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Il conto di pagamento

3. Gli altri contratti di gestione in conto.

Un primo elemento differenziante i modelli contrattuali richiamati deve essere individuato dal punto di vista soggettivo: tali contratti sono rivolti agli imprenditori commerciali esercenti differenti attività. Le diverse attività commerciali svolte da coloro che si avvalgono di tali contratti hanno inciso sulla natura stessa delle prestazioni dedotte rispettivamente nel conto corrente c.d. ordinario, nel conto corrente bancario e nel conto di pagamento.

Il conto corrente ordinario, nasce quale strumento tenuto dai commercianti per regolare periodicamente le rispettive posizioni. Si tratta dunque di un contratto tra privati imprenditori del quale la gestione in conto costituisce l’unica funzione economico-sociale.

Per contro, il conto corrente bancario è un contratto tipico delle sole aziende di credito: «in esso affluiscono in genere tutti i rapporti tra la banca ed i suoi ordinari clienti»98.

97 S

ANTORO, I servizi di pagamento, Ianus, 2012, 6, 19 s.: sul punto l’A. ritiene fuori dubbio

l’applicabilità « ai “nuovi” contratti della disposizione dell’art. 1854 c.c. in tema di rapporti cointestati, norma che presuppone l’obbligo dei contitolari di dare disposizioni a “firma congiunta”, salvo che il contratto disponga esplicitamente che essi possano disporre disgiuntamente, nel qual caso l’intermediario potrà chiedere la restituzione delle somme risultanti da un saldo per essi negativo ad uno qualsiasi dei contestatari. Credo si possa applicare per analogia anche l’art. 1832 c.c. (quale richiamato dal successivo art. 1857) in tema di approvazione del conto, sia pure integrato con la disciplina delle rettifiche quale disposte dal nuovo art. 9 d.lgs. n. 11/2010. All’opposto dubiterei dell’applicazione dell’art. 1853 c.c. che concede facoltà alla banca di compensare i saldi attivi e passivi di conti differenti, posto che nel nostro caso la provvista sul conto di pagamento è strettamente funzionale all’esecuzione di operazioni di pagamento già predisposte». Cfr. inoltre Cfr. SALANITRO, Le banche, in Tratt. Vassalli, Torino, 1983, 138 ss.; MORERA, Contratti bancari (disciplina generale), Banca, borsa, tit. cred., 2008, I, 171 s.; CAVALLI, Lezioni sui contratti bancari, Bologna, Zanichelli, 2008, 96 ss.

98 P

ORZIO,Il conto corrente bancario, il deposito e la concessione di credito, in RESCIGNO (a cura di), Tratt. Dir. Priv., 12, Torino, Utet, 1985, 859. Cfr.MACCARONE,Osservazioni in tema di conto

62 Le peculiarità del conto corrente bancario attengono, alle prestazioni che ad esso accedono, le quali sono proprie di una sola categoria di imprenditori, le banche appunto. Mediante l’utilizzo del conto corrente bancario o conto corrente di corrispondenza99 gli Istituti di credito collegano operazioni di diversa natura richieste dal’utente, sostituendo i pagamenti e le riscossioni in contanti rispettivamente con accreditamenti ed addebitamenti sul “conto”. Ne consegue una registrazione contabile continuativa delle diverse operazioni compiute per conto del cliente. Pertanto, la contabilizzazione per partite di dare ed avere pur avendo un ruolo evidentemente centrale anche in tale schema contrattuale non coincide con la sua funzione economico-sociale, apparendo altresì come una delle molteplici prestazioni che ne costituiscono lo scheletro100.

La pluralità delle operazioni regolabili in conto corrente rende non agevole darne una chiara qualificazione101. Secondo una definizione approssimativa il conto corrente bancario identifica il ‹‹contratto con il quale la banca si impegna a corrente ordinario, in PORTALE,Le operazioni bancarie, Milano, Giuffrè, 1978, II, 615; SANTORO,

Il conto corrente bancario. Artt. 1852- 1857, in SCHLESINGER (diretto da), Il codice civile.

Commentario, Milano, Giuffrè, 1992.

99 L’espressione di “corrispondenza” trae origine dalla prassi, seguita dagli istituti di credito di

confermare le operazioni, una volta compiute, mediante corrispondenza inviata al cliente. MARTUCELLI,Obbligazioni pecuniarie e pagamento virtuale, Milano, Giuffrè, 1998, 64, nota 83. 100 C

ALTABIANO,Il conto corrente bancario, Padova, Cedam, 1967, 75.

