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Le indicazioni del Piano di rientro

Nella regione Molise sono presenti tre Istituti penitenziari la cui ubicazione, capienza e specificità sono di seguito indicati:

3.3 Il Riassetto della Rete Ospedaliera Regionale

3.3.3. Le indicazioni del Piano di rientro

Il Piano di rientro definisce obiettivi e standard per il riassetto della rete ospedaliera che costituiscono importanti riferimenti per il Piano sanitario regionale.

In particolare individua i seguenti obiettivi strategici:

- rivedere la produzione ospedaliera, agendo su più versanti:

- lo sviluppo e la crescita dei punti di eccellenza, anche al fine di contenere la mobilità extraregionale;

- la revisione dell’organizzazione dei servizi sulla base dell’intensità assistenziale, prevedendo in tale ambito l’attivazione del modello organizzativo del “five days hospital” (§ 11.2);

- la verifica dell’appropriatezza delle prestazioni erogate;

- promuovere, per le prestazioni caratterizzate da bassa e bassissima complessità, attraverso lo strumento degli accordi e contratti, un sistema organizzativo che opera in modo coordinato e integrato con i servizi territoriali, costituito da una rete di servizi integrati, quali: ospedale di comunità, sistema delle cure domiciliari, gruppi di cure primarie; consulenza ai medici di medicina generale associati.

Gli standard utilizzati dal Piano di rientro per il riassetto della rete ospedaliera sono:

- il tasso di utilizzo dei posti letto per istituto, previsto non inferiore all’85% ;

- i ricoveri in regime ordinario per i 43 drg individuati ad alto rischio di inappropriatezza dal dpcm relativo ai livelli essenziali di assistenza e per altri due gruppi di ricoveri, a basso peso (< 0.86), considerando inappropriato il ricovero effettuato in regime ordinario superiore al 15% del totale dei ricoveri dei drg considerati.

9 luglio 2008 133 La rimodulazione dei posti letto ospedalieri sulla base delle indicazioni del Piano di rientro è effettuata secondo i seguenti criteri generali:

- la riduzione dei posti letto ospedalieri è il primo passaggio per un più generale riassetto del sistema ospedaliero, organizzato per intensità assistenziale e secondo una classificazione delle strutture già delineata dal Piano di rientro (§ 11.2);

- comprende sia le strutture pubbliche sia quelle private accreditate, prevedendo modalità di cooperazione e condivisione di regole

- tiene conto delle peculiarità della situazione regionale (territorio montano, seconda regione più piccola e meno popolosa d’Italia, necessità di preservare le specificità di alcune zone ecc.);

- ha l’obiettivo di garantire il riequilibrio della dotazione di posti letto ospedalieri regionali rispetto allo standard nazionale di 4,5 posti letto ospedalieri per mille abitanti di cui all’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, incrementato del 5% (ovvero pari a 4,725 posti letto), per tenere conto delle condizioni demografiche del Molise e della presenza di due centri di elevata specializzazione con bacino di utenza sovraregionale;

- in tale ambito complessivo la scelta regionale è di destinare 3,725 posti letto per mille abitanti all’acuzie e 1 posto letto alla postacuzie;

- mira a ridurre il tasso di ospedalizzazione riportandolo agli standard nazionali di 180 ricoveri per mille abitanti di cui il 20% per i ricoveri a ciclo diurno.

Il Piano di rientro riporta, inoltre, l’analisi della situazione attuale e indica il percorso metodologico seguito per definire la dotazione dei posti letto regionali, sulla base del criterio di appropriatezza, tenendo conto di:

- dotazione dei posti letto per tipologia di struttura (pubbliche, private accreditate, Irccs Neuromed, Centro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) e per specialità al 31.12.2005, per un totale di 1.883 posti letto (tab. 014);

- tasso di ospedalizzazione per distretto di residenza (tab. 015);

- tasso di ospedalizzazione regionale articolato tra ricoveri regionali ed extraregionali, in mobilità passiva (tab. 016);

- rapporto tra mobilità attività e mobilità passiva (tab. 017);

- prevalenza dei drg potenzialmente inappropriati nelle strutture di ricovero (tab. 019).

Sulla base dell’analisi dei drg potenzialmente inappropriati trattati nelle diverse strutture di ricovero della Regione, il Piano di Rientro (tab. 020) propone un modello di rimodulazione dei posti letto per struttura, con i seguenti presupposti:

- trasferire l’85% delle giornate di degenza consumate dagli stessi ricoveri in regime ordinario a quello di dh/ds, atteso che una “inappropriatezza” del 10 - 15% può essere considerata fisiologica;

- calcolare i nuovi posti letto, per disciplina e struttura ospedaliera, con un tasso di utilizzo all’85%.

Ad integrazione dell’analisi dell’assistenza ospedaliera erogata in ambito regionale, posta alla base del Piano di rientro, occorre richiamare i seguenti ulteriori elementi relativi alla domanda di prestazioni da considerare nel definire il piano di riordino della rete ospedaliera:

- il tasso di ospedalizzazione, oltre ad essere molto elevato, è in costante crescita dal 2001, in controtendenza rispetto all’andamento registrato nelle altre regioni con tassi elevati;

- l’incremento dei ricoveri in ambito regionale, a seguito dell’attivazione di nuove specialità, non è stato seguito dal decremento dei ricoveri fuori regione;

- il regime diurno sta raggiungendo i valori medi italiani, ma nel contempo non si registra una corrispondente riduzione dei ricoveri in regime ordinario;

- il tasso di ospedalizzazione è molto vario da zona a zona, senza collegamento all’anzianità della popolazione; escludendo la zona 1, con il più alto tasso di ospedalizzazione (271 ricoveri

per 1.000 abitanti), in parte giustificato dall’elevata incidenza della popolazione anziana, il tasso più alto si registra nella zona 4 (251 ricoveri per 1.000 abitanti), che presenta la popolazione più giovane, a fronte di tassi inferiori nelle zone 2 e 3 (rispettivamente 235 e 238 ricoveri per 1.000 abitanti).

Vi è da ritenere che l’alto tasso di ospedalizzazione derivi non solo dalla carenza di servizi sanitari non ospedalieri ma, anche, da:

- comportamenti degli utenti e stili prescrittivi a rischio di inappropriatezza;

- induzione di domanda inappropriata da parte degli ospedali, regionali (particolarmente evidente nei ricoveri medici nei reparti chirurgici) ed extraregionali.

Relativamente all’offerta di prestazioni occorre osservare che l’analisi dell’appropriatezza del sistema di risposta ai bisogni sanitari della popolazione dovrà necessariamente adeguarsi ai nuovi livelli di assistenza sanitaria di recente pubblicazione.

Pertanto il riordino della rete ospedaliera, che persegue anche l’obiettivo di evitare la possibile induzione di ricoveri a rischio di inappropriatezza da parte del sistema di offerta, richiede a monte un forte intervento culturale sugli utenti e sui prescrittori, in modo da invertire il processo di evoluzione del tasso di ospedalizzazione.

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3.3.4 La riprogrammazione della rete ospedaliera regionale: sviluppo