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SETTIMA INTERVISTA ETA’: 31 ANN

SESSO: FEMMINILE PAESE D’ORIGINE: INDIA

1. Raccontami l’inizio della tua storia: dove sei nato/a? Quanto tempo hai vissuto nel tuo paese prima dell’adozione? Possiedi dei ricordi della tua infanzia nel paese d’origine? Se si, quali? Sono nata a Tezpur in Assam nella regione del tè dell’India, al confine con Buthan. Ho vissuto in India fino all’età di 9 anni e ricordo quasi tutto della mia vita indiana. Ricordo che andavo a scuola, lavoravo nei campi di riso e accudivo i miei due fratelli più piccoli. Alcuni particolari che conservo con grande affetto sono le immense risaie e le enormi mandrie di elefanti. Di fianco al mio villaggio c’era la giungla e mi piaceva passeggiare, esplorare ed osservare gli animali come gli elefanti, le tigri… Una volta ci sono anche salita su un elefante. Io e i miei due fratelli, un maschio e una femmina, siamo stati abbandonati da nostra madre quando eravamo molto piccoli e quando morì nostro padre, siamo stati presi momentaneamente in carico da un'infermiera del posto. Successivamente siamo stati affidati a un orfanotrofio di Calcutta, gestito dalle suore di Madre Teresa, dove siamo rimasti per circa 4 anni.

2. Quando pensi alle tue origini, al tuo paese o alla tua famiglia biologica (conosciuta o non), quali sensazioni provi?

Quando penso alle mie origini, sorrido spesso, l’India mi ha forgiata, sono consapevole di avere una storia forte e allo stesso tempo particolare. Sono serena perché amo le mie origini uniche.

3. Quanti anni avevi quando sei stato/a adottato/a? Quando sono arrivata in Italia, avevo 9anni.

4. Ricordi la prima volta che hai incontrato i tuoi genitori adottivi? Se si, qualcuno ti aveva spiegato prima che cos’è l’adozione e cosa comporta? Mi racconti cosa hai provato ? Se invece non possiedi questo ricordo, parli con i tuoi genitori adottivi di questo momento? Che emozioni provi?

La prima volta che ho incontrato di persona i miei genitori è stato nel 1994 quando sono arrivata all’aeroporto di Fiumicino insieme a mio fratello e due sister di Madre Teresa di Calcutta. Prima di allora li ho visti soltanto in una foto e le suore a Calcutta dell’orfanotrofio Shishu-Bahawan, ci hanno spiegato che loro sarebbero stati i nostri futuri genitori.

La mia prima sensazione è stato di pianto. Ho pianto appena arrivata in aeroporto, ho pianto perché volevo ritornare a Calcutta. Mi sentivo spaesata e sentivo dentro di me una sensazione di sradicamento dalle mie sicurezze, dalle cose che mi erano familiari.

5. Quanti siete in famiglia? Mi descrivi il rapporto che hai con i membri della tua famiglia?

Fin dall'inizio, la relazione con i miei genitori adottivi è stata particolarmente difficile, forse per il mio carattere un po' diffidente, forse per il loro scarso interesse nei confronti del mio passato: non mi sono mai mancati i beni materiali, ma tra di noi si è subito palesato un "muro" insuperabile, che non mi ha permesso di costruire con loro un vero rapporto basato sull'amore e l'affetto. La mia famiglia italiana non esiste più in quanto sono stata abbandonata per la seconda volta all’età dei miei 18 anni: mi hanno fatto le valigie e mi hanno riportata dalle suore di madre Teresa di Milano. Esattamente da dove mi avevano adottata. Hanno però tenuto mio fratello con loro. In famiglia siamo stati in 4: mio “padre”, mia “madre”, mio fratello ed io. Mia sorella è rimasta in India, non è mai riuscita a raggiungerci e non l’ho più sentita.

XVI

Nel 2013 avvenne un fatto che segnerà per sempre la mia vita: mio fratello si è suicidato all’età di 23 anni davanti alla casa dei “miei” la sera del suo compleanno. Quel giorno, insieme alla separazione da mia sorella, è il giorno più brutto della mia vita. Per me è stato uno shock fortissimo, che inizialmente mi ha riempito di una rabbia indescrivibile, non solo nei suoi confronti, ma anche verso me stessa, per non essere stata in grado di salvarlo dai suoi fantasmi: dopo aver superato il lutto, comunque, ho capito di non poterlo condannare per la sua scelta, sebbene mi abbia privato dell'unico vero, forte legame con il mio passato e le mie origini. Con i “ miei “ non ho più nessun tipo di rapporto da ormai 13 anni.

6. Come definiresti la tua identità?

Io mi definisco sia indiana che italiana. Senza una di queste due parti la mia identità non sarebbe completa. Convivo perfettamente con le mie due anime e riconosco con maggiore consapevolezza il bello di entrambe le cose. Per me è una ricchezza essere diversi.

7. Qual è il tuo rapporto con la tua storia di adozione?

Nonostante tutti questi aspetti tristi della mia storia, io amo la mia storia e ciò che sono. La mia adozione mi ha fatto capire ciò che non voglio essere nella vita, mi ha aperta gli occhi verso il genitore che non devo diventare. Sono grata alla mia storia di adozione.

8. Durante il tuo percorso di vita, hai mai subito discriminazioni? Di che tipo?

Discriminazioni li o subiti da piccola; il mondo allora non era cosi multietnico come ora. Oggi invece sono di più gli adulti ignoranti a discriminare, ma rispondo sempre con educazione per sottolineare la loro ignoranza e non la mia diversità.

9. Sei soddisfatto/a della tua vita?

Sono felice e soddisfatta della mia vita, ammiro la persona che sono diventata nonostante tutto, conosco le mie debolezze e i miei punti di forza. Sono circondata da persone che amano stare con me.

10. Che obiettivi hai per il futuro?

Nonostante tutto questo, io desidero creare una famiglia tutta mia. Questo è il mio sogno più grande.

XVII

OTTAVA INTERVISTA