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Disuguaglianze economiche

  Sebbene abbiamo già trattato questioni inerenti la classe sociale e la povertà in relazione ad altri temi - acculturazione, razzismo, salute, stile parentale - abbiamo scelto di dedicare un capitolo a parte per enfatizzarne l’importanza. La nostra scelta è motivata da due ragioni.

La prima è che tutte le differenze economiche hanno delle ricadute sui processi di socializzazione dei bambini e sulla loro capacità di trarre dei benefici dall’educazione scolastica. Le statistiche ci mostrano che il numero maggiore di abbandoni scolastici avviene tra quelle famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche.

La seconda, è che oggi si nota una certa tendenza a confondere i fattori culturali ed economici nel nostro tentativo di trovare una spiegazione di un certo comportamento o fenomeno. Si pensi, ad esempio, alla giustificazione che spesso danno le persone nel vedere dei bambini di etnia rom nel chiedere l’elemosina. Commentano con un “è la loro cultura”. Tuttavia la cultura rom non dovrebbe essere confusa con la situazione di autentica povertà in cui versano i rom, che spesso sono costretti a chiedere l’elemosina. Tale tendenza a giustificare le differenze economiche con delle argomentazioni culturali può influenzare il nostro modo di rispondere ai problemi e - nei casi peggiori - a nasconderci i problemi reali. Se di solito fattori economici e culturali sono intrecciati, è pur vero che una distinzione chiara fra questi aspetti aiuti a rispondere ai problemi con maggiore chiarezza.

Prima di iniziare, è necessario definire con maggiore precisione la classe sociale e la povertà per averne un’idea più chiara.

La classe sociale

Il termine è stato utilizzato per la prima volta da Karl Marx per spiegare l’organizzazione sociale, ossia la divisione delle persone in base a gruppi detti classi. Tali classi condividono interessi comuni e obiettivi al fine di difendere o migliorare le proprie condizioni. Ancora oggi il concetto di classe è una nozione centrale per le scienze sociali, per designare la categorizzazione di membri della società in gruppi gerarchici.

Status socioeconomico

A differenza della classe sociale, lo status socioeconomico riflette le condizioni economiche reali delle persone

Povertà

Il concetto di povertà ha una definizione molto sfaccettata37. Descrive uno stato in cui si è privi di risorse finanziarie, economiche e psicologiche. Una situazione esterna che non limita la nostra identità.

Esclusione

Un processo che porta alla perdita di status sociale, risorse e legami e a un impoverimento sociale, culturale e psicologico. L’esclusione suppone l’esistenza di un disequilibrio di opportunità e un ostacolo all’accesso e allo sviluppo di diversi tipi di capitale.

37 Fournival Christian, « La pauvreté : une normalisation effrayante », Empan 2/2014 (n° 94) , p. 131-136

Quando i bambini si iscrivono a scuola, vi accedono con un bagaglio risultato della socializzazione familiare - genitori, parenti, ambiente infantile. Il sociologo francese Pierre Bourdieu38 ha usato il concetto di “capitale” per descrivere questo “bagaglio”. Secondo tale interpretazione, il capitale non si riferisce solo al benessere materiale (nel senso di capitale economico), ma può anche ad altri tre tipi di capitale: culturale, sociale e simbolico. Il capitale simbolico si riferisce allo status, il riconoscimento e il prestigio. I bambini di solito portano i segni visivi della loro appartenenza a un gruppo sociale o culturale che sono legati a un diverso status o a un maggiore/minore prestigio sociale, in relazione alle professioni svolte dai loro genitori. Lo status sociale e il prestigio percepito possono influenzare il modo in cui gli insegnanti e gli altri genitori si relazionano ai bambini.

Il capitale sociale si riferisce anche all’ampiezza e al tipo di rete sociale delle persone, ciò ha un impatto sull’intera esperienza scolastica: dalla scelta della scuola alle attività extra-curriculari, al tipo di relazioni con gli altri bambini e genitori (ad esempio, gli inviti alle feste di compleanno), su quali persone possono contare. Tali reti sociali possono anche determinare le loro future carriere e opportunità.

Infine il capitale culturale determina fino a che punto gruppi di individui condividono i codici e i valori della società dominante, la loro familiarità con i codici e i registri da adottare in diverse circostanze sociali (dal salutare in maniera gentile la vicina, alla partecipazione all’inaugurazione di una mostra). Per capitale culturale si intende anche la condivisione dei valori e dei processi del sistema d’istruzione occidentale, e essere in possesso degli strumenti che possono aiutare i bambini ad avere successo in questo campo (libri, computer, ecc.).

