• Non ci sono risultati.

DESCRIZIONE DEI PROGETTI E RISULTANZE Progetto Inclusione

l’esperienza dell’INAIL

DESCRIZIONE DEI PROGETTI E RISULTANZE Progetto Inclusione

Sulla base delle norme premesse,la Direzione Regionale INAIL Liguria ha attivato due progetti finalizzati al reinserimento lavorativo di tecnopatici: il Progetto Inclusione ed il Progetto Integra, il primo avviato in tutte le Sedi Provinciali, il secondo avviato, inizial-mente, nella sola Sede di Genova, poi in una fase successiva esteso a tutta la Regione.

In entrambi i progetti si è attuata la “presa in carico” del disabile da parte delle Equipes Multidisciplinari di I Livello delle Sedi provinciali, per accompagnarlo in un percorso, quale protagonista, in un ruolo attivo. Il disabile deve acquisire consapevo-lezza delle proprie conoscenze e abilità e diventare protagonista di una propria crescita personale e professionale. Obiettivo delle Equipes è, quindi, quello del massimo recupe-ro delle funzioni lese, della valorizzazione e del potenziamento delle capacità residue dell’invalido per assicurare allo stesso la migliore qualità della vita ed il reinserimento nel contesto non solo lavorativo, ma familiare e sociale.

Nell’ottobre 2001 l’INAIL, Direzione Regionale Liguria, l’Agenzia Liguria Lavoro, ente strumentale della Regione Liguria di mediazione al mondo del lavoro e l’ANMIL, Associazione Mutilati e Invalidi sul Lavoro hanno stipulato una Convenzione per l’”Attuazione nella Regione Liguria dell’art 24 del Decreto Legislativo 38/2000”, realiz-zando il “Progetto Inclusione”. Destinatari del progetto sono stati i 110 invalidi INAIL con disabilità superiore al 33%, iscritti alle liste di collocamento di cui alla legge 68/1999 all’ottobre 2001. Di questi hanno aderito al progetto 35 disabili della Sede di Genova, 8 della Sede di Chiavari, 12 della Sede di Savona, 12 della Sede di Imperia e 14 della Sede di La Spezia. Dei convocati hanno rinunciato all’iniziativa 19 disabili in fase di percorso; inoltre 8 persone sono risultate assenti all’invito (Tabella 1).

Nella prima fase della “presa in carico” si è potuto realizzare, tramite una serie di collo-qui conoscitivi e informativi da parte delle Ecollo-quipes Multidisciplinari di I Livello e dell’Agenzia Liguria Lavoro un primo screening per individuare soggetti già occupati, o comunque, pronti per entrare nel mondo del lavoro.

Si è promossa, quindi, una fase di “Orientamento” individualizzato, strutturato sul cur-riculum vitae del cliente: è, in buona sostanza, la dimensione sociale della presa in cari-co. L’operatore INAIL dell’Equipe Multidisciplinare accompagna il disabile nella ricerca di un suo ruolo attivo, nella presa di coscienza di ciò che è e desidera, di ciò che sa essere e sa fare, promuovendo la sua crescita e la sua autonomia.

In questa fase di orientamento è stato realizzato un “Bilancio delle Competenze”, cura specifica dell’Agenzia, per consentire ad alcuni tecnopatici di meglio definire i percorsi a loro più idonei, tenuto conto del loro trascorso lavorativo, dei mutamenti subiti con l’infortunio lavorativo, delle abilità nuovamente acquisite e della possibilità di acquisire nuove competenze per potere accedere al mondo lavoro, in un ruolo attivo e risponden-te alla richiesta datoriale.

ATTI - V CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA LEGALE PREVIDENZIALE

168

L’esito dei percorsi di orientamento e dei bilanci di competenze ha permesso di identificare aree di intervento formativo, di riqualificazione e aggiornamento pro-fessionale.

Tutto ciò è stato attivato in considerazione del mutamento del mercato del lavoro, anche nella prospettiva di acquisire nuove competenze o competenze mancanti, per potere accedere al mondo del lavoro, di preparare il disabile ad un ruolo attivo e rispondente alla richiesta datoriale.

