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Il Dipartimento Unico di Prevenzione

Nella regione Molise sono presenti tre Istituti penitenziari la cui ubicazione, capienza e specificità sono di seguito indicati:

3.2 Riassetto della prevenzione collettiva (Il LEA “Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e lavoro”)

3.2.1 Il Dipartimento Unico di Prevenzione

Per quanto concerne la tutela e la promozione dell’attività sportiva e motoria, l’efficacia dell’attività fisica nella prevenzione e cura di molte patologie croniche (quali malattie cardiovascolari, obesità, diabete, osteoporosi, neoplasie, depressione) è suffragata da numerose evidenze scientifiche. Si ritiene, pertanto, necessario che l’attività medico-sportiva sia valorizzata sul territorio regionale non solo per razionalizzare ed incrementare l’opera di tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche e non agonistiche, ma anche per svolgere un ruolo centrale nella promozione di una corretta e regolare attività motoria nella popolazione regionale sana, disabile o malata.

La promozione dell’attività motoria e sportiva dovrà prevedere:

1) Campagne di sensibilizzazione, di informazione, di educazione sanitaria, motoria e sportiva, tese a creare la cultura del movimento, l’utilizzo positivo del tempo libero, a favorire l’acquisizione di stili di vita salutari, la crescita globale dell’individuo. In questo ambito va inserita anche un’azione di educazione per una alimentazione equilibrata ed appropriata, evitando il ricorso ad integratori e, soprattutto, a sostanze dopanti, conducendo anche analisi epidemiologiche sulla diffusione dell’uso di sostanze dopanti nell’ambito dello sport agonistico ed amatoriale effettuate rispettando l’anonimato degli atleti;

2) Corsi di attività motorie diversificati per fasce di età e condizioni di salute, svolti in ambiti idonei, tenuti da tecnici qualificati, sotto il controllo di figure sanitarie.

Questi programmi saranno elaborati ed attuati con l’azione sinergica delle famiglie, delle componenti sanitarie territoriali ed ospedaliere, della scuola, degli enti locali, del mondo del lavoro, delle organizzazioni sportive.

Le attività di tutela e di promozione dell’attività sportiva e motoria saranno svolte nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione, così come previsto dal decreto legislativo 28/07/2000, n. 254 e dall’art. 5 della legge 14/12/2000, n. 376.

Si costituirà, sul territorio regionale, una rete distinta in tre livelli operativi.

Il Primo Livello, a dimensione poliambulatoriale, con compiti di:

a) certificazione per l’idoneità agonistica di tutte quelle discipline per le quali sono previsti gli accertamenti di base (Visita, Es. Urine, Spirografia, ECG, ECG dopo sforzo); tale certificazione viene rilasciata anche dagli Specialisti abilitati;

b) consulenza medico-sportiva nei confronti dei medici di base;

c) informazione, educazione, formazione sanitaria per la popolazione;

d) progettazione e realizzazione di attività motoria nella popolazione;

e) raccolta di dati anamnestici, clinici e strumentali.

Il Secondo Livello, a dimensione distrettuale, con compiti di:

a) certificazione per l’attività sportiva agonistica di tutte le discipline sportive comprese quelle per disabili:

- diagnostica cardiovascolare non invasiva completa (ECOCG – TEM – ECG dinamico);

b) diagnosi, terapia e indirizzo all’attività fisica e motoria per soggetti portatori di patologie invalidanti o di fattori di rischio per malattie cardiovascolari;

c) diagnosi, cura e riabilitazione per l’atleta infortunato;

d) progettazione e realizzazione di attività motoria nella popolazione regionale;

e) osservatorio epidemiologico zonale per gli aspetti medico-sportivi;

f) ispezione presso le società sportive allo scopo di accertare il possesso e la validità dei certificati di idoneità e non;

g) verifica e controlli della rispondenza igienica degli impianti sortivi sia pubblici che privati.

