• Non ci sono risultati.

DELLA TOSCANA

7.4. La ricerca empirica

Il contesto di riferimento della nostra analisi è costituito dalle istituzioni museali operanti nel territorio della regione Toscana. In particolare, la ri- cerca si inserisce all’interno del progetto di interesse regionale PO.MA. museo su “Politiche e management del Patrimonio museale nelle diverse prospettive del valore: metodi e strumenti di misurazione e di comunica- zione attraverso l’ICT”5.

Il campione di musei analizzato è risultato da una prima selezione dei dieci musei toscani più rilevanti dal punto di vista tanto dimensionale quan- to di interesse storico-culturale partecipanti alla ricerca. Di questi, cinque si sono resi disponibili a partecipare all’indagine6. Per garantire l’anonimato delle risposte e una maggiore attendibilità delle stesse, la raccolta dei dati è avvenuta tramite la tecnica CAWI (Computer-Aided Web Interview), gestita 5

Il progetto, coordinato dalla Prof.ssa Sibilio del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa (DISEI) dell’Università di Firenze, è stato finanziato con i fondi PAR FAS 2007- 2013 Linea di azione 1.1.a.3. Il progetto comprendeva diverse aree di analisi; l’areae relativa al capitale umano è stata coordinata dal Prof. Vincenzo Cavaliere. Per maggiori approfon- dimenti sul progetto PO.MA museo si rimanda al sito www.pomamuseo.it. Il data base della ricerca è disponibile presso il DISEI.

6

Si ricordi che la somministrazione del questionario è stata condotta nella primavera-estate del 2013, momento particolarmente complesso per i musei toscani che vedono in quel perio- do picchi di domanda significativi. I musei che hanno partecipato sono stati: Opera di Santa Croce (Firenze), Sistema museale (Volterra), Museo di Storia Naturale (Firenze), SIMUS – Sistema Museale Senese (Siena), Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona (Cortona). Commitment continuance + Utilizzo della conoscenza condivisa Hp1 Qualità del contesto lavorativo Autonomia sul lavoro Hp2 - Hp3 +

esclusivamente dal gruppo di ricerca e supervisionata dal coordinatore del progetto di ricerca. A tutti i dipendenti dei musei partecipanti è stata inviata una mail contenente un link per la compilazione on line di un questionario strutturato. Per motivazioni tecniche, in un solo museo si è dovuto procede- re alla somministrazione cartacea.

Successivamente al primo messaggio di invito alla compilazione del questionario, ad ognuno dei partecipanti sono stati inviati tre messaggi di sollecito, il primo inoltrato a distanza di quindici giorni dal messaggio ini- ziale; gli altri spediti dopo sette giorni dal precedente. In particolare, l’invio della richiesta di compilazione del questionario è sempre stato preceduto da una comunicazione della direzione che ha consentito di rafforzare il com-

mitment dei dipendenti verso la ricerca, dunque di aumentare il tasso di ri-

sposta dei questionari compilati.

Complessivamente sono stati inoltrati 130 inviti a riempire il questiona- rio. I questionari compilati sono stati in tutto 80, di cui 14 solo parzialmen- te. I questionari pienamente utilizzabili sono risultati, quindi, 66, che porta- no al 51% il tasso di risposta effettivo della ricerca.

È utile qui ricordare che le organizzazioni museali sono, nella maggior parte dei casi, micro imprese, cioè organizzazioni che non superano i dieci dipendenti. La tipologia del campione e la numerosità delle osservazioni, quindi, va inquadrata nel contesto specifico di analisi, il quale, spesso, comprende realtà museali composte da 2 dipendenti.

Per quanto concerne la costruzione del questionario, il gruppo dei ricer- ca ha seguito le linee guida suggerite da Churchill (1991), le quali prevedo- no una procedura che si sviluppa attraverso nove differenti step7. Lo svi- luppo di questo strumento di raccolta dati è una fase cruciale di un processo di ricerca, fondamentale per il successo di una survey come quella qui pre- sentata (Sheatsley, 1983) e, benché complessa, consente di supportare in modo particolare la validità del contenuto del questionario.

Seguendo precedenti studi (Spector, 1994), la ricerca utilizza misure au- to-percettive per operazionalizzare le variabili di interesse. Le domande sottoposte al campione di dipendenti si servono di una scala Likert a moda- lità crescenti di valutazione da 1 a 7 punti, per consentire ai rispondenti di fornire in maniera quanto più precisa possibile il proprio giudizio (Cacciola e Marradi, 1988).

7

Tra i vari step sono previsti una attenta literature review, l’individuazione del campione da osservare, una prima definizione del questionario ed uno o più pre- test dello stesso prima della sua somministrazione.

La modalità di misura per ogni costrutto teorico utilizzato nello studio viene descritta brevemente nella Tabella 1. Di ogni variabile indagata si evidenziano il numero di items che la costituiscono (ovvero, il set di do- mande che compone la scala di misurazione), il riferimento al contributo scientifico originario che per primo ha introdotto tale scala e un esempio di domanda relativo alla scala di misurazione in oggetto.

Tab. 1 – Le variabili del modello di ricerca

Variabile Descrizione item Scala di misurazione Fonte

Utilizzo conoscenza condivisa

N. 2 items

Esempio: “I colleghi utilizzano spesso la mia conoscenza”

Scala a 7 punti in cui 1=Disaccordo totale, 7=Accordo totale Reinholt et al. (2011) Qualità del contesto lavorativo N. 4 items

Esempio: “In questo museo c’è un buon clima organizzativo” Nostra elaborazione Commitment continuance N. 4 items

Esempio: “Anche se volessi, adesso sarebbe molto difficile per me lasciare questa organizzazione” Allen e Meyer (1990) Autonomia sul lavoro N. 2 items

Esempio: “Il mio lavoro mi consente di essere indipendente nel modo di svolgerlo”

Hackman e Oldham (1974)

Al fine di monitorare l’impatto che ulteriori variabili possono avere sul- la variabile dipendente l’“utilizzo della conoscenza condivisa”, l’analisi ha preso in considerazione le seguenti variabili di controllo: il genere dei ri- spondenti (variabile dicotomica), il tipo di contratto (full time, part time, contratto a progetto, altro; variabile categoriale) e il tipo di lavoro (tempo determinato o indeterminato; variabile dicotomica).