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Gli strumenti di pagamento

4. Le carte di pagamento.

4.3. Distinzioni ed analogie.

Benché entrambe le carte, di debito e di credito, consentano al titolare l’acquisto di beni e/o servizi presso gli esercenti convenzionati senza un contestuale esborso di contante, le differenze intercorrenti appaiono molteplici.

Innanzitutto, l’emissione di una carta di debito richiede l’esistenza di un conto, corrente bancario o di pagamento, nel quale siano giacenti i fondi del titolare della carta. Non lo stesso è previsto per le carte di credito, in cui la conclusione di un contratto di conto corrente bancario o di pagamento «è un evento solo accidentale»246. Sebbene nella prassi anche il rilascio della carta di credito è legato al conto, questo non ne costituisce una condizione necessaria, potendo l’utente trasmettere all’emittente le somme utilizzate per i pagamenti effettuati solo al momento della richiesta, ad esempio al momento della ricezione dell’estratto delle operazioni.

246 O

126 Nella macro-categoria delle carte di credito è possibile distinguere le

revolving cards, in cui il titolare rimborsa l’emittente ratealmente e con

corresponsione di interessi247, dalle charge cards248 per le quali il rimborso

dell’emittente, posticipato rispetto all’operazione commerciale sottostante, viene effettuato in un’unica soluzione e senza interessi al ricevimento dell’estratto conto secondo le cadenze pattuite.

La differenza tra revolving cards e charge cards si rinviene rispetto alle modalità di rimborso dovuto all’emittente: il loro utilizzo comporta un differimento del pagamento a favore del pagatore, che gode di un vero e proprio sostegno creditizio da parte dell’emittente. Le modalità con il quale il rimborso verrà poi richiesto, ratealmente per le revolving cards o in unica soluzione per le

charge cards, non incidono sulla struttura dell’operazione nel suo complesso.

Sembrano rispondere alla medesima funzione di differimento del pagamento in un

247 Nelle carte c.d. revolving la cifra da restituire viene rateizzata ed ogni rata rimborsata rigenera

automaticamente la disponibilità di spesa del titolare. È nata per rispondere alle necessità della clientela di disporre di uno strumento di credito al consumo dotato di massima flessibilità operativa, che in virtù di tale funzione è stata definita quale prodotto bancario misto a metà strada tra la carta di credito ed il finanziamento. Hanno suscitato precipua attenzione le condizioni contrattuali connesse alla loro emissione, in particolare per quanto concerne gli interessi applicati ai ratei di rimborso, che possono arrivare fin oltre il 15% e che, in mancanza di un'adeguata informazione dell'utente, possono rivelarsi fortemente penalizzanti e, in taluni casi, superare persino l'ammontare del credito richiesto. cfr. PRESTI,Nuovi strumenti per il credito al consumo,

cit., 4, 483; DOLMETTA, Carte di credito revolving: inadempimento di singole rate, “oneri economici”ed usura civilistica, in I contratti, 2010, 11, 1061; BANCA D’ITALIA, Credito revolving

concesso con carte di credito: cautele ed indirizzi per gli operatori, in www.bancaditali.it, 20

aprile 2010; BAESSATO,Le carte di credito e di pagamento, cit., 875 s.; CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ECONOMIA E DEL LAVORO, La moneta elettronica. Osservazioni e Proposte, cit., 7, nota 5.

248 In relazione alle charges cards deve evidenziarsi una discordanza nella classificazione: la

European Central Bank, Glossary of terms related to payment, clearing and settlement systems, available on www.ecb.europa.eu, dicembre 2009, 9 le considera debit cards («Delayed debit card (charge card): a card enabling its holders to make purchases and/or withdraw cash and have these transactions charged to an account held with the card issuer, up to an authorized limit. The balance of this account is then settled in full at the end of a predefined period»). Per contro la dottrina le inserisce tra le carte di credito cfr. ONZA,Estinzione dell’obbligazione pecuniaria e finanziamento dei consumi, cit., 49. In tale sede le charge cards sono classificate carte di credito, facendo leva

sulla classificazione della carte di credito compiuta dalla BANCA D’ITALIA, Credito revolving, cit., 2, secondo cui « Le carte di credito possono essere di tre tipi:“charge” (o a saldo), con le quali l’utilizzatore paga le spese effettuate con la carta in un'unica soluzione con addebito mensile e senza pagamento di alcun interesse; ”revolving”, che consentono di effettuare spese, nei limiti del fido accordato, rimborsabili ratealmente con l’addebito di interessi; “a opzione”, che possono essere utilizzate in modalità charge o revolving.»

