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3.4.5 - Dipartimento di Emergenza Urgenza

Il Piano sanitario regionale 1997-99 ha delineato il sistema di Emergenza-Urgenza del Molise organizzato su due livelli: la rete territoriale e la risposta ospedaliera.

- La rete territoriale è costituita da:

a) un sistema di allarme sanitario, che fa capo alla Centrale operativa unica per tutta la Regione, per il 118, situata nell’ospedale "A. Cardarelli" di Campobasso;

b) presidi territoriali per l’emergenza sanitaria, con 16 Unità Operative Territoriali (U.O.T.), distribuiti sul territorio molisano, con personale e mezzi dedicati. Nelle U.O.T. e in altre zone sono presenti mezzi di soccorso quali: auto medicalizzate;

autoambulanze, ambulanze attrezzate per la rianimazione.

- La risposta ospedaliera, formata dalla rete dei presidi ospedalieri funzionalmente differenziati che, attraverso un’organizzazione coordinata dei momenti diagnostici e terapeutici connessi all’urgenza, assicura prestazioni commisurate a criteri di progressività delle cure. Nell’Ospedale Cardarelli di Campobasso è attivo il Dipartimento di Emergenza Accettazione (D.E.A.) di secondo livello, che costituisce il riferimento per l’intera Regione.

La Regione ha adottato, nel tempo, diversi atti programmatori per lo sviluppo del sistema, tra cui l’attivazione di una convenzione con la Regione Abruzzo per l’attivazione del servizio di elisoccorso (D.G.R. n. 183 del 20/02/2001).

L’obiettivo principale nel triennio riguarda il potenziamento dell’efficacia della risposta sanitaria, sia per quel che concerne la fase che più direttamente coinvolge la funzione ospedaliera, sia per gli aspetti collegati alla fase territoriale. Ciò rappresenta la naturale evoluzione di un processo avviato a livello nazionale con i Livelli Minimi di Assistenza, il D.P.R. del 27/03/92, le linee guida del 30/05/92, le linee guida dell’11 aprile 1996 e con gli attuali LEA, culminato con l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza (G.U. n° 118 del 26 maggio 2006) che professionalizza gli operatori del settore definendone in dettaglio le specificità.

Le soluzioni di seguito indicate, in linea con il dettato di legge, dovranno essere realizzate gradualmente fino alla creazione di un efficiente sistema deputato all’emergenza sanitaria, collegato in rete e capace di assolvere adeguatamente alle istanze dei pazienti acuti, e rappresentano i presupposti irrinunciabili che consentono di riprogrammare le attività sanitarie ospedaliere, ridistribuite nella maniera più consona alle realtà presenti sul territorio senza disattendere le esigenze del paziente acuto, che diversamente rischierebbero di non essere rispettate.

La prima criticità del sistema di emergenza, in Molise come a livello nazionale, deriva dal notevole incremento di prestazioni di Pronto Soccorso e dalla crescente differenziazione ed articolazione delle prestazioni erogate (a volte anche di tipo medico legale, assicurative, sociali, di collaborazione con l’autorità giudiziaria ecc.). Si tratta di una domanda che non può essere trascurata ma che va piuttosto gestita attraverso una risposta proporzionata al problema presentato, sia per i casi che richiedono il coinvolgimento di strutture specialistiche, che deve avvenire in modo ottimale e mirato, sia per i casi che non richiedono l’attivazione dei percorsi specialistici, che non debbono essere condizionati negativamente da richieste improprie che finiscono per incidere sull’economia generale del sistema sanitario. A ciò va aggiunto il fatto che la necessità di

9 luglio 2008 169 dover razionalizzare i posti letto per acuti rende imprescindibile, pena il fallimento, la realizzazione di un sistema di emergenza efficiente e concretamente capace di svolgere al meglio ed in modo completo tutti i compiti previsti a suo carico dalla nuova cultura dell’emergenza e dagli indirizzi nazionali in materia. Tale condizione è alla base di una qualsivoglia ristrutturazione del Servizio Sanitario Regionale.

