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Sperimentazione della Porta unica di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali

Obiettivi di sistema: il riassetto della rete dei servizi

3. Il progetto per il cambiamento della rete dei servizi

3.1 Riassetto della rete territoriale (Il LEA “Assistenza sanitaria distrettuale”)

3.1.4 Sperimentazione della Porta unica di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali

La necessità di trovare soluzioni operative semplici per rendere maggiormente fruibile e riconoscibile il Distretto e i suoi servizi, ha portato diverse Regioni ad adottare, per lo più in forma sperimentale, una Porta unica di accesso, prioritariamente rivolto alle cure domiciliari per i soggetti più fragili, ma gradualmente utilizzabile anche per l’accesso a presidi e servizi residenziali e semiresidenziali.

La PUA costituisce il primo e fondamentale anello di un più ampio percorso di presa in carico della persona che va delineato in tutti i suoi passaggi, dalla segnalazione del problema, alla prima risposta dell’operatore come avvio della presa in carico, fino alla valutazione multidimensionale e costruzione di un piano personalizzato di assistenza, ed infine il processo di verifica dei risultati conseguiti.

Consentirà anche di ridurre i ricoveri ospedalieri impropri e ripetuti, soprattutto per i soggetti più fragili, consentendo una più facile accessibilità e coordinamento nel percorso delle cure domiciliari.

Il presente Piano prevede la sperimentazione, in fase iniziale, della Porta unica di accesso in due Distretti, con apertura giornaliera di 4-8 ore, con l’obiettivo di verificare, nel triennio, l’utilità di questo strumento e l’eventuale successiva adozione in tutti i distretti della regione.

La sperimentazione della PUA si svilupperà secondo le seguenti indicazioni operative 3:

3 Le indicazioni operative per la realizzazione della PUA sono frutto di un progetto di ricerca finalizzata 2006-2007, finanziato dal Ministero della salute ex art. 12 del D.lgs. 502/92, coordinato dall’Agenzia per i servizi sanitari

9 luglio 2008 63 La Porta unica di Accesso (PUA) è una modalità organizzativa, prioritariamente rivolta alle persone con disagio derivato da problemi di salute e da difficoltà sociali, atta a facilitare un accesso unificato alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali, anche per situazioni urgenti ma non comprese nell'emergenza. E' costruito sui bisogni della persona, mira a migliorare le modalità di presa in carico unitaria della stessa, e ad eliminare o semplificare i numerosi passaggi che la persona assistita e i suoi familiari sono spesso costretti ad intraprendere.

Ciò implica un cambiamento di prospettiva sostanziale: si tratta di “passare dal malato che ruota intorno ai servizi, ai servizi costruiti intorno al bisogno della persona”, come indicato dal PSN 1998-2000 e confermato dai successivi Piani sanitari nazionali.

Funzioni principali

• Accesso alla rete integrata dei servizi socio- sanitari territoriali

• Accoglienza dei singoli cittadini, degli operatori dei servizi sociali e sanitari, dei sevizi sociali e sanitari, istituzionali e non.

• raccolta delle singole segnalazioni

• orientamento e gestione della domanda

• attivazione diretta di prestazioni in risposta a bisogni semplici sanitari o sociali

• avvio della presa in carico e integrazione con i servizi della rete territoriale e ospedaliera

• connessione in rete con le risorse organizzative del sistema per garantire la continuità dell’assistenza

Attività svolte

• analisi della domanda e individuazione percorsi

• registrazione dell'accesso

• risposte informative e di orientamento sui percorsi assistenziali e socio- sanitari e sulle modalità di accesso

• apertura di una cartella con data- set minimo di informazioni, per bisogni complessi

• segnalazione del caso complesso (bisogno sociosanitario) con trasmissione informazioni, all'UVM per la valutazione del bisogno e l'eventuale presa in carico In sintesi, si realizzano nella PUA azioni valutative, con raccolta di informazioni, primi interventi (anche esaustivi quando si tratta di bisogni semplici) mentre si attiva, di fronte a bisogni complessi, la valutazione multidimensionale per mobilizzare risorse del sistema sanitario, sociosanitario o sociale.

L'attivazione della PUA implica anche una riorganizzazione delle procedure amministrative e burocratiche per semplificare i numerosi passaggi a cui la persona assistita e i suoi familiari devono sottoporsi, con l'individuazione di responsabilità certe per lo svolgimento coordinato di tutte le prestazioni necessarie.

La Porta unica di Accesso, pertanto:

• fornisce informazioni, aggiornate in tempo reale (e possibilmente disponibili on line per gli operatori), relative alle diverse opportunità, risorse, prestazioni, agevolazioni,

regionali e svolto con la partecipazione di 9 Regioni, Federsanità-ANCI e la Fondazione Gigi Ghirotti per l’ascolto e l’assistenza del malato oncologico.

servizi del sistema dei servizi, prima di tutto per la domiciliarità, esistenti e accessibili per gli utenti del territorio;

• raccoglie le domande di accesso a prestazioni e servizi e le inoltra, se occorre, ai servizi competenti;

• effettua una prima lettura dei bisogni, proponendo al cittadino le prestazioni e i servizi a lui accessibili in base alla tipologia di bisogno;

• invia a servizi e operatori specialistici le situazioni complesse e/o delicate, che possono necessitare di una successiva valutazione e presa in carico integrata;

• fornisce le risposte dirette a bisogni semplici e attiva l'UVM quando necessario, per i bisogni complessi

La Porta unica d’Accesso costituisce la prima porta a disposizione dei cittadini, dove si realizza una sorta di triage di prima o precoce valutazione, caratterizzato da competenze proprie centrate sulla capacità d’individuazione dei percorsi territoriali appropriati, oltre che della lettura del bisogno sociale e sanitario. A regime il PUA deve possedere le seguenti caratteristiche:

Sede

Deve avere una sede territorialmente accessibile e deve essere ubicato in ambito distrettuale;

può avvalersi di sedi decentrate presso gli “sportelli distrettuali” o gli “sportelli di cittadinanza”

(Segretariati Sociali), presenti nei Comuni e nelle associazioni intercomunali. Deve garantire la facile raggiungibilità da parte degli utenti.