Se, in linea di principio, non tutti gli individui possiedono i capitali nella stessa quantità (pensiamo a famiglie dalla grande tradizione culturale, ma con scarse risorse economiche), oggi una fetta importante della popolazione vive in uno stato di marginalizzazione, perché priva di tutti i tipi di capitali. Spesso concentrati in zone periferiche, lo svantaggio geografico è solo l’ultima delle sfide che i poveri europei devono affrontare. Contrariamente all’opinione comune non sono necessariamente immigrati, anche se possono essere originari di Paesi stranieri e possono appartenere a delle minoranze. A causa del sovrapporsi di istanze etniche, culturali e sociali, gli incidenti critici tendono ad essere attribuiti a dei fattori culturali, quando, probabilmente, tutto potrebbe essere spiegato più facilmente dallo status economico. Tuttavia, il riconoscimento del ruolo che i diversi capitali hanno sul successo scolastico e lo svelamento della culturizzazione non dovrebbero essere il fine, ma solo il primo passo per una chiara analisi e una comprensione dei fattori che potrebbero portare all’uguaglianza.

Quattro competenze per un sistema dell’istruzione più equo

• Riconoscere ogni sottile forma di pregiudizio, discriminazione e iniquità.

• Rispondere in maniera saggia e adeguata a tali pregiudizi, discriminazioni, iniquità. e

• Rimediare ai pregiudizi, discriminazioni, iniquità, non solo reagendo, ma anche studiando il modo in cui si generano i cambiamenti sociali.

• Coltivare e sostenere delle comunità prive di pregiudizi e discriminazioni, il che richiede un’assunzione dei responsabilità da parte di tutti i membri della società civile.

Gorski, Swalwell: Equity Literacy for All

38 Bourdieu Pierre, L’école conservatrice. Les inégalités devant l’école et devant la culture. Revue Francaise de Sociologie, Numéro 3 Volume 7, 1966

Non si tratta di cultura, ma di risorse

In "Robivecchi" i bambini partecipano a un’escursione alla cattedrale di Reims. L’insegnante si scandalizza nel vedere due bambini Yenish prendere un po’ di rame da una recinzione. La prima reazione dell’insegnante è quella di pensare che siano incontrollabili e imprevedibili. In realtà raccogliere del rame non è affatto un segno di pazzia o di vandalismo, ma un segno del sostegno che offrono ai genitori in questa attività. La loro reazione di fronte al monumento è di essere utili alla loro famiglia, ma allo stesso tempo dimostra una carenza di capitale culturale riguardo alle escursioni. L’incidente ci dimostra quanta parte abbia l’interpretazione dell’insegnante. “Giocare col mocio” è l’altro incidente che mostra come l’interpretazione dell’insegnante possa cambiare. Nel corso delle procedure di registrazione, una madre dice orgogliosa che il figlio sa fare molte cose, ad esempio sa giocare con il mocio. Il commento lascia l’insegnante sorpresa, fino a quando non si reca in visita presso l’alunno e comprende che vivono in un tale stato di povertà, da non poter permettersi dei giochi, quindi il bambino utilizza come giocattoli tutto ciò che trova a casa.

I soldi comprano il prestigio

Nell’incidente “L’impermeabile di spazzatura”39 un insegnante chiede ai bambini di portare con sé un impermeabile nel corso della prossima gita sulle colline. Uno dei bambini arriva indossando un impermeabile fatto in casa, improvvisato dalla madre utilizzando dei sacchi della spazzatura. Ciò scatena l’ilarità e gli scherzi degli altri compagni.

I bambini sono fin da piccoli sensibili a un segno distintivo dello status sociale: i soldi. Ne percepiscono i tratti distintivi: riconoscono i marchi, e assegnano valori ai vestiti in base al valore di mercato. In breve, assimilano bene il sistema di valori della nostra società basato sul consumismo.