127 momento successivo rispetto a quello dell’operazione249, rendendo possibile l’acquisto di beni oltre le possibilità finanziarie immediate del titolare250. La dilazione del pagamento è infatti strumentale alla funzione di credito che le ha caratterizzate sin dalle origini e che appare particolarmente evidente allorquando il pagamento avviene in assenza di una corrispondente provvista sul conto251.

Per contro, le carte di debito o debit cards, invece, permettono di movimentare la disponibilità esistente addebitando automaticamente il conto del titolare252. L’esecuzione del pagamento è possibile solo se sul conto è presente un corrispondente importo dato che l’addebito sul conto è contestuale all’utilizzo della carta.

249 O

NZA,Estinzione dell’obbligazione pecuniaria e finanziamento dei consumi, cit., 52, evidenzia

che nella disamina delle differenze tra carte di pagamento quella credit card (ovverosia le

revolving) e charges card appare residuale attenendo al solo rapporto tra emittente e titolare della

carta, iscrivendosi altresì in un’unica macrocategoria quella dei pagamenti differiti. Si osservi infatti che entrambe rientrano nella definizione di credit card data dalla European Central Bank: «a card that enables cardholders to make purchases and/or withdraw cash up to a prearranged credit limit. The credit granted may be either settled in full by the end of a specifi ed period, or settled in part, with the balance taken as extended credit (on which interest is usually charged)». BANCA CENTRALE EUROPEA, Glossary of terms related to payment, clearing and settlement

systems, available on www.ecb.europa.eu, dicembre 2009; BANCA CENTRALE EUROPEA, Card payments in Europe – a renewed focus on SEPA for cards, cit., 15.

250 Sul rischio di credito connesso all’emissione delle carte di credito cfr. B

ERTELLI,PRADER,Le carte di credito. Evoluzione e funzionamento nel sistema bancario, La Nuova Italia Scientifica,

Roma, 1993, 103 ss.

251 «I primi strumenti assimilabili alle carte di pagamento furono introdotti all’inizio del secolo

negli Stati Uniti dalle grandi catene di distribuzione commerciale ed erano associati all’erogazione di credito al consumo. Poiché la loro struttura mal si conciliava con la consuetudine degli esercenti di concedere dilazioni di pagamento ai clienti sulla base di rapporti di conoscenza diretta, gli operatori della grande distribuzione cominciarono a rilasciare ai clienti supporti metallici che permettevano loro di essere identificati e di usufruire di credito al consumo presso i diversi punti di vendita di una stessa catena commerciale.» PADOA SCHIOPPA T.,Le carte di pagamento, cit., 3.

Per la connessione con le operazioni di credito al consumo cfr. RESTUCCIA,La carta di credito nell’ordinamento giuridico italiano e comunitario, Mialno, Giuffrè, 1999, 11 s.; TRANE,Le carte di credito, cit., 21 s.; DI NANNI,Pagamento e sostituzione nella carta di credito, cit., 169 s.; ALPA, BESSONE, Disciplina giuridica delle carte di credito e problemi di controllo del credito al consumo, cit., 111; SANGIOVANNI, Bancomat, carte di credito e responsabilità civile nella giurisprudenza dell'ABF, cit., 698; ALI KHAN, A theoretical analysis of payment systems, in South

Carolina Law Review, 60, 2008, available on www.ssrn.com, 25 s. 252 Si richiama la definizione di carta di debito di cui alla B

ANCA CENTRALE EUROPEA, Glossary of

terms related to payment, clearing and settlement systems, available on www.ecb.europa.eu,

dicembre 2009, 8, quale «a card enabling its holders to make purchases and/or withdraw cash and have these transactions directly and immediately charged to their accounts, whether these are held with the card issuer or not.» In dottrina ex plurimis ONZA,Estinzione dell’obbligazione pecuniaria e finanziamento dei consumi, cit., 49.

128 Appare parimenti marcata la distinzione in relazione alla funzione: la carta di debito è uno strumento di pagamento; la carta di credito è mezzo di pagamento basato sull’esistenza di un finanziamento che l’emittente concede all’utilizzatore. Solo quest’ultima configura uno strumento di finanziamento, permettendo all'utilizzatore di beneficiare del differimento nel pagamento del bene e/o servizio. In tale contesto poco rileva che la modalità in cui opera il differimento, cioè se c’è un rimborso rateale (revolving cards) o in un’unica soluzione (debit cards), e che l’emittente sia o meno anche l’esercente presso cui la carta è utilizzata; si realizza pur sempre una dilazione nel pagamento del prezzo, che non può operare in presenza di una carta di debito, il cui utilizzo è condizionata alla rilevabilità di un saldo attivo nella provvista.