La sede deve possedere i requisiti strutturali, organizzativi e di strumentazione tecnologica per essere in grado di assolvere in maniera qualificata e tempestiva a tutte le sue funzioni.

Dovranno prevedersi:

• Spazi dedicati a funzioni di front- office, in cui siano raccolte informazioni, segnalazioni, archivi, dotati dei necessari mezzi di comunicazione telefonica e telematica; dovrà essere collegata on line con gli altri servizi della ASL ed in particolare con l'U.O. distrettuale per le Cure Domiciliari e con i servizi sociali dei Comuni.

• Spazi adeguatamente “riservati” per colloqui e valutazione del caso assistenziale a maggiore indice di complessità.

La programmazione aziendale individua le sedi della Porta unica di accesso, le risorse a ciò destinate (operatori, attrezzature, spazi), le modalità di copertura dei costi legati al suo funzionamento.

Deve essere garantita una diffusa ed idonea informazione ai cittadini sulla PUA, che comprenda l'ubicazione, le funzioni, gli orari e le modalità di accesso

Operatività

Il personale di front- office e le relative funzioni saranno definite d'intesa tra Distretto e Ambito sociale al fine di garantire unitarietà in tutto il percorso. Le funzioni di back- office e di coordinamento sono assicurate dal Direttore del Distretto o da un suo delegato in stretta collaborazione con il responsabile dell'ufficio di piano dell'Ente di Ambito Sociale.

Il Distretto, anche in base alla pianificazione locale integrata (PAT e PdZ), individua:

• specifiche figure professionali da inserire nella PUA, tenendo conto che la dotazione minima dovrà prevedere un medico, un assistente sociale dell'Ambito, personale infermieristico e unità amministrative;

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• orari di accesso al pubblico, prevedendo una operatività di 8 ore al giorno nella fascia oraria 8-20 x 6 gg. Settimanali (5 giorni e 6 ore nei prefestivi);

• modalità di comunicazione con i diversi servizi sanitari (cure primarie, servizi specialistici, dipartimenti, presidi ospedalieri, etc), servizi sociali istituzionali (Provincia, Ambiti Sociali, Scuola, Tribunale, Prefettura..) e non istituzionali (centri residenziali, RA, cooperative sociali, volontariato..);

• sistema informativo di supporto.

Per un corretto funzionamento, la porta unica di Accesso deve poter garantire:

• una regia organizzativa per la predisposizione iniziale della PUA;

• la formazione di personale dedicato, l'individuazione dei componenti delle commissioni di valutazione del bisogno e delle competenze dei singoli operatori;

• il coordinamento dei vari professionisti ed Enti territoriali;

• la predisposizione di procedure e di strumenti, strutturali e telematici, e di programmazione specifica dell'attività, con uso di documentazione comune e condivisa;

• l'individuazione di strutture idonee;

Segnalazione ed accettazione

Si tratta di una procedura formalizzata che può essere inoltrata su modelli cartacei (schede), tramite telefono, computer o, semplicemente anche sul piano verbale, che contiene le informazioni fondamentali per definire la domanda di assistenza.

Alla segnalazione seguono altre azioni che possono riguardare l'inoltro diretto a servizi o la richiesta di specifica valutazione preliminare alla presa in carico del caso.

Nei termini indicati si privilegia la segnalazione formalizzata anche a fini statistici e di verifica dei percorsi assistenziali.

Occorre distinguere tra segnalazione ed attivazione degli interventi:

• La segnalazione può giungere da diversi attori: medico di medicina generale, medico ospedaliero, servizi sociali del Comune, diretto interessato, familiari o supporti informali, volontari. La porta unica di accesso raccoglie(anche grazie all'ausilio di mezzi di comunicazione oggi disponibili: telefono, fax, e- mail) e analizza le richieste, le integra se necessario (con segnalazione al MMG se la richiesta proviene da altra fonte). Effettua, poi, l'accettazione delle domande e, se il caso è complesso, attiva la Unità di Valutazione Multidimensionale. Questa fase risulta molto importante per la “riconoscibilità” del servizio per il cittadino e per facilitare i rapporti con i diversi operatori coinvolti .

• L'attivazione verrà gestita dagli operatori della PUA, attraverso risposte distrettuali o attraverso risposte dei servizi afferenti alla rete territoriale, che comunque dovranno trasmettere allo sportello la modulistica (scheda di segnalazione e/o impegnativa del medico) al fine di centralizzare in questa sede la determinazione delle prestazioni eseguite ed il numero di utenti assistiti nel sistema, con lo scopo evidente di rendere omogeneo il percorso della raccolta dati.

Relazioni con gli altri contesti

La PUA come sopra definito presuppone la collocazione all'interno di un “sistema” che si avvale di più risorse e di “reti” clinico- terapeutiche, psico-sociali, solidaristiche, per rispondere ai bisogni multidimensionali delle persone che accedono ai servizi.

E' indubbia, in tal senso l'importanza delle reti nei confronti delle fragilità e della cronicità, con particolare riferimento alle reti familiari, reti della solidarietà sociale, reti sociosanitarie e reti sanitarie.