Impotenza e aspettative dei genitori rispetto ai successi scolastici

I genitori che vivono in condizioni di povertà spesso rimangono disoccupati a lungo e vivono sulla loro pelle il peso del fallimento e del rifiuto. Tali esperienze portano a introiettare un senso di impotenza - uno status psicologico nel quale si è talmente abituati all’impossibilità di superare gli ostacoli che si smette di superarli. I genitori possono trasmettere ai loro figli questa mancanza di fiducia riguardo alla loro possibilità di avere successo. Soprattutto se hanno avuto delle esperienze negative a scuola, rischiano di trasmettere lo stesso atteggiamento ai loro figli, e fare avverare le loro profezie di sventura: spesso tali attese negative contribuiscono ai cattivi risultati dei bambini. In questi casi, gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale nel fare cambiare ai bambini il proprio punto di vista sulla scuola. Ma una mossa del genere deve partire dall’insegnante che deve essere convinto che non esiste una stretta associazione fra povertà/classe sociale e mancanza di capacità nei bambini.

Il contesto geografico e la segregazione spaziale

Affrontando il problema della povertà, della mancanza di infrastrutture o di fondi pubblici in alcune zone, alcune scuole possono sembrare migliori di altre agli occhi dei genitori. Per prevenire le disuguaglianze (che possono essere reali o solo percepite), alcuni genitori scelgono di iscrivere i loro figli in alcune scuole, per offrire loro una migliore qualità della vita.40

39 Incidente critico non analizzato, raccolto da Élan interculturel nel 2016 in Francia

40 Sondag Antoine, « Quartier, logement, école », On ne supprimera jamais la pauvreté, Toulouse, ERES , «Même pas

Il risultato sarà una segregazione fra persone con diversi redditi. Ciò porta a scuole con poca eterogeneità, mentre altre scuole presentano innumerevoli differenze culturali. In entrambi i casi, il rischio è quello di concentrarsi su uno dei fattori e spiegare le difficoltà dei bambini o i loro comportamenti attraverso questa variabile, limitando così le possibilità dei bambini di superare la propria condizione sociale e finanziaria.

Il ruolo della scuola nel fare da scudo contro la povertà

Sempre più ricerche ci mostrano che le scuole sono responsabili della nascita e della preservazione delle differenze fra i bambini, invece che ridurle, soprattutto perché spesso gli insegnanti basano sul loro status le aspettative sui bambini. Anche se sembra naturale adattarsi alle condizioni dell’allievo41, non bisogna mai essere negligenti rispetto alle disuguaglianze e alla culturizzazione sottesa.

La classe è un luogo in cui si riproduce fedelmente la società, ed è compito degli insegnanti evitare che ciò accada. Non bisogna vittimizzare i bambini a causa del loro status economico, come se fosse una fatalità42. La scuola non è solo un ascensore sociale, è anche il luogo in cui il bambino può sperimentare le proprie capacità di successo mediante attività costruttive che lo aiutano ad acquisire la capacità di gestire emozioni, autostima e fiducia in se stesso.43

Il compito è quello di aiutare il bambino a sviluppare la propria capacità di resilienza a scuola, consolidando le sue abilità, senso di responsabilità e efficienza. È un processo di co-costruzione condiviso dal bambino, dalla famiglia e dall’ambiente sociale (costituito prettamente dalla scuola in questa fase).

Man mano che gli scherzi si facevano più pesanti, sono intervenuta e ho spiegato ai bambino che la madre non aveva potuto prendergli un impermeabile, ma era stata così creativa e intelligente da farne uno su misura. Così i bambini hanno smesso.

Nell’incidente descritto sopra, quando i bambini hanno cominciato a deridere il loro compagno perché era venuto con un impermeabile improvvisato, l’insegnante difende la creatività e l’intelligenza della famiglia, aiutando il bambino a sentirsi più sicuro di sé e mostrando ai bambini che guardare solo al lato materiale è riduttivo e infruttuoso. Infine, questo lavoro è essenziale perché in questa fase, bambini fra i 3 e i 6 anni, può prepararli all’esperienze educative e un meccanismo sociale di demarcazione e all’identificazione in un gruppo sociale. Così comincia la lotta contro le disuguaglianze.

41 Paul C.Gorski, Equity Literacy Principles for Educators of Students, Experiencing Poverty. December 2015

42 TALBOT, L. (sous la direction de). 2005. Pratiques d’enseignement et difficultés d’apprentissage, Toulouse, érès.

43 Anaut Marie, « L'école peut-elle être facteur de résilience ? », Empan 3/2006 (no 63) , p. 30-39

Desigualdad económica

Paese Numero Denominazione dell’incidente

FR 8 Robivecchi

FR 10 Giocare con il mocio