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DISCUSSIONE E CONCLUSIONI I risultati sperimentali mostrano che la presenza di vibra-

UN PROTOTIPO DI PIANOFORTE DIGITALE CON FEEDBACK VIBROTATTILE

5. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI I risultati sperimentali mostrano che la presenza di vibra-

zioni sulla tastiera aumenta la qualit`a percepita di un pia- noforte digitale. Inoltre, una resa amplificata (+9 dB) delle vibrazioni reali sembra essere complessivamente preferita a un’altra pi`u fedele alla realt`a, sebbene quest’ultima venga percepita come pi`u naturale. Un secondo risultato interes- sante `e che l’unico caso in cui la condizione senza vibra- zione viene preferita a un’altra si ha per la categoria “natu- ralezza” e per le vibrazioni sintetiche. Questo suggerisce che i pianisti siano sensibili alla coerenza inter-sensoriale tra il feedback uditivo e quelo tattile.

Le categorie di giudizio maggiormente correlate alla “pre-

ferenza globale” sono “coinvolgimento” (ρs = 0.75) e

“ricchezza” (ρs = 0.72). Questo risultato `e comparabi-

le a quanto mostrato in un recente studio sulla valutazio- ne della qualit`a di violini, nel quale si `e trovata una for- te correlazione tra le categorie “ricchezza” e “preferenza globale” [2].

La bassa concordanza tra i partecipanti suggerisce che la consistenza intra- e inter-soggettiva sia un elemento di fondamentale importanza da considerare in esperimenti di valutazione di qualit`a di strumenti musicali. In questo stu- dio non `e stato possibile valutare il grado di consisten-

0.ff 1.ff 0.mf 1.mf 0.pp 1.pp

0.9

1.0

1.1

1.2

Scale experiment, IOI

IOI [s]

Vibrations [0/1] / dynamics

Figura 9. Esperimento 2: box-plot con mediane e quartili degli IOI.

za intra-soggettiva, dal momento che ogni partecipante ha fornito un unico giudizio per ogni condizione e categoria di giudizio. Questo tipo di valutazione verr`a incluso in esperimenti futuri.

Va tuttavia sottolineato che l’eterogeneit`a nei dati spe- rimentali `e presente in egual modo in tutte le categorie di giudizio e in tutte le condizioni: risulta quindi difficile cre- dere che tale eterogeneit`a provenga unicamente da incon- sistenza nelle risposte. All’incirca due terzi dei parteci- panti ha espresso una chiara preferenza per le condizioni con vibrazioni (e, tra queste, un apprezzamento lievemente pi`u basso per le vibrazioni sintetiche), mentre il rimanente terzo ha espresso un’opinione opposta.

A questo proposito, `e interessante notare che i due pia- nisti jazz, probabilmente pi`u abituati dei pianisti classici a suonare su pianoforti digitali, rientrano entrambi nel grup- po “negativo”. Questa circostanza potrebbe suggerire che essi percepiscono una tastiera vibrante come meno piace- vole di una neutra coerentemente con la propria esperienza pregressa. Alla luce di queste considerazioni, futuri esperi- menti dovranno a priori considerare pianisti classici e non come appartenenti a gruppi sperimentali distinti, e dovran- no inoltre includere dettagliate interviste post-sperimentali per raccogliere l’esperienza pregressa e le osservazioni dei partecipanti.

Il secondo esperimento non ha evidenziato differenze nella performance dei partecipanti in funzione della pre- senza o meno di vibrazioni. Probabilmente il task scelto (tre ottave di scala di RE maggiore a tempo relativamen- te basso) era troppo facile da svolgere accuratamente in qualsiasi condizione. E d’altra parte alcuni recenti studi mostrano che i pianisti usano informazione vibrotattile co- me mezzo per regolare l’accuratezza temporale [17, 18], anche se il ruolo delle vibrazioni sulla tastiera rimane non chiarito. Altri studi mostrano che la presenza di feedback vibrotattile migliora l’accuratezza in task di pressione con le dita, in termini di forza erogata [19, 20].

Il secondo esperimento non ha quindi chiarito se la pre- senza di vibrazioni sul tasto premuto dal pianista possa aiu- tare la pianificazione motoria dell’azione sul tasto succes- sivo. Tuttavia il fatto che la categoria “controllo dinamico” abbia ricevuto giudizi molto positivi per tutte le condizioni con vibrazioni lascia supporre che la presenza di feedback tattile non venga apprezzata solo per un effetto di maggio- re coinvolgimento, ma che venga anche percepita come di aiuto nella performance.

Futuri esperimenti dovranno utilizzare task performati- vi diversi, in cui l’informazione fornita dal feedback tattile sia pi`u significativa che non in quello considerato qui. Ad esempio, un task pi`u appropriato potrebbe essere una serie di ripetizioni di accordi di durata sufficientemente lunga, in cui il pianista debba mantenere una dinamica costan- te: in questo caso le vibrazioni e i loro inviluppi temporali sarebbero percepiti pi`u chiaramente e potrebbero aiutare maggiormente il controllo e la pianificazione motoria. Ringraziamenti

Questa ricerca `e stata parzialmente supportata dal progetto AHMI (Audio-Haptic modalities in Musical Interfaces), fi- nanziato dalla Swiss National Science Foundation (SNSF).

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INTERPOLAZIONI EASING: IMPLEMENTAZIONE