolarmi inizio a pensare che lei sia sempre e comunque vicino a me, anche da lassù. Che tutta la forza che riesco a trovare ogni volta, quando sono giù o ho un periodo no, sia grazie a lei.. o meglio, alla sua di forza. Non è molto piacevole per me l’idea di non poter avere mai nella vita la possibilità di abbracciare i miei genitori e i fratelli. Lo sento come se mi mancasse un pezzo di me e della mia esistenza. Il mio passato in un certo senso è nato e morirà con me. Le miei origini non avranno una storia con i miei figli, e questo a volte, un pò mi fa sentire “diversa”.

3. Quanti anni avevi quando sei stato/a adottato/a?

Avevo 2 anni e mezzo. Sono stata adottata ad Aprile, ed a settembre ne ho compiti 3.

4. Ricordi la prima volta che hai incontrato i tuoi genitori adottivi? Se si, qualcuno ti aveva spiegato prima che cos’è l’adozione e cosa comporta? Mi racconti cosa hai provato ? Se invece non possiedi questo ricordo, parli con i tuoi genitori adottivi di questo momento? Che emozioni provi?

Non avendo memoria di niente fino ai 4 anni di età circa, ciò che conosco è solo grazie ai racconti e alle foto. Mi è stato raccontato tutto quanto e so che è stato un giorno bellissimo, soprattutto per loro.

5. Quanti siete in famiglia? Mi descrivi il rapporto che hai con i membri della tua famiglia?

Siamo in 4: Io, mio fratello e miei genitori. Abbiamo tutti caratteri forti e testardi, quindi si può immaginare che confusione viene fuori quando si litiga. I miei genitori? A volte non li riesco a capire. Sembra come se ogni volta sentono di non essere abbastanza per noi, e di conseguenza trattano noi come se non fossimo abbastanza per loro. Non sono quelli che ti ringraziano, che chiedono scusa o che “cedono”. Non lo sono mai stati e forse questa è la cosa che mi irrita di più (anche perché ora noi con loro ci comportiamo in modo simile, e hanno il coraggio di lamentarsi

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pure). Però per il resto è ok. Ci sono sempre stati per noi e so che ci saranno sempre. Fanno pazzie pur di renderci felici e questo penso basti.

6. Come definiresti la tua identità?

Io mi definisco sempre ITALO-AFRO-AMERICANA. E sono fierissima di ciò. 7. Quale è il tuo rapporto con la tua storia di adozione?

È un rapporto sereno, ma pieno di domande e curiosità. Allo stesso tempo però faccio fatica a parlare di ciò con le persone. Quando provano ad affrontare il discorso cerco sempre di deviarlo. È un argomento abbastanza fragile per me e lo approfondirò solo quando mi sentirò realmente pronta per farlo.

8. Durante il tuo percorso di vita, hai mai subito discriminazioni? Di che tipo?

Penso che uno straniero, a prescindere riceve discriminazioni. Ne ho ricevute molte da piccola durante le medie dove veniva esclusa da un gruppo solo perché ero nera e “sfigata”. Ma anche da Anziani quando per esempio in autobus mi guardano male o non si siedono vicino al mio posto, e d bambini, anche se il loro è più stupore che razzismo. Prima la vivevo malissimo, ora sinceramente ho imparato a riderci su e a vivermela meglio. Non posso cambiare ciò che sono, e sono fiera delle mie origini.

9. Sei soddisfatto/a della tua vita?

Si, sono soddisfatta ma per fortuna sono anche una persona che non si accontenta. 10. Che obbiettivi hai per il futuro?

Obbiettivi importanti, per poter creare un buon futuro con il mio ragazzo. Il nostro obiettivo più forte è di poter avere abbastanza soldi per poter viaggiare in giro per il mondo, per poter vivere senza far rinunciare niente ai nostri futuri figli e per poter far esperienze da sogno, grazie ad un lavoro che ci soddisfa e ci realizza.

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DICIOTTESIMA INTERVISTA