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Metodologie e tecniche di ricerca

F OCUS GROUP

2.3 Disegno di campionamento

Campione è l’insieme delle n unità selezionate tra le N che compongono la

popolazione allo scopo di rappresentarla quanto ai caratteri, o variabili, oggetto dello studio. Il disegno di campionamento è l’insieme delle decisioni prese nel formare il campione (Fabbris, 1989). Del disegno di campionamento si descrivono nei prossimi paragrafi la struttura dei campioni estratti (Paragrafo

2.3.1) e le numerosità campionarie con le relative frazioni di campionamento (Paragrafo 2.3.2).

2.3.1 Struttura del campione

Per svolgere l’indagine sui servizi alle imprese l’Ente Bilaterale si è servita principalmente di due tipi di liste (Paragrafo 2.4.1) le quali sono state poi ordinate in modo opportuno, a seconda della tecnica di campionamento che si è deciso di applicare.

Il fatto che siano stati scelti tre diversi metodi per la raccolta delle informazioni necessarie allo studio, ossia il focus group, le interviste faccia a faccia e le interviste telefoniche, ha comportato la formazione di campioni di imprese per ognuna di queste metodologie.

Per quanto riguarda i focus group, gli esperti sono stati selezionati ed invitati a partecipare all’incontro sulla base della loro notorietà, indice di una certa “esperienza” nell’ambito dei settori di interesse, attivando successivamente un “passaparola” (campionamento “a valanga”) per arrivare a disporre di un gruppo di circa sette od otto partecipanti.

Per selezionare il campione di imprese da contattare sia tramite interviste

de visu, sia tramite interviste telefoniche, si è deciso di applicare la tecnica di

estrazione sistematica da liste di aziende stratificate.

Tuttavia, poiché le numerosità delle liste disponibili erano piuttosto contenute, è stato deciso di inserire tutte le imprese nei campioni da intervistare, effettuando una estrazione sistematica stratificata soltanto dalla lista di imprese di pulizia e disinfestazione, molto più numerose rispetto alle altre aziende d’interesse.

Il campione costruito in questo modo prende il nome di campione

stratificato (Fabbris, 1989). Per ottenere un campione di questo tipo si è

proceduto come segue:

1. le liste di partenza (Paragrafo 2.4.1) sono state ordinate in due strati; l’attributo in base al quale è stata suddivisa la popolazione di imprese è

l’ubicazione della sede dell’azienda, quindi, nel primo strato sono state inserite le imprese aventi sede nel Comune di Padova, nel secondo quelle situate in provincia;

2. per estrarre il campione stratificato portando il controllo sulla selezione ancora più a fondo, si è applicato il procedimento di “stratificazione implicita25”, che consiste nell’ordinare le unità dentro gli strati secondo il valore assunto su una variabile e nel selezionare il campione con criterio sistematico (Fabbris, 1989). Ognuno dei due strati perciò è stato ordinato al suo interno sulla base del numero di addetti26. Le imprese del primo strato (Comune di Padova) sono state poi ordinate disponendole in ordine crescente secondo il numero di addetti, mentre quelle del secondo strato (provincia di Padova) in ordine decrescente rispetto alla stessa variabile. Questo criterio di stratificazione implicita, che consiste nell’ordinare le unità di ogni strato successivo invertendone il senso dell’ordinamento rispetto alla variabile “implicita”, si denomina “a serpentina” perché richiama l’immagine stilizzata di un serpente (Fabbris, 1989);

3. si è proceduto poi all’estrazione delle unità campionare applicando una selezione sistematica con probabilità di inclusione variabile e proporzionale al numero di addetti impiegati all’interno delle imprese; questo comporterà poi, nella fase di analisi, l’utilizzo di pesi nel calcolo delle stime per correggere la differente probabilità di inclusione delle unità. Tali pesi saranno proporzionali all’inverso della probabilità di inclusione delle unità nel campione. In questo caso, la probabilità di inclusione di un’impresa è proporzionale al numero di addetti impiegati nella stessa, di conseguenza, un’azienda con “tanti” addetti avrà maggiori probabilità di essere estratta rispetto ad un’azienda con “pochi” addetti. Nella fase di analisi dei dati bisogna tener conto di questa differente probabilità di inclusione, ponderando i dati rilevati in modo tale che questa probabilità venga compensata. Il peso da associare alla generica unità i è

