L’APPROCCIO CONTABILE
PROSPETTO DI RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO GLOBALE
C. REMUNERAZIONE DEL CAPITALE DI RISCHIO
5. RILEVAZIONI DI COSTO E MISURAZIONE DELLE PERFORMANCE NEI MUSE
5.2. Definizione del campo di indagine, metodologia e strumenti di analis
Il modello concettuale, metodologico e operativo della ricerca è stato elaborato attraverso la definizione di tre elementi cardine del percorso co- noscitivo concernenti, in particolare:
• il campo di osservazione; • la metodologia di analisi; • gli strumenti di rilevazione.
Il campo di osservazione
I destinatari dell’indagine sono i musei toscani, pari a 25 unità, che hanno partecipato ai seminari organizzati nell’ambito della ricerca in precedenza segnalata, e quelli afferenti all’Associazione Nazionale dei Musei Scientifici (ANMS), pari a 165 unità3; pertanto, l’universo di riferimento in questa ana- lisi è complessivamente costituito da 190 realtà museali.
Sulla base delle risposte pervenute attraverso la somministrazione del questionario, il nostro campo di osservazione interessa 22 realtà museali, con un tasso di ritorno pari al 13,2 %.
Lʼinsieme costituito dai musei analizzati risulta alquanto articolato sia con riferimento alle tipologie in esso presenti, sia per quanto concerne la natura (pubblica o privata) dei soggetti titolari e gestori del museo stesso (ISTAT, 2010).
Tra le istituzioni aderenti all’indagine ritroviamo musei d’Arte, di Arte contemporanea, di Archeologia, di Storia, di Storia naturale e Scienze natura- li e anche realtà che ospitano collezioni di diversa natura (ad esempio, oggetti d’arte e reperti archeologici).
Rispetto al secondo elemento identificativo sono presenti musei il cui ti- tolare è un soggetto pubblico (nella maggior parte dei casi – oltre il 60% ̶ il Comune e in buona percentuale
̶ circa il 15% ̶ l’Università) oppure privato (ad esempio: fondazione); altrettanta varietà di casistiche si registra con ri- ferimento alla natura del soggetto gestore del museo, specie se privata (ad esempio: fondazione, società cooperativa, associazione riconosciuta); piut- tosto frequente ̶ oltre il 45% ̶ è poi il caso in cui titolare e gestore del mu- seo coincidono e sono entrambi di natura pubblica (Comune/Comune; Pro- vincia/Provincia; Università/Università).
La metodologia di analisi
In termini metodologici, la ricerca è stata condotta con un approccio em- pirico-induttivo, non senza prima aver approfondito i contributi della lettera- tura economico-aziendale sulla rilevazione dei costi4 e sulla misurazione del- le performance nell’ottica di applicazione alle istituzioni museali5.
3
I 165 musei afferenti all’ANMS sono così distribuiti per forma giuridica, ovvero per titola- rità del soggetto proprietario: università: 57; comune: 44; provincia: 4; regione: 3; stato: 2; altro ente pubblico: 6; ente ecclesiastico: 1; fondazioni, associazioni e altri privati: 12; stra- nieri, biblioteche, altro: 36.
4
Per le citazioni bibliografiche sul tema si rinvia al paragrafo 5.3.
5
Sul tema della misurazione delle performance nelle istituzioni museali si veda, tra gli altri: Chatelain e Ponroy, 2001, pp. 38-47; Dainelli, 2007; Paulus, 2003, pp. 50-63; Sibilio Parri (a cura di), 2007; Zorloni, 2012, pp. 31-47.
Ad arricchire la fase propedeutica di studio e di ricognizione teorico- conoscitiva, ha contribuito l’analisi dei risultati emersi da una precedente ri- cerca svolta da un gruppo di studio e di attenzione dell’Accademia Italiana Di Economia Aziendale – A.I.D.E.A. che ha riguardato, tra l’altro, i sistemi di misurazione nell’ambito delle istituzioni museali6.
