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La distribuzione territoriale degli alunni stranieri sul territorio italiano ed un riferimento alla Unione Europea

3 Le rilevazioni statistiche

3.3 La distribuzione territoriale nazionale dei minori stranieri. 78

3.3.3 La distribuzione territoriale degli alunni stranieri sul territorio italiano ed un riferimento alla Unione Europea

Nell’ambito della scolarizzazione straniera, i seguenti grafici aiuteranno meglio a comprendere la distribuzione territoriale degli alunni d’origine non italiana, distribuiti in Italia nella zona di Nord-Ovest, Nord –Est, Centro e Sud.

I grafici inoltre prenderanno in esame un periodo di tempo che va dal 1998 al 2005, per poter meglio esprimere la variazione in termini percentuali dei cambiamenti e degli spostamenti degli immigrati in Italia e dei loro figli.82

E’ doveroso ricordare che questi cambiamenti non possono essere presi come elementi definitivi per stabilire un quadro in termini assoluti del fenomeno migratorio: queste sono statistiche e raccolte di dati che si riferiscono al momento in cui è stata attivata la ricerca, e risentono purtroppo di una sorta di incompletezza, per via dell’estrema mobilità ed espansione del fenomeno, e perché la presenza sul territorio di immigrati è formata da stranieri regolarmente e legalmente residenti, ed un numero cospicuo di clandestini, anche per quanto riguarda i minori, i quali non sempre sono presenti tra i banchi scolastici .

82 Fonte: “Alunni con cittadinanza non Italiana, a.s. 2004/2005”, rapporto del Ministero dell’

Istruzione e della Ricerca.

Fig.1- Incidenza d’alunni non italiani in rapporto al numero totale d’alunni in Italia dall’anno 1998 all’anno 2004/2005 per la zona Nord Ovest.

Fonte: Sistema Informativo M.I.U.R83

Com’è possibile vedere dalla figura 1, la linea progressiva di presenza straniera nelle scuole d’ogni ordine e grado parte da una stima di 1.89 punti percentuali iniziali, per arrivare nel 2005 ad un punteggio di 6.82; le osservazioni rilevanti sono quelle che si riferiscono ad un incremento di 4 punti complessivi, e ad un andamento costante ed equilibrato contrassegnato solo da un rialzo considerevole nel 2001.

Nel complesso il fenomeno di ingresso nel sistema scolastico riflette un equilibrio ed una continuità che possono contribuire ad una maggiore stabilizzazione dell’evento migratorio stesso.

Dall’esame del grafico e dalla sua manifesta dimostrazione della tendenza alla normalizzazione del fenomeno, è lecito pensare che l’andamento si possa rivolgere verso la ricerca della stabilizzazione scolastica, piuttosto che verso la progressiva presenza di nuove entrare di studenti.

83 M.I.U.R. : Ministero dell’Università e della Ricerca.

Fig.2- Incidenza di alunni non italiani in rapporto al numero totale di alunni in Italia dall’anno 1998 all’anno 2004/2005 per la zona Nord Est84 .

Meno lineare appare l’andamento scolastico degli alunni del Nord Est.

Le linee di partenza sono molto simili a quelle registrate nel 1998 per il Nord Ovest, ma nel corso nel periodo considerato c’e’ stato un incremento costate di alunni stranieri, a dimostrazione di un ampio sviluppo in atto del fenomeno in quell’area.

Per quanto riguarda i cambiamenti repentini di andamento della curva, notiamo che c’e’ stata una prima accelerazione nel 2000, una breve flessione nel 2002, e di nuovo un’accelerazione.

Di nuovo come nella zona Nord Ovest, si rileva una tendenza alla scolarizzazione a livello di scuola secondaria, altra dimostrazione della necessità delle seconde generazioni di una fase di continuità e di stabilità della scolarizzazione nella fascia d’età dell’obbligo scolastico.

All’aumento complessivo di popolazione straniera ha contribuito in particolar modo la presenza e l’incidenza di studenti stranieri nelle scuole di ordine secondario, che, differenziandosi dal Nord Ovest, nel 1998 ha avuto una corrispondenza simile di presenza, ma che nel corso del tempo si è diversificata in termini numerici.

84 Fonte: “Alunni con cittadinanza non Italiana, a.s. 2004/2005”, rapporto del Ministero dell’

Istruzione e della Ricerca.

Fig. 3- Incidenza di alunni non italiani in rapporto al numero totale di alunni in Italia dall’anno 1998 all’anno 2004/2005 per la zona Centro85 .

Analizzando invece il grafico d’andamento del Centro Italia, è facile notare un andamento pressappoco simile a quello del Nord-Est, con un buon incremento, nell’intervallo preso in esame, di entrate nel sistema scolastico della popolazione giovane straniera.

Persino in questa zona nel 2001 avvengono accelerazioni di valori d’incidenza: a seguire troviamo nel 2002 un momento discendente, per poi ritornare a buoni livelli nel 2003.

Nell’ultimo anno invece si ha una generale tendenza alla normalizzazione del fenomeno.

85 Ibidem.

Fig. 4- Incidenza di alunni non italiani in rapporto al numero totale di alunni in Italia dall’anno 1998 all’anno 2004/2005 per la zona Sud86 .

Per quanto riguarda il Mezzogiorno invece, l’andamento del grafico denota uno scarsissimo incremento della popolazione straniera nel sistema scolastico italiano.

Addirittura nella scuola dell’infanzia, universalmente riconosciuta come ingresso ufficiale nel ciclo della formazione scolastica di qualsiasi individuo, si registrano flussi d’entrata sotto la media.

Minima e scarsa è l’incidenza degli studenti stranieri nelle scuole di secondo grado.

Allargando lo sguardo verso l’Europa invece, gli alunni stranieri nelle scuole italiane sembrano ancora pochi.87

In Francia, in Spagna, in Portogallo hanno in ogni modo superato il 5% della popolazione scolastica, in Germania sono arrivati al 10%, mentre nel Regno Unito la quota arriva al 15% .

86 Ibidem.

87 Ibidem.

Fig.5- Distribuzione della percentuale a livello europeo degli alunni nel sistema scolastico.88

Per quanto riguarda invece la distribuzione degli alunni stranieri a livello nazionale, la tabella sottostante propone una visione d’insieme per la distribuzione di tale fenomeno in termini percentuali, e segnala in maniera indiretta molte altre componenti della stabilizzazione dei flussi migratori, dipendenti ovviamente dalla stabile localizzazione dei ragazzi e dall’esigenza della loro formazione scolastica.

88 Ibidem.

Tabella sopra: ripartizione secondo le varie nazionalità in termini di percentuale degli alunni di cittadinanza non italiana per l’anno scolastico 2004/2005.89

Il grafico parla chiaro riguardo la disomogenea distribuzione degli alunni sul territorio, e di conseguenza a proposito della stabilizzazione delle famiglie a livello regionale.

Secondo l’Ismu90 inoltre, nel 2004, l’incidenza di alunni stranieri sul totale degli immigrati nel 2004 è stata del 20.7%, quota ovviamente mutevole se ci si sposta da una regione all’altra.

Un esempio evidente nella tabella è, infatti, la differenza notevole tra Lombardia e Liguria, dove le percentuali fanno intendere molto bene la diversa valutazione della possibilità lavorativa che hanno le due regioni.

89 Fonte Istat 2004, statistiche sull’immigrazione.

90 L’Ismu è un ente scientifico autonomo e indipendente che promuove studi, ricerche e iniziative sulla società multietnica e multiculturale, con particolare riguardo al fenomeno delle migrazioni internazionali.

L’Ismu si presenta come una struttura di servizio, aperta alla collaborazione con le istituzioni, gli enti pubblici, il mondo del volontariato e delle organizzazioni no profit , gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, e le istituzioni scientifiche in Italia e all’estero.

Un’alta percentuale di giovani immigrati, infatti, si registra in termini di valore assoluto in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, mentre come possiamo rilevare nuovamente dalla tabella, nel Sud Italia si abbassa notevolmente il livello di presenza d’immigrati, anche se poi è noto che il Mezzogiorno è un punto d’arrivo degli immigrati nel Nord Africa e zone limitrofe, essendoci isole come Lampedusa e Sicilia di facile (per cosi dire) raggiungimento via mare, e quindi prima tappa di sbarco per un individuo per iniziare un percorso migratorio in territorio italiano.

E’ possibile partire però, per analizzare al meglio la questione, dalla distribuzione degli individui per continenti di provenienza.

In questo senso la ripartizione degli studenti di cittadinanza non italiana conferma le tendenze degli ultimi anni, ovvero un’accentuata progressione degli studenti proveniente dall’Europa dell’Est, qual è l’Albania, la Romania, la Serbia e Montenegro, l’Ucraina e la Romania.

La Romania in particolare, rispetto ad un anno fa ha aumentato le presenze del 51%.

L’aumento maggiore ovviamente però è proveniente dai paesi ancora non UE91 nei primi mesi del 2004, ma che con l’allargamento del Maggio 2004 sono diventati membri dell’Unione Europea: stiamo parlando di Lituania, Estonia, Lettonia, Malta, Cipro, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

Tutti questi paesi hanno fatto registrare allo Stato italiano un incremento dell’immigrazione da 7.419 a 16.983 unità.

L’America invece ha fatto registrare un calo d’entrate dall’anno 2003/2004 all’anno 2004/2005 di circa 6.000 unità.

L’aumento di presenze invece provenienti dall’Africa e dall’Asia è rispettivamente di 20.000 e 12.000 unità.

La graduatoria nel grafico sottostante, definito per incidenza di alunni stranieri nella scuola italiana, vede al primo posto l’Europa, poi Africa, Asia, Oceania.

91 Unione Europea.

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000

UE Asia

Eu all.2004

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