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Metodologie e tecniche di ricerca

F OCUS GROUP

2.2.1 Interviste faccia a faccia

Nell’intervista faccia a faccia il rilevatore pone le domande del questionario personalmente all’intervistato registrando immediatamente sullo stesso le risposte che ottiene. L’aspetto peculiare di questo tipo di rilevazione è la stretta interazione che si instaura fra i due soggetti implicati, tra i quali i ruoli sono precisi e vedono l’uno in posizione subordinata rispetto all’altro.

Nell’indagine svolta dall’Ente Bilaterale, l’intervista faccia a faccia è stata accostata al contatto telefonico perché la prima permette di rivolgere domande più complesse ed articolate al soggetto intervistato, disponendo di tempi relativamente più lunghi. Inoltre, l’intervistatore ha potuto fornire personalmente chiarimenti e spingere l’intervistato ad un maggiore sforzo di memoria nei casi in cui questa sia stata richiesta dai quesiti.

Il risultato è che, se l’intervistatore segue correttamente una serie di regole comportamentali nella conduzione dell’intervista (Paragrafo 2.2.1.1), i dati rilevati, soprattutto quelli di carattere descrittivo/qualitativo, difficili da rilevare con un contatto telefonico, risultano molto più particolareggiati e chiari.

24 Per informazioni di tipo quantitativo si intendono tutti quei dati di carattere numerico che si

sono acquisiti durante le interviste: ci si riferisce ad esempio al numero di addetti dell’impresa ed alla loro ripartizione per tipo di contratto di assunzione, al numero di figure professionali previsto per eventuali assunzioni future, etc..

2.2.1.1 Schema d’istruzioni per intervistatori in indagini faccia a faccia

Generalmente i questionari sono strutturati e compilati secondo precise regole: è sufficiente quindi che il rilevatore si limiti a seguire lo schema del questionario cartaceo, ponendo ordinatamente le domande e selezionando le modalità di risposta fornite dal rispondente. Nessuna discrezionalità viene lasciata al rilevatore nella determinazione della sequenza di domande o del “percorso” fra le possibili domande del questionario. Va evidenziata tuttavia l’importanza che assumono gli atteggiamenti dei rilevatori nella conduzione dell’intervista, in quanto, se da un lato danno garanzia delle raccolta dei dati, dall’altro favoriscono in modo più o meno stimolante la collaborazione dei soggetti contattati condizionando, di conseguenza, la qualità dei dati rilevati.

I risultati finali della rilevazione dipendono dalla capacità del rilevatore di gestire il complesso percorso dell’intervista con:

1. fiducia in sé stesso e abilità nel rendere note l’utilità sociale del risultato e l’importanza della ricerca. In pratica, l’atteggiamento del rilevatore verso

l’oggetto studiato e la sua padronanza dell’intervista, influenzeranno l’accettazione da parte delle persone contattate, assicurando la copertura del campione assegnato e la qualità delle risposte ottenute;

2. il giusto dosaggio – dipendente dalla personalità del rilevatore – di cortesia e di neutra professionalità con la quale il rilevatore gestisce l’intervista

contribuisce a determinare il livello di attendibilità delle risposte che riesce ad ottenere.

Il rilevatore è tenuto inoltre al più rigoroso riserbo sulle informazioni di cui venga in possesso durante l’indagine. Sulle informazioni individuali rilevate durante la ricerca il rilevatore è tenuto infatti al segreto d’ufficio (art. 9 D.Lgs. 322/1989).

La presentazione dell’indagine alla persona designata è una fase particolarmente delicata, poiché dal modo di presentarsi e dal modo di entrare in argomento dipendono non solo il rifiuto o l’assenso a rispondere, ma anche

il clima complessivo del colloquio che si stabilirà con l’intervistato. L’intervistatore deve:

a. stabilire un rapporto empatico con l’interlocutore;

b. fornire le opportune informazioni sugli scopi, sui promotori e sui realizzatori dell’indagine;

c. dare assoluta garanzia di tutela della segretezza dei dati raccolti e dell’utilizzo esclusivamente statistico delle informazioni ricevute.

Al momento del contatto, dopo aver introdotto brevemente l’indagine, il rilevatore potrà cominciare ad introdurre la prima sezione del questionario. A questo punto, potrà trovarsi di fronte ad una delle seguenti situazioni:

ottiene l’assenso per l’intervista dalla persona designata; in questo caso

procede a somministrare le domande del questionario in ogni sua parte, annotando anche eventuali considerazioni relative a problemi incontrati durante l’intervista, nonché le peculiarità della persona interpellata rispetto alla generalità delle persone con cui è venuto a contatto. Inoltre, se il rilevatore ha forti motivi per sospettare che alcune risposte non siano veritiere, scriverà in fondo al questionario quanto crede che sia necessario per orientare correttamente l’analista dei dati;

non ottiene l’intervista dalla persona designata per rifiuto della stessa a concedere l’intervista; in questa poco probabile eventualità, alla quale farà

fronte con gli argomenti che si riportano in seguito, il rilevatore cercherà di farsi aiutare dai responsabili dell’indagine per tentare di convincere la persona della serietà e dell’importanza dell’indagine. Se la persona insiste nel rifiutarsi, si registreranno i dati sommari della stessa e si ringrazierà comunque;

la persona designata non capisce l’italiano; in tal caso, se non ha nessuno

che, avendo accompagnato l’utente, possa fare da interprete, rimedierà registrando i dati sommari della persona e i motivi di mancata intervista;

la persona designata non è in grado di rispondere all’intervista (sordo, muto, altro grave handicap); in tal caso si possono chiedere le informazioni ad

un adulto che l’accompagna.

Le frasi tipiche con le quali le persone oppongono resistenza all’intervista sono esposte nel seguito con l’indicazione del modo in cui

l’intervistatore dovrebbe comportarsi per ottenere la collaborazione. Naturalmente, nelle situazioni diverse da quelle che si espongono, il rilevatore può ispirarsi alle indicazioni che si danno trovando da solo il modo per superare diffidenza e scarsità di interessi.

Frasi di sbarramento per gli interpellati

(i) “Perché proprio io”

Le imprese a cui chiediamo la collaborazione all’indagine sono state selezionate in modo casuale al fine di rappresentare al meglio il settore d’interesse nel territorio padovano. Le risposte che ci darà saranno utilizzate insieme a quelle forniteci dalle altre imprese selezionate al fine di poter disegnare un quadro attendibile della situazione dell’occupazione nel settore di cui fa parte anche la Sua azienda.

(ii) “Estrema diffidenza”

L’indagine mira a delineare la situazione attuale dell’occupazione nel mercato del lavoro per il settore dei servizi alle imprese, formulando previsioni sui modelli occupazionali riferibili al breve ed al medio/lungo termine, ed individuando eventuali gap quantitativi e qualitativi. In questo modo si vorrebbero aumentare le quantità di informazioni inerenti la formazione del personale, creando una sorta di collegamento più diretto tra i datori di lavoro ed i ragazzi in cerca di occupazione o che si apprestano ad uscire dall’Università. Il beneficio l’avranno quindi, sia gli Istituti di formazione e di istruzione, come le Università e le Associazioni di Categoria, perché saranno facilitati nell’orientare le proprie risorse a percorsi di formazione e preparazione tecnico – specialistica sempre più specifici e mirati, sia le imprese che cercano personale, che potranno disporre di risorse umane sempre più specializzate.

Quest’indagine è la seconda di una serie di indagini svolte allo scopo di studiare le figure professionali e le competenze richieste dalle imprese in specifici settori industriali ed artigianali del nostro territorio. La prima indagine è stata svolta l’anno scorso nell’ambito del settore turistico ed ha riscosso un

buon successo. Il fatto è che abbiamo bisogno della collaborazione di quante più persone sia possibile per produrre dei risultati attendibili e veritieri. Se vuole assicurarsi personalmente della serietà dell’indagine si può rivolgere al Servizio Comunicazione dell’Ascom Padova (tel: 049-8209711) che potrà illustrarLe le nostre finalità meglio di me.

(iii) “Non ho tempo, non mi interessa”

Guardi Signor/Signora l’intervista dura veramente pochi minuti. E’ sufficiente che Lei si fermi per dieci minuti. Hanno risposto già diverse persone oggi. Non ho mai impiegato più di dieci minuti.

(iv) “Non serve”

Sono d’accordo con Lei che molte inchieste servono a poco. Però, in questo caso, si vuole proprio che le imprese si esprimano per far capire al mondo universitario e della formazione quali sono le caratteristiche e le competenze più utili per i giovani che si apprestano a fare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Se non ce lo dite voi, che siete “il lavoro”, non riusciremo mai a fornirvi il personale che cercate.

(v) “Cosa ne farete?”

Con i risultati di questa indagine, l’Ente Bilaterale saprà quali sono le professionalità che cercate, incluse le competenze e le caratteristiche personali che preferite riscontrare in un giovane che “bussa alla vostra porta”. Queste informazioni saranno comunicate all’Università che è partner e consulente scientifico della ricerca ed in particolare all’Ufficio Stage e Mondo del Lavoro, nonché all’Ufficio Formazione dell’Ascom Padova i quali provvederanno a modificare, investire e creare corsi specifici per soddisfare al meglio sia i giovani, che saranno facilitati ad entrare nel mondo del lavoro, sia le imprese come la Sua, che troveranno in tempi sicuramente più brevi le professionalità che cercano.