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Obiettivi ed azioni prioritarie nell’area della prevenzione collettiva

Nella regione Molise sono presenti tre Istituti penitenziari la cui ubicazione, capienza e specificità sono di seguito indicati:

3.2 Riassetto della prevenzione collettiva (Il LEA “Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e lavoro”)

3.2.2. Obiettivi ed azioni prioritarie nell’area della prevenzione collettiva

Di seguito si riportano gli obiettivi prioritari da conseguire nel triennio, mentre con gli schemi successivi si evidenziano, per ogni obiettivo, la situazione di partenza – area di criticità; le azioni prioritarie e gli indicatori

1. Prevenzione delle Malattie Infettive – Promozione delle vaccinazioni raccomandate contro le Malattie “prevenibili”

2. riorganizzazione dei Servizi Territoriali di Prevenzione orientata ai NUOVI bisogni di salute della Comunità Molisana

3. Gestione delle Emergenze in Sanità Pubblica

4. Stili di vita con particolare riferimento al FUMO – Piano Regionale Tabagismo

5. attivazione in ogni Sede Zonale di Funzioni/attività di Medicina Internazionale (Medicina del Turismo)

6. sorveglianza epidemiologica integrata (interunità operative Dipartimentali e ARPA, IZS, ISTISAN) con particolare riferimento alle Malattie a Trasmissione Alimentare, le Antropozoonosi/TBC, Brucellosi e Salmonellosi)

7. Gestione della “Comunicazione” dei rischi sanitari e ambientali alla popolazione 8. Sorveglianza e nutrizione

9. Razionalizzazione dei Centri Vaccinali e individuazione dei requisiti minimi

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1. Epidemiologia e Prevenzione delle Malattie infettive - Promozione delle Vaccinazioni

Criticità Azioni prioritarie Strumenti principali

1 - Carenza della funzione della popolazione a rischio da sottoporre a profilassi mirata

- Campagne di educazione sanitaria

- Informatizzazione del sistema vaccinale e Controllo direzionale

2. Riorganizzazione dei Servizi Territoriali a fronte dei nuovi bisogni 2 - Disomogeneità

- Potenziamento delle Attività distrettuali con attivazione di nuovi ambulatori per la Vaccino – profilassi e le attività di Sanità Pubblica

- Realizzazione di una porta unica di accesso alla rete dei servizi nell’ambito del distretto

3. Gestione delle Emergenze in Sanità Pubblica

programmazione regionale per far fronte alle calamità naturali ed ai rischi derivanti dalle industrie insalubri (mappatura dei rischi e

4. Stili di vita con particolare riferimento al FUMO “Piano Regionale Tabagismo”

Razionale scientifico, contesto, vincoli e opportunità

Azione da intraprendere nel triennio Indicatori di monitoraggio

4 counselling ed elaborazione di linee-guida per la cessazione in collaborazione con (SIMMG, OssFAD, ISS etc.)

- Formazione specifica di determinate figure di operatori sanitari situati in posizioni

“strategiche” dei servizi sanitari ai fini di individuare i fumatori suscettibili di “cambiamento motivazionale” (cardiologi, medici sportivi ginecologi, pneumologi, psicologi, infermieri, tecnici della prevenzione, ostetriche, etc.)

- Campagne di Educazione portate a termine nelle Collettività Target (Documentazione Finale)

-

- % di studi di MMG e di odontoiatri controllati (almeno l’80%) -

modelli comportamentali

- Costituzione di un gruppo di lavoro sul Tabagismo (uno per ogni Zona) -

- Programmazione/ esecuzione di campagne di educazione alla salute - Verifica del rispetto della L. 3/2005 in tutti gli ambulatori, studi medici e in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private – accreditate e non - in collaborazione tra Dipartimento di Prevenzione e NAS

5. Attivazione in ogni Sede Zonale di Funzioni / attività di Medicina Internazionale (Medicina del Turismo) 5 Razionale scientifico, contesto,

vincoli e opportunità

Azione da intraprendere nel triennio Indicatori di monitoraggio Attualmente in nessuna Zona della

ASReM è attivo un Ambulatorio dedicato alla Medicina Internazionale in grado di offrire contemporaneamente in maniera coordinata consulenza specifica, raccomandazioni e vaccinazione in tema di Medicina del Turismo.

Le funzioni di consulenza, le attività vaccinali e le raccomandazioni per la che mio- profilassi antimalarica per i viaggiatori internazionali sono assicurate da singoli medici dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica o dei Distretti spesso sulla base della disponibilità individuale in maniera frammentaria ed episodica Referente per l’attività di consulenza specifica in tema di Medicina del turismo

La scelta dovrebbe ricadere fra i vedici vaccinatori che operano nelle tre sedi vaccinali riconosciute con DM del Ministero della Salute per praticare la vaccinazione anti-amarillica (febbre gialla)

I centro vaccinali individuati a fungere anche da Ambulatorio per la medicina internazionale devono possedere una connessione a larga banda per gli aggiornamenti real-time reperibili sui sito dell’OMS, del CDC etc.