Il Terzo Livello, a dimensione regionale, individuato nel P.O. Cardarelli, con compiti di:

a) certificazione per l’attività sportiva agonistica di tutte le discipline sportive comprese quelle per disabili;

b) diagnostica cardiovascolare non invasiva;

9 luglio 2008 117 c) diagnosi, terapia e indirizzo all’attività fisica e motoria in soggetti portatori di

patologie invalidanti o di fattori di rischio per malattie cardiovascolari;

d) esecuzione degli accertamenti clinici e strumentali richiesti dalla Commissione regionale di revisione delle non idoneità;

e) valutazione fisiologica e biomeccanica del lavoro muscolare;

f) diagnostica di alta specializzazione attraverso il coordinamento con altri servizi dipartimentali (TAC – RMN – scintigrafie – analisi chimico-cliniche – interventi chirurgici);

g) didattica e tutorato in materia di medicina dello sport nei confronti di studenti e specializzandi;

h) ricerca e produzione scientifica;

i) osservatorio epidemiologico regionale per gli aspetti medico-sportivi.

La struttura distrettuale di Campobasso assumerebbe le funzioni previste per il Terzo Livello.

Si ritiene prioritario attivare, a livello distrettuale, gli sportelli unici della prevenzione per l’erogazione delle attività e delle prestazioni (sia comprese nei LEA sia a carico dell’utenza), da garantire ai cittadini, imprese, amministrazione.

La realizzazione del Dipartimento unico, con le suddette unità operative, consentirà una migliore organizzazione delle attività e unitarietà nella garanzia dei servizi ai cittadini, oltre ad un migliore utilizzo delle risorse sia umane che finanziarie.

Come obiettivi strumentali, si dovranno realizzare nel triennio:

- Un percorso formativo (medici, veterinari, ispettori etc.) mirante a riqualificare le figure professionali impegnate nell’applicazione dei regolamenti europei del cosiddetto “pacchetto igiene”;

- Conseguire la qualifica sanitaria di “Regione indenne” per le principali malattie del bestiame per le quali è prevista la profilassi obbligatoria (come tubercolosi bovina, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovina e caprina). Questo obiettivo rappresenta non solo un importante risultato sanitario ma anche una significativa qualificazione delle produzioni zootecniche regionali, che sono una delle più importanti produzioni regionali sia in termini quantitativi che qualitativi.

Criticità Obiettivi Azioni

Definizione del Dipartimento di prevenzione a livello regionale

e riprogettazione delle funzioni a livello locale (screening oncologici, UU.OO. consultoriali,

…) sulla base della Medicina Pubblica Basata sulle Evidenze (EBPH)

Inappropriatezza e carenza della funzione di vigilanza e controllo

Sviluppo di un sistema informativo regionale della prevenzione

Ridefinire i flussi informativi esistenti per articolando e distinguendo tra le informazioni necessarie al governo della prevenzione (la mappatura dei rischi e dei problemi di salute, la

scelta delle priorità, le valutazioni di impatto) e quelle necessarie all’esercizio della prevenzione (la documentazione di attività).

L’organizzazione delle attività di vigilanza deve essere rivista per essere improntata alla previsione dell’impatto sulla salute degli interventi stessi

Insufficiente integrazione dei servizi

Coinvolgimento dei diversi attori nei programmi di prevenzione

Attuazione e sviluppo del Piano Regionale della Prevenzione attiva con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati tra cui gli MMG e PLS

Carenza della funzione di sorveglianza nutrizionale

Miglioramento dei programmi di sorveglianza nutrizionale

Potenziamento dei centri per la nutrizione e integrazione tra SIAN, MMG, PLS e strutture coinvolte

Carenza della funzione epidemiologica

Migliore conoscenza dei bisogni e degli esiti dei programmi

Migliorare le competenze tecniche per la conoscenza dei problemi di salute e la valutazione dell’efficacia dei programmi di intervento in base alle evidenze scientifiche Insufficiente funzione di

comunicazione Migliorare l’informazione e la partecipazione

Sviluppo della Comunicazione istituzionale