Il momento formativo ha consentito di sviluppare quelle capacità proprie della persona autonoma, assertiva e capace di scegliere. Per l’attuazione della fase formativa, Agenzia Liguria Lavoro si è avvalsa di enti di formazione:

• Il “Cisita” per gli interventi previsti nella provincia di Spezia;

• Il “Villaggio del Ragazzo” per l’area del Tigullio e del levante genovese;

• Il Centro Malerba” di Arenzano per il ponente genovese;

• Lo IAL per la provincia di Genova e di Savona;

• La ASF per la provincia di Imperia.

Gli enti di formazione sono stati scelti fra quelli iscritti allo specifico albo regionale e in grado di garantire gli obiettivi.

Per quanto riguarda i risultati (tabella 2) si può riassumere che per la Sede di Genova l’attività è consistita nella presa in carico di 35 disabili: di questi 24 hanno aderito all’iniziativa, 9 hanno rinunciato, 2 sono risultati assenti alla convocazione. Dei 24 ade-renti 9 sono stati occupati, di questi 5 dopo tirocinio e 1 dopo un percorso di orienta-mento.

La Sede di Chiavari Ha svolto attività con 8 clienti dei quali 1 si è ritirato in fase di col-loquio iniziale. Dei 7 restanti 3 hanno avuto accesso al lavoro direttamente, 2 dopo for-mazione; 1 disabile ha ottenuto una borsa - lavoro ed 1 ha seguito un percorso di orien-tamento scaturito in un percorso di formazione.

La Sede di Spezia ha preso in carico 9 disabili; 1 è risultato assente, 4 si sono ritirati.

Dei 9 disabili aderenti al progetto 2 sono stati occupati, mentre 1 ha trovato lavoro per suo conto, 1 ha seguito un periodo di tirocinio di tre mesi, mentre 5 soggetti sono stati avviati in una fase di orientamento o in un percorso di formazione o in entrambe que-ste possibilità .

Per la Sede di Imperia sono confluiti nel progetto 6 disabili; infatti dei 12 convocati, 4 hanno rinunciato e 2 sono risultati assenti. Di questi 4 sono stati avviati al lavoro: 3 dopo tirocini, 2 dopo tirocinio e formazione. Come si vede dalla tabella 2, 1 soggetto ha usufruito di una borsa lavoro. Infine 1 disabile è stato avviato ad un percorso di for-mazione: la sua collocazione è stata riconsiderata recentemente.

La Sede di Savona, infine, si è impegnata con 12 disabili dei quali 8 hanno accettato di partecipare al progetto (3 assenti, 1 rinunciatario). Gli occupati sono risultati 6, ma 4 di questi già risultavano occupati durante il colloquio conoscitivo (un disabile tuttavia ha perfezionato la sua posizione), 1 ha avviato un’attività autonoma; 1 disabile è stato avviato ad una fase di orientamento ed 1 ad un percorso formativo.

Per quanto riguarda i risultati complessivi si può riassumere che 22 disabili sono entrati nel mondo del lavoro; 5 risultavano già occupati al momento della convocazione, ma 1 soggetto ha migliorato il suo inquadramento contrattuale. 2 disabili hanno ottenuto una borsa lavoro. Per 16 soggetti è stato possibile studiare un percorso di orientamento al lavoro per alcuni sfociato in un percorso di formazione o in una assunzione. Per 12 soggetti sono stati programmati corsi di formazione: in particolare per 4 si è trattato di formazione informatica (Grafico 1).

Progetto Integra

Sulla base della normativa evidenziata l’INAIL - Direzione Regionale Liguria e la ASL 3 Genovese approvano un “Progetto sperimentale di integrazione socio -lavorativa”destinato inizialmente a disabili dell’area genovese e attualmente esportato in tutta la regione.

Obiettivo iniziale del progetto è stato quello di realizzare un percorso formativo e di integrazione lavorativa per 12 disabili ultradiciottenni, residenti nella Provincia di Genova, che presentavano difficoltà di inserimento o reinserimento professionale. I destinatari dovevano possedere capacità residue o potenzialità di apprendimento lavo-rativo tali da rendere possibile un percorso interaziendale di formazione e l’inserimento stabile, con progetti definitivi o con progetti socio assistenziali, nel sistema produttivo.

Inoltre, vero aspetto innovativo del progetto, tale da soddisfare la nuova “mission”

dell’INAIL, la creazione, nella Sede di Genova, di una postazione ergonomico - infor-matica per consentire la valutazione delle persone disabili ammesse al progetto e la ste-sura del piano individualizzato di formazione e reinserimento lavorativo. Detta posta-zione è stata utilizzata per mettere a regime le attività di reintegraposta-zione socio - lavorati-va curate dall’Istituto, nella fattispecie dell’Equipe Multidisciplinare di I Livello, e dal Servizio territoriale dell’ASL3 Genovese.

Con le sinergie tra i due enti, la convenzione ha previsto tre livelli di attività: il “Livello Guida”, il “Livello Tecnico” ed il “Livello operativo”.

Si è realizzato il “Livello Guida”, composto dal Direttore Regionale INAIL e dal Direttore Generale ASL 3 Genovese, con il compito della validazione del progetto e della sua gestione strategica, dell’attivazione dei collegamenti istituzionali e interistitu-zionali.

Il “Livello Tecnico” costituito dal “Gruppo tecnico”, composto dall’Equipe Multidisciplinare di II e di I Livello, inizialmente della sola Sede di Genova, successiva-mente da quelle delle altre Sedi, e da due operatori della ASL 3, uno con competenze fisiochinesiterapiche ed uno con competenze di mediazione al lavoro. Il compito del gruppo è quello di coordinare le varie fasi del progetto, individuando le modalità della valutazione dei candidati e la loro eventuale selezione. Predispone i percorsi formativi e l’avvio degli stessi, attiva le consulenze e le collaborazioni.

Infine, il “Gruppo operativo” costituito dai due operatori ASL e affiancato da un esperto, nominato dall’INAIL, con competenze psico - sociali ed ergonomico - infor-matiche, rappresenta l’ambito tecnico del progetto.

Tali figure professionali, in sinergia con l’Equipe Multidisciplinare di I Livello, hanno elaborato progetti finalizzati e mirati all’integrazione lavorativa del disabile.

I progetti individuali sono stati avviati dai dati di ordine clinico, psicologico e sociale dei soggetti interessati scaturiti dall’attività dell’Equipe e dai primi colloqui.

A seconda delle condizioni del disabile e del suo contesto psico - socio - familiare, il progetto ha previsto, in alcuni casi, un momento di osservazione oppure, in altri, un momento scolastico formativo; in altri ancora, vi è stato semplicemente un intervento di consulenza e di orientamento con la realizzazione di un curriculum lavorativo. Le azioni del “Gruppo operativo” si sono poi concretizzate nella mediazione in azienda e nella verifica a distanza del soddisfacimento reciproco e, del disabile presentato in Azienda, e, dell’Azienda stessa, secondo un concetto nuovo di ruolo attivo del disabile nel contesto delle politiche attive del lavoro e dell’occupazione.

Dall’inizio del Progetto (novembre 2002) sino ad oggi sono stati contattati 47 invalidi del lavoro; di questi 29 della Sede di Genova, 2 della Sede di Savona; 3 della Sede di La

ATTI - V CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA LEGALE PREVIDENZIALE

170

Spezia; 5 della Sede di Chiavari; 4 della Sede di Imperia; inoltre sono affluiti al Progetto anche 4 invalidi civili. L’attività è iniziata, come già rilevato a Genova; da aprile 2002 il Progetto si è esteso alle sedi provinciali liguri.

I risultati dell’attività è espressa dal grafico 1: 10 disabili sono stati ricollocati (21%), sono state effettuate 11 consulenze per 10 soggetti (23%), 4 invalidi sono in formazione e in attesa di un definizione di un percorso in prospettiva di una borsa lavoro (8%), 17 disabili (35%) sono in attesa di essere collocati, mentre hanno rinunciato al Progetto 6 disabili (13%). Dei 10 soggetti ricollocati il grafico 2 evidenzia che 6 persone sono state ricolloca-te per attività di “Inricolloca-tegra” (5 a ricolloca-tempo indericolloca-terminato, 1 a ricolloca-tempo indericolloca-terminato). Tra i ricollocati, occorre precisare inoltre che, 3 disabili hanno trovato attività lavorativa auto-nomamente, ma dopo avere sostenuto diversi colloqui con gli operatori della “postazio-ne”, che, tra l’altro, hanno contribuito a stilare e completare un curriculum professionale esaustivo e mirato alle abilità del disabile, a ciò che vuol fare, a ciò che può fare.

