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Nel saggio The Mind of the Traveler : From Gilgamesh to Global Tourism354, lo storico americano Eric J. Leed identifica l’origine del mutamento dalla concezione antica del viaggio a quella moderna nel passaggio da un allontanamento forzato alla partenza liberamente scelta e desiderata. Tra gli oggetti di questo desiderio emerge prevalentemente la fuga da una realtà alienante verso la novità di un altrove. Come lo evidenzia la prefazione di Enzo Siciliano ai

Viaggi di Alberto Moravia, lo scrittore romano inizia esattamente così il suo itinerario, spinto

dalla volontà baudelairiana di sottrarsi allo spleen della società moderna per guardare a quell’altrove « dove il mondo umano mostra ancora forme indiscutibili di purezza e verginità »355.

I viaggi dello scrittore bolognese Pino Cacucci nascono proprio dalla ricerca di uno spazio diverso, lontano dalla realtà italiana deludente e inerte degli anni 80, anni in cui gli ideali di una coscienza rivoluzionaria vissuta in prima persona dall’autore nelle lotte studentesche del 77 si trovano sottomessi alle logiche economiche e soppiantati da consumismo ed individualismo esacerbati356. In un’intervista di William Gambetta, Pino Cacucci afferma che

[…] non sopportavo più l’Italia, mi sembrava di sopravvivere in un’era di glaciazione, dopo quello che avevo provato… Le passioni ci tengono in vita, il cinismo degli anni ottanta mi ammazzava. Così, prima ho cominciato a scrivere, ma la solitudine era opprimente […] e quindi sono partito. Vagabondavo senza meta, senza sapere cosa cercavo, ma sapendo da cosa fuggivo. Il Messico è stato un caso, una fortuna, perché sento che mi ha reinsegnato “a stare al mondo”. […] Quando dico “Messico” mi riferisco alle sue genti, alle persone incontrate e conosciute lungo il cammino, alla lezione di dignità che ne ho sempre tratto, alle radici profonde e all’amore per la propria memoria, insomma, tanto di tutto ciò che mi mancava in Italia e che forse andavo cercando inconsapevolmente357.

Un cammino scandito dai soggiorni ripetuti nel Centro America che s’intrecciano con l’incontro e la traduzione di autori come Paco Ignacio Taibo II, Luis Sepúlveda o Daniel

354

LEED,E.J., The Mind of the Traveler : From Gilgamesh to Global Tourism, New York, Basic Books, 1992.

355

SICILIANO,E., Introduzione, in MORAVIA,A., Viaggi. Articoli 1930-1990, Milan, Bompiani, 1982, p. XI.

356

Cf. GEMIGNANI,N., Pino Cacucci, Fiesole, Cadmo, 2006, p. 11.

357

GAMBETTA,W., Vite Ribelli. Uscire dal grande freddo degli anni ottanta attraverso la scrittura. Intervista a Pino Cacucci, in

Zapruder. Storie in movimento, n°7, mai-août 2005, <http://www.europolar.eu/europolarv1/4_tribune_luttes_classes_it.htm>,

Chavarría, tappe di un itinerario in cui conosce nuove realtà, condivide esperienze e lotte che penetrano progressivamente nella sua scrittura, delineandovi un movimento centripeto. Ma i percorsi messicani di Pino Cacucci non hanno distratto la sua sensibilità dalle problematiche sociali della penisola. Lo scrittore fa parte dei fondatori del Gruppo 13 con Danila Comastri Montanari, Marcello Fois, Loriano Macchiavelli, Carlo Lucarelli e diversi altri, che sulle orme dell’hard boiled americano e del noir di Giorgio Scerbanenco, conferiscono al racconto poliziesco una funzione critica, rappresentativa e interpretativa della realtà sociale italiana, funzione con la quale la scrittura di Pino Cacucci si è confrontata nelle antologie del gruppo ma anche nei racconti della raccolta Fosfora e altre sventure o ancora nelle indagini bolognesi dell’investigatore Mastruzzi. Nicoletta Gemignani, autrice della biografia letteraria di Pino Cacucci, ci dice che « Se ad avvicinarlo alla scrittura è inizialmente la voglia di andare contro, di denunciare l’immobilità di un’Italia addormentata e assopita, il vuoto si colma improvvisamente delle colorate atmosfere messicane, della vitalità e dell’energia di un paese ricco di tradizioni e di culture diverse »358.

Il Messico è la terra in cui approdano i protagonisti fuggiaschi di diversi romanzi di Pino Cacucci, esseri disadattati che scelgono la fuga, « unica scelta dignitosa quando non puoi cambiare più nulla, e non vuoi neppure lasciarti coinvolgere, diventare complice »359. I personaggi che l’autore preferisce definire « viandanti » sono diversi tra loro, ma ognuno rinuncia alla pretesa di voler spiegare le realtà incontrate ed entra in contatto con le radici profonde del luogo esplorato, senza fretta, osservando ed ascoltando, un percorso aperto dallo stesso scrittore che scopre nel Messico « un grande altrove, in cui trovare nuovi valori di solidarietà tra marginali, e soprattutto profonde radici culturali, così tenaci da resistere a qualsiasi colonizzazione »360. Nella scrittura che l’autore rivolge alla terra messicana, si possono intravedere tre tipi viandanti principali : l’inetto fuggiasco del noir esistenziale

Puerto Escondido (1990), il viandante raccoglitore di storie nel romanzo-diario La polvere del Messico (1992), il resistente nel noir di denuncia Demasiado Corazón (1999).

Il collettivo di scrittori Wu Ming attraverso il manifesto letterario nato nel 2008 tratteggia i contorni di un fenomeno letterario contemporaneo, il New Italian Epic, « nebulosa narrativa »361 di cui fanno parte anche le opere di Pino Cacucci e di altri scrittori che hanno tratto ispirazione dal realismo magico, dalla detective story e dal romanzo d’avventura sintetizzati dagli autori latino-americani negli ultimi trent’anni362. Un « genere multiforme e metastorico »363 in cui si evidenzia l’importanza del recupero di « un’etica del narrare », di una « fiducia nella parola e nella possibilità di “riattivarla”, ricaricarla di significato »364 che si riscontra nei tre romanzi che mi propongo di percorrere.

358

GEMIGNANI,N., op. cit., p. 14.

359

CACUCCI,P., Postfazione, in Punti di fuga, Milan, Feltrinelli, p. 151.

360

SANTILLI,L., PETRILLI,G., (a c. di), Intervista a : Gabriele Salvatores e Pino Cacucci, in Il Resto del Carlino, 20 janvier 1994, p. 23, cit. in GEMIGNANI,N., op. cit., p. 39.

361

WU MING, New Italian Epic, Turin, Einaudi, 2009, p. 10.

362

Ibid., p. 17.

363

JANSEN,M., « Il Messico di Cacucci e Battisti. Spazi per l’utopia in un sistema neoliberista », in Il romanzo poliziesco, la storia,

la memoria, vol. 1, Italia, Actes du Colloque International (Aix-en-Provence, 6-8 mars 2008), a c. di MILANESI,C., Université

de Provence, Bologne, Astræa, p. 294.

364