Formazione specifica del personale addetto all’ambulatorio di Medicina Internazionale

Comunicazione e aggiornamenti periodici ai Medici di Medicina Generale e alle Agenzie di

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edizione di Manuale dal Dipartimento di Prevenzione della ex-ASL Pentria che si è dimostrato poco pratico e ha incontrato scarso interesse da parte delle Agenzie di viaggi

6. Sorveglianza epidemiologica integrata (unità operative Dipartimentali, ARPA, IZS, ISTISAN) con particolare riferimento alle Malattie a Trasmissione Alimentare (MTA), le Antropo-zoonosi / TBC, Brucellosi e Salmonellosi)

6 Razionale scientifico, contesto, vincoli e opportunità Azione da intraprendere nel triennio

Indicatori di monitoraggio Le matrici alimentari di derivazione animale possono

rappresentare fattore di rischio tossico e biologico per il consumatore; pertanto la sorveglianza epidemiologica attiva di determinate malattie o eventi rappresenta il più efficace banco di prova della cooperazione sinergica e finalizzata dei servizi, enti ed istituti preposti alla tutela della salute del consumatore.

Da anni nel Molise opera un Sistema di Sorveglianza delle Salmonella ed atri Enterobatteri patogeni afferente all’ISITUTUTO SUPERIORE DI SANITA’ (confluito nel Sistema EnterNet europeo) nell’ambito del quale il Dipartimento Provinciale dell’ARPA di Isernia svolge le funzioni di raccolta, purificazione, conferma e tipizzazione biochimica e sierologia dei batteri patogeni isolati dai laboratori ospedalieri da malati (Salmonella, Campylobacter, Yersinia, E. Coli enteropatogeni, etc.) L’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise svolge funzioni analoghe per quanto riguarda i ceppi isolati direttamente da matrici alimentari o direttamente da specie animali

I due sistemi epidemiologici perseguono logiche e fini propri ma i flussi informativi non si incrociano né vi è scambio di dati e risultati fra i soggetti coinvolti, se non per occasionali finalità scientifiche

L’utilizzo epidemiologico dei reports periodici dell’ARPA Molise è piuttosto limitato a livello locale (Dipartimento di Prevenzione) e non vi è scambio di informazioni fra le tre UO interessate dell’area medica e dell’area veterinaria - Igiene e Sanità Pubblica, Igiene degli Alimenti e Nutrizione, Igiene degli Alimenti di Origine Animale - al fine di interpretare con una visione

“sistemica” le informazioni cliniche, epidemiologiche e di laboratorio provenienti da fonti e flussi informativi diversi

Rafforzare il ruolo scientifico e di coordinamento operativo della Sezione Provinciale dell’ARPA Molise

Adozione di protocolli uniformi in tutti i laboratori di microbiologia - tempestivamente i ceppi isolati dai Laboratori di batteriologia (pubblici e privati) all’ARPA

Individuare nel Dipartimento di Prevenzione un nucleo di operatori con il compito di esaminare criticamente i flussi informativi disponibili (denunce di malattie infettive, episodi di tossinfezione alimentare, reports periodici

7. Gestione della “Comunicazione” dei rischi sanitari e ambientali alla popolazione 7 Razionale scientifico, contesto, vincoli e

opportunità

Azione da intraprendere nel triennio

Indicatori di monitoraggio L’esperienza dimostra come l’accadimento naturale di Analisi dei bisogni formativi nel Adozione di un

eventi che hanno impatto sulla salute, anche quelli

“classificabili nella norma se confrontati con la frequenza epidemiologica osservata nel passato”

possono generare ansia sociale o destare ingiustificata preoccupazione nella pubblica opinione in rapporto ad una inadeguata gestione degli aspetti della

“comunicazione istituzionale”.

La classica tossinfezione alimentare dopo un banchetto nuziale, la scoperta di discariche abusive, il caso di “meningite” fra i bambini della scuola elementare, la pediculosi nella scuola materna, la scabbia nella casa di riposo, l’osservazione di

“cluster” di decessi per tumore maligno, sono alcuni esempi classici di “eventi ad alto rischio di inappropriata comunicazione da ‘arte dei servizi sanitari”.

Solo la tempestiva assunzione di ruoli appropriati e di precise responsabilità da parte delle autorità sanitarie (Vertice ASL, Direttore Sanitario, Direttore del Dipartimento, Ufficio stampa) può scongiurare il rischio che la sanità “subisca” le notizie sulla salute prodotte dal complesso mondo della informazione e sia costretta a giocare “in difesa”, rincorrendo la notizia, correggendo, interpretando, chiarendo etc.

campo della comunicazione in collaborazione con partner istituzionali (UniMol, CSESI di Perugia, Istituto Superiore di Sanità etc.)

Predisposizione e attuazione di un programma di formazione specifica nel campo della “comunicazione”

indirizzato a Direttori delle Unità Operative (Area Prevenzione, Distretto e Ospedale.