Per quanto riguarda i 4 infortunati in formazione o attesa di una borsa lavoro, si sono programmati e, per due di essi, si sono già concretizzati, percorsi di orientamento e for-mazione tramite cooperativa. Infine per quanto riguarda le 17 persone che sono in atte-sa di essere ricollocate, per la maggior parte si tratta di soggetti “presi in carico” da poco tempo, alcuni non hanno l’iscrizione formale al collocamento, altri non hanno ancora terminato i colloqui e l’accertamento delle capacità residue. Questi soggetti sono così ripartiti: nella Sede di Chiavari, 3 soggetti, nella Sede di La Spezia 3 soggetti, nella Sede di Savona (2 soggetti), nella Sede di Genova 5 soggetti ed, infine nella Sede di Imperia 4 soggetti.

CONCLUSIONI

A conclusione di questo report si può innanzitutto affermare che l’attività dei progetti è istituzionalmente motivata in correlazione con l’attuale sistema normativo.

L’Equipe Multidisciplinare costituisce uno strumento valido ed indispensabile per attuare la “tutela integrata” voluta dal legislatore nell’emanare la Legge 68/1999 ed il Decreto Legislativo 38/2000 sul danno biologico.

La nuova mission dell’INAIL porta a riconsiderare il suo ruolo: in passato circoscritto all’attività assicurativa e assistenziale, attualmente ricollocato in una nuova ottica di politiche attive per la salute del lavoratore - cittadino e per il mondo del lavoro e dell’occupazione.

Il Progetto Inclusione ed il Progetto Integra, voluto e realizzato dalla Direzione Regionale Liguria, ben si inserisce in tale contesto. Dall’esordio sono progressivamente cresciuti per numero di invalidi presi in carico, per competenza ed esperienza.

Le positive risultanze raggiunte hanno indotto una riconsiderazione, per quanto riguar-da il Progetto Inclusione, di quei casi dubbi o lasciati in sospeso, o aventi un potenziale di successo nel percorso intrapreso. Il Progetto Integra, sperimentalmente attivato nella sede di Genova, è stato esportato alle altre quattro sedi liguri.

Inoltre sono in fase di studio nuove prassi operative per la collocazione o ricollocazio-ne, degli infortunati sul lavoro, specialmente quelli che non sono tutelati dalla Legge 68/2000, con danno inferiore al 33 % TU, ma portatori di esiti permanenti non compa-tibili con la mansione specifica.

Queste prassi necessiterebbero una maggiore collaborazione con i medici competenti, figure professionali ormai assolutamente indispensabili, quali interlocutori nelle Aziende, per l’INAIL e per gli Enti pubblici.

Sulla base dell’esperienza fatta in questi anni, utile sarebbe creare una rete tra le com-petenze dei vari enti preposti in materia di lavoro, di collocamento e disabilità, tanto da creare una sorta di flussi di informazioni circa la realtà lavorativa, la domanda e l’offerta. L’obiettivo sarebbe quello di offrire all’utenza un servizio tempestivo e ade-guato, ottimizzando le risorse.

A questo proposito auspichiamo che, dopo queste esperienze, il Progetto Integra o altre iniziative trovino spazio adeguato nel futuro con la concretizzazione di una sorta di cooperazione trasversale tra soggetti diversi dove la diversità di competenza e di approccio diventi arricchimento reciproco.

Tale convergenza di conoscenze, fondata sul dialogo e sul coinvolgimento di tutti i sog-getti interessati, sulla gestione dinamica delle risorse e delle competenze, potrebbe diventare un metodo di lavoro da consentire il raggiungimento degli obiettivi nei tempi e nelle modalità adeguati.

ATTI - V CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA LEGALE PREVIDENZIALE

172

ATTI - V CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA LEGALE PREVIDENZIALE

174