Alla luce di quella esperienza, si è scelto di approfondire l’indagine, come accennato, mediante la somministrazione alla popolazione sopra descritta di un questionario semi-strutturato sul tema della “rilevazione dei costi e misu- razione della performance”.
Come specificato nella lettera di accompagnamento indirizzata ai Diretto- ri/Responsabili dei musei, le informazioni raccolte con il questionario sono state utilizzate, in forma anonima, esclusivamente a fini scientifici.
Gli strumenti di rilevazione
Il questionario è stato elaborato dagli autori con la collaborazione di tutto il gruppo di ricerca all’uopo costituito e afferente al Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze, ed è stato successivamente trasmesso, per opportuna verifica e validazione, al Direttore del Sistema Museale dell’Ateneo Fiorentino.
La scelta di adottare un questionario semi-strutturato (domande a risposta chiusa e domande aperte) e di inviarlo ai destinatari in formato elettronico risponde alla duplice esigenza di accelerare i tempi di risposta e di agevolare i rapporti con gli interlocutori in termini di eventuali richieste di chiarimento e confronti interattivi sul piano dei contenuti.
Il questionario (Allegato) è stato trasmesso unitamente ai seguenti docu- menti:
• il prospetto A) Schema delle attività del Museo, che propone una clas- sificazione delle attività museali in tre macrocategorie riconducibili a: − attività della gestione istituzionale (attività tipiche; attività collate-
rali; attività accessorie con finalità culturali); − attività della gestione commerciale;
− attività trasversali (servizi di accoglienza; sicurezza e pulizia; at- tività amministrativa, fund-raising, informatica e marketing); • il prospetto B) Possibile articolazione dei Centri di Costo (CdC) del
Museo, che ipotizza una classificazione dei centri di costo basata su
un doppio criterio distintivo:
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Sulla misurazione si può far riferimento a: Badia e Donato, 2012, pp. 91-115; Marigonda, 2012, pp. 117-135; Nati, 2012, pp. 93-116; Pierotti, 2012, pp. 117-139.
− criterio gerarchico (CdC finali e CdC intermedi);
− criterio funzionale (CdC produttivi di base e accessori; CdC co- muni di struttura e ausiliari).
Il questionario è articolato in 22 quesiti preceduti da una sezione introdut- tiva contenente i dati identificativi del museo, la tipologia e la forma giuridi- ca (di natura pubblica o privata) del soggetto titolare e del soggetto gestore.
I quesiti dal n. 1 al n. 6 sono anzitutto rivolti a indagare l’utilizzo o meno di un sistema di rilevazione dei costi all’interno della realtà museale, cercan- do altresì di capire quali sono gli oggetti di costo e per quali finalità conosci- tive si procede alla sua misurazione.
Nei quesiti dal n. 7 al n. 12 l’attenzione è riposta sulle modalità di calcolo dei costi di gestione, soprattutto per appurare se la rilevazione dei costi si ba- sa su un modello articolato per centri di costo o per attività. Ѐ così che l’analisi entra nel merito delle scelte adottate relativamente al sistema di at- tribuzione e “ribaltamento” dei costi, attraverso il supporto dei due prospetti citati e costruiti ad hoc.
Seguono i quesiti dal n. 13 al n. 18 incentrati su ulteriori variabili conosci- tive ritenute utili al fine dello studio: l’eventuale calcolo del costo medio per visitatore, la frequenza e il momento (ex ante e/o ex post) delle rilevazioni, il ricorso o meno a report di costi.
Gli ultimi quesiti dal n. 19 al n. 22 prendono in esame sia aspetti legati al- la misurazione delle performance, sotto il profilo dell’efficacia socio- culturale, dell’efficacia economica, dell’efficienza e dell’economicità, sia ul- teriori strumenti informativi quali piano dei conti, prospetti extra-contabili, questionari. Segue poi un articolato set di indicatori che intende fornire una visione organica di quelli maggiormente impiegati dai musei oggetto di stu- dio.