Coinvolgimento di esperti della comunicazione e di personalità dei media locali e/o regionali

Redazione e diffusione di norme di comportamento e di protocolli interni alla ASREM per il rilascio di interviste da parte dei professionisti contenenti anche le previsione di censure e o sanzioni per il professionista che si renda responsabile di diffondere notizie a carattere riservato o notizie di fatti

Programmi / Attività Componenti del Programma Prestazioni

Sorveglianza Nutrizionale

Rilievi sullo stato nutrizionale della popolazione Raccolta dati su stili di vita della popolazione Comunicazione dirette alla popolazione generale per favorire stili di vita sani, anche utilizzando tecniche di marketing sociale;

Promozione dell'allattamento al seno e di una corretta alimentazione complementare (formazione del personale sanitario, educazione alimentare alle donne in gravidanza);

Attività educative su nutrizione, educazione al gusto ed educazione motoria in età scolare (Interventi per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica, di educazione al gusto, educazione motoria e di

Counseling nutrizionale diretto alle famiglie per la prevenzione dell’obesità infantile

Consulenza dietetica, gruppi di autoaiuto nell’ambito degli spazi dedicati ai giovani

Counseling nutrizionale per prevenire l’obesità nei soggetti in disuassefazione da fumo di tabacco

Interventi di promozione di stili di vita salutari diretti a gruppi target (donne in menopausa, soggetti a rischio elevato) in collaborazione con MMG e PLS

Formazione

Istituzione tavoli di confronto permanente con i settori scuola e aziende di ristorazione

Predisposizione di linee di indirizzo condivise a salvaguardia di qualità nutrizionale nei capitolati

Consulenza nell’ambito

di programmi

interistituzionali

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Programmi / Attività Componenti del Programma Prestazioni

Interventi sui servizi di refezione scolastica e di mensa nei posti di lavoro, per favorire scelte alimentari corrette

Formazione degli operatori della ristorazione collettiva su aspetti di sicurezza nutrizionale nell’alimentazione

Condivisione di linee di indirizzo per favorire il consumo di alimenti salutari presso le mense scolastiche ed aziendali

Formazione

Valutazione della adeguatezza nutrizionale dei menù offerti anche in relazione ad esigenze dietetiche correlate a specifiche patologie

Proposte di miglioramento in adesione ai fabbisogni effettivamente rilevati

Valutazione su adeguatezza nutrizionale dei menu proposti dalle mense scolastiche ed aziendali

Valutazione sulla scelta delle materie prime utilizzate

Controlli

Sperimentazione di certificazione di qualità per pubblici esercizi sulla base di criteri, condivisi con Comune, Associazioni di categoria ed Associazioni Consumatori, inerenti la qualità nutrizionale degli alimenti somministrati

Consulenza nell’ambito

di programmi

interistituzionali

9. Razionalizzazione dei Centri Vaccinali e individuazione dei requisiti minimi Razionale scientifico, contesto, vincoli e

opportunità

Azione da intraprendere nel triennio

Indicatori di monitoraggio

Il Molise ha territorio prevalentemente montuoso-collinare caratterizzato dalla forte presenza di municipalità associata a scarsa densità demografica.

La maggior parte dei 132 Comuni hanno una popolazione inferiore o uguale a 1,000 abitanti.

L’erogazione delle vaccinazioni in età pediatrica (obbligatorie e raccomandate) è garantita da una pluralità di Medici vaccinatori, appartenenti alle UO di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione,da Pediatri di Consultori e di Comunità, Medici di sanità pubblica che operano nei Distretti Sanitari. In un numero ancora considerevole di Comuni le vaccinazioni sono eseguite dai Medici Ex-Condotti (ex art. 110 DPR 270) che hanno il doppio rapporto di lavoro con la ASREM (convenzione per la Medicina Generale e Funzioni di Sanità Pubblica).

Il contesto attuale è caratterizzato dalla parcellizzazione delle attività vaccinali, da una eterogeneità di figure professionali addette a questo compito. la numerosità dei punti vaccinali se costituisce un vantaggio perché è un servizio portato “vicino” al cittadino, va riconsiderata in rapporto alla effettiva esistenza dei requisiti di sicurezza necessari.

Non sono stati definiti i requisiti minimi strutturali e organizzativi degli Ambulatori in cui “possono”

Ricognizione dei “punti di (recepimento delle conclusioni di gruppo di lavoro ad hoc - è possibile fare riferimento ad un documento della regione Veneto proposto dalla ASL di Verona o a esperienze similari adattabili al contesto molisano)

Definizione della Nuova Rete dei

“Centri Vaccinali” che dovrebbero essere ubicati all’interno di strutture sanitarie in grado di

essere erogate le vaccinazioni dell’infanzia.

Mancano protocolli professionali operativi di riferimento per gli operatori.

Calendario vaccinale aggiornato periodicamente con DGR ogni 1-2 anni