25 Il procedimento mira alla formazione di un campione le cui unità sono distanziate da

intervalli all’incirca costanti sulla variabile considerata per l’ordinamento delle unità ed equivale all’introduzione a tutti gli effetti della variabile nella stratificazione.

dunque dato da: wi=1/πi dove πi è la probabilità che l’unità appartenga al

campione.

2.3.2 Numerosità campionarie

Quante unità statistiche introdurre nel campione è probabilmente il quesito più enigmatico che si pone chi si avvicina al campionamento.

Il prendere quante più unità è possibile con il bilancio disponibile è semplicistico; codifica, correzione, memorizzazione, elaborazione e conservazione dei dati acquisiti comporta un impegno di risorse umane e materiali non indifferente. D’altra parte, un campione esiguo può compromettere la credibilità dei risultati dell’indagine in quanto la numerosità campionaria determina l’attendibilità delle stime.

La scelta si pone allora nei seguenti termini: la numerosità ottima di un campione è quella che permette di ottenere gli obiettivi dell’indagine al minimo costo e sarà il più piccolo numero in base al quale le stime raggiungono il livello di attendibilità atteso dal ricercatore (Fabbris, 1989).

L’indagine svolta dall’Ente Bilaterale ha utilizzato campioni le cui numerosità sono state decise cercando di contemperare principalmente tre fattori:

- numerosità minima necessaria al raggiungimento di stime attendibili, - numerosità massima “sopportabile” dall’ente di ricerca, calcolata

approssimativamente in funzione del bilancio, del tempo e delle risorse umane disponibili;

- argomenti oggetto di rilevazione, valutati sulla base di conoscenze preliminari acquisite in occasione di interviste pilota27.

27 Un’intervista pilota è un’intervista che si svolge in genere con due scopi principali: quello di

acquisire informazioni sull’argomento di ricerca e/o quello di testare preliminarmente gli strumenti di rilevazione (questionari). Nel caso di questa indagine un’intervista – pilota è stata effettuata al responsabile di filiale di una Agenzia di fornitura di lavoro Interinale per acquisire informazioni sull’organizzazione delle filiali e sul numero di addetti solitamente impiegati al

In tabella 2.5 sono rappresentate le numerosità totali e campionarie per settore d’indagine.

Si sottolinea ancora una volta che, fatta eccezione per le attività di pulizia e disinfestazione, le altre imprese da intervistare sono state tutte incluse nei campioni.

Tabella 2.5 Numerosità totali e campionarie per settore d’indagine.

Numerosità campionaria Codice

ATECO Dizione ATECO Totale De visu Telefoniche Focus group

RICERCA E SELEZIONE DEL PERSONALE 74.50.01 Servizi di ricerca, selez, coll. e

supp per il ricoll. di personale 29 5 24 No 74.50.02 Attività delle agenzie di

fornitura di lavoro interinale 34 5 29 No

PUBBLICITÀ E MARKETING 74.40.01 Studi di promozione

pubblicitaria 54 7 47 No

74.87.6 Organizzazione di fiere,

esposizioni e convegni 34 7 27 No

SICUREZZA DELL’AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO

74.60.01 Servizi di vigilanza 13 No 9 4

74.60.02 Servizi di investigazione 14 No 10 4

74.70.01 Servizi di pulizia e disinfest. 258 No 37 7

loro interno. Altre interviste di questo tipo sono state svolte, in modo piuttosto informale, per acquisire informazioni sulle strutture delle imprese di Vigilanza e di Pulizie, allo scopo di scegliere una numerosità campionaria adeguata di imprese da interpellare.