101 Nel codice civile del ’42 manca la definizione del contratto di conto corrente bancario, non

previsto quale contratto autonomo. Sono disciplinati esclusivamente gli effetti del regolamento in conto corrente di operazioni bancarie tipiche. Tale contratto è stato considerato come un «tipo sociale» elaborato dall’ABI e raccolto dalle Norme bancarie uniformi, la cui definizione non può che ridursi alle prestazioni mediante esso gestite. Secondo l’opinione maggiormente accreditata il conto corrente bancario è un contratto normativo risultante dall’unione di più prestazioni proprie di altri contratti che si coordinano al fine pratico voluto dalle parti, intorno ad una prestazione di mandato. Proprio l’indeterminatezza del tipo ne ha decretato il successo: l’assenza di una rigida definizione ha donato a tale contratto una grande elasticità, che ha consentito che nello schema contrattuale tipico venissero ricomprese un ampio numero di “situazioni”. Nato come strumento per regolare le molteplici prestazioni che le banche offrivano ai clienti nel medioevo, il conto corrente bancario si è progressivamente adeguato alle mutate esigenze della società ed alla costante evoluzione tecnologica. Ex plurimis cfr. SANTORO,Il conto corrente bancario. Artt. 1852- 1857, in SCHLESINGER (diretto da), Il codice civile. Commentario, Milano, Giuffrè, 1992, 17 ss.; SILVETTTI,Il conto corrente bancario, in CALANDRA BUONAURA, PERASSI,SILVETTI (a cura di) La banca: l’impresa e i contratti, inCOTTINO (diretto da) Trattato di diritto commerciale, Padova, Cedam, 2001, VI, 475 ss.;MOLLE, I contratti bancari, in MENGONI (diretto da), Trattato di diritto

civile e commerciale,Milano, Giuffrè,1978,29ss.; PORZIO,Il conto corrente bancario, il deposito e la concessione di credito, in RESCIGNO (a cura di), Tratt. Dir. Priv., 12, Torino, Utet, 1985, 863 ss.; FIORENTINO, Del conto corrente; dei contratti bancari, in SCIALOJA, BRANCA (a cura di)

63 dar luogo ai pagamenti disposti dal cliente e ricevere in suo luogo le somme a lui dirette››102. Dunque, i pagamenti, effettuati o ricevuti, e la loro regolazione in conto si pongono quale nucleo essenziale del conto corrente bancario.

L’esecuzione di tali prestazioni presuppone, tuttavia, l’esistenza di altre ed ulteriori prestazioni: ad esempio, affinché l’esecuzione di un pagamento abbia luogo è necessario che sul conto esista una disponibilità a favore del correntista, la quale a sua volta può essere originata da un deposito, un’apertura di credito, un’anticipazione o altro contratto bancario103. La disponibilità sul conto può essere frutto dell’attività di raccolta del risparmio oppure dell’attività creditizia realizzata dalla banca, attività riservate nel nostro ordinamento ai soli Istituti di credito.

Le prestazioni tipiche di detto contratto sono manifesta realizzazione dell’attività bancaria, come definita dall’art. 10 del Tub.

Volgendo, ora, lo sguardo al conto di pagamento deve osservarsi l’evidente somiglianza sul piano teleologico con il conto corrente bancario, in quanto anch’esso finalizzato a dar luogo ai pagamenti ed agli incassi disposti dal cliente. La diversità emerge sul piano strutturale: il conto di pagamento è basato su un differente schema contrattuale riconducibile al divieto per gli IP e gli IMEL di svolgere l’attività bancaria, intesa quale raccolta del risparmio inscindibilmente legata all’attività creditizia. Gli effetti di detto divieto incidono sulla prestazione di servizi di pagamento, quindi sulla struttura del conto di pagamento: richiamando il precedente esempio, la disponibilità presente sul conto non potrà derivare da un contratto di deposito né da un’apertura di credito.

Il conto di pagamento è dunque un contratto nuovo, non assimilabile ad alcuno dei modelli contrattuali, per quanto ad essi apparentemente simile, offerti dal nostro ordinamento: differenze di natura ontologica e teleologica mostrano la difformità rispetto al conto corrente ordinario; difformità di natura prettamente ontologica evidenziano il divario rispetto al conto corrente bancario, sebbene

102 I

NZITARI,Banca, attività bancaria, attività delle banche, in URBANI (a cura di), L’attività delle

banche, Padova, Cedam, 2010, 371. 103 F

64 anch’esso rispondente alla necessità di agevolare la prestazione di servizi di pagamento.