Gli aspetti salienti dell’intero processo, sinteticamente riassunti a partire dalla fase territoriale a quella ospedaliera, sono rappresentati dai seguenti momenti:

- prima selezione da parte della Centrale Operativa “118”;

- primo intervento, primo trattamento e prima stabilizzazione dei pazienti critici da parte del Servizio di Emergenza Territoriale che, in caso di patologie chiaramente riconoscibili che necessitino di interventi specialistici mirati e definiti, deve poter condurre il paziente direttamente al Pronto Soccorso dell’ospedale capace di erogare la prestazione richiesta;

- ulteriore selezione dei pazienti al Pronto Soccorso, anche per coloro che vi si recano spontaneamente, con definizione diagnostica, inquadramento, trattamento, fino alla definitiva stabilizzazione dei pazienti critici;

- osservazione dei pazienti che lo richiedono, anche intensiva laddove necessario;

- ricovero, anche con eventuale trasferimento, presso la struttura specialistica idonea al trattamento definitivo.

A tal fine vanno realizzate:

 ristrutturazione logistica della sede della Centrale Operativa “118”;

 definizione dei settori di attività suddivisi per aree nel contesto della Centrale Operativa

“118”;

 attivazione dei Punti di Primo Intervento previsti dal D.P.R. 27 Marzo 1992, nonché dalle linee guida nazionali per l’emergenza sanitaria di cui all’atto di intesa Stato – Regioni del 11 Maggio 1996, costituite dall’attuale personale del S.E.T.-118 nelle postazioni periferiche distanti dai presidi ospedalieri, previo adeguamento delle sedi stesse;

 verifica della possibilità di impiego della funzione di elisoccorso autonoma regionale attraverso il preliminare studio di fattibilità e la edificazione di piazzole di atterraggio in aree strategiche del territorio regionale;

 unificazione amministrativa, oltre quella funzionale già presente, del personale, inquadrato giuridicamente nel contesto della ASReM;

 ultimazione del passaggio alla dipendenza dei medici incaricati nell’emergenza territoriale;

 definizione di linee guida e protocolli integrati comuni;

 completamento della funzione di triage intra-ospedaliero per gli accessi al pronto soccorso in attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del 25.1.2001;

 adeguamento delle attività del Pronto Soccorso ospedaliero autonomo con completamento degli organici necessari in tutti gli stabilimenti ospedalieri, compreso in quello di Agnone;

 Predisposizione di uno specifico e pronto sistema di trasferimento dei pazienti;

 sviluppo / attivazione delle osservazioni brevi, anche intensive, estesa fino alle 72 ore, che allo scopo dovranno essere dotate, alla fine del triennio, oltre che di posti letto tecnici, anche di letti di degenza per i casi che possono essere dimessi al massimo dopo 5-7 giorni senza andare ad occupare necessariamente un posto letto di degenza specialistica;

 formazione dei diversi attori coinvolti con un percorso regionale omogeneo, integrativo della formazione di base, con protocolli unitari e comuni di intervento, mirato ad ottenere competenze ed abilità omogenee su tutto il territorio regionale (MMG/PLS, medici di continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali, medici e infermieri dell’emergenza territoriale, della componente intraospedaliera e del Pronto Soccorso, i volontari;

 rinnovamento del parco tecnologico.

La Regione Molise predisporrà due progetti per l’Emergenza–Urgenza denominati rispettivamente:

- Progetto Integrato Interaziendale di Rete per il trattamento dell’ Infarto del Miocardio;

- Progetto Integrato Interaziendale di Rete per il trattamento dell’ Ictus Cerebrale.

Tali Progetti diventeranno parte integrante del P.S.R. e potranno modificare la individuazione dei pl previsti per le specifiche discipline di Cardiologia e di Neurologia.

3.5 Norma finale

Per le successive attività di programmazione previste nel presente Piano per le quali si prevede di intervenire con deliberazione di Giunta regionale, è da intendersi che la deliberazione sarà esecutiva previa acquisizione del parere della competente Commissione consiliare, da rendersi entro 30 giorni dalla richiesta.

9 luglio 2008 171

ALLEGATI

Allegato n. 1: