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Una definizione approfondita di “Seconde Generazioni” e la terminologia attinente

2 Le seconde generazioni di immigrazione: l’uso delle terminologie appropriate, gli aspetti sociali, politici e

2.2 Una definizione approfondita di “Seconde Generazioni” e la terminologia attinente

Nel momento in cui esistono difficoltà insite nella trattazione di un tale argomento, esse si presentano anche a livello di definizioni terminologiche.

Il termine “seconde generazioni” nasce negli Stati Uniti all’inizio del Novecento, quando gli studi sull’immigrazione proveniente dal continente europeo verso il Nuovo continente iniziano ad acquisire organicità.

L’uso di questa terminologia però non è esente da critiche.

Questo termine, infatti, è associato ad una casistica particolare, e riflette in tal senso un uso terminologico prettamente funzionale del fenomeno, inteso in termini d’estraneità o marginalità nei confronti della società, anche se la storia ci

66 Da un’affermazione di Zhou del 1997.

presenta esempi di notevole integrazione d’immigrati di seconda generazione nelle società d’arrivo.

In Francia ad esempio quando si parla di seconde generazioni, ci si riferisce per lo più ai figli degli algerini e proveniente dal Maghreb in generale; negli Stati Uniti il termine si è spostato, negli anni, dai figli degli europei ai figli d’asiatici e ispanici.

Sembra poi che le seconde generazioni siano poste in situazioni più critiche e connesse ad ondate migratorie in pieno corso, e per questo diventano motivo di preoccupazione a livello demografico e statistico, quasi come dire che essere parte delle seconde generazioni possa indicare qualcosa per il quale doversi forzatamente preoccupare, quasi fosse una situazione a rischio.

Il problema non sta neppure nel cambiamento del termine da utilizzare, l’unica soluzione plausibile alla questione è trovare una forma oggettiva d’interpretazione del termine, e quantificarlo nell’uso in maniera più obiettiva possibile.

La comunità di studiosi di scienze sociali inoltre, individua le “seconde generazioni” in un’accezione quanto più possibile generica, e definisce queste ultime con riferimento all’insieme di “individui nati da almeno un genitore immigrato”.67

Questa definizione però è capace di contenere una pluralità notevolmente diversa di situazioni di cui bisogna tenere conto.

Infatti, una classificazione per definire le linee principali del fenomeno di stabilizzazione dei figli del popolo emigrante è necessaria .

Le dimensioni sulle quali è possibile estendere il campo d’azione sostanzialmente sono due :

• Il luogo d’origine del nucleo familiare;

• Le tempistiche migratorie in relazione al ciclo di vita del figlio/figli.

67 Ibidem.

La prima dimensione fa capire l’origine familiare dei comportamenti sociali, e le influenze sulla capacità d’assorbimento e d’assimilazione della cultura della società d’arrivo del figlio stesso dell’emigrante. La seconda dimensione invece stabilisce nei termini reali i livelli d’integrazione del bambino o adolescente, in relazione alla fascia d’età durante la quale il minore ha l’impatto vero e proprio con un nuovo stile di vita, in termini di reazione puramente personali alla società, che sono ovviamente diversi qualora il soggetto si trovi nella fase dell’infanzia o dell’adolescenza.

Alcuni sociologi e studiosi, alla luce di queste considerazioni, hanno quindi identificato il figlio d’immigrati come una vera e propria sorta di variabile continua piuttosto che discreta .

Grazie alla considerazione di questi fattori si può ottenere una classificazione in termini generali.68

Seconda generazione “propriamente detta”: figli nati in Italia da genitori immigrati;

Generazione “1.5” o “quasi seconda generazione”: figli d’immigrati giunti in Italia con i genitori dopo la nascita .

All’interno di queste di queste due grandi formazioni ci sono però da fare delle distinzioni: la differenziazione tra coloro i quali hanno vissuto la migrazione nel periodo della prima infanzia, prima cioè dell’inizio del ciclo della scuola primaria, e tra coloro che hanno intrapreso la fase migratoria a percorso educativo già avviato.

Il primo gruppo identificato può essere incluso nella seconda generazione propriamente detta ; il secondo gruppo fa riferimento all’ambito dei giovani di quasi seconda generazione.

68 La classificazione “decimale” di Rumbaut, 1997.

Seconda generazione “mista”: individui nati da un genitore immigrato e un italiano;69

Generazione “1” : individui immigrati in maniera indipendente dai genitori e in ogni caso non prima dei quindici anni d’età.

C’è una casistica abbastanza varia e vasta per cui il quadro già complesso di fenomeni migratori di seconde generazioni si completa di casi di bambini nati nel territorio italiano, e mandati a trascorrere un periodo più o meno lungo nel Paese d’origine dei genitori.

Di conseguenza possiamo intendere come la terminologia riferita alle “seconde generazioni” assuma nel tempo mutazioni di significato ed una molteplicità d’interpretazioni, date anche dalla varietà vera e propria di situazioni che convivono nella società contemporanea in continuo movimento.

Essere nati e cresciuti in Italia, da molti punti di vista può costituire una sorta di vantaggio.

Vivere e, come succede in molti casi per una molteplicità di fattori umani e sociali, subire il processo migratorio può costituire una difficoltà considerevole per via del fatto che si deve affrontare l’incontro con una duplice socializzazione70, interrompere cioè un percorso formativo per introdursi in un altro, dove la scuola, intesa come punto di partenza per un giovane nel cammino di formazione personale e culturale, può rappresentare uno dei più grandi ostacoli per l’autodeterminazione nell’ambito della società italiana.

Ciò è provocato molto spesso dal fatto che al giovane immigrato mancano le competenze linguistiche necessarie di partenza: questo di conseguenza può portare degli svantaggi non sempre banali ed immediati da superare, i quali innescano spirali d’emarginazione e producono i presupposti tali per l’insorgere di catene di ulteriori condizioni sfavorevoli per il futuro.

69 Si tratta dell’unica categoria che può ottenere la cittadinanza italiana dalla nascita per effetto dello jus sanguinis.

70 Ibidem.

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